San Paolo, metro shock
La Basilica di San Paolo è una delle Sette Basiliche della cristianità. Ogni anno, milioni di pellegrini e turisti arrivano qui da ogni angolo del mondo. Questo è lo spettacolo che Roma offre al visitatore: una stazione della metro semplicemente raccapricciante, che sarebbe impresentabile perfino nel più remoto angolo del Bronx. La tremenda puzza di urina è difficile da descrivere a parole. Ma le immagini del degrado assoluto che regna in questo non-luogo, vero e proprio monumento alla inciviltà romana, parlano chiaro e lasciano poco spazio ai commenti. Queste foto sono state scattate lunedi scorso. La stazione si presenta così già da lontano, completamente incartata. Le aiuole del piazzale antistante sono ormai cimiteri di bottiglie vuote. All'interno perdite d'acqua, muri scrostati, calcinacci cadenti, discariche sparse, rottami di cabine telefoniche, residui di civiltà in putrefazione. Il tutto condito da bancarelle abusive che chiudono ogni via di fuga dall'uscita della metropolitana e intralciano ogni eventuale via di accesso ai mezzi di soccorso. Potrebbero ambientarci un film horror in questo tunnel infernale. Ringraziamo il buon Marcello, che si è cimentato nell'ardua impresa di defiggere i 20 strati di carta dei manifesti affissi sul marmo, con ottimi risultati peraltro (se ci passate, fate un confronto tra la foto e la situazione attuale). Inoltriamo questa segnalazione ai principali quotidiani nazionali, nella speranza che possa presto cambiare qualcosa.
V Passeggiata Antidegrado: San Paolo
La passeggiata antidegrado di ottobre si è svolta lunedi sera nel quartiere San Paolo-Ostiense. Le strade interessate dalla nostra "cura" sono state Viale Giustiniano Imperatore, un tratto di Via Chiabrera e Viale Leonardo da Vinci, con sortite anche nelle vie limitrofe. Abbiamo defisso una quarantina di affissioni abusive di vendesi, eliminato altrettanti adesivi pubblicitari e rimosso i (pochi per la verità) volantini dai tergicristalli delle auto. Con l'occasione abbiamo anche testato i prodotti antigraffiti su una superficie di cemento, rimuovendo un paio di tag, con eccellenti risultati: alcool e antigraffiti funzionano benissimo anche su questo supporto. Durante la passeggiata abbiamo avuto occasione di scambiare due parole con una coppia di signori che, a tempo perso, praticano il nostro stesso "hobby" di strappare affissioni, adesivi e volantini. In generale siamo più che soddisfatti della nostra buona azione mensile. Saremmo poco obiettivi se dicessimo che le condizioni del quartiere sono migliorate. Lo schifo in cui regna la zona è ben visibile dalle foto. Discariche a cielo aperto, residui di manifesti che nessuno raccoglie, festoni abbandonati della Polizia Municipale, miliardi di adesivi sparsi ovunque. Ma il nostro contributo l'abbiamo dato, e qualche palo lo abbiamo pulito completamente. Ringraziamo l'attivissimo Marcello e la sua altrettanto attivissima compagna (di cui purtroppo non ricordo il nome) e diamo appuntamento a tutti a novembre per la prossima passeggiata.
Ordinanza anti-writers
L'attendevamo per settembre, è arrivata a fine ottobre, ma siamo contenti lo stesso. Stiamo parlando della famigerata ordinanza anti-writers, tanto evocata nelle scorse settimana tra i lettori del blog. In realtà ancora non c'è niente di definitivo, della materia ne stanno discutendo gli uffici del Comune. Qualche indiscrezione però è filtrata alla stampa, così Repubblica titola: "Writers, chi imbratta pulirà anche il muro vicino". Una delle novità introdotte dall'ordinanza è il divieto di vendita di bombolette ai minorenni, pena una multa fino a 1000 euro. A loro arriverà una lettera di diffida, così non potranno dire di non aver letto l'ordinanza. Secondo noi servirebbe anche un divieto di vendita cumulativa. Non più di 2 bombolette a persona, altrimenti basta avere un amico maggiorenne che fa la scorta per tutti. E servirebbe inoltre un piano straordinario di pulizia e sgravi fiscali per chi ripulisce il proprio palazzo. Altra novità: i netturbini notturni dell'AMA vestiranno anche i panni di "agenti accertatori" e potranno infliggere multe a chi verrà sorpreso a taggare sui muri. Le norme sulla sicurezza pubblica prevedono il carcere da uno a sei mesi e una multa fino a 1000 euro per il writer che deturpa immobili o mezzi di trasporto pubblici o privati, pena che sale a tre mesi a un anno di carcere e 3000 euro di multa per chi deturpa edifici storici e monumenti. Se recidivo, si rischia due anni di carcere e 10 mila euro di multa.
