Stacchinaggio all'Aurelio

lunedì 31 gennaio 2011

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Vi siamo mancati? Effettivamente in questi ultimi due mesi abbiamo un po' trascurato le passeggiate antdegrado. A causa di impegni di vario genere, tra vacanze, viaggi e studio, non abbiamo avuto molto tempo da dedicare alle nostre consuete opere di stacchinaggio. Ma ora siamo pronti a ripartire, e lo facciamo alla grande con un massiccio intervento al Quartiere Aurelio. Là dove sta nascendo un interessante nucleo di cittadini virtuosi. Nel nostro blitz ci siamo soffermati principalmente sulle affissioni abusive e sui volantini pubblicitari, proprio mentre giunge notizia della proroga di un anno dell'ordinanza antidegrado che vieta tali pratiche. Avremmo voluto coordinarci con la Polizia Municipale, che già tempo fa si era mostrata interessata alla nostra azione, ma non c'è stato modo di avvertirli per tempo. Lo faremo, comunque, in seguito, nell'ottica di una sempre maggiore integrazione con le forze deputate a contrastare questi fenomeni. Per la cronaca, abbiamo staccato una sessantina di affissioni abusive da pali, muri e ogni altra superficie verticale e tolto dai tergicristalli altrettanti volantini pubblicitari. Molti li abbiamo raccolti da terra. Abbiamo anche rimosso una decina di sticker abusivi dei traslocatori. Godetevi le foto del nostro blitz e ricordatevi: se vedete un'affissione su un palo staccatela, se vedete un volantino su un tergicristallo toglietelo, prima che finisca in terra. Per il futuro, stiamo pensando di organizzare una iniziativa in pieno giorno, in centro. Di idee ne abbiamo tante, ma per metterle in pratica serve l'impegno di tutti. E' ora di scendere in campo in prima persona per difendere la nostra città. NB: Vuoi partecipare anche tu alla prossima paseggiata antidegrado? Contattaci.

Latrina Imperiale

venerdì 28 gennaio 2011


Questa cosa ci piace. Ci piace perché è il segno che i romani si sono rotti le scatole. Di vivere in una città in cui perfino il suo monumento simbolo è trattato come una latrina. Per sapere di cosa si tratta, leggetevi l'articolo di Carlotta de Leo.

Vi postiamo solo qualche stralcio: [...] Gli angoli più nascosti sono utilizzati come orinatoi e toilette en-plein-air a ogni ora del giorno e della notte. Una bella accoglienza davvero per chi arriva nella Capitale. "La mattina è pieno di escrementi chiaramente umani". [...] "È uno schifo, una vera vergogna" dice guardando in basso un signore milanese a spasso per i Fori in tarda mattinata. Poco prima, nello stesso angolo, un venditore abusivo di ombrelli e souvenir si era abbassato i pantaloni con tutta tranquillità sotto i nostri occhi. "Sono proprio loro che fanno i loro bisogni qui. Non si allontanano per non perdere neanche un affare - accusano i residenti - Si aggiungono poi i senzatetto e gli sbandati che usano i Fori come latrina. Basta guardare i muri e gli anfratti nascosti. La puzza è tremenda. Noi abbiamo provato a chiamare l'Ama, ma dicono che non è di loro pertinenza. Abbiamo chiamato la Sanama, ma non viene nessuno. E allora, a turno, buttiamo noi cinque litri di varechina". [...] "La situazione è la stessa ogni mattina: nessuno ha mai pulito seriamente eppure è chiaro che serve un intervento continuo anche per evitare problemi igienico sanitari" confermano gli addetti del visitor center.

Avete capito? Pulire a due passi dal Colosseo non è pertinenza dell'AMA. E così i venditori abusivi continuano a cacare e a pisciare sul belvedere che si affaccia sul Colosseo. E se volete vedere in che razza di modo animalesco è stato ridotto il piazzale del Colosseo, cliccate qui. NB: Solo per stomaci forti.

