Ogni tanto una piccola buona notizia

venerdì 29 giugno 2012

Con i consueti decenni di ritardo arrivano a Roma i cassonetti a scomparsa. Si tratta in sostanza di un vano monnezza (l'equivalente del cassonetto) completamente interrato che presenta una "bocca esterna" a funzionamento idraulico. E pazienza se questa soluzione viene presentata come "un'innovazione tecnologica di estrema rilevanza" (a Firenze si fa già da parecchi anni, in Europa è già preistoria). E pazienza anche se, come fa notare Legambiente, "si tratta di un'operazione dispendiosa in un momento nel quale tutte le risorse dovrebbero concentrarsi sulla raccolta differenziata". Accontentiamoci, per il momento. Quando finiremo sommersi dalla monnezza fino al collo, forse verranno tempi migliori.

Roma città aperta (a cani e porci)

giovedì 28 giugno 2012


Dopo l'abnorme invasione dei pachidermi turistici (a cui il Comune ha di fatto regalato la città) arriva un'altra allucinante novità. I bus turistici potranno tranquillamente percorrere (e impunemente sostare, giusto 'n'attimino) nelle corsie preferenziali. Una decisione folle, demenziale, barbara, flinstoniana, che denota tutta la nostra arretratezza culturale e civile. Repubblica Roma lancia l'allarme.

Scene da un paese non ancora civilizzato

mercoledì 27 giugno 2012

Quel paese in cui i Municipi, per informare i cittadini, praticano affissioni selvatiche sui muri dei palazzi. Quel paese nel quale si tollera che partiti e movimentucoli extra parlamentari pratichino attacchinaggio selvatico sui muri dei palazzi di Roma. Senza che nessuno si incazzi, tirando secchiate d'acqua agli attacchini o scendendo giù con la scopa in mano a cacciare il vandalo di turno. Scenette di quotidiana volgarità e inciviltà, barbarie pura, cui i cittadini sono costretti ad assistere loro malgrado. Metodi che denotano una inciviltà di fondo non ancora eradicata dalla nostra società. Un problema culturale di non poco conto.

Un nuovo blog antidegrado

martedì 26 giugno 2012
Oggi vi segnaliamo un nuovo interessantissimo blog antidegrado che abbiamo scoperto da poco. Si chiama Osteria del Curato ed è attivo nel X Municipio di Roma. Interessante è soprattutto la sezione Gruppo Decoro, che si occupa di organizzare vere e proprie passeggiate antidegrado.

"Cittadini che quando possono si riuniscono, del tutto volontariamente (e gratuitamente), per pulire di volta in volta un giardino pubblico, un'aiuola o uno spazio verde".

C'è anche un indirizzo per iscriversi alla mailing list del gruppo e per partecipare alle loro iniziative (li trovate nella parte alta del blog, sotto l'intestazione). Insomma, un'altra realtà interessante nella blogosfera "antidegrado" romana. Vi invitiamo a seguire il blog, a linkarlo e a partecipare alle loro iniziative.

I traslocatori? Ecco chi c'è dietro...

lunedì 25 giugno 2012

Avete presente i traslocatori? Quelli che hanno letteralmente devastato ogni angolo di Roma con i loro volgarissimi adesivi (che noi ci divertiamo a staccare)? Bene. Volete sapere chi c'è dietro? E allora leggetevi questa interessantissima intervista realizzata da Roma Today al responsabile del Nucleo Decoro Urbano Anselmo Ricci.

Ne riportiamo qui solo alcuni stralci:

"Si tratta di soggetti per metà italiani, per metà stranieri. I primi ad organizzare questo business sono stati soprattutto cittadini albanesi, poi seguiti a ruota da romeni. In base alla nostra esperienza, abbiamo riscontrato che molti di loro stampano gli adesivi direttamente nei loro paesi d'origine, spendendo molto meno che in Italia: tempo fa abbiamo colto in flagrante un romeno sospetto facendogli squillare il cellulare, e aveva con sé 100 mila adesivi pronti ad invadere la città".