Enoteca a cinque stelle
Tempo fa, mentre girovagavo virtualmente su streetview alla ricerca di immagini e scorci devastati dal degrado nel rione Trastevere, notai su Via della Lungaretta un locale che presentava le saracinesche perfettamente pulite. Incuriosito dalla cosa (una saracinesca pulita a Trastevere è una vera rarità!), mi sono recato sul posto per verificare personalmente. Con mia grande sorpresa la saracinesca del locale (chiusa, erano circa le 16 del pomeriggio) appariva ancora pulita. Le immagini prese da streetview sono state girate parecchio tempo fa, probabilmente più di un anno fa. Ma a distanza di un anno la situazione (per fortuna) non era cambiata. Se, come si usa dire, due indizi fanno una prova, questa è la prova provata che alcuni commercianti provvedono costantemente, forse addirittura ogni giorno, a mantenere la propria saracinesca pulita. Dunque, dopo aver inviato una email per congratularmi con i proprietari e gestori del locale, non mi resta che segnalarvi questo indirizzo, invitandovi a farci un salto. Anche perchè sul web ho trovato ottime recensioni e i prezzi segnalati sono decisamente interessanti. Il Locale si chiama Enoteca Trastevere e lo trovate a Via della Lungaretta 86. Da oggi in avanti vi segnaleremo tutti i "locali a cinque stelle" che si prodigano nel mantenere pulita la propria saracinesca, contribuendo a salvaguradare la bellezza e l'atmosfera delle strade e delle piazze di Roma. E a tutti i lettori dico: andate in questa enoteca, e dite che vi manda Riprendiamoci Roma.
E questi qui sarebbero "artisti"?
Io penso che si debba seriamente cominciare a denunciare chiunque, a mezzo stampa o in televisione, definisca "artisti" questa cricca di barbari cavernicoli che quotidianamente devastano le nostre città. E si dovrebbe cominciare a denunciare anche chi permette loro di "sdoganarsi" con improbabili mostre di bassissimo livello. Il recente decreto sicurezza prevede multa e carcere per chi imbratta i muri. Ogni anno il Comune di Roma spende decine di milioni di euro per ripulire le scritte. Non si contano gli edifici in travertino, anche di pregio, anche di valore artistico, devastati da impropri interventi fai-da-te di gente esasperata, pronta a scartavetrare o a verniciare il marmo pur di mettere fine a questa barbara pratica. E in TV abbiamo gente che, davanti a milioni di lettori e telespettatori, si permette di definire "artisti" i responsabili di questo macello. La legge italiana li considera criminali, in tv e sui giornali passano per artisti. A questi cialtroni incompetenti che straparlano a vanvera, senza conoscere l'entità e le implicazioni del fenomeno di cui trattano, vorremmo porre una domanda: come si fa a definire "artista" un imbecille che tagga sui cartelli turistici? Con quale faccia di bronzo si definisce artista chi sull'arte (quella vera) ci sputa sopra? Dovremmo organizzare una bella passeggiata antidegrado di massa armati di prodotti antigraffiti per ripulirle tutte, proprio come hanno fatto gli amici bloggers di I Am Ascoli. Te la do io l'arte!
