Un romano in Cina: la rapidità orientale contro le lentezze della Capitale Italiana - Lettera di un cittadino

mercoledì 31 gennaio 2018
YIWU a 300 km da Shanghai ha il più grande mercato all’ingrosso al mondo di beni di largo consumo


"Mi trovo all’aeroporto internazionale di Hong Kong. Il volo è leggermente in ritardo ed ho il tempo di rileggere i miei appunti di viaggio.

Oltre a far foto, tutto quanto suscita il mio interesse viene annotato nel mio telefono. Lo stile è quello dei “diari di viaggio”.

Leggo gli appunti e rivivo queste ultime due settimane, finestra temporale del mio primo viaggio in Oriente.

Leggo e sorrido.

Rivedo luoghi, situazioni e persone.

La Cina è  difficile da descrivere, da spiegare e forse da comprendere.

È la prima economia mondiale, ha una crescita economica spaventosa. Ti travolge; quasi annichilisce. Ne vieni totalmente sopraffatto. Anni fa, mi dicevano, da straniero, potevi aprire un conto nell’Istituto di Credito più importante del Paese,  the Bank of China, solo con il passaporto. Oggi hanno talmente tanti di quei soldi da aver limitato, se non addirittura chiuso, l’apertura di conti correnti agli stranieri.

Rileggo gli appunti. Raggiungendo un amico in Cina per motivi di lavoro, sempre passando per via Hong Kong, inizio il mio viaggio diretto a Yiwu, lo faccio atterrando ad Hangzhou, in quella che dovrebbe essere la Cina più rurale. Mi colpiscono i contrasti tra la modernità che marcia prepotente ed i retaggi del passato: certo non ricco e quindi da cancellare. Non giudico ma provo sensazioni contrastanti.

Il viaggio tra le due città lo faccio in auto: il simpatico autista, che non parla inglese ( lo parlano in pochissimi) suona spesso il clacson e fuma come un dannato. Io sto attaccato al finestrino.

Voglio guardare: vecchi palazzoni, d’impronta tipicamente comunista, lasciano il posto a nuovi, gradevoli, complessi residenziali.

La strada, ai lati, è piena di operai, anche donne: scavano, piantano alberi, interrano tubi e srotolano  tappeti di erba di un verde sbrilluccicante. Lavorano in gruppi ed avanzano con una rapidità impressionante.

Se mai tornerò in Cina, qui, tra meno di un anno, il posto cambierà completamente volto: linee metro realizzate in tempi record, grattacieli tirati su nel tempo che da noi ci impiegano a passare da un tavolo tecnico ad una conferenza di servizi. Penso alla vicenda Stadio della Roma e mi porto la mano al capo scuotendolo.

Ma dove vogliamo andare? Cosa vogliamo fare?

Tornando alla Cina: lo smog ed il traffico sono impressionanti. Lo sono in maniera più marcata in queste nuove città in costruzione, roba da 10.000.000 di abitanti, che in quelle storiche. Ci stanno comunque lavorando, mi han detto.

Non sono stato a Pechino, quindi non posso dire, ma sono stato a Shanghai. E qui mi sono veramente arrabbiato. Una megalopoli tentacolare, la città più popolosa al mondo con 24.000.0000 di persone che ci vivono, talmente grande da far provincia, con una rete metro spaventosa e, ad oggi, la più estesa del Mondo, è tenuta uno specchio? Com’è possibile? Come fanno?

Una città otto volte più popolosa della nostra Roma. Ma l’idiota che commenta sempre:” eh... ma Roma è grande”, è mai uscito dal Raccordo che qui, tra le altre cose, ha lo status di strada normale? Penso a questi ignoranti che popolano Roma e sorrido. È anche per colpa loro se siamo ridotti così.

Non ho potuto ovviamente visitare bene Shanghai ma quanto visto conferma la mia teoria: ordine, decoro e pulizia, non dipendono dalla grandezza di un luogo, dalla sua vastità territoriale e dal numero dei suoi abitanti. Purtroppo questo è l’alibi di chi non ha mai viaggiato o, ancora peggio, di chi lo ha fatto e mente per interessi personali e di bottega. Regole, civiltà, multe, pene pesantissime  sono questi gli strumenti che utilizzano ovunque per garantire il rispetto delle regole, il decoro, morale e civile, la legalità. È proprio questo che a Roma manca ed è su questo che bisogna lavorare."
Lettera Firmata

LA DIATRIBA TRA COMUNE E REGIONE: IL TEATRINO QUOTIDIANO E' SERVITO

sabato 20 gennaio 2018

E ci risiamo.

Chi dice bianco e chi dice nero.

Titolo dell'opera: progetti impianti di compostaggio.

Attori: L'assessore regionale Buschini, e l'assessore comunale Montanari.