"In alcuni casi questi sgombera-cantine abusivi si sono celati dietro utenze false: di recente abbiamo chiamato una dottoressa di Parma che non c'entrava nulla, ma aveva perso la patente sporgendo regolare denuncia. E' chiaro che in questo caso la patente era stata usata per l'intestazione di una scheda telefonica da usare poi per l'attività illecita".

"Noi ipotizziamo che ci siano forti legami tra questi addetti ai traslochi abusivi e gli sversamenti illeciti, anche perché molti non hanno la partita Iva e quindi non possono conferire direttamente e regolarmente in discarica. Per alcuni abbiamo avuto, per così dire, la controprova: recentemente abbiamo preso un cittadino straniero nei pressi di Largo Collodi, in zona Magliana, sorpreso mentre scaricava illegalmente calcinacci. E l'uomo risultava essere uno sgombera-cantine di mestiere".

Che dire? Continuate a staccare, staccare e staccare, senza pietà!

Malagrotta uccide

venerdì 22 giugno 2012

Per questa settimana vi lasciamo con un articolo chock pubblicato un paio di giorni fa.

Rivelazioni shock alla commissione Ecomafie: l'Ama gettava in discarica metà dei rifiuti da sottoporre a trattamento. E alla domanda "Perché?", l'ingegnere della società di Cerroni risponde: "Perché costa meno". La smentita della SPA.

Se fosse vero sarebbe semplicemente allucinante. Leggetevi l'articolo.

"Ama non ci dà i rifiuti trattabili sufficienti. Non ce li ho questi rifiuti, non mi vengono conferiti. Vanno in discarica. Riceviamo al tmb quelli che ci vengono conferiti, le bolle di accompagnamento sono diverse se l'Ama li destina alla discarica o al tmb e se dirotto al tmb un rifiuto che l'Ama ha previsto di mandare in discarica non mi pagano".

E alla domanda "perché in discarica?", risponde: "Perché costa di meno. Loro hanno un budget da rispettare e cercano di risparmiare".

Raccapricciante non è vero? Adesso leggetevi questo altro articolo.

"La zona di Malagrotta è compromessa". Si tratta di "un'area", si legge nell'analisi epidemiologica, "dove i residenti hanno la possibilità di contrarre un cancro alla laringe, al pancreas o al cervello con una percentuale superiore del 3/4 percento rispetto al resto dei cittadini della capitale. E lo stesso accade per le malattie cardiovascolari o quelle alle vie respiratorie".

Allucinante non è vero? E allora, cosa stiamo aspettando??

La segnaletica stradale a Roma

giovedì 21 giugno 2012

Noi l'avevamo detto e denunciato più volte (leggete qui, qui, qui e ancora qui). Con i consueti mesi di ritardo, arriva oggi la conferma ufficiale. I romani hanno capito benissimo come fare ad evitare le multe. Basta sconocchiare il segnale stradale non gradito, e fare come se non ci fosse. Le tecniche sono molteplici. Dalla rotazione di 90° o 180° del segnale, al piegamento "a libretto" del segnale stesso (il ferro, si sa, è un materiale duttile), fino al distacco fisico del segnale dal palo di supporto, o all'eradicazione totale del palo (spesso inficcato a terra alla bell'e meglio) con annesso segnale. I più pigri sfruttano il lavoro naturale dei vandali (quelli che attaccano gli stickers, rendendo illeggibile il segnale stesso). La sostanza è che, in mancanza di segnaletica, il far west è garantito. Puoi perfino permetterti di parcheggiare una betoniera a Piazza Navona o davanti al Pantheon. Ti arriva una multa a casa? Puoi fare ricorso asserendo che il segnale di divieto non c'era, o era coperto, o girato, o sconocchiato, o reso illeggibile da una selva di adesivi.