I treni della vergogna

giovedì 27 gennaio 2011

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Il non-rispetto per la cosa pubblica è il tratto distintivo dei romani e si vede benissimo anche dai treni che prendono ogni giorno. Prendete ad esempio la Fara Sabina-Fiumicino, detta FR1. E' la linea che prendono i turisti per andare all'aeroporto di Fiumicino ed è la stessa che ferma alla Fiera di Roma e a Parco Leonardo. Noi eravamo diretti lì, al nuovo centro commerciale della periferia sud-ovest. Abbiamo preso il treno alla stazione Trastevere e, una volta saliti a bordo, ci siamo resi conto che i vagoni relativamente nuovi erano già stati vandalizzati dai ragazzini che imparano a scrivere sui muri da quando hanno 5 anni. Vandalizzati e non ripuliti, ma forse un servizio di pulizia per questo schifo non è nemmeno previsto in un paese incivile come il nostro. Tags e scritte infantili con i nomi dei fidanzatini e gli sfottò in comitiva. Quanto rimarranno quelle scritte? Per molto tempo e i ragazzini si convinceranno che scrivere sui treni è normale perché nessuno dice niente e nessuno pulisce. Ma non finisce qui. Nello stesso vagone i vetri dei finestrini sono oscurati dai graffiti e non si vede più quello che c'è fuori. In un solo vagone, la dimostrazione che tutti scrivono sui muri: i ragazzini delle medie, gli adolescenti hip hop e i ragazzi delle crew che hanno vent'anni. Più generazioni accomunate dalla convinzione che scrivere sui muri (e quindi sui treni) è normale. Ne ho la conferma quando scendo a Parco Leonardo: la stazione, neanche a dirlo, è piena di scritte. Anche qui tags, scritte infantili e sfottò goliardici. Dal treno alla stazione non c'è differenza. Scritte sui muri ovunque. Così crescono i bambini a Roma, con l'idea che scrivere sui muri è normale. E nessuno li sgrida, perché i "grandi" la pensano come loro! (Les)

Bancarellopoli senza fine

mercoledì 26 gennaio 2011

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Reportage allucinante di Les: bancarelle ovunque, in doppia fila, in mezzo alla strada, in curva, davanti ai monumenti. Questa è Roma. Occhio a non vomitare.

L'invasione di bancarelle ha raggiunto livelli impressionanti. Siamo l'unica città i cui marciapiedi sono sistematicamente invasi dal commercio ambulante di ogni tipo, dai banchi di vestiti ai lenzuoli per terra fino ad arrivare ai camion bar di fronte ai monumenti. Le bancarelle ci sono sempre state ma ora sono troppe, occupano i marciapiedi e impediscono di camminare. In più hanno sempre il furgone-magazzino in sosta vietata e chissà perché i vigili non gli fanno mai la multa. Solo a Roma ci sono le bancarelle ai capolinea degli autobus. A Londra non lo permetterebbero MAI. Solo a Roma le bancarelle s'impadroniscono dei marciapiedi, costringendo le persone a camminare in fila indiana. A Parigi non lo permetterebbero MAI. Solo a Roma le bancarelle parcheggiano i furgoni in sosta vietata, in curva, davanti ai monumenti. A Madrid non lo permetterebbero MAI. Senza contare che all'estero le bancarelle hanno un design gradevole mentre a Roma sono esteticamente orribili. Degli accrocchi metallici che vendono merce taroccata e quando se ne vanno lasciano la monnezza per terra. Ricapitoliamo: le bancarelle a Roma sono in evidente soprannumero, bloccano i marciapiedi, parcheggiano in divieto, sporcano, vendono merce falsa e sono brutte dal punto di vista estetico. Non capite che bisogna cambiare? Meno bancarelle, più belle, con merce di qualità, posizionate in modo giusto, senza essere d'intralcio ai pedoni. Come nel resto d'Europa. I romani capiranno? Difficile, sono abituati alla caciara, a loro pare normale che le strade siano piene di bancarelle. Se provi a dire qualcosa contro le bancarelle ti rispondono "Che fastidio te danno?". Classica frase che giustifica ogni cosa in questa sciagurata città. (Les)