Trama: Buschini accusa Montanari di aver inviato delle semplici diapositive al posto dei progetti, Montanari accusa Buschini di fare campagna elettorale e, in sostanza, di raccontare frottole.

Ancora una volta la politica è morta.

E con lei è morta la fiducia del cittadino nelle Istituzioni che dovrebbero tutelarlo, proteggerlo, aiutarlo.
Perché chi ci rimette, in questa tragicomica, è proprio il cittadino.

Si, cari politici, imparate questa parola: "cittadino", colui che in voi dovrebbe vedere un esempio, un'ancora, un sostegno.

E invece assiste a continue, inconcludenti, inutili diatribe tra chi dichiara una cosa e chi puntualmente la smentisce senza poter fare nulla, senza avere uno strumento per discernere la verità, sentendosi solo vittima di un gioco perverso, di una presa in giro che si perpetua ogni giorno senza fine.

E non capite come appariate ridicoli e offensivi, come nel sentimento di questo "cittadino" ci sia spazio solo per la sfiducia, la rabbia e, in alcuni casi, anche l'odio.

La capacità di farsi detestare è una vostra caratteristica: sembrate quasi programmati per questo. Agite sempre e solo in questo senso, come foste guidati da una forza oscura che vi fa dire, fare, o meglio non fare dicendo di fare.

Il "cittadino", questo incredibile, strano, soggetto al quale propinate la vostra scelleratezza (perchè di questo si tratta, di che altro?), dovrebbe essere trattato in ben altra maniera.
E' lui che vi ha portato nei luoghi dove si gestisce il suo destino, è lui che si aspetta da voi atti concreti, è lui al quale dovete rendere conto, è a lui che dovete tendere ogni vostro pensiero, ogni gesto, ogni idea.

Ma questo non accade quasi mai.

Una volta giunti in quei luoghi, perdete ogni riferimento, ogni contatto con la realtà, ai buoni propositi si sostituiscono arroganza, inconcludenza e, ahinoi, tanta incompetenza.
Ed è per mascherare questa incompetenza e l'incapacità di lavorare al servizio del "cittadino" che vi perdete in continue quisquiglie, battibecchi da comari, chiacchiere da dopo-partita, alle quali costui (il cittadino) è del tutto estraneo e nelle quali non si riconosce.

Chi dice la verità? Ma poi quale verità? Esiste una verità che non sia la vostra?

Queste sono le domande che il cittadino si pone, quando vi sente parlare, vi legge sui social che tanto amate usare per farvi pubblicità, vi guarda nei talk show nei quali a emergere risulta alla fine il nulla.
E poiché a questi interrogativi non c'è risposta, ecco la disperazione, la sfiducia, la rabbia.
Di queste cose non vi preoccupate.
Eppure dovreste.
Siete soli, come sono soli i cittadini.
Due mondi che non si parlano, non comunicano, non interagiscono.
Ciò che dite, lo dite fra voi, nell'indifferenza generale che avete causato.

Ciò che il cittadino soffre rimane confinato dentro di sé, a volte espresso come semplice sfogo personale, attraverso gli stessi social che usate per la vostra autoesaltazione, come grido in un cielo infinito popolato dal niente.

Voi non ascoltate questo grido e fate male.

Se lo faceste, se per un attimo taceste, se evitaste di lanciarvi l'uno contro l'altro, se abbandonaste il palcoscenico del vostro teatrino, se solo ascoltaste, vi accorgereste del mondo che rinnegate con il vostro "operato" e che è tutto intorno a voi e in voi ripone una speranza.
E' in questo perenne e infinito attimo che vive il "cittadino".
Fermate il tempo, per favore.....

Crollo alberature - l'Associazione "I Bambini per il Flaminio" presenta un esposto al Comune di Roma per denunciare la grave situazione di pericolo dell'area.



Dopo le tragedie sfiorate a causa dei numerosi alberi caduti anche nel quartiere Flaminio - Villaggio Olimpico (in giardini e parchi giochi e perfino davanti ad un supermercato), e vista l'assenza di una conseguente manutenzione sulle alberature della zona, l'Associazione di quartiere "I Bambini per il Flaminio"  ha presentato  un esposto al Comune di Roma per denunciare la  grave situazione di enorme  pericolosità. 
E' stata allegata all'esposto una perizia stilata da un agronomo forestale, Franco Paolinelli: è questa solo la prima parte di un lavoro già molto approfondito che chiediamo venga preso in esame, un report unico su un intero quartiere.
Trovate in allegato esposto e perizia.
Abbiamo chiesto anche ai nostri referenti in Municipio 2, alla presidente Francesca Del Bello e all'assessore Rosario Fabiano, di sostenere presso le sedi competenti questa fondamentale richiesta. Grazie.

