Se questa è una capitale europea

lunedì 31 ottobre 2011


Scenari da quarto mondo. Una massa informe di gente in fila dalle 4 del mattino, che urla e spinge contro le transenne, tenuta a stento a bada da un gruppo di energumeni buttafuori. Gente disposta ad accapigliarsi, a menarsi, a mordere le caviglie di quello davanti, pur di arraffare il bottino. Di fronte a questo scenario da paese sudamericano, una città intera finisce letteralmente paralizzata. La Municipale fallisce in maniera clamorosa la gestione dell'evento, mostrando un dilettantismo raro, capace di stupire perfino il romano più navigato, ormai abituato a simili disservizi. Ed esponendosi a una clamorosa, siderale, immensa figura di merda. Per capire il senso di questa immane manifestazione di selvaticità e inciviltà basta leggere il titolo del post di Tonelli sul blog Roma fa Schifo. "Apre un negozio di elettrodomestici. Si blocca l'intera Capitale d'Italia". E' una frase che fa senso, che provoca ribrezzo. Una città intera bloccata per l'apertura di un negozio di elettrodomestici. Rendiamoci conto di cosa è accaduto, e vergogniamoci. E fa sorridere la dichiarazione di Bordoni, per cui la gente in fila "è la dimostrazione che l'economia romana va bene". E fa ancor più sorridere la dichiarazione del Sindaco, che prima autorizza l'inaugurazione e poi minaccia di chiedere i danni. Anziché chiedere garanzie in anticipo. Per finire, la ciliegina sulla torta: la maggior parte degli articoli in saldo è finito in mano a bande di filippini organizzate per poi rivendersi la merce in nero. E chissà chi o cosa c'è dietro una simile organizzazione...

Il "Caso Cartellopoli" finisce in Parlamento



Laura Serloni, Repubblica.it - Cartelloni abusivi, il caso finisce in Parlamento. Dopo l'invio delle cartoline "Saluti da Roma", con le immagini dei monumenti deturpati dai maxiimpianti, al presidente della Repubblica, ai ministri e a tutti i deputati; ora sono pronte due interrogazioni parlamentari.

Una è rivolta dalla deputata del Pd, Giovanna Melandri, al ministro Giancarlo Galan per chiedere se "vista la grave situazione romana", il titolare dei Beni culturali abbia sollecitato le Soprintendenze ad intervenire. L'altra, che sarà depositata in settimana, è diretta invece al ministro dei Trasporti perché "il settore delle affissioni determina rischi per la sicurezza stradale e l'incolumità pubblica".

Nonostante le oltre cinquemila firme raccolte dal comitato "Basta Cartelloni", in città continua senza sosta l'invasione da parte delle ditte di ogni spazio libero, con impianti di dimensioni e fattezze di ogni tipo, senza il rispetto del codice della strada e dei regolamenti comunali. "Sta ormai diventando una questione di sicurezza stradale oltre che di decoro - sottolinea il Comitato Negli ultimi mesi ci sono stati decine di incidenti che hanno visto coinvolti cartelloni sistemati ove non era consentito. Ed è proprio per questo che alcuni deputati depositeranno un'interpellanza anche al ministro dei Trasporti". Anche i deputati chiedono ufficialmente un intervento del Mibac "perché il decoro di Roma e la tutela del suo patrimonio artistico e culturale non sono questioni locali, ma un tema di rilevanza nazionale", continua il Comitato promotore della delibera di iniziativa popolare per la modifica del regolamento sulle affissioni che sarà discussa nei prossimi giorni dall'Assemblea capitolina.
(continua..)

Le raccapriccianti cartoline da Roma

venerdì 28 ottobre 2011


Non credo servano commenti per descrivere l'abominio che state osservando. Dietro la Villa Farnesina, uno dei capolavori più incredibili dell'architettura rinascimentale romana. Davanti un osceno cartellone pubblicitario su cui campeggiano cafonissime pubblicità della peggior politichetta da quartierino. Una cartolina emblematica, per una città che un tempo sfornava meraviglie e che oggi è ridotta a una melma informe popolata da animali selvatici. Guardate che schifo. Guardate e indignatevi. Quando ci decideremo a scrivere all'UNESCO?

Dove c'è politica c'è degrado

giovedì 27 ottobre 2011


Dove c'è politica c'è degrado. Non esiste nessun altro paese al mondo in cui chi devasta la città in questo modo prende pure i voti della gente. Ma ci siamo rincoglioniti o cosa? Come si fa a votare chi smerda sui muri della propria città? Chi non fa nulla per migliorarla, o quando prova a fare qualcosa si dimostra totalmente inadeguato? Negli anni abbiamo visto solo palliativi e interventini spot da teatrino di serie B. E intanto le condizioni di degrado della città hanno raggiunto picchi spaventosi. Noi di Riprendiamoci Roma i manifesti li strappiamo dai muri. Votateci a noi!

