Il degrado di Roma ha mille forme. Una delle peggiori è l'incapacità della nostra Amministrazione, come del resto di tutte quelle che l'hanno preceduta, di far rispettare le regole e di punire i trasgressori.
A nulla valgono i proclami con cui si annunciano pugno di ferro e tolleranza zero. Rimangono proclami, affermazioni risibili di un'autorità debole ed effimera che non conta nulla e non avrà mai il rispetto che, del resto, non merita.
A Roma si può fare tutto, si può defecare davanti a tutti imbrattando mura antiche di secoli o si può distruggere una piazza come accade a piazza Bologna dopo la movida notturna. I giovani non hanno alcun senso civico e neanche le semplici basi di un'educazione che dovrebbe essere innata e che, invece, è totalmente assente. Distruggono, imbrattano per il gusto di farlo come nessun animale farebbe in natura. Possono dare fuoco a un clochard o spaccare bottiglie di birra per terra con la medesima naturalezza, tanto per scacciare la noia, consapevoli dell'assenza di uno Stato che se fosse tale chiederebbe un'ammenda salata. Eppure basterebbe poco. Un esempio, una punizione esemplare e controllo. Ma chi ci governa è troppo impegnato a raccontare realtà che non esistono, a parlare del nulla, a farsi riprendere con uno zeppetto secco in mano e chiamarlo "albero per il futuro". Ma di futuro, nella nostra città, c'è solo l'abisso che tende le braccia verso di noi e sogghignando si prende gioco della nostra impotenza.
Di seguito le altre foto della vergogna: