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Le spiagge libere di Ostia: arrivano i bagnini ma sono una discarica |
Parlare di Ostia per molti è parlare del mare di Roma. Per gli stranieri, per chi abita lontano, Ostia è una città vicino Roma. E molti non ne sanno granché della sua storia, ed anche chi la frequenta spesso.
Per la mitologia nasce dallo sbarco di Enea insieme ai Troiani progenitori dei latini e dei romani. La storia invece, fa risalire la sua fondazione ai tempi di Anco Marzio, quarto Re di Roma che vi insediò una colonia: dimora estiva dei ricchi romani del tempo. Sempre in epoca antica si insediano anche i Fabii ostiensi, famiglia che con le recenti scoperte ad Ostia Antica, vengono qualificati come Iudaei e in più tardive testimonianze degli sfarzi duovirali (magistrati dell'antica Roma) sembra che proprio loro, che con il loro noto evergetismo, diedero impulso per la costruzione della Sinagoga ostiense.
Ma gli anni passano e l’attuale Ostia Lido viene alla luce ai tempi del Regno d’Italia, che per bonificare l’area palustre e malsana, pensando avesse potuto influire negativamente sullo sviluppo della città, fece insediare una colonia di ravennati ad Ostia Antica, che iniziarono i lavori di bonifica costruendo canali per facilitare il deflusso delle acque. Gente che veniva dalla crisi delle risaie del circondario di Ravenna. Lavoratori esperti e prima cooperativa bracciantile della nostra storia, che ebbero l’appalto per la bonifica, viste le qualifiche professionali. Ed ottennero dal governo Depretis, 1884, finanziamenti pubblici per avviare i lavori e facilitazioni ferroviarie. E se analizziamo la toponomastica delle strade di Ostia Antica e Ostia Lido troviamo il ricordo di tali braccianti e delle loro origini, come viale dei Romagnoli, piazza dei Ravennati, così come in alcuni memorie dedicate ai braccianti della bonifica, come Armando Armuzzi, Federico Bazzini, ma in particolare Andrea Costa e Nullo Baldini, promotori del socialismo.
Ostia la troviamo nei ricordi degli anni ’50, nei films del neorealismo, e fino a pochi anni orsono rimane, nell’immaginario collettivo, una città distanziata e staccata da Roma.
Ma per arrivare alla situazione attuale, per comprendere Ostia oggi, occorre passare per un altro pezzo di storia. Occorre partire dalla fine degli anni ’70, quando molti latitanti e boss romani si rifugiarono nelle zone intorno a Roma tra cui Lavinio, Frascati ed Ostia.
I nomi?
Gaspare e Pasquale Cuntrera (Cosa Nostra) e una serie di ex luogotenenti della Banda della Magliana. Tutto relativamente tranquillo per un pò, almeno all’apparenza. Poi negli anni 90′ la situazione si palesa in modo estremamente evidente e le indagini del tempo determinano che ad Ostia esiste un traffico criminale di non poca entità. Ma omertà ed insabbiamento prevalgono. Poi intorno al 2002 un gruppo di poliziotti (sette per la precisione) avviano una indagine approfondita (poi denominata Maya). Piero Fierro, Polizia di Frontiera, Gaetano Pascale, della Narcotici individuano due Clan criminali del mondo della droga, legati ad imprenditori potenti come Balini, poi assassinato, i Triassi, siciliani, ed i locali Fasciani. All’apice della cosca individuano Santo Caldarella, “u monaco”, della famiglia Triassi, che effettuò affari su Ostia per conto dei Cuntrera e dei Caruana, gente i cui mandati di cattura sono firmati direttamente da Giovanni Falcone!
Alla fine dell’estate del 2003, un esposto anonimo infanga i poliziotti, sostenendo che avevano sottratto soldi per le indagini. E tutto si ferma. Ma poi dopo alcuni anni, nel 2007, si scopre che la truffa non era mai stata effettuata.
La fine della Mafia ad Ostia avrebbe potuto essere marchiata più di dieci anni fa.
Ma gli interessi dei nomi eccellenti della malavita, che si è collusa ed insediata, prevalgono sulla giustizia, troppi interessi: armi, droga, ristoranti copertura e stabilimenti balneari. Tanti.
Pascale, quello della Narcotici, afferma di essere stato bloccato perché scomodo, secondo invece la giornalista di Repubblica, Federica Angeli, il blocco di Pascale è da attribuire ai pochi risultati ottenuti a differenza dell’operazione “Anco Marzio” che porta a 18 arresti tra ex membri della Banda della Magliana, in contatto con Cosa Nostra e la Camorra. E svela il sistema, dall’omertà, alle vedette per dare l’allarme-polizia, dei tentati omicidi, delle minacce, dei videopoker e del gioco d’azzardo.