La soluzione che proponiamo noi è semplice. E' una soluzione che risolverebbe in maniera definitiva il problema alla radice e apporterebbe notevoli benefici anche al decoro delle strade. La segnaletica verticale in centro storico, nella stragrande maggioranza dei casi, non serve. A Roma costituisce un inquinamento visivo vergognoso, ed è una delle maggiori fonti di degrado. Non c'è un palo che sia dritto, non c'è un segnale stradale che sia integro. I segnali stradali finiscono in tutte le fotografie, a ricordare (imperitura memoria) al turista del mondo civile in che razza di selva barbarica si è andato a cacciare. Il 70-80% dei segnali stradali non servono. Vanno quindi estirpati, liberando finalmente Roma dalla loro oscena bruttezza. Finalmente liberi da quei catorci di latta pieni di adesivi, da quei pali storti e cadenti che servono solo come sostegno per avvisi di vendesi e pubblicità. BASTA. Il centro storico andrebbe quasi integralmente chiuso al traffico, limitando i segnali stradali alle indicazioni turistiche. Queste devono essere realizzate a regola d'arte, con materiali non deperibili, anti-scritta e anti-affissione, compresi i pali di sostegno, che vanno ricoperti con vernice granulosa. Devono essere esteticamente gradevoli.




I pali di sostegno devono essere ancorati al suolo a regola d'arte, e non ficcandoli nella buchetta con un po' di calce attorno. Il palo deve essere ben strutturato per impedire che venga piegato fisicamente dal vandalo di turno. Nelle aree in cui è consentito il passaggio e la sosta alle auto, la segnaletica verticale va, quando possibile, sostituita con l'arredo urbano o con la segnaletica orizzontale. Laddove la sosta è vietata, la carreggiata deve consentire il passaggio di una sola auto, i marciapiedi devono essere dotati di dissuasori di sosta. Un intervento simile è stato fatto, con risultati abbastanza soddisfacenti, nel Rione Monti.














Le telecamere e i maxi-cartelloni della ztl vanno immediatamente rimossi e sostituiti da colonnotti a scomparsa, attivabili solo dai residenti e dal carico-scarico merci (in alcune ore della prima mattina) muniti di telecomando, oltre ovviamente alle ambulanze e ai mezzi di soccorso. I segnali di area pedonale devono sparire. In una strada pedonale deve essere impedito "fisicamente" alle auto di entrare, utilizzando anche qui l'arredo urbano. Queste sono le nostre proposte per risolvere il problema. Qualsiasi intervento di riqualificazione in centro storico non può prescindere dalla bonifica della segnaletica verticale. Qualsiasi intervento di riqualificazione deve prevedere un adeguato arredo urbano, realizzato a regola d'arte e con materiali di prima qualità, atto allo stesso tempo a RIQUALIFICARE una strada e impedire fisicamente la violazione delle regole.

Sapete perché nessuno lo fa? Perché queste cose, in una città popolata da animali selvatici, porta via voti. Si tollera la sosta selvatica perché il romano medio è come il Cavaliere Nero: non je devi cacà er cazzo.

Per la serie "Arte Contemporanea a Roma"

mercoledì 20 giugno 2012

Una sottospecie di relitto di carrettino ricolmo di monnezza. Abbandonato in strada, a pochi metri da Campo de' Fiori, nell'indifferenza e nel menefreghismo generale. Cos'è? Un'istallazione? Un'opera d'arte contemporanea? Stando a Roma, non poteva che raffigurare un mucchio di monnezza. Una città totalmente allo sbando.

ODIAROMA colpisce ancora!


A pochi metri dal catafalco del Compro Oro di due settimane fa abbiamo immortalato un bel camioncino ODIAROMA in sosta vietata su un camminamento pedonale. Davanti alla facciata della Chiesa della Santissima Trinità. Evidentemente i criteri con cui il personale dell'ODIA viene scelto in sede di concorso pubblico (sic) non sono proprio improntati a verificare il grado di civiltà dei candidati. Com'è possibile tutto questo? Perché nessuno si indigna di fronte a simili scene?