Delirio a Trastevere
Il Rione Trastevere è in coma irreversibile. Il suo stato di degrado è catastrofico, siamo realmente vicini al punto di non ritorno. Se non si interviene immediatamente c'è il concreto rischio che la situazione non sia più recuperabile. Guardate queste foto. Sono state scattate alla fine di Via del Politeama, nello slargo che si apre sul Lungotevere, poco prima di Piazza Trilussa. Non si sa neanche da dove cominciare per raccontare lo stato di degrado di questo posto. Affissioni abusive, graffiti, stencil, stickers, transenne, cumuli di monnezza, strade sporche, macchine in sosta vietata. Di notte, un folto gruppo di ragazzi staziona sui muretti bevendo alcol in bicchieri di plastica e lasciando una vera e propria discarica plasticosa che l'AMA fa fatica a rimuovere la mattina. Molti pisciano direttamente dietro al muretto. Quando non piove, la puzza è insopportabile. Non mi stupirei che questo slargo sia anche uno dei centri dello spaccio di droga, visto che il luogo si presta benissimo ad assolvere a questo ruolo. C'è di tutto e di più in questo angolo di inferno. La cosa che mi lascia incredulo è che i commercianti, i residenti, non dicano niente. Li ho visti entrare e uscire dalle case, li ho ascoltati discutere di tutto e di più, mentre schivavano montarozzi di monnezza, laghetti di piscio, auto parcheggiate in mezzo alla strada. Il degrado ormai non lo vedono più. C'è bisogno di fare qualcosa, urgentemente, o questo Rione morirà per sempre.
Riflessioni cinematografiche
In questi giorni a Roma si svolge il Festival Internazionale del Film. Da quest'anno è stato istituito anche un "Premio Colosseo", un riconoscimento (a dire il vero un po' provinciale) a chi nel mondo parla bene di Roma. Il premio è andato a Franco Zeffirelli per il suo "Omaggio a Roma", un cortometraggio dedicato alle eterne bellezze della Capitale. Immagini bellissime, non c'è che dire. Ma Roma non è questo, i romani lo sanno, i turisti lo sanno. Dunque perché ingannare noi stessi e il prossimo? A Roma non servono spot ruffiani ma politici e cittadini che la migliorino prima di tutto per gli italiani stessi. Ormai la magia di Roma è quasi scomparsa sotto i graffiti che ricoprono interamente i muri dei suoi palazzi più belli. Se n'è accorto lo scenografo di "Barney's Version" in cerca di uno scorcio trasteverino privo di scritte, se ne stanno accorgendo i turisti venuti a Roma a cercare le atmosfere di "Angeli e Demoni". Le zone più belle della città versano nel degrado più totale, le vie, i ponti, i lungotevere, i vicoli tipici sono un ricettacolo di graffiti, monnezza, parcheggi abusivi. I monumenti che ci hanno resi famosi sono oscurati dalla sciatteria, dall'incuria del nostro arredo urbano. A dispetto della sua potenziale bellezza, Roma è diventata la città meno fotogenica d'Europa. Noi tutti vogliamo che la Città Eterna ritorni al suo antico splendore. Meno spot e più sostanza, i problemi per cortesia affrontiamoli senza nasconderli.
Articolo: LES - Foto: STREETVIEW
Lungotevere trash
A Roma il "mestiere" dei blogger antidegrado è semplicissimo. Basta uscire di casa armati di fotocamera e farsi una passeggiata di qualche centinaio di metri per collezionare giga su giga di materiale fotografico. Lo scandalo non c'è neanche bisogno di andarselo a cercare. Ti viene a trovare lui direttamente, puntuale come un orologio svizzero. Come in questo caso. Passeggiare per il Lungotevere da Nord a Sud è come percorrere un lunghissimo, interminabile museo degli orrori. Guardate queste immagini. Sono state scattate dal Lungotevere Aventino e riprendono lo scandaloso stato di degrado e incuria in cui si trovano le banchine del Tevere dalla parte opposta, sul Lungotevere a Ripa, proprio davanti al mastodontico complesso di San Michele. I muraglioni sono completamente ricoperti da una striscia infinita di graffiti, che prosegue, senza soluzioni di continuità, per decine e decine di metri. Ironia della sorte, l'edificio che vedete e che si trova proprio dietro il muro dello scandalo custodisce uno dei più famosi e apprezzati centri di restauro al mondo, al pari dell'Opificio delle Pietre dure di Firenze. Ma non è certo questo l'unico tratto di Lungotevere devastato dai graffiti o attanagliato dalla morsa del degrado. Presto pubblicheremo altre foto, ancor più raccapriccianti, a cominciare dai muraglioni di Lungotevere dei Tebaldi e Sangallo. Mettetevi comodi: il film horror è cominciato.