La politica abusiva



Ma è mai possibile votare gente così? Persone che non sono mai state in grado di fare nulla per migliorare questa città e riportarla al pari con l'Europa e che si fanno pubblicità in questo modo barbaro e incivile? Ma per cosa li votiamo, per fargli deturpare Roma? I soldi buttati nel cesso per farsi pubblicità potrebbero essere investiti in qualcosa di meglio! E basta con questo schifo! Possibile che siamo rimasti noi unico paese in Europa a fare propaganda politica a spese della città? Queste sono scene da paese sudamericano.

L'AMA pulisce così

mercoledì 26 ottobre 2011


Repetita iuvant. Non stupisce affatto che 2 romani su 3 reputino insufficiente il servizio di pulizia delle strade dell'AMA. Se le scenette a cui siamo abituati sono queste, è già tanto anzi che 1 romano su 3 si dica soddisfatto di vivere in questa melma. Chi è quel romano su 3 che accetta tutto questo e non si vergogna di affermarlo?

Non stupiamoci poi se durante un'acquazzone questa massa di monnezza, trascinata dall'acqua, finisce per ostruire i tombini. Con le conseguenze che tutti abbiamo imparato a conoscere. E oggi chissà come andrà a a finire...

Ecco come l'AMA svuota i cassonetti



Non stupisce affatto che 2 romani su 3 reputino insufficiente il servizio di pulizia delle strade dell'AMA. Se le scenette a cui siamo abituati sono queste, è già tanto anzi che 1 romano su 3 si dica soddisfatto di vivere in questa melma. Chi è quel romano su 3 che accetta tutto questo e non si vergogna di affermarlo?

Blitz anti-locandine a San Paolo (by Les)

martedì 25 ottobre 2011


Queste lo ho staccate all'incrocio Viale Giustiniano Imperatore-Via Ostiense, davanti l'abbazia di San Paolo: sono di un'associazione che organizza feste per gli studenti Erasmus: SPQE. I volantini hanno fatto la fine che meritavano... (Les)

Cosa aspettate a imitarlo? Staccate, staccate, staccate! Affissioni abusive, locandine pubblicitarie, stickers e manifesti politici. Staccate tutto senza pietà!

La Società dei Cartellonari

lunedì 24 ottobre 2011


Spettacolare video-parodia sull'invasione cartellonara realizzato da Cocacola di Rienzo e prontamente segnalato dal blog Cartellopoli. Ecco come i moderni barbari hanno devastato Roma nell'indifferenza e nel menefreghismo generale. Non si poteva scegliere colonna sonora migliore per accompagnare la rozzezza, la selvaticità, il raccapriccio di queste immagini assolutamente grottesche. Si fa davvero fatica a concepire come si sia potuto autorizzare un simile stupro ai danni della Città Eterna. Una città Patrimonio dell'Umanità, culla della Civiltà Occidentale e oggi totalmente spolpata e rosicchiata fino al midollo. Una città ridotta a una immensa tavolata, barbarizzata e intrucidita fino all'inverosimile. Cosa aspettiamo a mandare questo video all'UNESCO? Seguiamo l'esempio di Athos de Luca. Questa città è Patrimonio dell'Umanità e dunque è anche nostra! Fuori i Trimalcioni da Roma!

La tragica rassegna stampa di Ottobre



Settimane difficili per le nostra città. I moderni barbari chiamati Black Bloc mettono a ferro e fuoco la città senza che nessuno riesca a fermarli. Ma analoghi episodi di vandalismo a Roma ormai sono all'ordine del giorno (l'ultima, un cestino divelto e buttato sui marmi della scalinata di Trinità dei Monti).

Roma finisce sott'acqua, paralizzata per ore a causa di un temporale stagionale, ampiamente prevedibile, durato meno di due ore. Come nel Medioevo.

Paese incivile: il Colosseo viene imbrattato di vernice e tutto quello che ne vien fuori è un misero trafiletto. Dopo la sagra sella sarsiccia ai Castelli. E sempre a proposito di Colosseo, ecco come i politici di domani sono in grado di umiliarlo.

In un'intervista a Repubblica Adriano la Regina ci spiega perfettamente quali sono i mali di questa città (anche se tralascia di citare problemi ben peggiori dei tavolini).

La candidatura alle Olimpiadi del 2020 si tinge di ridicolo. La Metro C è stata cancellata dal dossier ufficiale. E sulla candidatura più sfigata del globo cade un'altra tegola: il Governo ha tagliato drasticamente i fondi, attualmente "più che dimezzati". Ma chi ce l'ha fatto fare di candidarci? Avremmo evitato una figura di merda.

