Vetri oscurati

martedì 31 agosto 2010


C'è ancora lavoro per i cittadini-stacchini. Eh si, perchè i politici non si accontentano di devastare la città in campagna elettorale, ma danno carta bianca agli attacchini praticamente in ogni periodo dell'anno. Sul vetro di questo gabbiotto dell'ascensore che conduce alla fermata metro Baldo degli Ubaldi c'era una lasagna cartacea spessa tre centimetri. Lasagna che abbiamo provveduto a rimuovere come meglio abbiamo potuto, pur no nessendo muniti di spruzzino ad acqua e raschietto. La lasagna cartacea oscurava completamente il vetro, impedendo ai passanti, dall'alto, di vedere i treni della metro al loro arrivo. Ringraziamo i nostri politici per i danni che provocano alla nostra città, a fronte di benefici modesti e immani sperperi di denaro pubblico. Al PD, spesso impegnato negli ultimi tempi contro i cartelloni abusivi e anche contro le affissioni selvagge, chiediamo: quale credibilità può avere un partito che prima si batte contro questo schifo e poi contribuisce ad alimentarlo? E' certamente difficile stabilire di chi siano le responsabilità, ma quel che chiediamo è che il partito assuma una posizione forte e unitaria a riguardo, pena la totale perdita di credibilità. Se un partito non è nemmeno in grado di tenere a bada i suoi iscritti, nemmeno in grado di mantenere puliti i gabbiotti delle metro, come può proporsi di guidare un paese? Per questo ed altri motivi, simili indecenti spettacoli non possono più ripetersi. Al Sindaco chiediamo: è possibile stabilire delle regole, delle norme bipartisan contro le affissioni abusive durante l'anno e in particolar modo sotto elezioni? Se non sarà possibile, alla prima occasione i cittadini-stacchini torneranno a colpire, e stavolta lo sputtanamento sui giornali e in strada sarà plateale. Oggi siamo il doppio di ieri e la determinazione che ci contraddistingue non è mai venuta meno.

Devastazione totale

lunedì 30 agosto 2010


Il segnale stradale è caduto e rimarrà così per mesi, anni, decenni. Lungo il marciapiede non c'è un palo di un segnale stradale che sia dritto. Sul lato opposto, la selva di faccioni dei politici, appiccicati su un muro, che chiedono il voto per amministrare la nostra città. Una cartolina emblematica di quello che è Roma oggi. Una città allo sbando, annegata in un degrado sconfinato, abbandonata da tutti. Una città in cui ti multano se passi con il giallo per fare cassa e poi tollerano queste situazioni criminali, la doppia fila che ti costringe a cambiare carreggiata rischiando ogni volta un incidente, i pali stradali scassati, piegati, abbattuti, coperti di stickers, mangiati e corrosi dalla ruggine. Inutile star qui a far notare la pericolosità di questo incrocio, ormai privato della sua segnaletica. C'è solo da sperare che nessun'auto, nessun motorino, passi di lì distrattamente, finendo con le ruote sul bordo del marciapiede e volando a sfracellarsi contro un palo della luce, o il fusto di un cartellone abusivo. Perché a Roma siamo fatti così, qui l'arte di arrangiarsi, di metterci una pezza, è quasi una religione. Ringraziamo Les per la segnalazione, che abbiamo provveduto a inoltrare alla polizia municipale. Speriamo che chi di dovere (ma non contiamoci troppo) provveda al più presto a ripristinare il segnale abbattuto. Intanto vi do una mezza buona notizia. Il segnale stradale di Via Montanara, angolo Via del Teatro Marcello, che per mesi e mesi è stato coperto di stickers, reso illegibile e ruotato di 90° (ne abbiamo parlato in questo post) è stato ripristinato a seguito della nostra segnalazione. Lo abbiamo notato qualche settimana fa, passando di lì. Purtroppo il cartello non è stato cambiato e sostituito con uno nuovo, ma semplicemente raddrizzato e ripulito dagli adesivi. Voi che dite, ci accontentiamo?