Poi,nel 2013, Sebastiano Cassia, criminale locale, si rivolge alle Forze dell’Ordine e dichiara di poter svelare cosa nasconde la malavita del X Municipio romano.
Si scopre così che i Fasciani controllano un sistema mafioso, mentre i Triassi sono superati dagli Spada, famiglia con origini Rom, nel traffico di stupefacenti, e che Carmine Fasciani, il capo, ha un accordo di spartizione con gli Spada, per spacciare la droga agli estranei, mentre lascia agli stessi gli “affari” interni al Municipio, quelli sicuri. Ma la droga è solo un aspetto della organizzazione che vive e prospera col controllo delle attività commerciali, con la concessione delle spiagge, tutte forme utili al riciclaggio. E se non lo esercitano direttamente, tramite estorsioni ed intimidazioni costringono gli onesti, con pesanti minacce.
Nel novembre del 2014 il caso del noto stabilimento “Ostia Maggiore”, fa luce su alcune collusioni con le Istituzioni. Prima in gestione al Cral delle Poste, viene aggiudicato troppo facilmente e velocemente alla Bludream S.r.l. L, senza alcun rispetto della normativa di legge. Si procede con una serie di arresti: il criminale Armando Spada, Aldo Papalini, direttore ufficio tecnico del Municipio, Cosimo Appeso, luogotenente Marina Militare. Il caos. Ma non finisce qui.
Nel frattempo con l’operazione “Nuova Alba” si procede al processo di Carmine Fasciani e di una decina di suoi collaboratori, condannati nel 2015. Quasi indenni rimangono gli Spada ed i Triassi.
Dopo “Orsa Maggiore” arriva la tempesta di “Mafia Capitale”.
Andrea Tassone, presidente del X Municipio in quota PD, intercettato, si scopre “sponsorizzato” da Salvatore Buzzi, presidente Cooperativa 29 Giugno e braccio destro di Massimo Carminati, capo dell’associazione criminale: avrebbe finanziato la sua campagna elettorale, con in cambio due sostanziosi appalti nel X Municipio, senza gara pubblica. Nel mese di marzo il Senatore torinese Stefano Esposito cerca di riportare la legalità nella sezione del partito di Ostia. E Tassone viene costretto alle dimissioni e a giugno arriva il suo arresto per corruzione. Si scoprono oltre ai due appalti anche attribuzioni di spiagge. Apparentemente nulla a che vedere col sistema mafioso scoperto precedentemente, ma indagini approfondite fanno venire alla luce le amicizie di Tassone con Mauro Balini, società “Porto Turistico di Ostia S.r.l”, concessionaria dello scalo di Ostia. Da anni quest’ultimo denunciato come colluso con i fuorilegge locali, fino al suo arresto ed al sequestro del Porto di Roma per i suoi traffici illeciti e la collusione con le istituzioni dalle quali ha ricevuto l’appalto.
Nel mese di Maggio, il Sindaco Marino, delega il Magistrato Sabella, nella gestione del X Municipio, ma il rapporto redatto dall’allora Prefetto Franco Gabrielli, spinge il Ministro dell’Interno Alfano allo scioglimento del X per “infiltrazioni mafiose” ed al suo commissariamento.
Il presente.
Oggi il X Municipio è commissariato,: dopo gli scandali e gli arresti, presidente compreso, il 27 Agosto del 2015, Palazzo Chigi, su richiesta del Ministro degli Interni Angelino Alfano, fa insediare, d’urgenza, una commissione prefettizia e, dal Settembre del 2016, il X è retto dal Prefetto Domenico Vulpiani, e i suoi vice Maurizio Alicandro e Rosalba Scialla. Proprio recentemente, su proposta del Ministro dell'Interno, Marco Minniti, è stato prorogato tale commissariamento e così si voterà non prima del prossimo settembre.
Da queste ultime sorgono manifestazioni indipendenti e spontanee, fino ad un corteo in cui associazioni, comitati di quartiere, imprenditori e residenti, in circa mille, sfilano pacificamente nelle strade di Ostia. Oltre a ciò si conseguono istanze e petizioni al Presidente della Repubblica: un’ondata di proteste interessa il litorale e tutto il X Municipio. A sfilare con i residenti partecipano anche esponenti politici di Sinistra Italiana, Fratelli d'Italia e CasaPound.
Situazione complicata e complessa, difficile da comprendere se non si vive nel X, anche per noi che stiamo cercando di raccontarla, mettendo al posto giusto tutti i tasselli.
Ma cerchiamo di dare un senso a quanto detto sopra e quale è la situazione attuale.
Non si può non tacere, per comprendere la difficoltà dei residenti a sopravvivere alla realtà, dell’esistenza sul territorio di una vera e propria “Affittopoli”, succursale marittima di Mafia Capitale, con decine di negozi del Comune, ex Armellini (o quasi ex, a quanto pare) trasformati in abitazione con canoni irrisori e nessun controllo. Anni di illegalità e assenza istituzionale hanno creato una realtà parallela, con la ex gestione della Romeo S.p.A. ora riassegnata a nuova (????) società.