Esposto:

STUDIO LEGALE PICONE
PIAZZA A. MANCINI N. 4 - 00196 ROMA
TEL/FAX 06-3240877 E MAIL giu.picone@virgilio.it
PEC giuseppepicone@ordineavvocatiroma.org

Spett.le
Via Pec a: assessorato.ambiente@comune.roma.it       Assessora alla Sostenibilità ambientale del Comune di Roma Giuseppina Montanari

Via pec a:
Id.ambiente@comune.roma.it                                                                 Dipartimento Tutela Ambiente
Via pec a : protocollo.mun02@pec.comune.roma.it                                                     Municipio II Roma Capitale

Email
francesca.delbello@comune.roma.it                                 Presidente del Municipio II Francesca Del Bello
Email rosario.fabiano@comune.roma.it                      Assessore all’Ambiente del Municipio II Rosario Fabiano
Via pec a: protocollo.ambienteprotezionecivile@peccomune.roma.it                      Municipio II Roma Capitale
Dipartimento Ambiente e Protezione Civile
Via pec a: protocollo.polizialocale.com@pec.comune.roma.it Polizia locale di Roma Capitale (Comando del Corpo)
Via pec a: protocollo.polizialocale.02parioli@pec.comune.roma.it                              Polizia Locale II Municipio
Via pec a: comm.villaglori.rm@pecps.poliziadistato.it                                        Commissariato Polizia Villa Glori

Roma lì, 15.01.2018
Oggetto: esposto relativo alla situazione di grave degrado ed incuria delle aree verdi, dei giardini e degli elementi arborei siti nelle aree verdi e lungo le strade del quartiere Flaminio – Villaggio Olimpico e conseguente alta pericolosità per l’incolumità della popolazione residente.

Scrivo in nome e per conto dell’Associazione “I Bambini per il Flaminio”, C.F. 97801510583, con sede legale in Roma, che per il tramite del proprio legale rappresentante, che sottoscrive la presente per ratifica, me ne ha conferito mandato ed elegge domicilio presso il mio studio, per rappresentarvi quanto segue.
Il quartiere Flaminio – Villaggio Olimpico, sito all’interno del II Municipio del Comune di Roma, è immerso nel verde, disponendo di grandi superfici a prato arborato, viali, giardini ed aree di vera foresta urbana che, purtroppo, nella maggior parte dei casi, versano in uno stato di completo abbandono e degrado.
Come emerge dalla relazione tecnica dell’Agronomo- forestale Franco Paolinelli, che si allega, con il presente esposto si vuole segnalare agli Organi Competenti ed alle Forze di Pubblica Sicurezza, la situazione di assoluto degrado del verde del quartiere a causa della presenza in molte strade, in giardini ed aree verdi del quartiere di numerosi elementi arborei di varie specie completamente secchi, abbandonati, con vistosi fenomeni di carie e seccume od altri fattori di rischio strutturale.
In particolare, le specie a presenza più diffusa che suscitano le maggiori preoccupazioni risultano essere il Pino domestico, nonché, in misura minore, il Platano, l’Olmo ed il Pioppo.
Ci sono, ad esempio, platani su Viale Tiziano e sui Lungotevere di pertinenza completamente secchi ed ancora in piedi, mentre lungo Via degli Olimpionici si segnala la presenza di pini domestici rischiosi per la assoluta carenza di manutenzione, con possibili crolli, così come già avvenuto di recente in Via Germania.
Ed ancora, il rischio di caduta e crolli è alto in Via Gran Bretagna nei pressi dell’Auditorium, nonché in Via Svezia, Via Jugoslavia ed altre singole strade, analiticamente indicate nella perizia allegata.
Ma il punto, forse, di maggior pericolo è probabilmente connesso ai numerosi pini domestici con fattori di rischio strutturale presenti nel giardino che va da piazzale Manila a via Enrico Chiaradia (chiesa di Sant’Andrea del Vignola): tale area è collocata tra Via Flaminia e Viale Tiziano con un bar, aree giochi per piccoli al suo interno e collocato a pochi passi dalla scuola Istituto Guido Alessi, per cui molto frequentato durante tutti i mesi dell’anno da molti bambini.
Da non dimenticare, infine,  i pericoli che destano le alberate stradali di Largo Cardinal Consalvi (pini domestici), largo Ignazio Jacometti, Viale Pinturicchio, di Via G. Reni, di Via Pannini e di Viale del Vignola.
La carenza di manutenzione del verde pubblico costituisce un gravissimo pericolo per l’incolumità di tutti i residenti del quartiere in oggetto quando percorrono le vie e strade sopra segnalate o quando sostano con i loro figli nelle aree verdi e nei parchi giochi per bambini presenti nella zona.
Ma non solo.
L’omessa manutenzione del verde pubblico sta arrecando grandi disagi e pericoli anche per la circolazione stradale e per i pedoni in quanto molto spesso è causa dell’occultamento della segnaletica stradale e di scarsa visibilità nelle ore serali e notturne, in quanto gli effetti della pubblica illuminazione vengono vanificati dalla vasta vegetazione che sormonta gli alberi.
Ed ancora: l’omessa manutenzione del verde pubblico influisce anche, data la quantità di foglie cadute, sull’intasamento delle caditoie stradali, spesso prive anch’esse della dovuta manutenzione, con conseguenti rischi di allagamento, come già avvenuto lo scorso anno in Viale Pinturicchio e via Niccolò L’Alunno, con ingenti danni agli esercizi commerciali ivi presenti. 
Gli incidenti verificatisi negli ultimi mesi dell’anno e dovuti, come detto, all’incuria e alla mancanza di manutenzione, acuiti anche alle critiche condizioni meteorologiche registrate, devono mettere in forte allerta tutte le Competenti Autorità.
Queste, con il presente esposto, vengono invitate, in qualità di soggetti tenuti alla custodia, alla vigilanza ed alla conservazione dei beni pubblici, a porre in essere un dettagliato monitoraggio delle strade e delle aree verdi, nonché ad avviare tutti quegli interventi urgenti e necessari atti ad aumentare la sicurezza e l’incolumità delle persone e dei bambini che vivono nel quartiere, quali la rimozione degli elementi esplicitamente compromessi e rischiosi, con eventuale compensazione in siti idonei, la potatura professionale degli alberi ed i trattamenti fitosanitari, possibilmente nel quadro di un programma di gestione, avendo chiarito le relative competenze e responsabilità.
L’associazione “I Bambini per il Flaminio”, che si batte per la tutela dei diritti dei cittadini del quartiere, vigilerà su quanto si farà nel quartiere e provvederà a denunziare prontamente ogni omissione colpevole, al solo fine di evitare che si prendano iniziative solo e dopo il verificarsi di tragici eventi, come purtroppo spesso sta avvenendo nel nostro Paese, negli ultimi anni.
Con l’augurio che questo esposto e la relativa perizia che alleghiamo possano essere di concreto ausilio alle Competenti Autorità perché si possano attivare, ponendo in essere tutti gli interventi necessari ed indifferibili, restiamo a disposizione per qualsiasi forma di collaborazione socialmente utile. Avremmo il piacere di mostrarvi, infatti, una seconda parte della perizia stilata dall’agronomo con maggiori dettagli, suddivisa per strade, alberate, indici di rischio.
Distinti saluti.
                                                                                                                                            Avv. Giuseppe Picone
Per ratifica:
Associazione “I bambini per il Flaminio”
Nella persona del proprio legale rappresentante p. t.
Enrica di Battista