Scandalo "palopoli"

lunedì 23 agosto 2010


Fa un certo piacere tornare a Roma, leggere la rassegna stampa linkata dai collaboratori del blog e scoprire una montagna di articoli dedicati al degrado. In particolare, ci piacciono gli articoli (1 e 2) pubblicati da Repubblica (con tanto di foto) sulla Cartellopoli romana. Uno scandalo senza fine che ha subito, negli ultimi tempi, un ulteriore salto di qualità, caratterizzandosi ormai come "palopoli". C'è da segnalare infatti l'invasione delle paline dei bus turistici, l'ultima oscenità partorita dalla città più incivile, cafona e peracottara del mondo. Una zingarata di proporzioni cosmiche. Una selva di pali e paletti che impediscono di godere delle bellezze della città, attanagliando addirittura il Colosseo, il monumento più visitato d'Italia, una delle sette nuove meraviglie del mondo. Nuovi pali, paletti, paloni, cartellini, cartelloni, cartellonazzi, continuano a spuntare come funghi. Per non parlare delle affissioni selvatiche, pratica barbara e primitiva che ha trovato nuova linfa grazie alla presenza di nuovi pali freschi pronti per l'uso. La "palopoli" romana non accenna a fermarsi. E attenzione, perchè la legge del contrappasso potrebbe avere, per i colpevoli di questo scempio inaudito, risvolti poco piacevoli. Ma nulla frena i peracottari romani, che quando sentono odore di affare sono disposti a devastare tutto senza farsi troppi problemi. Purtroppo per loro, i nuovi barbari hanno fatto i conti senza l'oste. Il centro storico di Roma è stato inserito da tempo nelle liste dell'UNESCO, tutelato come patrimonio dell'Umanità. Questo significa che tutelare il centro dalla invasione dei barbari bavosi è un preciso dovere di amministrazione e cittadini. Stiamo dunque preparando un bel dossier professionale da inviare all'UNESCO, documentando e mostrando tutti gli scempi compiuti negli ultimi anni a Roma. Ce n'è abbastanza per chiedere la rimozione di Roma dalle liste dell'UNESCO. Sarebbe, per Roma, una catastrofe di proporzioni cosmiche e un danno di immagine incalcolabile.

Per la serie "Solo a Roma"

lunedì 16 agosto 2010


Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma Solo a Roma... (Vicolo del Bologna, Trastevere)

Ecco i volontari anti-scritte

lunedì 9 agosto 2010


Stamattina è stato un vero piacere aprire il giornale e leggere l'intervista. Un grazie a Repubblica e alla giornalista Laura Mari per aver dato spazio al nostro progetto.

Pennelli, secchi e vernici speciali. In attesa della delibera comunale che consentirà ai residenti del centro storico di usufruire di sgravi fiscali fino all'80 per cento per ridipingere le facciate dei palazzi, le associazioni degli abitanti si mobilitano per mettere in campo una task-force anti-writer. "Siamo pronti a ridipingere gratuitamente saracinesche e portoni imbrattati dai graffitari" dice Luca, fondatore del blog "Riprendiamoci Roma", che ogni settimana, da ormai un anno e mezzo, organizza blitz con giovani volontari che danno la loro disponibilità per pulire varie zone della città, da Trastevere al Gianicolo. Solo pochi giorni fa, l'homepage del sito del quotidiano Wall Street Journal aveva dedicato un lungo articolo "all'ondata di graffiti che si è riversata nel centro di Roma". Da qui l'iniziativa dei volontari del blog Riprendiamoci Roma. "Daremo vita a una rete con le associazioni degli abitanti del centro per decidere dove e come intervenire" fa sapere il fondatore del blog. Poi i volontari saranno pronti ad agire. "Abbiamo già fondato degli interventi totalmente gratuiti a Trastevere, trattando con vernici speciali le serrande imbrattate di alcuni negozi" racconta Luca. E a raccogliere l'appello è Lorenzo Santovincenzo, del coordinamento residenti Città storica che riunisce oltre 20 associazioni. "Ci stiamo attivando per organizzare dei progetti di strada - spiega Santovicenzo - e coinvolgere residenti e commercianti nella raccolta di fondi per estendere il progetto di tutti i rioni e vicoli del centro". Insomma, dove non interviene il Comune arrivano i residenti. (Laura Mari)