E' tutta colpa dell'AMA

venerdì 21 ottobre 2011


Se queste foto potessero parlare ci racconterebbe una storia. Guardatele bene. Cumuli di foglie miste a fanghiglia, che ostruiscono quasi completamente i tombini. Queste sono le conseguenze di una strada spazzata male. Quando piove l'acqua che cade viene convogliata nel punto a quota più bassa, dove sono posizionati i tombini. Se le strade sono zozze, l'acqua trascina con sé le foglie presenti sull'asfalto fino al tombino, il punto in cui l'acqua piovana si raccoglie, ostruendolo, intasandolo e rendendolo inutilizzabile. Se avessimo un servizio di pulizia delle strade più efficiente non dovremmo subire allagamenti al primo acquazzone stagionale. Se le strade fosse pulite l'acqua entrerebbe nel tombino senza trascinare con se le foglie, il fango, i detriti, la melma, le cartacce (i volantini!), la monnezza. Se le caditoie venissero pulite regolarmente non si allagherebbe niente. E a proposito, che fine ha fatto Elephant, la macchina stura-tombini? Era uno dei fiori all'occhiello della giunta Alemanno, presentata in pompa magna appena due anni fa. Qualcuno ne sa qualcosa? In attesa di ricevere risposte, sarebbe bene istruire a dovere i ragazzotti dell'AMA, spiegandogli che le strade vanno pulite TUTTE e per bene, senza lasciare cumuli di monnezza agli angoli dei marciapiedi (come più volte documentato da Riprendiamoci Roma) perché "tanto nun se vedono". Il servizio di pulizia delle strade a Roma è indegno di un paese del quarto mondo. NB: Condividete il video su facebook!

Non è colpa della pioggia

giovedì 20 ottobre 2011


Dice il Sindaco che il diluvio universale è stato del tutto inaspettato. Che l'allerta meteo parlava solo di temporale, e non di vero e proprio nubifragio. Vi dò una notizia. Il fatto che un temporale si riveli peggiore del previsto è la cosa più normale di questo mondo. Può capitare, e non di rado, e chi si fa trovare impreparato ne paga le conseguenze. La prevenzione di questi fenomeni non si fa con 24 ore di anticipo, inseguendo i bollettini meteo e della protezione civile, magari con un rosario in mano. Si fa con la cura costante delle strade, con la manutenzione ordinaria, la pianificazione degli interventi. Si fa spazzando le foglie dalle strade, rimuovendo la monnezza che ostruisce i tombini, si fa pulendo e manutenendo le caditoie. Si fa con soldi, investimenti, quelli che ogni giorno vengono buttati nel cesso in consulenze e assunzioni. Non è pensabile che una città in preda a un nubifragio del genere sia costretta a chiudere le uniche due linee metro che ha. Significa condannarla al collasso totale. E' una roba da incoscienti. Una situazione del genere andava prevista con largo anticipo e si doveva intervenire per evitare il peggio a tutti i costi. Ma il dilettantismo romano non si è limitato a questo. Stavolta ha dato il meglio di sé fino in fondo. Gli annunci audio diffusi ai malcapitati utenti della metro sono stati dati solo in italiano. Una vergogna indicidile. Una inenarrabile, colossale figura di merda, per la capitale di un paese europeo che vuole definirsi civile. Dopo nemmeno una settimana Roma si trova a gestire una nuova emergenza. Dice bene Tonelli nel suo blog. Un'acquazzone di un paio d'ore, una manifestazione, non possono essere considerati eventi eccezionali. "Qualche decina di facinorosi mettono a ferro e fuoco la città; un'ora e mezzo di pioggia e si contano i morti. Qualsiasi evento che è la norma in ogni città al mondo qui diventa foriero di cataclismi e sciagure". In duemila anni non abbiamo ancora imparato come fronteggiare situazioni all'ordine del giorno. Qui a Roma ogni cosa viene gestita da raccomandati e dilettanti allo sbaraglio. Con l'incoscienza tipicamente italica di chi, rosario alla mano, prega che non succeda niente di grave.

BREAKING NEWS: Si discute la Delibera!




Forse ci siamo. La Delibera di Iniziativa Popolare che metterebbe fine allo scempio della cartellonistica romana è stata finalmente calendarizzata. E' stata inserita all'ordine del giorno del Consiglio Comunale di domani, giovedì 20 ottobre, alle ore 15.00 e poi nuovamente lunedì 24 ottobre. Alla fine quello che è un nostro diritto, il diritto di oltre 10mila cittadini che hanno sottoscritto la Delibera, viene rispettato anche se con un ritardo imperdonabile rispetto ai regolamenti capitolini. MA LA COSA PIU' GRAVE E' CHE NON SIAMO STATI AVVISATI. Il Comitato Promotore, che tra l'altro può e deve svolgere interventi durante la discussione, non è stato avvertito! Abbiamo scoperto della calendarizzazione solo controllando gli ordini del giorno del Consiglio. E' una omissione grave, per la quale domani protesteremo formalmente con la Presidenza dell'Assemblea Capitolina. Questo modo di procedere da parte del Campidoglio puo` compromettere i diritti di partecipazione dei cittadini, laddove invece una discussione aperta e chiara è dovuta ad una città martoriata dall'impiantistica pubblicitaria come nessun'altra nel mondo occidentale. In Consiglio si confronteranno le diverse posizioni e finalmente potranno venire allo scoperto tutte le contraddizioni del settore delle affissioni pubblicitarie. Finalmente tutti i romani potranno verificare con i loro occhi chi vuole riportare legalità e decoro nella città e chi invece vuole lasciare la situazione come è! Le sedute del Consiglio Comunale sono pubbliche. E' PER QUESTO CHE INVITIAMO A INTERVENIRE IN MASSA TUTTI I NOSTRI LETTORI E SOSTENITORI. Secondo le nostre informazioni, è probabile che della nostra Delibera Francesco Fiori si discuta la prossima settimana, dovendo prima terminare l'esame del provvedimento sui taxi. Noi comunque domani ci saremo e chiediamo a tutti di fare uno sforzo: VENITE SIA DOMANI ALLE 15.00 E POI TORNATE ANCHE LUNEDI' DELLA PROSSIMA SETTIMANA quando con maggiori possibilità, potremo assistere al vero confronto sul tema che ci sta a cuore. Passate parola, avvisate amici e parenti. E' un'occasione importante per la città di Roma. E' il momento di una vera chiamata alle armi della partecipazione popolare!