Perizia:
Silvicultura Agrocultura Paesaggio
Legno degli Alberi di Roma
Via Portogallo 13 00196 Roma
Tel. 06-3231350 347-7553040
Mail: paolinellifrancosap@libero.it
P. IVA: 04330321003 C.F.: 97077110589
                                                                                                         
QUARTIERI FLAMINIO E VILLAGGIO OLIMPICO AREE VERDI PUBBLICHE,

STUDIO PRELIMINARE DI MASSIMA: ELEMENTI ARBOREI E RISCHIOSITA’ PER LA POPOLAZIONE

INTRODUZIONE - METODO

LA DELIMITAZIONE DEI QUARTIERI:
·       Quartiere Flaminio: Area delimitata da V. le Tiziano ad est, dai Lungo Tevere: Thaon De Revel e Flaminio a nord ed Ovest, da Viale delle Belle Arti a sud.
·       Quartiere Villaggio Olimpico: Area delimitata da V. le Tiziano ad ovest, dai Lungo Tevere: D’Acquisto ed Acqua Acetosa a nord, da Via Venezuela ad est, da Via Pietro De Coubertin a sud.

LE AREE VERDI PRESE IN ESAME:
·       Pubbliche.
·       Aree Verdi Private, o di gestione privata d’interesse pubblico.

LE TIPOLOGIE DI VERDE:
·       Alberata: viale alberato;
·       Giardino: giardino con alberi ed arredi;
·       Aiuola - Prato alberato: area aperta con alcuni alberi;
·       Scarpata: area verde con segmenti di foresta, per lo più spontanea;
·       Verde spontaneo fluviale: verde arborato sparso della sponda.

L’ELENCO:
Per tipo di area verde ed all’interno del tipo, in ordine alfabetico o di localizzazione.