Servizi di qualità
Nella targa di sotto (non si legge bene) è scritto: "Dipartimento I: Risorse umane e qualità dei servizi". Sulla destra (questa si, si legge decisamente bene) c'è una mostruosa tag di dimensioni madornali. Di fronte a questo simpatico quadretto non possiamo fare a meno di chiederci se siamo noi ad essere esageratamente esigenti o se questi qui ci stanno prendendo per il culo. Come può risultare minimamente credibile un dipartimento che dovrebbe occuparsi della "qualità dei servizi", e che non è neanche capace di pulire il portone della propria sede? E' un po' come quando l'AMA pretende di pulire (male) le strade con mezzi vecchi, zozzi e ricoperti di tag. Non dico che sia di competenza della Provincia o di quel dipartimento specifico ripulire la città dalle tag. Ma santo cielo, è una questione di credibilità. Quale messaggio arriva ai cittadini? Come fanno le istituzioni a pretendere dai cittadini un comportamento civile e rispettoso della propria città, se le loro stesse sedi sono ridotte in questo modo? Per ripulire quella spruzzata di vernice occorrono pochi euro di prodotto antigraffiti (molti di essi vanno bene anche per il legno!) una spugna e qualche minuto di lavoro. Stendiamo un velo pietoso sullo stato imbarazzante in cui versa il marciapiede antistante l'edificio, che sembra sopravvissuto a una granata, oltre ad essere perennemente occupato da auto e motorini in sosta, piazzati lì dello zingaro parcheggiatore abusivo di turno.
Il Teatro di Marcello
Varchiamo il cancello e ci immergiamo in un autentico girone infernale. Siamo ai piedi di uno dei monumenti più importanti della Roma antica, ma sembra di trovarsi nel bel mezzo di un cantiere postbellico. Tutto il percorso si presenta così, transennato alla bell'e meglio o circondato da orrende ringhiere. In caso di pioggia, il sentiero si trasforma in un acquitrino e diventa sistematicamente offlimits per i turisti (a parte quelli muniti di calosce). Lo squallore che ci si para davanti agli occhi è indescrivibile. Turisti che si improvvisano saltatori di lungo per superare le enormi pozzanghere disseminate lungo il percorso. Alcuni scansano le transenne ed entrano nel teatro, altri salgono sui blocchi di marmo accatastati a terra per scattare improbabili foto da una diversa prospettiva. Nessun custode. Non un cartello, non una spiegazione, niente di niente. L'anarchia più totale. Intorno una sensazione di incuria, trascuratezza, abbandono indescrivibile. Siamo all'anno zero della civiltà. Torniamo su Via del Teatro Marcello e ci giriamo attorno. Plasticacce arancioni segnalano improbabili lavori in corso. Ma non si vede nessuno da mesi. I pannelli in plexiglass delle balaustre che circondano l'area archeologica sono tutti ricoperti da tag, graffiati e mangiati dallo smog. Alcuni pannelli sono spaccati, con lame affilatissime a vista. Se ci passa un bambino rischia di cadere nel vuoto. Questa è Roma, signori turisti. E nessuno dice niente. Le TV e i giornali continuano a dormire sonni tranquilli.
Nasce il Forum di Lotta al Degrado
Da tempo ci chiedevamo come mai esistessero così tanti blog dedicati alla lotta al degrado (un tema evidentemente molto sentito dai nostri concittadini) ma nessun forum dedicato all'argomento. Oggi questo forum c'è. Da un'idea condivisa dei blog I Am Ascoli e Riprendiamoci Roma e dell'Associazione Nazionale Antigraffiti, è nato il primo forum di lotta al degrado. Uno spazio sul web dove condividere idee, dove confrontarsi e conoscersi, con l'obiettivo di creare un fronte comune nella difficilissima battaglia contro il degrado urbano. Un luogo dove poter discutere di tematiche che accomunano tutti i blog antidegrado, dove scambiarsi opinioni e suggerimenti, il luogo ideale per organizzare e promuovere eventi ed iniziative. Niente più mailing list, niente più sms, niente più passaparola. Da domani si potrà discutere insieme in tempo reale e organizzare le nostre passeggiate antidegrado direttamente lì, sul forum di lotta al degrado. D'altra parte il forum serve proprio a questo. E' il luogo di discussione per eccellenza, è come una casa aperta 24 ore su 24 in cui ci si raduna virtualmente. Chi ci cerca, può trovarci lì. Serviva uno strumento del genere per coordinare le esperienze dei vari blog antidegrado nati in questi anni. Ringraziamo Giuseppe dell'Associazione Ascoli da Vivere per la splendida idea di aprire questo forum, e invitiamo tutti ad iscriversi e a parteciparvi attivamente.