Cartellopoli continua

martedì 25 gennaio 2011

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Nell'attesa (e nella speranza) che il blog Cartellopoli venga dissequestrato quanto prima, torniamo ad occuparci del flagello dei cartelloni abusivi. La peggiore catastrofe abbattutasi su Roma negli ultimi 20 anni, peggiore perfino di ogni possibile speculazione edilizia. Perché colpisce la città tutta, dal centro alla periferia, deturpandola, umiliandola, mortificandola in ogni suo angolo. Perché rende la città più pericolosa e fa arricchire ditte (non tutte, ma molte si) dalla gestione e provenienza non propriamente trasparente. Siamo all'EUR, all'altezza del Palalottomatica. Les ci propone questo bel confronto prima/dopo, sufficientemente eloquente. Non servirebbero parole per descrivere gli effetti di questa catastrofe. Tuttavia qualcuna vogliamo spenderla. In quel tratto di strada, solitamente trafficatissimo per la presenza dei semafori, ma in teoria a scorrimento veloce, negli ultimi anno sono spuntati ben due cartelloni. Prendete come riferimento gli alberi sulla parte destra della foto e fate voi stessi il confronto. Si tratta dello stesso identico tratto di strada e, come potete vedere, appena due anni fa questi due cartelloni non c'erano. Vi facciamo notare che entrambi i cartelloni violano platealmente il codice della strada, trovandosi a ridosso della carreggiata ed essendo inclinati a 45° nel senso di marcia del guidatore. Ma c'è di più. Uno dei due cartelloni porta il logo del Comune di Roma. Non sappiamo se sia stato effettivamente piazzato lì dal Comune, ma tant'è, questo è quello che i nostri occhi vedono. Dunque anche il Comune di Roma monta cartelloni abusivi. D'altra parte non c'è niente di cui stupirsi. Sono le stesse persone che, in campagna elettorale, fanno largo uso di manifesti abusivi, incartando Roma e devastandone l'immagine. Un consigliere comunale (eletto dai romani stessi!) è il re delle bancarelle e dei camion bar, piazzati davanti ai monumenti e quindi abusivi a prescindere da ogni legge o deroga. C'è quindi da stupirsi se lo stesso Comune si mette a piazzare cartelloni abusivi lungo le strade?

Hanno incartato l'EUR!

lunedì 24 gennaio 2011

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Una scenetta classica e tipicamente italiana. Basta un cantiere aperto che subito viene ricoperto da una lasagna cartacea. Strati e strati di cartaccia abusiva che i politici commissionano ai propri amichetti attacchini. Una politica che agisce abusivamente fin dalla propaganda elettorale. Nascono abusivi, si presentano così agli elettori. E noi, scemi, li votiamo pure. Tutti, ma proprio tutti, dal PDL al PD, dall'UDC a Sinistra e Libertà. Non se ne salva uno. Uno accanto all'altro, per un totale a somma zero. Nessuno ha mai pensato all'inutilità di questa merda. Con quale faccia, poi, il Comune predispone un'ordinanza antiaffissioni e antivolantinaggio abusivo? Se sono proprio loro, con i propri partiti, a insudiciare in maniera ignobile ogni angolo di Roma? Qui siamo all'EUR, e il cantiere che vedete è quello della Nuvola. Questo sarà, tra un paio d'anni, il Centro Congressi di Roma, con annesso Hotel a 5 stelle. Una meraviglia dell'architettura contemporanea. Ma il sudicio tappeto di cartaccia che ricopre il cantiere non fa presagire nulla di buono. Inutile descrivervi il contorno di monnezza che circonda il cantiere, i marciapiedi triturati dall'incuria, l'erbaccia spontanea, i tappeti di guano, le scritte sui muri, le locandine sui pali, i cartelloni pubblicitari sull'aiuola spartitraffico. I grattacieli di Ligini ridotti a un orrendo scheletro e lasciati incartati a vegetare per mesi e mesi. Questo è quello che gli incartatori riescono a fare. Ridurre la città più bella del mondo a un cesso. Una latrina. Una discarica a cielo aperto. Quando sarà pronta la Nuvola, ne siamo certi, nessuno si prenderà cura di rifare i marciapiedi, l'arredo urbano, le aiuole, l'illuminazione. Rimarrà tutto così, e dovremo vergognarci di far arrivare qui, in questo cesso di quartiere, manager e investitori del mondo civile. E a proposito di arredo urbano: proprio davanti alla Nuvola, sull'aiuola spartitraffico, c'è un bel cartellone pubblicitario. Dall'altra parte della strada, un benzinaro.