Anche l'America denuncia: Roma devastata

venerdì 6 agosto 2010


I nostri amici di ReTake Rome finiscono sulla prima pagina del Wall Street Journal. Un bell'articolo (con tanto di video esplicativo) dedicato all'invasione delle scritte sui muri dei palazzi di Roma, alle lamentele dei turisti increduli e ai pochi resistenti (le cosidette "brigate anti-graffiti", di cui anche noi facciamo parte) che organizzano interventi di pulizia nei quartieri. Un bel pugno nello stomaco per noi romani. L'articolo è stato ripreso e tradotto da Repubblica. Buona lettura.

"Battaglia colossale a Roma". Il titolo del Wall Street Journal, nella homepage sul sito del quotidiano newyorchese, evoca gesta storiche ma il contenuto è di tutta attualità: la lotta ai graffitari che imbrattano i palazzi più belli del centro storico di Roma, nella quale ora si è impegnato anche un gruppo di americani residenti. "Un'ondata di graffiti si è riversata sulle strade del centro storico di Roma negli ultimi anni", dice il Wsj nel servizio televisivo trasmesso sul suo sito, secondo cui "alcuni romani vedono i graffiti come un modo per riscattare la città dai turisti e impedire che il centro storico diventi un museo". Le interviste svolte dal quotidiano per le strade del centro rendono evidente il "disappunto dei turisti", che arrivano aspettandosi le meraviglie del passato e trovano invece scritte non dissimili da quelle impresse sui vagoni ferroviari di qualsiasi altra città moderna americana o tedesca. La stretta promessa dal sindaco Gianni Alemanno - che promette di far ripulire i palazzi ai graffitari che li imbrattano - non sembra aver spaventato più di tanto i writer armati di bombolette spray. E allora a mobilitarsi è la comunità americana nella Capitale, capitanata niente meno che da alcuni diplomatici: "Negli ultimi mesi un gruppo di diplomatici americani e altri volontari hanno creato una "brigata anti-graffiti", in missione con pennelli e vernici per strappare Roma ai graffitari". Un'iniziativa - commenta il Wsj - che è piaciuta a molti romani, anche se non mancano gli scettici. (Repubblica.it)

Un'estate a Roma

giovedì 5 agosto 2010


Siamo in estate e per una volta tanto permetteteci di parlar bene della nostra città. Per tutti i lettori del blog, i romani rimasti a Roma, i turisti italiani e stranieri. Cosa fare in città, d'estate? Per sfuggire agli itinerari turistici di massa, niente di meglio che "rifugiarsi" sull'Aventino. Una passeggiata su e giù per i clivi, un affaccio dalla terrazza del Giardino degli Aranci, una visita alla Basilica di Santa Sabina e infine un salto in Piazza dei Cavalieri di Malta, per osservare la Cupola di San Pietro, perfettamente inquadrata dallo spioncino del portone dell'Ambasciata di Malta. Se poi volete godervi una prospettiva più "ravvicinata" sul Cuppolone, c'è Via Piccolomini, raggiungibile dalla suggestiva Via Aurelia Antica. Percorrete tutta la strada e vedrete che, per un curioso effetto ottico, più vi avvicinate più la cupola sembra rimpicciolirsi. Meglio andarci di notte, con la cupola illuminata. Di prima mattina, se non fa troppo caldo, si può organizzare una visita al meraviglioso Parco degli Acquedotti, o un giro in mountain bike sull'Appia Antica o a Villa Pamphili. Passeggiando per il centro, non dimenticate mai di entrare nelle chiese. Molte di esse custodiscono tesori inestimabili e gratuitamente godibili. Come lo straordinario soffitto in trompe-l'oeil della Chiesa di Sant'Ignazio, il Mosè di Michelangelo a San Pietro in Vincoli, i capolavori del Caravaggio a San Luigi dei Francesi, Sant'Agostino e Santa Maria del Popolo. Per gli amanti della Roma nascosta, niente di meglio di una passeggiata allo stravagante Quartiere Coppedè e alla Casina delle Civette di Villa Torlonia. Di sera, non perdete l'occasione (tutti i sabati, dal 21 agosto fino al 2 ottobre) di visitare le Terme di Caracalla. La grandiosità del luogo, le rovine illuminate, il silenzio, rotto solo dallo stridio dei gabbiani, è quanto di più suggestivo si possa immaginare. Per concludere la serata, aperitivo al Caffè Emporio o da MoMò, una birra e uno spuntino alla Brasserie 4:20 o all'Open Baladin, un drink da Le Bon Bock, un bel gelato da V-Ice, uno spettacolo shakespeariano al Globe Theatre di Villa Borghese e una passeggiata notturna Lungo er Tevere, sulle banchine, con stand, mostre fotografiche, ristopub e cinema all'aperto nella suggestiva piazzetta dell'Isola Tiberina.