Santa Maria della Monnezza
Santa Maria della Monnezza. E' così che abbiamo ribattezzato la splendida chiesetta di Santa Barbara dei Librai, nell'omonimo slargo che si apre lungo Via dei Giubbonari, a pochi metri da Campo de' Fiori. Quello che vedono i turisti, quello che fotografano, è un bel cumulo di monnezza che sovrasta, umiliandola, la piccola chiesetta. Un bel quadretto dell'inciviltà romana gentilmente offertoci dai commercianti della via, in particolare dal bar-tabbaccaro che si trova lungo Via dei Giubbonari, proprio di fronte alla chiesa. La cosa più allucinante è che sono proprio questi commercianti (con infinita facciatostaggine), insieme ai residenti, a lamentarsi del degrado e della monnezza che infesta le strade di Roma, come dimostra questa lettera pubblicata da Repubblica in Cronaca Roma. Il neonato blog "Quanto sei sporca Roma" dedica un bel post alle cattive abitudini dei commercianti. Noi continuiamo a porre le solite domande: è forse una misura impopolare prevedere per legge di adibire uno stanzino interno dove depositare temporaneamente la monnezza in attesa che l'ODIA passi a ritirarla? O ancora, prevedere l'istallazione di cassonetti interrati, come esistono in ogni città d'Europa? I cassonetti furono tolti dall'ODIA perchè giudicati "non igienici". A questo punto noi ci chiediamo: è forse più igienico che la monnezza venga abbandonata in strada? Chiudiamo con la solita domanda di rito: ma in quale angolo del mondo civile verrebbe consentito ai commercianti di assediare un monumento con cumuli e cumuli di monnezza?
Liberiamo i tetti alle antenne
Nessun'altra Capitale europea ha uno skyline tanto emozionante quanto Roma. Una sfilata continua di cupole e campanili, da togliere il fiato. Basta andare in una qualsiasi terrazza, al Gianicolo, al Pincio, al Giardino degli Aranci, sulla Terrazza delle Quadrighe, per rendersi conto di cosa sia Roma. Eppure neanche lo skyline di Roma si sottrae alle ferree logiche dell'inquinamento visivo e della mancanza totale di decoro e arredo urbano. I tetti di Roma sono a tutt'oggi invasi da milioni di antenne. Una delibera del 2004, risalente dunque alla passata giunta Veltroni, imponeva (e impone) agli abitanti dei palazzi di pregio di installare antenne centralizzate. Ma a quanto pare la suddetta delibera è a tutt'oggi in buona parte inapplicata. Guardate questo video comparativo. Le foto sono state prese dal sito flickr.com, tra quelle liberamente condivise, e modificate con Nikon NX Capture. Guardate come, con una semplice delibera fatta rispettare a dovere si può modificare in positivo l'immagine di Roma dall'alto. Ci dispiace sottolinearlo ancora (ormai è una triste consuetudine) ma in nessun'altra città in Europa esiste una simile selva di antenne. Non ci credete? Andate su flickr.com e digitate "Paris skyline", oppure "London skyline", o anche "Madrid skyline" e raccontatemi cosa vedete (o meglio, cosa non vedete). Questo è lo skyline di Londra. Cosa manca? Ma che domande, mancano le antenne! Questi sono gli standard. Roma non è degna di stare in Europa.
Corso di affissione abusiva
Impara l'arte e mettila da parte. Come si fa a imbrattare in questo modo i muri di un intero quartiere, come fosse un bazar di Istanbul o un suq di Marrakech? Capisco che lo facciano sfasciacarrozzari, scaricatori di mobili, spurgatori di fogne, mafiaglia varia ed eventuale. Ma che lo faccia un'associazione artistica, o presunta tale, questo no, non è tollerabile. Di questi avvisi demenziali ne avremo estirpati una trentina, appiccicati ovunque, sui muri, sui contatori dell'Acea, sui pali dei segnali stradali. Qualcuno aveva fatto in tempo pure a finire in terra. Siamo venuti casualmente (e curiosamente) a conoscenza del fatto che ci sono vere e proprie aziende che si occupano di pubblicizzare eventi ed iniziative con bombardamenti a tappeto di affissioni. Lo abbiamo letto tra le pubblicità di google del blog degradoesquilino. Aziende legalmente nate (e legalmente riconosciute) per dedicarsi ad attività illegali. Una cosa che in un qualsiasi paese civile ti riderebbero dietro.