Il ritorno del Macchiaiolo

venerdì 21 gennaio 2011

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Email inviata dal nostro Marco al Comune, al I Municipio e al Decoro Urbano:

Carissimi Signori. Negli ultimi mesi un pazzo si aggira per Roma con bomboletta nera e fa delle chiazze sui muri di varie dimensioni. Ha cominciato con la zona attorno alla Fontana di Trevi e Via del Tritone e poi si è allargato a macchia d'olio su Via del Corso verso la ex Rinascente e in tutte le vie limitrofe, ce ne sono centinaia. Bisogna fermarlo, è un pazzo e bisogna ripulire i muri da quelle orrende macchie nere. Nella maggior parte dei casi la superficie prediletta è il marmo che è più poroso e il danno quindi maggiore. Cosa si può fare? Possiamo allertare le forze dell'ordine. Io con i miei amici bloggers (Riprendiamoci Roma e Roma fa Schifo) pubblicheremo un articolo corredato dalle foto. Bisogna cominciare a punire chi deturpa la nostra città altrimenti il lavoro fatto dal vostro nucleo Decoro Urbano, non servirà a nulla. Grazie. (Marco)

Che dire, il "Macchiaiolo" è tornato. O forse non se n'è mai andato. Sempre Marco ce lo aveva segnalato un paio di mesi fa, inviandoci le immagini raccapriccianti dei primi "capolavori artistici" di questo pazzo furioso. Ma a quanto pare l'Unno continua imperterrito a devastare. Via Frattina, Via del Corso, Via Condotti. Le Vie dello shopping di lusso sono nelle mani di un vandalo che non si fa alcun problema a devastare muri, portoni e insegne. Forse si tratta di qualcuno che copre scritte altrui? Non lo sappiamo e francamente nemmeno ci interessa. Cosa aspettiamo a prenderlo e a sbatterlo in gabbia? E quanto ci vorrà per ripulire quegli osceni bacarozzi neri che umiliano il quartiere più elegante del centro storico di Roma?

Riprendiamoci Roma su 06blog

giovedì 20 gennaio 2011
Questo riepilogo non è disponibile. Fai clic qui per visualizzare il post.

Ancora la Stazione Laurentina

mercoledì 19 gennaio 2011

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Ancora altre immagini allucinanti della Stazione Laurentina. Dopo il post di mercoledi 22 Dicembre, Ale77 ci invia queste altre foto, se possibile ancora più esplicite e raccapriccianti riguardo lo schifo che c'è in questa orrenda stazione. Una stazione indegna del quarto mondo. E' perfino imbarazzante dover descrivere quello che si vede. Discariche a cielo aperto, montagnette di monnezza abbandonata, colonne martoriate da cartaccia stracciata, insegne abusive sparse qua e là. Un cestino per i rifiuti talmente brutto e zozzo e storto e deforme che farebbe schifo in qualsiasi paese del nono mondo. Una situazione indecente. E pensare che questa stazione, sulla carta, è stata stata pulita dalla task force dell'AMA. Un trattamento talmente superficiale da risultare evanescente. Sfido chiunque di voi a dire, senza saperlo, che qui è passata l'AMA a pulire appena qualche settimana fa. A questo punto allarghiamo le braccia. Se è questo tutto ciò che il Comune sa fare per ripulire Roma non c'è speranza che questa città si possa salvare. E allora forse l'unico modo per far tornare questa città alla normalità è diffondere il più possibile queste immagini indecenti. Spiegare al mondo civile lo schifo che siamo. Quando sentiremo definire Roma la "pattumiera d'Europa" e non più la Città Eterna meraviglia del mondo, quando nessun turista più si azzarderà a venire in questa sterminata Malagrotta abitata da Unni incivili, quando rideranno di noi chiamandoci con disprezzo e schifo "gli zozzoni d'Europa" allora forse qualcosa cambierà. Quando lo sputtanamento sarà globale, planetario, forse si dovrà porre rimedio a questo schifo. Facciamo girare queste foto, apriamo blog, discutiamone nei forum. Il movimento di denuncia e di lotta al degrado che sta crescendo sempre di più prima o poi sommergerà tutto. E questo schifo si ritorcerà contro di noi con furia violentissima. E le conseguenze le pagheremo tutti, ma saranno conseguenze necessarie per salvare questa città.