I FATTORI DI RISCHIOSITA’:
A) L’impatto potenziale, in base alla frequenza di presenza dei cittadini, quindi come centri d’aggregazione nei pressi di alberate, in ordine di priorità di rischio;
B) Le condizioni di esposizione ai fenomeni meteorici – atmosferici;
C) Le condizioni del sottosuolo, la probabilità di danno all’appartato radicale; 
D) Le specie arboree presenti, con le loro caratteristiche di rischiosità intrinseca;
E) Le dimensioni medie attuali nell’area, in base alla potenzialità della specie;
F) Le condizioni di gestione degli elementi arborei;
G) Il rischio.

LA VALUTAZIONE DI RISCHIO: la rischiosità aumenta con la numerazione:

A) L’impatto potenziale – presenza umana, centri di aggregazione in ordine di rischio:
1.     Centri sportivi;
2.     Assi viari secondari;
3.     Supermercati, uffici pubblici;
4.     Ristoranti – Bar;
5.     Assi viari principali;
6.     Scuole;

B) Le condizioni di esposizione ai fenomeni meteorici:
1.     Esposizione contenuta; aree riparate dal vento: viabilità interna;
2.     Esposizione elevata: aree aperte al vento, grandi viali, piazze ampie;
3.     Esposizione molto elevata: corridoi, es. lungo Tevere, grandi viali, piazze ampie;

C) Le condizioni del sottosuolo, la probabilità di danno all’appartato radicale: 
1.     Probabilità di danno ridotta: alberate in aree a parco o giardino poco esposte;
2.     Probabilità di danno media: alberate lungo strade senza linee di sotto servizi. Mediamente esposte;
3.     Probabilità di danno elevata: alberate lungo strade con linee di sotto servizi, molto esposte;
4.     Probabilità di danno molto elevata: alberate lungo strade con linee di sotto servizi, molto esposte, con rilevanti transiti adiacenti.

D) Le principali specie arboree presenti con le loro caratteristiche di rischiosità:

D.1) le specie presenti
Acacia: Acacia mimosifolia
Acero Americano: Acer monspessolanum
Ailanti: Ailanthus altissima;
Arancia: Citrus aurantium;
Bagolaro: Celtis australis
Cedro: Cedrus atlantica;
Cipresso: Cupressus sempervirens;
Chicot: Gymnocladus dioicus;
Eucalipto: Eucaliptus camaldulensis;
Fico: Ficus carica;
Gelso: Morus alba;
Gelso da carta: Broussonetia papyrifera
Leccio: Quercus ilex;
Ligustro: Ligustrum lucidum;
Melia: Melia azedarach;
Olivo: Olea europea;
Olmo: Ulmus campestris;
Palma messicana: Washingtonia robusta
Pini:
P. D’Aleppo: pinus helepensis
P. domestico: Pinus pinea;
P. nero: Pinus nigra;
Pioppo: Populus tremula;
Pioppo cipressino: Populus nigra var. italica
Platano: Platanus sp. Ibrido;
Robinia: Robinia pseudoacacia;
Siliquastro: Cercis siliquastrum;
Spino di Giuda: Gleditsia Triacanthus;
Tasso: Taxus baccata;
Tiglio: Tilia europea:

D.2) le specie presenti in ordine di rischiosità, allo stato attuale, nell’area:

1) Rischio basso:
Acacia: acacia mimosifolia;
Acero Americano: Acer monspessolanum
Ailanti: Ailanthus altissima;
Arancio: Citrus aurantium;
Bagolaro: Celtis australis;
Cipresso: Cupressus sempervirens;
Chicot: Gymnocladus dioicus;
Fico: Ficus carica
Gelso da carta: Broussonetia papyrifera
Ligustro: Ligustrum lucidum;
Melia: Melia azedarach;
Olivo: Olea europea;
P. nero: Pinus nigra;
Robinia: Robinia pseudoacacia;
Siliquastro: Cercis siliquastrum;
Tasso: Taxus baccata;

2) Rischio medio:
Cedro: Cedrus atlantica;
Eucalipto: Eucaliptus camaldulensis
Leccio: Quercus ilex;
Palma messicana: Woshingtonia robusta;
P. D’Aleppo: pinus helepensis
Pioppo: Populus tremula, Populus nigrap;
Spino di Giuda: Gleditsia Triacanthus;
Tiglio: Tilia europea:

3) Rischio elevato:
P. domestico: Pinus pinea;
Olmo: Ulmus campestris;
Platano: Platanus sp. Ibrido;



E) Le dimensioni medie attuali nell’area:
1.     Terza grandezza: massimo 5-10 metri
2.     Seconda grandezza: massimo 11-15 metri;
3.     Prima grandezza: 16-20;

F) Le condizioni di gestione e conservazione degli elementi arborei:
1.     Sufficienti;
2.     Carenti;
3.     Inesistenti.