Roma suq!

mercoledì 4 agosto 2010


Mutandari, calzettari, caldarrostari, paninari, pataccari, venditori di Souvenir. Non c'è monumento, piazza, luogo archeologico che non sia stato invaso da almeno un camioncino di un venditore ambulante. E se il suq quotidiano in cui Roma affoga non vi basta, preparatevi a leggere questo articolo. Di sicuro non vi sarà sfuggito, ma lo riproponiamo comunque per chi fosse partito per le vacanze e non avesse avuto modo di leggerlo. Approfittando della pausa balneare, il consigliere Giordano Tredicine, rampollo della nota famiglia di ambulanti, ha pensato bene di proporre e far approvare una porcata colossale. Leggiamo il Corriere: "Il consigliere pidiellino ha preparato una sfilza di emendamenti (al regolamento per le occupazioni di suolo pubblico, n.d.r.) per facilitare i commercianti, e quindi anche gli ambulanti: rendere meno difficili le concessioni, aggiungere una soglia di tolleranza del 5% per gli abusi, eliminare l’obbligatorietà dei pareri della Sovrintendenza comunale, dell’ufficio Città storica, del Dipartimento Mobilità, del Servizio giardini." Bene, proprio quello di cui Roma ha bisogno! Un unico, sterminato suq di pataccari! Ma come ha fatto Tredicine a far passare questa ignominia? Continuiamo a leggere: "In certi casi, è sufficiente una parolina: «Art. 4 bis, punto due. Aggiungere non dopo la parola preventivi». Basta andare a leggere: «L’ufficio comunale — è scritto nella delibera — competente deve chiedere i pareri preventivi e obbligatori dei seguenti uffici». Basta un non, e quei pareri non sono più obbligatori. E, in un altro foglio di emendamenti, Tredicine propone che le «aree oggetto di precedente concessione e regolarmente utilizzate non possono costituire oggetto di nuove concessioni». Una sorta di vitalizio, che però è contro la legge." Insomma, una porcata in grande stile, che ha scatenato una mezza rissa in Aula. Il blitz, però, rischia di avere risvolti inaspettati. A quanto pare una delle firme (quella di Gramazio) risulterebbe taroccata. Lo denuncia Repubblica in un articolo nella prima pagina della Cronaca Roma. Per ora è solo un'ipotesi, ma se fosse verificata Tredicine rischierebbe seriamente di essere trombato. Una eventualità che fa già fregare le mani a non pochi consiglieri della maggioranza. Date un'occhiata qui.

"Famo come ce pare"