Il degrado e la stampa

martedì 18 gennaio 2011


Negli ultimi giorni abbiamo avuto la conferma che i politici e i giornalisti se ne fregano del decoro urbano. Partiamo dalla "guerra" dei manifesti, Alemanno contro Zingaretti. Come al solito, PD e PDL hanno usato i manifesti senza pagare la tassa di affissione, in pratica manifesti abusivi. Quelli attaccati ai muri, sotto i cavalcavia, sui recinti dei cantieri, sulle centraline dell'Acea. Quando vedete gli strati di manifesti, vuol dire che sono abusivi. Questo è il modo di far politica in Italia. E poi si lamentano che la gente è incivile. Ecco i fatti: migliaia di manifesti abusivi del PD con scritto "Alemanno vergogna", Alemanno querela e PDL risponde con migliaia di altri manifesti abusivi contro Zingaretti, che viene difeso dal PD con trentamila manifesti in tutta la città, pure questi abusivi. E i giornali che dicono? Si occupano della polemica senza dire che i manifesti sono abusivi. Non lo dicono mai, "quei manifesti sono abusivi", in due articoli di Repubblica (vedi qui e qui) non v'è traccia del termine "ABUSIVO" riferito ai manifesti di Alemanno e Zingaretti. Una dimenticanza ingiustificabile, a nostro avviso. Prendiamo un altro argomento, le 5 priorità della nuova giunta Alemanno, secondo il Messaggero. Si parla giustamente di abusivismo commerciale e mancanza di manutenzione dei parchi pubblici ma, incredibilmente, si dimentica di citare i due maggiori problemi per l'immagine della città: le scritte sui muri e i cartelloni abusivi. Cosa dobbiamo pensare? Che i giornalisti non sappiano di che parlano? Secondo il sindaco Alemanno il decoro urbano sarà una delle priorità del 2011. Il Comune ha da poco inaugurato il nuovo Piano Decoro che prevede squadre impegnate nella defissione dei manifesti abusivi e nella cancellazione delle scritte sui muri. Per tutto il 2010 sono usciti articoli sui cartelloni abusivi e lo stesso Alemanno ha detto a Bordoni che da qui in avanti si giocherà tutto nel contrasto al commercio irregolare e ai cartelloni abusivi. E che succede al Messaggero? Non si parla più di graffiti e cartelloni abusivi. Sfido che poi la gente non le consideri emergenze, se nemmeno il "giornale di Roma" ne parla. L'impressione che abbiamo è che molti giornalisti parlino di degrado a sproposito, citando solo gli argomenti più "popolari" e trascurando autentiche emergenze che rimangono tali proprio perché nessuno ne parla. (Les)