G) Il rischio.
1.     Basso
2.     Medio
3.     Elevato
4.     Molto elevato

CONCLUSIONI QUARTIERE FLAMINIO:

La tavola suggerisce che l’area di maggior rischio è il Giardino Manila, collocato tra la via Flaminia e viale Tiziano, con un Bar ed aree giochi all’interno, a pochi passi dall’Istituto Guido Alessi e da un ufficio postale.

Quanto detto suggerisce di focalizzare i possibili investimenti per aumentare la sicurezza nell’area in oggetto ed in ordine decrescente, sulle alberate dei Lungo Tevere e poi nelle altre.

Il presente elaborato vuole essere un campione di metodo, l’indagine può, ovviamente, essere ulteriormente approfondita.

CONCLUSIONI VILLAGGIO OLIMPICO

Il quartiere è “immerso” nel verde, con grandi superfici a prato arborato, viali, giardini formali ed anche aree di vera “foresta”. Ma, dal punto di vista della gestione è un puzzle di aree ben gestite ed aree in completo abbandono e degrado.
Il rischio è, quindi, molto diffuso, poiché sono presenti elementi arborei di varie specie completamente secchi, altri in totale abbandono, con vistosi fenomeni di carie, seccume….

In particolare le specie, a presenza diffusa, che suscitano le maggiori preoccupazioni sono l’Olmo ed il Pioppo, ed in misura minore il Platano.
Ci sono, ad esempio, elementi puntuali di Platano su viale Tiziano, completamente secchi ed ancora in piedi.

Il Pino domestico ha una presenza ridotta ed in un solo caso desta forti preoccupazioni per dimensioni, carenza di manutenzione e rischio potenziale, l’alberata lungo via degli Olimpionici.
Il crollo di un Pini domestico nell’alberata di via Germania ha, molto probabilmente, diverse concause sinergiche, ma l’argomento dovrà essere discusso nelle sedi opportune.

La mancanza di gestione diventa un fattore di rischio grave dove si concentra il transito cittadino, come ad esempio in via Gran Bretagna, nei pressi dell’Auditorium.

Il primo passo per il contenimento del rischio dato dagli alberi del Quartiere dovrebbe essere l’identificazione precisa delle competenze, con relativa assunzione di responsabilità, da parte dei singoli Condomini, dell’Ater, del Municipio II, del Comune Di Roma e di tutti gli altri soggetti eventualmente coinvolti.

Fatto ciò potrebbe essere anche possibile definire delle linee guida comuni di gestione e/o strutture associative di scala superiore (Consorzio di gestione…).

Il presente elaborato vuole essere un campione di metodo, l’indagine può, ovviamente, essere ulteriormente approfondita.

In Fede

Franco Paolinelli





Il #cittadino segnala: "turisti invadono Fontana di Trevi. Ordinanza scaduta!"

mercoledì 17 gennaio 2018
  • Turisti invadono Fontana di Trevi ( foto E. Carlini )

"Buongiorno RR, volevo informarvi della situazione vista da me ieri sera a Fontana di Trevi: i turisti seduti sul bordo della fontana e in alcuni casi che mangiavano; assenza delle associazioni dei vigili e carabinieri in pensione che facevano rispettare l'ordinanza  comunale di cui sono posizionati i cartelli informativi che sono tutt'oggi presenti, che vietavano con (l'ordinanza N.82 Del 12 giugno 2017 )di bivaccare, consumare alimenti o bevande e sedersi sulla fontana!

Ho  chiesto ai vigili informazioni su come mai non intervenissero e mi hanno spiegato che l'ordinanza in questione è scaduta il giorno 31 ottobre e quindi, decaduta l'ordinanza, le persone sedute o che mangiavano non infrangevano nulla.

A mio avviso la situazione é molto grave, e il nostro patrimonio artistico è nuovamente messo a rischio ... spero che anche voi possiate capire  la mia tristezza da cittadino nel vedere questo e  spero che possiate far vedere a più persone possibili questa situazione vergognosa, porgo distinti saluti."
Alessio

Roma - I "No Vax" e la pericolosa ignoranza. Una riflessione sul punto.

sabato 13 gennaio 2018


Coloro che continuano a urlare lo slogan no vax, sanno cosa è un vaccino? Sanno cosa significa non vaccinarsi? Si sono mai documentati? Nella realtà, sanno di cosa stanno parlando?

La risposta è semplice: assolutamente no.

Si tratta di greggi che seguono a testa bassa un presunto leader, inconsapevoli di ciò contro cui protestano, ma caricati dall'opportunità di poter far sentire la propria voce, di emergere dall'anonimato e dall'assoluta insignificanza.

Non importa cosa si va a confutare, l'importante è gridare, farsi sentire, farsi notare. Non importa se questo causa una mistificazione di massa, un disastroso "effetto Di Bella" o "Vannoni".

E non importa rompersi il cervello per approfondire, imparare e magari rendersi conto di stare sbagliando. Anzi, meno se ne sa e meglio è.