Tra via Domenico Baffigo, via Antonio Forni e il Porto di Roma si contano, nel censimento, il maggior numero di case da esaminare. E in questa terra dei clan, terra di confine, terra di assenza istituzionale, le abitazioni passano di generazione in generazione. Una delle più belle passeggiate sullungomare romano con alle spalle stabili decadenti stile favelas.
Ed i pochi in regola pagano le gravi conseguenze di chi irregolare non paga neanche la luce.
E poi ancora la ex colonia occupata da immigrati e spacciatori, dove non pagano nulla e un’ala del Vittorio Emanuele III dove vivono centinaia di stranieri, spesso arrestati per droga.
Una oscena invasione evidente e sulla bocca di tutti: 16.000 mq che, oltre ad ospitare una biblioteca, una moschea, chiusa recentemente, sono per il resto occupati abusivamente.
Architettonicamente interessante, insieme al “Borghetto”, entrambi purtroppo fatiscenti e degradati.
E poi ancora un altro caso clamoroso è quello dell’Idroscalo: baracche e casette abusive che da più di cinquanta anni sono insediate sulla foce del Tevere. Sempre stati nulli gli appelli e le suppliche per “ristabilire la legalità”. Ma ogni tanto sfrattano e demoliscono, e poi tutto ricomincia come prima.
Questa è la situazione con l'attuale Amministrazione a Cinque Stelle, identica a quella delle precedenti giunte: sembra quasi che le Istituzioni, che si sono succedute negli anni, abbiano paura di sgomberare, o almeno tagliare i costi. E lasciano il Vittorio Emanuele III al degrado totale.
Svariate manifestazioni di protesta e raccolte firme ed iniziative hanno chiesto lo sgombero e il recupero della struttura, ma il prefetto Vulpiani, dichiara che "Ci sono soggetti criminali che dovremo sgomberare e con la Prefettura stiamo capendo come fare". Ma a tutt’oggi nulla di fatto. Parole, che per ora restano tali, ancora una volta.
Continuiamo con provare a far comprendere altri disagi di un Municipio sempre dimenticato.
Abbiamo detto che è un Quartiere, un Municipio di Roma a tutti gli effetti, ma da tanto tempo, troppo, è considerato di serie B, anzi forse anche più in basso della B. Viabilità da semiparalisi soprattutto la mattina presto e la sera ed i weekend estivi. Per non parlare dei collegamenti del trasporto pubblico con il centro di Roma: ridicoli e da terzo mondo: siamo a tempi di percorrenza rimasti a 50 anni fa, e una rete di trasporto pubblico che oltre che insufficiente, disastrata è anche mal organizzata. Da anni comitati di “pendolari” si adoperano per cercare di sensibilizzare le istituzioni per far comprendere i disagi che sopporta il flusso di persone verso e dalla Capitale Centro.
Ma anche qui troviamo un altro errore, almeno di semantica, nel definirli “pendolari” ! Se dovessimo usare un termine in un corretto italiano, perché citando testualmente la Treccani il pendolare è “Detto di chi, non risiedendo nel luogo in cui svolge la propria attività, deve recarvisi ogni giorno, e ritornarne ogni sera, servendosi, in genere, di mezzi di trasporto pubblici”.Ma queste persone si recano al posto di lavoro nello stesso luogo di residenza, perché Municipio tra i Municipi, e non altro luogo di residenza. E questi soli ventotto chilometri di distanza sono un calvario giornaliero per chi deve andare a lavorare.
Molto attivi sulle tematiche della Roma-Lido sono gli amici blogger “Il treno Roma Lido” @iltreninoromalido e l’unica seria pagina sui Trasporti romani “Romanderground” (RAND) @romandergra. Citiamo anche “RomaLidoPassenger” @RomaLidoUser, “pendolari Roma-Lido” @romalidoinfo. Onore a tutti loro.
Ben chiari nel sapere i limiti e le pecche del sistema “trasporti”.
Una “Odissea Quotidiana” raccontata da Andrea @iltreninoromalido che affligge centomila persone che si spostano su una linea ferroviaria fatiscente e con un servizio che giornalmente risulta essere con “orari rimodulati”. Non sai quando riesci a partire, se riesci a partire, se riuscirai a tornare, e quando tornerai, e se a metà tra due stazioni non devi scendere farti a piedi un paio di chilometri sulle rotaie e prendere quel maledetto bus navetta perché il treno si è fermato e non parte più. E non c’è altra alternativa se non un fantomatico autobus da Colombo all’Eur che anche questo sembra uno scherzo più che un servizio pubblico.