martedì 3 agosto 2010


Scritte politiche sui muri di diverso colore. Ragazzini insoddisfatti della vita, che sfogano le proprie frustrazioni scarabocchiando i muri. E quando i muri sono già scarabbocchiati, si scarabocchia lo scarabocchio altrui, per dispetto, o per disaccordo con quanto scritto. Una città abbandonata al suo destino, consegnata nelle mani dei vandali senza opporre resistenza. Vandali che nel gfrattempo abbiamo imparato a ignorare o addirittura a definire "artisti" per giustificare e archiviare un fenomeno che non siamo in grado di contrastare in alcun modo. Sperare che qualcuno apra gli occhi è pura utopia. Il ritmo con cui i writers si mangiano pezzi di città è enormemente superiore a quello con cui amministratori comunali e privati cittadini si prodigano per ripulire. Non esiste una strategia efficacie contro questo schifo. Non esiste. E se prendere atto del problema è il primo passo per risolverlo, è bene che se ne prenda atto quanto prima. Pochi cittadini e commercianti veramente attenti al decoro tengono puliti muri e saracinesche con costanza. Ci sono i volontari dei blog antidegrado, tra cui noi, che ogni tanto organizziamo interventi di pulizia di muri e saracinesche previa autorizzazione dei proprietari. Ma siamo in pochi, una goccia nel mare. Una élite controcorrente, un movimento d'avanguardia. Certo non siamo e non saremo noi gli eroi che salveranno questa città. Certo il nostro progetto non è l'unico fattibile e forse neanche il migliore. Ma allo stato attuale non c'è nessun'altra proposta alternativa alla nostra. E non c'è, in città, nessun'altra associazione, blog, giornale, che abbia sollevato la questione proponendo uan soluzione a questo schifo. L'ordinanza anti-writer è un provvedimento che fa ridere i polli, i galli e pure le galline. A Roma servirebbe un "piano Marshall" di pulizia e protezione delle facciate, con centinaia di migliaia di euro stanziati e incentivi e sgravi fiscali da affiancare alle misure repressive. E servirebbe anche incentivare l'operato dei gruppi di volontari, specialmente di quelli (come noi) che operano con interventi di qualità e a regola d'arte. Vedremo cosa ci riserverà il futuro. Noi di sicuro andiamo avanti.

Favelas giornalara

lunedì 2 agosto 2010


E' mai possibile che ogni giornalaio debba ridurre in questo modo il tratto di strada circostante l'edicola? E' la domanda che ci poniamo ogni qualvolta ci troviamo di fronte a questi tristi spettacolini di quotidiana inciviltà. Ormai il romano medio ci ha fatto l'abitudine, anche grazie al lassismo delle amministrazioni che negli anni hanno lasciato incancrenire queste situazioni. Ma chi il degrado non l'ha mai sopportato, chi magari gira l'Europa ed è attento ad ogni minimo dettaglio, non può non far notare come i giornalai romani (e italiani in genere) siano degli enormi, impuniti generatori di degrado. Ci riferiamo, nello specifico, alla cartaccia incollata sui muri (vedete quella targa bianca? E' un divieto d'affissione!), alla quotidiana selva di annunci di concorsi pubblici e pubblicità appiccicata sui pali della luce o sui segnali stradali, o magari caduta in terra e lì abbandonata per giorni e giorni. Di fronte a una simile scena, ci chiediamo: è forse legale appiccicare cartaccia sui muri a pochi centimetri da un divieto d'affissione? E se non è legale, perché nessuno interviene a togliere quella monnezza ignobile? Di chi è la competenza? Domande all'apparenza senza risposta. Abbiamo lasciato incancrenire queste situazioni, estirparle oggi richiederebbe uno sforzo titanico. Il cittadino non è autorizzato a fare nulla, può solo fotografare e fare un esposto. Lo stesso vale anche per le affissioni abusive e le scritte sui muri. Sta bene, ne prendiamo atto. Ma se davvero ognuno di noi operasse in questo modo, finiremmo per intasare la municipale con valanghe di segnalazioni. D'altra parte noi il degrado non lo sopportiamo e abbiamo tutto il diritto di denunciarlo. E a quel punto che succede? E' probabile che la municipale, sommersa di segnalazioni, finisca per gettare la spugna. E al cittadino non resterebbe che denunciare i vigili per omissione d'atti d'ufficio. Un serpente che si morde la coda. Da qui nasce il nostro progetto, che ben presto speriamo di trasformare in realtà. Presnetare un progetto al Comune e ottenere il patrocinio con l'autorizzazione a ripulire in qualità di volontari antidegrado. Questa foto ce la manda Marcello. Provate a fare un confronto con le edicole di Parigi. Guardate che edicola. Guardate che cura. La loro civiltà, il nostro schifo.

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