Pericolo di morte

mercoledì 19 ottobre 2011


Da dove vogliamo cominciare? Dall'oscena bruttezza di questi accrocchi (che esistono solo in Italia, anche in centro storico!), dalla selva di pubblicità, locandine, stickers affisse su di essi, dal loro precario stato di abbandono, dalla pericolosità che implica una centralina aperta, ad altezza-bambino, col rischio di rimanere fulminato? Scegliete voi. Noi pensiamo che la foto da sola sia sufficientemente esplicativa. Purtroppo i romani a questo schifo sono perfettamente abituati. E se un ragazzino tocca i fili scoperti e finisce folgorato? Niente paura: quelle che vedete lì dietro sono le mura dell'Ospedale San Camillo. Affidiamoci a qualche santo, e tutto andrà bene!

Deve aver frainteso...



Mettiamola così: è stato un malinteso. Leggendo "spazio disponibile" scritto in rosso a caratteri cubitali sul cartellone, questo automobilista deve aver pensato che poteva tranquillamente posteggiare l'auto sul marciapiede. Solo in una città popolata da animali selvatici può accadere tutto questo alla luce de sole e nell'indifferenza generale. Ovviamente l'auto non aveva nessunissima multa sul parabrezza. Ma d'altra parte lo abbiamo capito da tempo: i vigili le multe non le fanno.

Roma di nuovo distrutta

martedì 18 ottobre 2011


Le immagini di devastazione le abbiamo viste tutti. La nostra città, unica al mondo, messa nuovamente a ferro e fuoco dai moderni barbari. Solo da noi è successo tutto questo. E non basta dire che avevamo il corteo più numeroso e anche (di gran lunga) più incazzato. Ci chiediamo che senso abbia e come sia stato possibile tutto questo. Perché non si sia fatta un'opera di prevenzione degli scontri. Come si fa con gli ultras, che vengono bloccati prima della partita. Ci chiediamo perché le forze dell'ordine non siano state in grado di garantire l'ordine. Ci chiediamo perché gli organizzatori non abbiano previsto un servizio d'ordine. Risposte semplici, fin troppo ovvie. "Le forze dell'ordine hanno fatto un lavoro egregio", dice. Pensa se avessero fatto un pessimo lavoro, a quali scene avremmo assistito. Forse avrebbero bruciato tutta Roma, come fece Nerone. Perché è davvero difficile immaginare un quantitativo di devastazioni peggiore di quello documentato dalle immagini. "Il movimento è troppo eterogeneo per poter organizzare un servizio d'ordine", dice. Si dica quindi candidamente che non si è in grado di garantire una manifestazione senza infiltrati. E' giusto che tutti si prendano le proprie responsabilità. Anche il manifestante pacifico, e ingenuo, ha le sue responsabilità. Se non altro quello di aver distrutto una causa che era nobile e che è stata screditata agli occhi di tutti. Si sapeva benissimo che ci sarebbero stati degli scontri, non si è fatto nulla di concreto per impedirli. Convinti che bastasse non pensarci per evitare problemi. Convinti che bastasse dissociarsi per aver evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione. Ma così non è. I nodi alla fine vengono sempre al pettine. Dilettantismo, impreparazione, approssimazione. Avete sbagliato tutto, avete sbagliato tutti. I poliziotti male armati, con lacrimogeni scaduti nel 2006, a cui il Governo proprio ieri ha tagliato ulteriori 60 milioni. Una manifestazione presa in ostaggio dai teppisti, tra lo stupore generale. Come se nessuno se lo aspettasse. E a farne le spese, come sempre, è stata la nostra città.

Passeggiata All'Aurelio

lunedì 17 ottobre 2011


Mercoledi scorso si è svolta una nuova passeggiata antidegrado all'Aurelio, in quello che ormai sta diventando una sorta di laboratorio di "quartiere-oasi". Il nostro Stefano si sta dando un gran da fare per mobilitare sempre più gente sensibile ai temi della lotta al degrado urbano. Alla passeggiata erano presenti con noi anche il Presidente del XVIII Municipio Giannini, una giovane consigliera municipale e una rappresentante di Cittadinanzattiva. Abbiamo ripulito dagli stickers tutta Via di Boccea e un tratto di Via Baldo degli Ubaldi. Abbiamo anche gettato le basi per future iniziative, in particolare al Parco del Pineto. Purtroppo "Imageloop" e "Slideshow" sembrano in procinto di chiudere i battenti e non consentono più di caricare immagini per creare slide. Per cui dovrete accontentarvi di questa foto, che mostra una parte del nostro bottino. Ci stiamo attrezzando per trovare una valida alternava.

La nuova Piazza San Silvestro? Così non va

venerdì 14 ottobre 2011


"Michelangelo ha ispirato Portoghesi", scrivono i giornali. Ma Portoghesi non è Michelangelo, e si vede. Potete constatarlo anche voi osservando la foto del progetto (speriamo non definitivo) della nuova Piazza San Silvestro. Proviamo a spiegarvi cosa, secondo il nostro parere, non va in questo progetto.

Una piazza così, cosa vi comunica? Quelle lunghissime panchine sono orribilmente ingombranti e mal si inseriscono nel contesto. Geometricamente parlando: perché ostinarsi a voler rendere tondo ciò che è quadrato? Perché piazzare una ellissi dentro a un rettangolo? Una ellissi che non è nemmeno al centro della piazza, e non è neanche in asse con la facciata laterale della chiesa. E' un qualcosa che stride, che genera caos e contrasti, che chiude lo spazio anziché aprirlo, senza definirlo o vitalizzarlo in alcun modo. Un qualcosa che lì dentro, semplicemente, non ci dovrebbe stare. Ed è inutile scomodare il disegno di Michelangelo per Piazza del Campidoglio, che è, appunto, solo un motivo decorativo della pavimentazione, e che dona invece alla piazza un senso di armonia e proporzione. Che spinge l'occhio verso il fulcro centrale, la statua di Marco Aurelio a cavallo, mentre qui, al centro, non c'è nulla. Quella che vedete nella foto è una patetica "pecetta kitsch" senza alcun senso. Come le statuette finto-antico da giardino che si vendono sulla Pontina. Con la scusa di "rendere omaggio all'antichità" non si fa altro che coprire un terribile vuoto di idee. E poi diciamocelo: questo gioco a rincorrere l'antico ha francamente stancato. Quando ci convinceremo a guardare al futuro anziché, cercando soluzioni che ravvivino davvero una piazza anziché mortificarla? L'ellissi, i due fuochi disegnati, andavano bene per i Circhi Massimi, per le corse delle bighe, per le naumachie. Qui avremo una ventina di persone sedute che si guarderanno in faccia l'un l'altra chiedendosi cosa cazzo stanno facendo.

Guardate che belle quelle immense panchine curvilinee. Belle alte, pesanti, tronfie, sproporzionate. Invadenti. Metri quadri di superfici marmorea che un architetto poco attento alle dinamiche che lo circondano ha pensato bene di donare gentilmente a vandali, writers, ultras e pischelletti della generazione Moccia. Quei marmi sono pronti ad ospitare dediche amorose, slogan politici e volgarità da stadio.

In sintesi, una piazza senza capo né cosa. Sarebbe stato molto meglio un arredo minimalista, qualche panchina, un bel gioco di luci che valorizzasse le architetture di qualità presenti nella piazza (le due chiese, il Palazzo Marignoli, il Palazzo delle Poste). In un contesto di pregio, l'arredo urbano non dovrebbe mai essere invadente. Non dovrebbe mai stravolgere le linee di una piazza ma piuttosto assecondarle. Se il progetto è questo, allora forse Piazza San Silvestro è meglio lasciarla così. Togliendo le macchine, mettendo quattro panchine e altrettanti lampioni. Meglio, molto meglio.

Francesco ci ha lasciati



La notizia piomba nel bel mezzo di una passeggiata antidegrado, lasciandoci tutti sgomenti. Francesco non c'è più. Il nostro amico, che con noi abbiamo condiviso tante battaglie, ci ha lasciati. Un infarto se l'è portato via in maniera assolutamente prematura. Per tutti noi Francesco è stato un punto di riferimento, con la sua tenacia, la sua saggezza, la sua esperienza e la sua incredibile vitalità. Da buon ex atleta, aveva energia da vendere, e metteva un impegno ferreo in ogni cosa che faceva. Era un vulcano di idee. Aveva sempre la battuta pronta e diffondeva ottimismo anche nei momenti più difficili. Membro Fondatore del Comitato Promotore, gestiva in prima persona e con passione invidiabile il blog Basta Cartelloni a Roma, ma non di rado partecipava anche alle passeggiate antidegrado promosse dal nostro blog. Ciao Francesco. E' stato un piacere e un onore conoscerti. Ci mancherai tantissimo.

Les segnala: la Festa dei Nonni

giovedì 13 ottobre 2011


La Festa dei Nonni è già passata ma i manifesti abusivi col quale Giordano Tredicine ha pubblicizzato l'evento stanno ancora lì. E lì staranno ancora per molto, dato che a fronte di un servizio di attacchinaggio efficientissimo, qui a Roma non esiste nessuna figura professionale né azienda che abbia lo specifico compito di rimuovere le zozzate dei politici romani. NB: I manifesti della Festa dei Nonni sono stati affissi sui muri di un palazzo che ospita anche una scuola. Ve la ricordate? Ecco il buon esempio che danno i politici, ed ecco come nascono i ragazzi di oggi. Per loro impastrocchiare i muri di un palazzo con la bomboletta è la ormai diventata la normalità. Visto che i politici, che dovrebbero dare il buon esempio, sono i primi ne fregano. (foto by Les)

Les segnala: l'arredo urbano di Roma



Via Pomezia: cespuglio nato da un mozzicone di albero invade il marciapiede. In secondo piano: palo della luce triturato dagli stickers selvatici dei traslocatori e abusivi vari. Motorino in sosta selvatica. Affissioni abusive di stampo politico sul muro di una scuola (ve la ricordate?). Immancabile cartellone, ormai una caratteristica dell'arredo urbano romano. (foto by Les)

Contro queste scimmie serve la galera!

mercoledì 12 ottobre 2011


Una situazione surreale, grottesca, demenziale, ridicola, non so più nemmeno io come definirla. Una cosa che solo in una città popolata da branchi animali e incompetenti totali poteva accadere. Ecco in sintesi i fatti. Pare che un gruppo di ragazzini, la notte scorsa, abbia sfondato la recinzione di un deposito di treni della Metro A (quelli moderni della CAF) e si sia divertito a devastarli con scritte e graffiti. Pare che il danno arrecato ai convogli sia talmente grave che i tecnici dell'ATAC sono stati costretti a ritirarli dal servizio, visto che i vetri anteriori e posteriori del conducente erano stati completamente coperti dalla vernice. Tutto questo ha creato incredibili disagi a tutti i viaggiatori (centinaia di migliaia tra romani e turisti) che quotidianamente utilizzano la metro per recarsi a scuola o al lavoro o a visitare la città. Queste le deliranti scuse ufficiali dell'ATAC: "La mancanza di quattro treni ha avuto inevitabili ripercussioni sul servizio e ha costretto a portare la frequenza delle corse da 3 minuti e mezzo a 4 minuti e mezzo". Per tacere del fatto che una riduzione dei convogli porta a un intasamento totale dei treni rimasti in servizio, attualmente già al collasso anche quando a pieno regime. Ma il resto del comunicato, se possibile, è ancor più demenziale: "ATAC si scusa per il disagio che la situazione sta creando e per la scarsa pulizia di alcuni dei treni in circolazione sulla linea A utilizzati in parziale sostituzione di quelli graffitati e che, quindi, non sono stati sottoposti al periodico ciclo di pulizia". La ciliegina sulla torta. Un gruppo di ragazzini brufolosi mette una città intera in ginocchio. E la pecetta dell'ATAC, che prova a rimediare tirando fuori un paio di treni scamuffi, vecchi e zozzi da fare schifo. Nel frattempo scopriamo che i treni CAF non hanno alcuna protezione antigraffiti, contrariamente a quanto annunciato. Incivilia non si smentisce mai. (Leggi l'articolo del Corriere della Sera).

ps. TG e giornali continuano a dipingerli come "artisti di strada", in questo modo legittimandoli e istigandoli a delinquere. Quando lo capiremo che queste scimmie vanno prese e sbattute in gabbia dopo aver presentato il conto ai genitori?

Roma non è il nome di una città



Roma è il nome di una discarica. Di un canile. Di un porcile. Non di una città. Non si spiega altrimenti come sia possibile assistere a simili scene. Strade infestate dai rifiuti, monnezza che trabocca ovunque nell'indifferenza generale. Cassonetti scassati e orribilmente deturpati, posizionati in mezzo alla strada, alla bell'e meglio. Auto parcheggiate in sosta selvatica, in doppia, tripla, quadrupla fila ad ostruire una carreggiata martoriata e resa impraticabile. Una discarica abitata da animali. Questa è Roma oggi. Non sentite anche voi le budella aggrovigliarsi mentre osservate queste immagini raccapriccianti?

Immersi nel degrado totale

martedì 11 ottobre 2011


Sapete dove siamo? Siamo nel centro storico di Roma, precisamente sul Lungotevere. Li subito sulla destra c'è una delle piazze più belle di Roma, Piazza Trilussa. Sulla sinistra c'è Ponte Sisto, l'unico (bellissimo) ponte rinascimentale di Roma. In condizioni ignobili di degrado. Guardate la foto, non c'è bisogno di altri commenti. Ci chiediamo solo una cosa: com'è possibile che nessuno si indigni?

Abominevole... raccapricciante...



No, non è un fotomontaggio. Purtroppo è tutto drammaticamente vero. Il bestione che vedete nella foto ha sostato in Piazza di Spagna, davanti alla scalinata della Trinità dei Monti, per ben 25 minuti. Prima di beccarsi una multa ridicola. E' una cartolina emblematica del fallimento totale di questa amministrazione. Aprire il centro di Roma a cani e porci, a bestioni lunghi 30 metri, liberi di incunearsi tra i vicoli pregiati del centro di Roma, di strombazzare per farsi largo, di scorreggiare fumo sui monumenti e di parcheggiarcisi davanti, ostruendone la vista, di sbreccare fontane, statue e palazzi mentre fanno manovra. Una scelta demente, incomprensibile, da medioevo della civiltà. Come permettere di entrare in un muso con i cani al guinzaglio, che alzano la gambetta e pisciano sulle tele. La persona che ha reso possibile questo scempio inaudito si chiama Sergio Marchi, ex (per fortuna) assessore alla mobilità. E questa scena da giungla della civiltà è il frutto delle sue scelte, alla luca dei fatti clamorosamente sbagliate. In tutto il mondo i centri storici vengono chiusi totalmente al traffico, qui a Roma si consente a questi animaloni di fare il porco del comodo loro. E mentre il presidente degli albergatori difende questi bestioni considerandoli "una risorsa", i romani finalmente iniziano a incazzarsi e a mostrare le palle. Da giorni continuano a bombardare di email la casella di posta del Comune e del I Municipio, chiedendo di sbattere fuori i pullman dal centro storico di Roma. E noi, cosa aspettiamo a preparare un bel dossier da inviare all'UNESCO?