Questa qui è Via del Corso!

martedì 19 giugno 2012

Si, avete capito bene, si tratta proprio di Via del Corso, la principale avenue del passeggio e dello shopping del centro storico di Roma. Quelle ignobili pecette di catrame che vedete nella foto sono il simbolo del menefreghismo, della villania, dell'ignoranza romana. Non sappiamo se sia una soluzione transitoria in attesa (sic) di un intervento di ripristino, e sinceramente non ce ne importa poi molto. I lavori pubblici devono essere condotti a regola d'arte, con materiali di prima qualità, per cui la buca sull'asfalto non deve essere nemmeno contemplata come eventualità. Gli interventi di ripristino sul marciapiede devono avvenire nel giro di qualche giorno dalla segnalazione, utilizzando gli stessi identici materiali preesistenti al danno. Inoltre, in centro storico ogni intervento di rifacimento dei marciapiedi deve prevedere un arredo urbano riqualificante. Non è possibile rattoppare la strada simbolo del centro di Roma come fosse la rampa di un garage. Non è proprio possibile. E stendiamo un velo pietoso sull'auto in sosta vietata. Vergognatevi.

Una città a misura di abusivo

Siamo in Via Marco Minghetti, in pieno centro storico, a pochissimi metri da Fontana di Trivi. L'edificio che vedete nel dettaglio qui sotto è un pregevole esempio di art nouveau realizzato in ferro battuto e vetro, e racchiude al suo interno una delle meraviglie più sconosciute e sorprendenti di tutta Roma: la Galleria Sciarra.



Ebbene, questo magnifico gioiello viene quotidianamente utilizzato come "ripostiglio" per i numerosi venditori abusivi che appestano l'area. Sembra un deposito di ferraglia e monnezza, un pezzo di Porta Portese trapiantato in pieno centro. C'è di tutto, sedie, tavolacci, stracci, cartacce, sacchi della monnezza, cartoni di banane chiquita. E nessuno mai si è azzardato a muovere un dito per sequestrare e bonificare questa piccola, illegale discarica a cielo aperto. Guardate che schifo.

Ottava edizione del Decoro Day al Pineto

lunedì 18 giugno 2012
Si è svolto sabato mattina nel Parco Regionale urbano del Pineto l'ottava edizione del Decoro Day nel XVIII municipio. L'iniziativa è promossa dai Volontari del Decoro del XVIII Municipio, da Riprendiamoci Roma, Basta Cartelloni, Cittadinanzattiva Aurelia, Co.Spa e patrocinato dal presidente del XVIII Municipio Daniele Giannini con il supporto dell'AMA e dei PICS.


Nonostante il gran caldo erano presenti molti volontari animati dal desiderio di riprendersi il Parco e garantirne la fruibilità a tutti i cittadini dei quartieri limitrofi. E' stata rimossa una quantità impressionante di rifiuti, soprattutto in zone non facilmente raggiungibili che continuano ad essere usate per accampamenti abusivi da sbandati e recuperanti anche se il loro numero è molto diminuito grazie agli sgomberi e al monitoraggio costante dei cittadini volontari.













Le foto documentano anche la presenza di rifiuti molto pericolosi e nocivi per l'ambiente tra cui addirittura BATTERIE DI AUTO BRUCIATE. Lasciamo immaginare le sostanze tossiche e cancerogene rilasciate dai fumi dei falò appiccati nel parco e inalate dagli abitanti delle abitazioni più vicine.
















E' incredibile che un gioiello del genere non sia difeso con energia e autorevolezza dalle autorità preposte e sia stato lasciato alla mercé di centinaia di sbandati che lo hanno eletto ad hotel e latrina. Una menzione particolare per l'operaio dell'AMA, che con grande perizia è riuscito a risalire più volte con il camioncino carico di rifiuti sui ripidi pendii del parco.












 E' stato anche ripulito un antico fontanile tuttora funzionante ma coperto da vegetazione e rifiuti e si spera che in futuro possa tornare a testimoniare un passato ricco di tradizioni e di storie affascinanti. La battaglia per la difesa del Parco del Pineto prosegue senza sosta. Riprendiamoci Roma con tutto l'amore che abbiamo per la sua gloriosa storia. Riscopriamo e difendiamo i tesori di arte e natura del nostro territorio troppo spesso abbandonati all'incuria, al degrado e alla distruzione. Le ultime foto delle fioriture vogliono significare proprio questo: la bellezza che nonostante tutto resiste e si mostra! (Reportage e foto by Franco).