Ostia, RR lo dice da anni, deve divenire una eccellenza del Litorale laziale, ed invece si parla di altri sei mesi di commissariamento, privando ancora i residenti di esprimere il proprio diritto di voto.
Ostia è un quartiere di Roma, un Municipio, il X, e si merita il rispetto delle istituzioni come gli altri quartieri, né più né meno. Dignità e rispetto per i residenti che da anni affrontano disagi e pericoli. Rispetto per i regolari, per chi ama vivere al mare di Roma, per chi c’è nato e cresciuto e non si è fatto corrompere dalla facile collusione con la malavita.
Rispetto, decoro e dignità per degli onesti cittadini residenti in un quartiere della Capitale.
Ma si prospetta un'estate incandescente, spiagge senza pulizia, scarsi i bagnini, sospesi gli appalti per i servizi di ristorazione tutto bloccato o sospeso. Si deve intervenire velocemente e con azioni rapide e incisive.
Una residente scrive “Vergognoso tolgono i servizi (ombrelloni lettini chioschi servizio di pulizia sulle spiagge libere) per ingrassare le tasche solo agli stabilimenti per paura di collusione e appalti truccati i nostri politici preferiscono non fare niente tanto ci rimettiamo solo noi.”
Le ultime del Sindaco Raggi:
"La legalità sta tornando" e "I commissari stanno facendo un lavoro egregio, affrontando delle pressioni notevoli che vengono anche dalla malavita. Se queste pressioni ci sono ancora? Ci sono state, loro hanno resistito molto bene e sono andati avanti a testa bassa per realizzare un progetto molto importante che piano piano realizzeremo. Piano piano la legalità sta tornando".
Silenzio sulle proteste e le nuove denunce dei commercianti.
Poi le solite promesse
“Abbiamo già impegnato oltre un milione di euro, una cifra notevole per il rifacimento, e contattato Acea dove si sono verificati crolli legati alle fognature" e “Nei prossimi giorni daremo vi sapremo dare dettagli”
Poi sulle spiagge
"Per parlare di quelle libere e dei bagnini diamo appuntamento al primo maggio"
E Vulpiani aggiunge
"Noi abbiamo avuto un bando per bagnini che è andato deserto perché qualcuno ha voluto che non partecipassero a questo bando, in una città che è piena... ma noi non ci facciamo intimidire da questo, i bagnini li troveremo, li abbiamo trovati e stiamo già facendo un piano. Il primo maggio metteremo il primo tassello di una nuova gestione delle spiagge libere".
Poi i residenti sanno bene che prima che arriva il Sindaco, si puliscono strade e cassonetti, perché nel resto delle loro giornate a volte l’immondizia viene spesso dimenticata.
Certo che il prolungamento del commissariamento desta inquieti pensieri, considerando l’immobilismo e il degrado attuale. Pensiamo a Luglio ed Agosto quando, senza manutenzione e assistenza, arriveranno i bagnanti. Non osiamo pensare cosa succederà, visto che adesso siamo già al disastro.
Alcune reazioni politiche al prolungamento del commissariamento:
Per Sinistra italiana si aggrava il degrado e l’abbandono.
Per Forza Italia la proroga è un atto irresponsabile ed un accanimento per i residenti che stanno pagando un caro prezzo la carenza istituzionale
Per il PD, pur affermando che rispettano la decisione del Governo, non si ritengono assolutamente soddisfatti di quanto fatto fino ad ora e il degrado dalle strade alle spiagge ai servizi sociali è evidente.
Per CasaPound è un’ingiustizia nei confronti del diritto di voto, e si dichiarano pronti a riorganizzare manifestazioni pacifiche, come quelle effettuate, per sensibilizzare il Governo Centrale.
Per Fratelli d'Italia, da sempre contrari a qualsiasi proroga, si afferma che il Municipio ne pagherà solo conseguenze gravi
Per concludere
Si tante belle parole e tante parole di conforto e comprensione per chi abita nel X Municipio, ma a tutt’oggi nulla di fatto. La Stagione estiva si è aperta con spiagge libere prive di qualsuasi servizio e pulizia. Serviva uno scatto d’orgoglio, un pensiero speciale per Ostia che potrebbe diventare l’oro di Roma. Ma nulla.
Insomma chi la paga questa assenza istituzionale?
Gli onesti, i corretti, quelli che credono nella giustizia, quelli che sono regolari, quelli che pagano l’affitto, quelli che non possono permettersi, proprio perché l’essere normali e pagare tutto costa, di fruire di spiagge pulite troppo costose degli stabilimenti balneari e non avere l’opportunità di spendere poco o niente in spiagge attrezzate appaltate ad onesti lavoratori.
Di chi la colpa? Di tanti sicuramente, ma se si usasse il “fare” al posto del “dire” forse si avrebbe qualcosa di più del nulla di ora.
Pierre Bergemas