A nome del blog di Riprendiamoci Roma esprimo tutta la mia solidarietà per il volontario antidegrado aggredito. E' toccato a lui, poteva toccare a ognuno di noi. La città è in mano alla criminalità organizzata e le istituzioni, che dovrebbero garantire il rispetto della legge e tutelare i suoi cittadini più virtuosi, dormono sonni tranquilli. Mala tempora currunt.
A nome del blog di Riprendiamoci Roma esprimo tutta la mia solidarietà per il volontario antidegrado aggredito. E' toccato a lui, poteva toccare a ognuno di noi. La città è in mano alla criminalità organizzata e le istituzioni, che dovrebbero garantire il rispetto della legge e tutelare i suoi cittadini più virtuosi, dormono sonni tranquilli. Mala tempora currunt.
Achtung Baby!
Prendiamo spunto da questo cafonissimo volantino pubblicitario per lanciare un messaggio a tutti coloro che praticano il volantinaggio. Non sprecate soldi inutilmente. I vostri volantini non interessano a nessuno. E per di più rischiano di finire tutti nelle nostre mani. Come quelli che vedete qui sopra, recuperati lungo Viale Trastevere e nelle relative traverse. La maggior parte era, as usual, già finita in terra, ma abbiamo fatto in tempo a strapparne una quarantina al loro triste destino. Sia chiaro, la stragrande maggioranza di questi volantini, per stessa ammissione dei commercianti, è assolutamente abusiva. Dunque non ci poniamo nessun problema ad estirparli dal tergicristallo e a gettarli nei cassonetti. Come già detto più volte su questo blog, e per stessa ammissione dell'AMA, la pratica del volantinaggio su tergicristallo è la prima causa di sporcizia delle strade di Roma. Uno su due finisce regolarmente in terra all'arrivo del proprietario dell'auto. Gli operatori dell'AMA dovrebbero cominciare a pensare di rimuoverli in via preventiva. Bisognerebbe organizzare un gioco. Una specie di caccia al tesoro. Si prende un quartiere e si stabilisce una base di partenza. Ogni partecipante ha 30 minuti di tempo per andare in giro per le strade del quartiere e raccogliere più volantini che può. Al ritorno alla base, chi ha con sè il maggior numero di volantini si porta a casa, come trofeo, una cassa di birra. Attento!! Quest'anno ci sei anche tu!
Sbattiamoli in gabbia!
"Amano definirsi artisti, ma ripulire l’arte dei writers ci costa più che comprare un capolavoro di Picasso e Modigliani. A Roma si spendono sei milioni di euro l’anno per ridare un sembiante di decoro alla città. Ma per cancellare tutte le scritte sugli edifici pubblici e privati, di milioni ne servirebbero più di 100, e forse neanche basterebbero, perché i writers tornano sempre sul luogo del delitto. Un patrimonio al vento. [...] Fs s'è organizzata così: una ventina di persone divise in squadre di due-tre agenti armati di vernice per restituire il decoro perduto. E una quindicina di agenti di protezione aziendale, che lavorano insieme alla Polizia ferroviaria che hanno l'incarico di vigilare, notte e giorno, armati di macchine fotografie e videocamere. Le immagini finiscono in una banca dati informatica, «così quando i writers vengono presi, riusciamo ad associare volti e nomi ai loro disegni - spiegano da Fs - grazie a disegni e tag documentati nell'archivio informatico arriviamo ad associare gli autori alle "opere" per chiedere il risarcimento danni». E se i writers sono minorenni pagano i genitori. [...] Se fosse fatta una mappatura delle scritte su tutta l'Italia è verosimile prevedere che servirebbe un'intera Finanziaria. Da luglio i writers rischiano da uno a 6 mesi di carcere e una multa fino a mille euro (prima era prevista una multa di 103 euro). Fino a due anni di carcere e 10 mila euro di multa se recidivi e sanzioni pecuniarie più salate se gli immobili hanno valore storico".
(Fonte: Il Tempo)
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