Si è più liberi di aggredire, di fare proseliti, di rimpinguare il gregge che osanna il pastore, massa manovrabile e utilizzabile al momento opportuno.

Chi grida "no vax" lo fa non su basi scientifiche, ma puramente emozionali, chi dichiara che i vaccini sono causa di autismo non sa neanche che è stato un gastroenterologo inglese, tal Wakefield, a montare la testa a quattro deficienti con uno studio sulla vaccinazione MPR (morbillo, parotite, rosolia) in cui apparivano evidenti falsificazioni e alterazioni. E, ancor peggio, non sa neanche del bellissimo studio americano del 2011 in cui si è evidenziato che la vaccinazione alla rosolia tra il 2001 e il 2010 ha evitato casi di disturbi di tipo autistico associati a sindrome della rosolia congenita.

Ora, diranno: tutte ricerche pilotate! Sono le grandi case farmaceutiche a falsificare i risultati delle ricerche scientifiche! Dimenticando che se loro possono gridare, sparare cazzate a tutto spiano, riempire l'aria di frasi sconnesse senza capo né coda, è grazie ai vaccini che li hanno protetti e li hanno fatti vivere fino ad oggi. Ma questo non è sufficiente, ovviamente. Il gregge non pensa. Se mai si fa domande che il rozzo leader impone.

Dunque, perché vaccinare i propri figli per patologie scomparse? Eh già, non si pensa che se queste malattie sono scomparse è grazie alla vaccinazione di massa. Ah sì? E allora perché in molti paesi europei non c'è vaccinazione obbligatoria? Poi vai a vedere che in questi paesi non esiste obbligo, ma le scuole lo richiedono e se non sei vaccinato ti fai venire un insegnante a casa e la scuola te la fai in camera da pranzo. Meditate gente, meditate...

La parola ai cittadini. Il mio giro per il centro di Roma: "mai vista così abbandonata come nell'ultimo anno e mezzo"

giovedì 11 gennaio 2018
L'osceno allestimento della Befana in Piazza Navona - Foto Carlini
Riceviamo e pubblichiamo:

Quando mi è possibile cerco, almeno una volta a settimana, di andare a fare un giro in centro e così ho fatto anche oggi: scendo a Termini (i vetri per l'uscita laterale su Piazza dei Cinquecento rotti e incerottati.. e vabbè...) arrivo davanti l'orrida statua di Giovanni Paolo II ed aspetto il semaforo e mi metto a parlare con una signora di Ferrara in gita a Roma con la famiglia. Non ricordavano il nome della fontana delle Naiadi, e io spiego che l'artista era il nonno di Rutelli, e mi scappa un "quando avevamo un sindaco..." la signora ride e mi fa: "lo sa che non è la prima a dirlo? Finora solo una persona ha parlato bene della sindaca Raggi..." ed io, guardando avanti a noi, tra la bancarella immancabile e l'altrettanto immancabile cumulo di mondezza nell'immancabile pollaio: "lo vede da sola il perchè.. aggiunga la metro ogni 15 minuti, la mondezza ovunque, nessun controllo..." perfino i tassisti parlano male della sindaca, ed i turisti, ovviamente basiti e increduli davanti ai secchi strapieni.

I ferraresi poi hanno proseguito altrove, io ho girato per via Nazionale dove le buste ai secchi non c'erano proprio. Giro per via 24 maggio, passo davanti al Quirinale, proseguo per via dell'Umiltà, polizia solo davanti ai palazzi del Quirinale ovviamente e in nessun altro luogo.

Attraverso via del Corso, Piazza S. Ignazio, via del Seminario e arrivo davanti al Pantheon: un suk! Turisti intontiti dalla quantità di venditori di ogni tipo:nessun vigile, solo la fila per entrare un poco per volta, ma fuori si può fare quel che si vuole. Proseguo ed arrivo a Piazza Navona: che tristezza! Due bancarelle uguali bianche che danno sull'interno della piazza e accanto una, grigia, girata dal lato opposto, due nere, altre due bianche ...non ho continuato...l'unica cosa carina è il presepe e la giostra per i bimbi: storica (è tedesca..)

Capisco che pure il 6/1 come il 25/12 è arrivato all'improvviso, ma almeno i banchi tutti uguali potevano farli no? Son poi tornata indietro per Corso Vittorio e dopo i soliti 20 minuti di attesa, ho preso il bus davanti al Teatro Marcello.
Ma che tristezza: mai vista Roma così abbandonata come nell'ultimo anno e mezzo. Che peccato...

