A PROPOSITO DI RAZZISMO

mercoledì 6 novembre 2019


      
Il 24 novembre del 1859, Charles Darwin ci svelava chi siamo e da dove veniamo.
In seguito gli studi antropologici hanno dimostrato che la nostra origine è in Africa e risale a meno di duecentomila anni fa.
Tutti noi apparteniamo a quell'homo sapiens che dall'Africa si è diffuso in tutto il mondo.
Ma prima di comparire umani, siamo stati mammiferi, poi primati, infine ominini (non è un errore, si chiamano così i nostri antenati).
L'evoluzione, pressata e modellata da eventi casuali ambientali, ci ha portato agli ominini di oggi, tanti popoli diversi, pensieri diversi, usanze diverse, lingue diverse.
E poi questa maledetta colorazione della pelle che tanti problemi ha causato all'uomo moderno.
La genetica ha chiarito molte cose, ma resta un nodo cruciale da dipanare: perché l'uomo, provvisto di ragione e pensiero creativo, è tanto stupido?
Eppure l'antenato comune alle scimmie antropomorfe era per l'appunto "comune" al resto degli organismi viventi milioni di anni fa.
Se l'evoluzione ci ha portato a progredire in maniera formidabile rispetto a tutti gli altri esseri possessori di DNA, perché la stupidità dell'uomo al contrario di tutti gli altri parenti suoi, non ha seguito il processo evolutivo?
Perché ci involviamo, invece di progredire?
Forse perché troppi passi in avanti ci avvicinerebbero all'uomo-Dio?
Forse la natura ha messo un freno decisivo per non farci superare quel confine oltre il quale non è umano andare?
Chissà...
Sta di fatto che questa foto allegata dovrebbe far riflettere tutti.
La natura ci ha fatti originare da un unico uomo, abbiamo tutti un doppio filamento di DNA nel quale sono scritti passato, presente e futuro, tutti abbiamo il pollice apponibile alle altre dita, tutti siamo bipedi, tutti abbiamo lo stesso sangue rosso.
Le purine e le pirimidine, diciamo i mattoni del nostro patrimonio genetico, non hanno colore, i nostri pollici, che siano bianchi, gialli o neri, hanno tutti la stessa funzione (la presa), possiamo seguire diverse bandiere, ma sempre di deambulare si tratta e nel nostro sangue circolano particelle corpuscolate che ci difendono, che trasportano ossigeno, che riparano i danni del nostro sistema circolatorio che si mettono bene in evidenza solo se siamo noi a colorarle.
Nonostante questo, odiamo, denigriamo, insultiamo, discriminiamo chi a causa dell'evoluzione ha un colore differente dal nostro e lo facciamo anche per chi crede in valori diversi, per chi vive in maniera diversa.
Ora guardate la foto qui sotto.
Se avete bisogno di sangue, quale che sia il donatore, il suo sangue vi salverà.
Non saprete mai se quel fluido rosso scorreva nelle vene di un bianco o di un nero.
Né vi importerà saperlo.
Siete salvi.
Un vostro filogeneticamente stretto, strettissimo parente, un più che fratello ve lo ha dato.
Lui non ha chiesto il vostro colore e non vi ha giudicato per questo.
Dunque l'uomo non è solo odio e in molti casi, per fortuna, il processo evolutivo non ha fallito.
L'antenato comune è in noi, che ci piaccia o no.
Lasciatelo vivere ed evolversi.
Darwin, e non solo Darwin, vi ringrazierà.
Luca Laurenti

ShareThis