Mutande immancabili, ma anche lampade, occhiali, pentole e padelle, cuscini e copricuscini, sciarpe, scarpe, magliette, pantaloni e tanto altro. Tutto questo lo potete trovare ogni giorno, anche la domenica (giorno in cui è stato girato il video), nell'incredibile suk di Piazzale Flaminio.
La scure sui privati, imposta dai cinquestelle, visti come speculatori e non come portatori di occasioni e ricchezza, come li percepiscono nel resto del mondo civilizzato, non si è incredibilmente abbattuta su di loro. Chi pensava, anche grazie all'assist europeo, di non vederli più tracimare in ogni zona della città, con i loro furgoni puzzolenti e in doppia fila, è rimasto completamente fregato.
Anzi sono stati protetti e tutelati. I "MUTANDARI" portano voti e i ragionamenti fatti, ahinoi, sono quelli della vecchia politica.
E così, in nome di una finta tutela di "piccole imprese a conduzione familiare", che sono invece un ufficio di collocamento di illegalità ( i detentori di queste licenze fanno regolarmente lavorare personale extracomunitario in nero e non battono uno scontrino che sia uno), personaggi come Andrea Coia dei Cinquestelle, hanno fatto una vera e propria crociata.
Una cosa incomprensibile per il loro modo di pensare e per tutti i romani che li hanno votati.
Ma è il Movimento tutto che si è mosso, a livello nazionale, a tutela di questi farabutti. Lo ha fatto dando un calcio netto alla Bolkestein, la direttiva che in questo anno domini, avrebbe consentito di riorganizzare tutto il comparto; di togliere a Roma quell'aspetto di enorme mercato a cielo aperto, tipico delle città da terzo mondo.
Quello di Piazzale Flaminio è un suk particolare. Lo è per la pericolosità in cui ha sede. Nel Piazzale a ridosso dell'uscita di due grandi infrastrutture: la Metro A, fermata Flaminio e la Roma Nord, i cui pendolari, circa 70.000 al giorno, si riversano sulla A per andare a lavoro.
Una cosa inimmaginabile in qualsiasi altro Stato civile, dove le uscite metro, con un gran via vai di persone, vanno tenute rigorosamente libere per evitare, in caso d'emergenza, di fare la fine del topo. Cosa accadrebbe, infatti, nel malaugurato caso in cui, in una delle due infrastrutture, o in entrambe, dovesse esserci una qualsiasi ragione per un rapido sfollamento? Ve lo lasciamo immaginare.
Altri due elementi appaiono evidenti nel video. Il primo: è la costante presenza di irregolari. Gli abusivi si sono integrati e mischiati con i detentori di licenze: solitamente posizionati all'inizio del mercato, lato Piazzale Flaminio e alla fine di esso, a ridosso delle entrate della A e della Nord. Su teli bianchi o su cartoni rapidamente ripiegabili, poggiano, come se nulla fosse, la loro mercanzia rigorosamente contraffatta. Si tratta prevalentemente di abusivi di origine africana che, vi garantiamo, stanno lì ogni giorno senza che nessuno dica niente. La seconda: è che la gente compra. I prezzi bassi, molti articoli sono venduti ad appena un euro, fanno gola a romani e turisti, con buona pace di chi, coglione, paga un affitto, cercando di vendere cose di qualità, rispettando le regole, pagando le tasse. Ma questi poveri cristi, vittime di una campagna di concorrenza sleale, non li tutela nessuno. A voi. RR.
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