Da Castellitto ad Ozpetek: Roma fa Schifo!

venerdì 15 giugno 2012
L'intervista di Verdone di qualche settimana fa ha certamente smosso le acque. Registi, attori, personaggi dello spettacolo, tutti concordi nel dire che Roma sta diventando invivibile, soffocata com'è dal degrado. Un degrado a cui ci siamo lentamente assuefatti, ma che brucia latente dentro di noi e ci infiamma come un fuoco ardente. E' bastato un input per scoperchiare di colpo il Vaso di Pandora.


Leggiamo Sergio Castellitto:

"La città, che pure continuo ad amare moltissimo, sembra in putrefazione, caratterizzata da un degrado nelle relazioni personali".

Mica male come analisi. Il degrado urbano genera degrado sociale e culturale. E ancora, la sintesi di tutti i mali:

"Tutto si potrebbe riassume in un concetto: l'autorità pubblica ha dimostrato di non essere in grado di saper gestire la cosa pubblica".


Rincara la dose Ferzan Ozpetek:

"Quando vado da piazza Navona al bar della Pace, in piazza del Fico, mi viene da piangere. Tavolini ovunque, tovaglie orrende coi fiori finti, la forma di gelato gigante su un muro del Seicento, insegne sgargianti. Siamo al degrado totale".

Quindi ci stupisce, con una considerazione che racchiude in sé l'anima di Riprendiamoci Roma:

"Mancheranno anche le risorse, ma il servizio di pulizia è scarsissimo. A me viene voglia di prendere in mano la scopa e spazzare, nel mio quartiere i cittadini si stanno organizzando per fare da soli. Se la gente trovasse marciapiedi perfetti, con che coraggio li insozzerebbe? E' una catena, vedi che gli altri sporcano e sporchi anche tu".

Se volete leggervi le interviste complete, qui trovate quella a Sergio Castellitto, qui quella a Ferzan Ozpetek.

Orrori quotidiani cui siamo assuefatti


Queste foto ce le manda Les. Ci troviamo nel XVI municipio, a pochi metri dall'Ospedale San Camillo. Queste strade sono un vero e proprio concentrato di orrori. Graffiti e manifesti abusivi (soprattutto del PD) infestano i muri degli ospedali. Bancarelle di mutandari occupano i marciapiedi. Marciapiedi sui quali dobbiamo stendere un velo pietoso: definirli sconnessi e accidentati è quasi un eufemismo (avevamo già dedicato un servizio). Sono praticamente dei tratturi di campagna, inutilizzabili dai portatori di handicap, pericolosissimi per bambini e anziani. E questi sono i marciapiedi che conducono ai vari ospedali (San Camillo, Forlanini, Spallanzani) e alle cliniche di zona. Spera di arrivarci vivo senza romperti l'osso del collo.



Ancora, cartelloni pubblicitari sugli spartitraffici, dentro le aiuole, a rovinare completamente la visuale di un viale tutto sommato gradevole per la presenza di verde. Alcuni di questi cartelloni si trovano a pochi metri dal semaforo, all'incrocio con Via di Val Tellina. Orrore, pericolo, imbarbarimento, sembra una condanna.


Ecco dove ci troviamo per l'esattezza, in Via Bernardino Ramazzini. Prendetelo sulla fiducia, perché come potete vedere il nome della strada è reso illeggibile da una tag marrone. Questi figli di cane che noi chiamiamo "artisti" e che nessuno mai si è azzardato a chiamare col proprio nome: "barbari".


Accanto, alla stregua dei barbari adolescenti, i politici. In questo caso la devastazione è ancora maggiore. Guardate la sfilza di manifesti abusivi, lasagne politiche che ormai nessuno legge più, una vergogna. Insozzano peggio dei ragazzetti brufolosi con la bomboletta in mano. Ma non si vergognano? E poi ci chiedono il voto, e noi magari glielo diamo pure. Ma come amministrano la nostra città? Guardate le foto sopra. Guardate in quale stato di abominevole degrado versano le strade! Guardate che schifo! Ma con quale faccia di bronzo osano chiederci il voto?