L'Oscar di fine anno

lunedì 17 gennaio 2011


L'Oscar di fine anno va certamente al simpaticone che ha trovato questo modo (originalissimo ed efficacissimo) per protestare contro l'inefficienza e il dilettantesco pressapochismo dell'amministrazione. In due lingue, tanto per rendere lo sputtanamento ancor più globale. Come sia possibile anche solo pensare di creare un simile cafonissimo accrocco di plasticaccia a pochi metri dalla fontana di Trevi, senza vergognarsi nemmeno un po', è ancora un mistero. Nessun è un mistero, invece, cosa possa aver pensato il turista medio alla vista del gustoso scherzo. Avrà pensato che in questa città martoriata dal degrado esistono ancora forme di civiltà sopravvissute all'ondata barbara. La foto è stata ripresa da un articolo di Repubblica postato qualche settimana fa. Vi chiediamo, se possibile, di divulgarla sui vostri profili facebook, per vedere che effetto fa alla gente. Non sarebbe male cominciare a far notare anche noi le cose che non vanno utilizzando questo simpatico metodo. Si potrebbe segnalare volta per volta gli orrori romani apponendo cartelli in due o tre lingue. Potrebbe perfino diventare una moda, un gioco, chissà. Sputtanare gli autori di questi accrocchi, renderli ridicoli di fronte ai turisti. Possiamo appendere cartelli per segnalare qualsiasi cosa. Sugli accrocchi, sulle pecette provvisorie, sui sacchi dell'immondizia lasciati in strada, sulle auto in sosta selvaggia. Un messaggio, una didascalia, che mostri finalmente a tutti (romani e turisti) a quale livello di schifo siamo arrivati, e che sputtani i trasgressori facendoli sentire dei vermi. Se la gente si è assuefatta ormai al degrado, è ora di cominciare a riaprirgli gli occhi. A livello mediatico sarebbe una bomba. A livello pratico coprirebbe di vergogna gli autori di questo schifo. Laddove la legge risulta inefficace, forse la vergogna può riuscire nell'intento. Che ne dite, lo facciamo?

Inchiodati all'albero!

venerdì 14 gennaio 2011

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L'ultima moda dei pubblicitari abusivi è affiggere i cartelli agli alberi. Dopo i pali, i muri e i lampioni, gli abusivi di tutta Roma si sono messa in testa di affiggere i vendesi agli alberi. I metodi utilizzati sono vari, si passa dal più innocuo spago allo scotch, fino ad arrivare allo scempio degli scempi: i cartelli vendesi attaccati agli alberi con i chiodi! Come se il tronco fosse una tabella d'ufficio per gli annunci dei dipendenti. A Roma tutto è possibile, quando si parla di pubblicità esterna. Lo abbiamo visto con la proliferazione incontrollata (dai primi anni del 2000) dei cartellini vendesi/affittasi sui pali della luce, semafori e segnali stradali. Lo abbiamo visto soprattutto con l'invasione dei cartelloni pubblicitari che sono quintuplicati nel corso del 2010. E di base c'è il problema dei muri sporchi e pieni di pubblicità "politica", ovviamente abusiva. Tutto questo dà l'idea di come i romani siano profondamente convinti che sia normale attaccare la pubblicità sui muri e sui pali della città, senza pagare il becco di un soldo. Tutto gratis per il classico "motivo della pagnotta", perché "pure noi dovemo da campà". Il romano esce di casa e attacca i manifesti dove gli pare. Che i manifesti, volantini e adesivi siano esteticamente deturpanti, non gli riesce a nessuno di capirlo. I romani credono che l'aspetto delle strade sia una cosa inutile. I muri e i pali servono a farsi pubblicità, secondo loro. E da oggi anche gli alberi vanno bene. Guardate le foto. Capite perché dobbiamo convincere i romani che la pubblicità si fa con metodi legali e non così? E come si convincono i romani? Con le multe, ovvio. Ricordatevi, l'ordinanza dell'8 febbraio 2010 vieta l'affissione dei manifesti sui pali e l'imbrattamento dell'arredo urbano, alberi compresi. (Les)

Roma cade a pezzi!