Passeggiata antidegrado in centro

lunedì 10 ottobre 2011

Le passeggiate antidegrado proseguono a ritmo forsennato. Venerdi scorso ne abbiamo organizzata una in centro, zona Largo Argentina, Campo de' Fiori e Trastevere. Nonostante il fine settimana, le vacanze non ancora finite per tutti, gli esami imminenti e i piccoli contrattempi vari, è stata una vero successo di partecipazione. Tra i partecipanti, molti lettori dei blog Riprendiamoci Roma e Roma fa Schifo, tra cui il nostro amico Fabrizio, venuto a Roma da Vienna per qualche giorno e che si è subito messo a disposizione. Un esempio da seguire per tutti. Durante la passeggiata abbiamo completamente bonificato almeno una decina tra strade e piazze. Purtroppo la quantità di stickers e affissioni non era così "concentrata" e non abbiamo potuto effettuare i soliti prima/dopo. Ma le foto dei sacchi strapieni di cartaccia valgono più di mille parole. Avremo rimosso un centinaio di adesivi e una cinquantina buona di affissioni e volantini pubblicitari. Purtroppo la passeggiata è stata anche l'occasione per constatare i numerosi e annosi problemi che attanagliano il centro storico. Dalla sosta selvatica (aumentata in maniera folle) ai graffiti e alla monnezza abbandonata in terra. Dedicheremo presto una serie di post ai mali che affliggono il centro. Non ci resta che ringraziare tutti i partecipanti alla passeggiata antidegrado e darci appuntamento alla prossima. Continuate a seguirci, stiamo preparando qualcosa di clamoroso...

E' ufficiale: i Romani si sono rotti i coglioni!



Mail bombing sui bus turistici. I cittadini, ormai esasperati dall'invasione dei pullman nel cuore della città, stanno tempestando le caselle di posta elettronica del municipio I, XVII e anche dell'amministrazione capitolina per dire stop ai torpedoni dentro le Mura Aureliane.In pochi giorni, ne sono arrivate già un centinaio. Il testo è sempre lo stesso, ma cambia la firma finale che porta il nome e il cognome con l'indirizzo del cittadino. "La nostra città è assediata da migliaia di bisonti inquinanti, che arrivano a consumare un litro di gasolio ogni due chilometri percorsi — si legge nella mail — L'aria è irrespirabile ed i nostri bambini ormai sono sempre più colpiti da asma allergica e malattie respiratorie. Le metropoli del Mondo si stanno dando da fare per ridurre le emissioni inquinanti e migliorare la qualità della vita dei loro abitanti. Roma, tra le città Europee, è all’ultimo posto per quanto riguarda questo tipo di misure. È ora che il Comune faccia qualcosa per la salute dei suoi cittadini". E chiedono dunque al Campidoglio, di eliminare i bus turistici dal centro storico. Insomma, di redigere un nuovo piano "perché — scrivono — i romani non possono sacrificare la loro salute per i turisti". La ricetta sarebbe quella di riportare i pullman fuori dalle Mura Aureliane. "I monumenti, gli alberghi e i ristoranti si raggiungono anche con i mezzi pubblici o il Comune predisponga navette elettriche ad hoc — concludono — L'inquinamento uccide, il Comune non può, non deve essere complice". (Leggi l'articolo su Repubblica.it)

Che dire? Una iniziativa grandiosa, di quelle che ti riportano il sorriso quando le leggi la mattina sul giornale. I romani ci sono, sono incazzati neri, e non sono più disposti a tollerare questo schifo. L'accenno a "tutte le metropoli del mondo" è segno che la differenza abissale che ci separa dal mondo civile è stata ormai ben compresa dai nostri concittadini. Sotto la cenere cova un fuoco. Si tratta solo di intercettare questo malcontento e di veicolarlo verso forme di volontariato civico utili a cambiare le cose.

Think Different

venerdì 7 ottobre 2011


Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altri. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui lasci affogare la vostra voce interiore. E cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore ed il vostro intuito. Loro sanno già quello che voi volete veramente diventare. Tutto il resto è secondario.

(Steve Jobs, 1955–2011)

Le piazze del centro di Roma (parte II)

giovedì 6 ottobre 2011


Questa è Piazza Mastai, una delle più interessanti piazze postunitarie di Roma. Laggiù c'è il bel palazzo della manifattura tabacchi, si intravede appena tra il groviglio allucinante di auto, bancarelle di stracciaroli e venditori di caciotte, l'edicola abusiva di fiori (non inquadrata) e i dementi e volgarissimi cartelloni comunali. Se aguzzate bene gli occhi potrete vedere anche la fontana, restaurata con i soldi dei tabaccai della zona ed ora martoriata in maniera ignobile. Questa è la vista della piazza che si ha da Viale Trastevere. E questa è la vista che si dovrebbe avere, in un paese civile. Cliccate sul link e guardate che bella. Sembra una piazza parigina. Guardate come sono stati capaci di distruggerla i parassiti che infestano Roma. Una vergogna.