Anche al Pantheon una ignobile mangiatoia!

giovedì 14 giugno 2012

Buongiorno,
Lavoro in piazza della rotonda da 3 anni ormai e tutti i giorni vedo le stesse cose... le stesse ingiustizie. Vorrei davvero fare qualcosa per denunciarle e per questo mi rivolgo a voi. Tanto dipende anche da noi cittadini! E' la nostra città! Una delle foto che vi sto inviando raffigura il tanto "caro" camioncino di souvenir proprio DAVANTI al Pantheon.... Le foto dei turisti ad uno dei monumenti più importanti della città saranno rovinate da quello scempio! Un'altra foto raffigura la macchina dei vigili proprio IN MEZZO alla piazza... anche lì i turisti avranno un ricordo dei vigili piuttosto che del Pantheon... Dico io, non puoi parcheggiare fuori dall'area della piazza??? o più defilato?? L'ultima foto, stessa storia ma con varie auto blu e macchine diplomatiche che parcheggiano dentro la piazza in modo incivile... Tanto loro sono i padroni del mondo, no?


Spero che queste foto possano essere utili e spero anche di inviarvene di nuove al più presto! Grazie e continuate così!!!

Saluti, Valentina

Cara Valentina, lo speriamo vivamente anche noi! Visto che chi di dovere ogni tanto ci legge, è bene innanzitutto far presente che per risolvere metà problema basterebbe una piccola circolare, nella quale si VIETA IN MANIERA CATEGORICA alle auto della Municipale di sostare nei pressi dei monumenti più importanti di Roma (nello specifico, del Pantheon). Fossimo un paese civile, con un minimo di buon gusto e cultura, una simile circolare sarebbe del tutto inutile. Ma tant'è, se è necessario far presente, che si faccia presente al più presto! Riguardo l'altra metà del problema, e cioè le auto blu, queste vanno semplicemente ELIMINATE. Nei civilissimi paesi del Nord Europa, ad esempio in Danimarca, i parlamentari e i ministri vanno a lavoro in bicicletta! IN BICICLETTA! A DARE IL BUON ESEMPIO! E non in sosta vietata davanti ai monumenti.


Per quanto riguarda la presenza dell'orrido carrettino dei souvenir, stendiamo un velo pietoso. Se la Municipale è lì e non interviene, il sospetto è che non ci si possa fare nulla. Non approfondiamo ulteriormente, ma la sensazione è che simili scenette continueranno a far parte dell'immaginario collettivo per molto tempo ancora. Almeno fino a quando un gruppo di cittadini realmente incazzati non si deciderà seriamente a mettere con le spalle al muro i responsabili di questa barbarie. Arriverà il tempo, prima o poi, in cui sarà ora di sparecchiare la tavola.

Miscellanea di lasagne politiche



Queste foto di quotidiana inciviltà politica ce le manda Les. Basta un muro, un pertugio, un angoletto libero, e subito viene preso d'assalto dagli attacchini mandati dai politici per incollare ovunque i propri faccioni sorridenti nel tentativo di raccattare qualche voto. Tutto intorno a questa sfilza di lasagne cartacee, un degrado indicibile. Marciapiedi triturati, cantieri eterni, scene di degrado che rimandano a una città allo sbando. Invitiamo i cittadini per bene a distogliere lo sguardo dai faccioni sorridenti o dalle scritte a caratteri cubitali, per osservare la realtà di allucinante degrado in cui vivono, frutto della malagestione delle amministrazioni che per anni si sono mostrate incapaci di risolvere i problemi di questa città.





Cantiere PUP Viale Trastevere-Via degli Orti di Cesare. Via Ramazzini (i muri dell'Ospedale Forlanini). PDL, Bastaballe di Alemanno, PD in grande quantità, concerti musicali (uno all'Accademia di Francia), il CAF di un signore che ha lo stesso cognome di un consigliere PDL in XVI, la festa di SEL e il movimento per l'acqua pubblica (sempre più ecologisti), convegno UDC e associazioni varie. Piazza S. Giovanni di Dio: manifesti sul cassonetto giallo dei vestiti (sullo sfondo, bancarelle fin sopra al marciapiede).

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