Alessandra Castellani

Il Centro di Roma, Patrimonio Unesco, è una discarica - Foto Carlini

Il Centro di Roma, Patrimonio Unesco, è una discarica - Foto Carlini

Il Centro di Roma, Patrimonio Unesco, è pieno di abusivi - Foto Carlini

ROMA SENZA REGOLE, SENZA CONTROLLI, SENZA ISTITUZIONI CREDIBILI: FOTOGRAFIA DI UNA MORTE ANNUNCIATA

venerdì 5 gennaio 2018


       

Il video di RR che mostra il maltrattamento da parte dei cittadini della Fontana dei Leoni di piazza del Popolo, è una fotografia impietosa e cruda del tempo che stiamo vivendo. 

Roma viene sfregiata e umiliata quotidianamente e questo accade sotto gli occhi indifferenti, spesso divertiti,  di tutti: abitanti, turisti, Istituzioni. 

Tutti colpevoli, tutti da condannare senza appello. 

Ma chi governa facendo credere di avere a cuore il decoro di Roma ha la responsabilità maggiore e meriterebbe le stesse umiliazioni che infligge, col suo manifesto disinteresse e la sua oramai accertata incapacità a governare, alla nostra città. 

A Roma tutto si può fare: sfogare la bestialità dell’animo umano sui suoi monumenti e su qualunque pezzo di pietra è la norma. Ci si diverte a imbrattarla, sporcarla, devastarla, ferirla in ogni modo, commettere qualunque nefandezza su di lei, è tutto assolutamente lecito. Nessuno dirà nulla, nessuno interverrà, nessuno la difenderà. 

E allora perché non far giocare dei bambini con le criniere dei leoni della famosa fontana? Perché non incidere i propri nomi sui monumenti o addirittura staccarne qualche pezzo da portare a casa come souvenir? Perché non defecare sulla sua arte, sulle meraviglie, uniche al mondo, perché non prenderla a calci, sputi e gloriarsi di queste gesta eroiche che sfidano e infrangono le regole che dovrebbero essere alla base di qualunque società civile? 

In nessuna città del mondo le Istituzioni sono così latitanti. Roma è il teatro di tutti, il palcoscenico dove tutti possono essere attori, dire e fare ciò che vogliono, essere sé stessi o qualcun altro, prendere a martellate i suoi palazzi, le sue fontane per distruggere le proprie frustrazioni o, più semplicemente, nutrire la propria maleducazione. 

Perché noi romani siamo naturalmente maleducati e infantili. Siamo capaci di una generosità sconfinata, ma godiamo nel distruggere ciò che amiamo. Siamo come eterni bambini il cui sommo divertimento consiste ne gettare a terra all’infinito gli oggetti che un adulto ci dà in mano. Sfidiamo l’autorità per il gusto di vederla piegata ai nostri capricci e vorremmo che questo gioco perverso quanto spassoso non finisse mai. Non abbiamo innati l’educazione e il rispetto, come altri. 

Per una serie di ragioni che affondano le radici nella notte dei tempi, noi non possediamo senso civico, non nasciamo con l’innata consapevolezza del valore della res publica, non abbiamo la naturale inclinazione che hanno altri a difendere con gli artigli il proprio ambiente e tutto ciò di cui questo è fatto, da un palo della luce a un sanpietrino fino a una scultura di epoca romana. Ahinoi no. 

Provate a fare in Svizzera quello che vi permettete di fare qui. Provate a comportarvi come scellerati in paesi dove l’Autorità esiste e si sente, dove le regole infrante si pagano e come se si pagano. Provatevi a toccare con un dito un finto, orribile, ridicolo obelisco egizio di Las Vegas o scrivere sulle portone del Trinity College di Dublino. 

Provateci una volta. Ve ne pentirete per il resto della vita, questo è certo. Ma a Roma no. Nella città più bella del mondo, nel luogo dove si incontrano e convivono tutte le arti, in questo museo a cielo aperto, no. La colpa è vostra, ma la dividete con chi dovrebbe reprimere il Mr. Hyde che è in ognuno di voi, di noi. 

L’autorità assente è un nemico mortale per Roma. L’autorità che finge di esserci è un pugnale al cuore di Roma. L’autorità dei social, del nulla venduto come petrolio, è il veleno che avvelena Roma. L’autorità che si fa deridere, che permette di prendersi gioco di lei, è il futuro negato di Roma. Roma ha bisogno di regole, ha bisogno di esempi il cui clamore spenga ogni velleità distruttiva di tutti coloro che ne calpestano il suolo. 

E non date una collocazione politica a queste ultime frasi.  Dimostrereste solo una stupidità senza confini. Roma ha necessità di una classe politica vera, seria, efficiente, dura quanto necessario, pratica e aperta quanto possibile. Roma ha bisogno di serietà e concretezza, di abbracciare e di allontanare. 

Roma ha bisogno di tutti noi. Roma ha bisogno di non morire e voi la state uccidendo. Sarebbe ora che voi e i vostri figli ve ne rendeste finalmente conto. RR

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