Le piazze del centro di Roma (parte I)



Ecco come un popolo di selvatici buzzurri valorizza le proprie piazze storiche. Trasformandole in volgarissimi parcheggi, per auto, motorini e perfino camion. In nessuna città del mondo è possibile trovare una piazza storica adibita a parcheggio. In nessuna tranne in questo buco del culo della civiltà umana che si chiama Roma. Una città ormai senza speranza. Una città morta.

Nuova passeggiata antidegrado all'Aurelio

mercoledì 5 ottobre 2011


L'Aurelio è uno dei pochissimi quartieri di Roma attorno al quale si sta concentrando una nutrita schiera di volontari antidegrado. Residenti esasperati dal degrado che hanno preso a cuore il proprio quartiere e che quasi quotidianamente si impegnano a mantenerlo pulita da affissioni e adesivi pubblicitari. All'Aurelio vive Stefano, uno dei collaboratori storici del blog, che si sta dando un gran da fare per promuovere iniziative di volontariato civico nella zona. Nell'ultima è riuscito a coinvolgere addirittura il Presidente del XVIII Municipio Daniele Giannini. Il loro obbiettivo è quello di creare un "quartiere oasi" dove le affissioni abusive siano offlimits. Per mercoledi 12 ottobre hanno in programma una nuova passeggiata antidegrado che si svolgerà in Via Baldo degli Ubaldi. Chi volesse partecipare, può scriverci al nostro indirizzo email per sapere ora e luogo dell'appuntamento.

I cartelloni invadono il centro storico

martedì 4 ottobre 2011


Siamo all'interno delle mura aureliane. Viale Trastevere, per la precisione. Quell'osceno vialone aperto nell'ottocento e che doveva essere, nelle intenzioni, un elegante boulevard di passeggio sul modello parigino. All'epoca non ci pensarono due volte a sventrare un intero quartiere (Trastevere) spezzandolo letteralmente in due. Oggi quella via oscena è ridotta in maniera ignobile. Percorrendola nessuno direbbe di trovarsi nel centro di Roma, tanto è bassa la qualità edilizia e dell'arredo urbano. Queste sono le conseguenze. I cartellonari sono arrivati anche qui. In una strada bella, pulita e ordinata, non si sarebbero mai azzardati ad allungare le mani. Quando lo capiremo che il degrado porta solo altro degrado sarà troppo tardi. La situazione è già compromessa. E allora guardiamoli bene questi cartelloni, perché sono l'emblema della barbarie romana. "Semo romani", recita quello a sinistra. Ecco come noi romani ci presentiamo ai turisti del mondo civile.

Gli unici artisti che ci meritiamo

lunedì 3 ottobre 2011


Ecco un classico esempio di segnale stradale del centro storico di Roma. Piazzato su un volgarissimo palo di metallo grezzo, attaccato coi bullonacci, regolarmente storto, regolarmente piegato e deformato, quando non addirittura arrugginito. E infestato da adesivi, fino a renderlo del tutto illeggibile. E c'è pure chi ha il coraggio di chiamarli artisti, questi maniaci dell'adesivo. Queste volgarissime e puzzolentissime scimmie. Anche in tv, anche in prima serata. La chiamano "street art", e nessuno li ha mai denunciati per questo. Guardate quel residuo di scotch da imballaggi, che qualche maiale ha pensato bene di usare per farsi pubblicità abusiva.

L'Italgas contina a stuprare Roma



Quella che vedete laggiù, sulla destra, è la chiesa di San Francesco a Ripa, che custodisce la famosa statua di Ludovica Albertoni del Bernini. Siamo a Via Anicia, nel cuore di Trastevere. In questa strada, che andrebbe tutelata, valorizzata, riqualificata con ogni opera di arredo urbano possibile, si consente all'Italgas di utilizarla come cacatoio. Difficile definire con toni diversi quella raccapricciante, ignobile colata di asfalto. Una situazione non nuova, già sollevata più volte su questo blog. Pare che l'Italgas non sia tenuta a ripristinare i sampietrini divelti durante i lavori, ma che questo onere debba essere accollato al Comune (ossia a tutti noi). Ovviamente con la dovuta calma, quando si trovano i soldi, che attualmente non ci sono. Quando segnalammo un altro "stupro" avvenuto a Trastevere sempre ad opera di questi pecionari, ci fu risposto che i sampietrini sarebbero stati riposizionati con lavori successivi. Peccato che nell'attesa che partissero i lavori di ripristino, le strade in questione sono rimaste per mesi in condizioni di demente degrado, rattoppate in maniera ignobile, come solo un paese di zoticoni incivili può fare. Una vergogna colossale che ci qualifica per quello che siamo: un popolo di barbari.

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