mercoledì 12 gennaio 2011


Se ne va per sempre una cisterna Romana. Se ne va tra il menefreghismo collettivo, perfetto simbolo di una Roma in decadenza cronica che, letteralmente, cade a pezzi. Dopo i crolli di Pompei, che hanno messo in luce la malagestione del paese in fatto di tutela dei nostri tesori, ora è la volta di Roma. Giova forse ricordarlo a chi di dovere: Roma è una città unica, con un patrimonio storico-artistico di proporzioni tali da non avere eguali nel mondo. A fronte di ciò, siamo forse la Capitale al mondo con la più bassa percentuale di spesa per la salvaguardia, la manutenzione e la valorizzazione dei nostri tesori. Questa ricchezza, testimonianza di un passato in cui Roma era davvero la culla della civiltà occidentale, oggi viene vissuto come un peso, un fardello opprimente. Ma questa volta la storia parrebbe essere diversa. Se possibile ancor più grave. Dall'articolo di Repubblica, da cui abbiamo preso la foto, apprendiamo un dettaglio allucinante. I soldi c'erano ma non sono stati spesi. C'erano dal luglio 2008, ovvero più di due anni fa, e non sono stati spesi. A quanto pare, denuncia l'archeologa Caterina Rossetti, la Regione ha stanziato i soldi, "ma sulla base di un masterplan, cioè di un'idea progettuale che doveva tradursi in progetto esecutivo. E questo ha richiesto molto tempo. Abbiamo dovuto dimostrare che l'area era pubblica, superare le varie conferenze dei servizi e ottenere l'approvazione delle sovrintendenze". Dunque ecco a cosa servono le Soprintendenze. A far perdere tempo prezioso e a far crollare i nostri tesori. E attenzione perché il pericolo non è ancora finito. Secondo Rossana de Stefanis, Presidente del Comitato per il Parco della Caffarella, "Questo crollo rischia di non essere un episodio isolato. È necessario intervenire sugli altri monumenti prima che sia troppo tardi". Possibilmente in tempi rapidi, senza aspettare altri due anni. Forse qualcuno non l'ha ancora capito, ma siamo in piena emergenza. E a rischiare non sono solo i monumenti del Parco della Caffarella o dell'Appia Antica. Sono le Mura Aureliane, la Domus Aurea, il Palatino... il Colosseo...

"Staccare, staccare, staccare!"

lunedì 10 gennaio 2011

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Amici di Riprendiamoci Roma, vi mando qualche foto del lavoro che quotidianamente io e alcuni amici cerchiamo di portare avanti per rendere Roma un pò più ordinata e pulita: staccare, staccare e staccare! Ormai è un gesto automatico. Stiamo combattendo il degrado e ne siamo fieri. Ci avete insegnato proprio bene. Un saluto, continuate (e continuiamo) cosi! (Nicola)

Di email come queste vorremmo riceverne a decine ogni giorno. Tre ragazzi si danno appuntamento alla fermata della Metro Policlinico per staccare le affissioni abusive dai pali. Scattano qualche foto, documentano la loro azione e ci inviano tutto per posta. E' solo uno dei tanti blitz che Nicola, Elio, Eleonora, insieme ad altri amici, organizzano quasi quotidianamente. Proprio qualche giorno fa parlavamo del fenomeno dei "Capodannari" e dell'abusivismo pubblicitario in generale. Si discuteva dell'opportunità di creare gruppi di stacchini organizzati attivi in ogni quartiere di Roma per porre fine a questo scempio. Ebbene, ecco qui l'esempio concreto di quel che abbiamo in mente. Se iniziative encomiabili come questa si diffondessero in maniera capillare a tutta la città, quartiere per quartiere, il fenomeno cesserebbe di esistere in brevissimo tempo. Perché la sola cosa che muove questo fenomeno di assoluto malcostume è la convenienza economica. Non c'è ordinanza, non c'è multa, non c'è sanzione che tenga. Basta convincere anche solo una persona per rientrare economicamente del costo di una multa. Gli abusivi pubblicitari preferiscono pagarle le multe. Ammesso e non concesso che la Municipale le faccia davvero. Per questo l'unica via da seguire è strappare senza pietà. Complimenti a Nicola, ad Elio e ad Eleonora per i loro blitz! Che aspettiamo a prendere esempio da loro?

I dannati "Capodannari"

venerdì 7 gennaio 2011


Gentile sig. Sindaco, le invio queste foto per le quali, credo, non ci siano commenti da aggiungere. L'assalto selvaggio alla storia, alla bellezza e al decoro della nostra magnifica città non ha più limiti. Le foto sono state scattate ieri mattina 30 dicembre. Ma come è possibile che questi ZOZZONI possano permettersi tutto ciò? Evidentemente non sono 412 € di possibile multa a costituire un valido deterrente. La prego di voler dare disposizioni per colpire col massimo rigore chi mostra un tale disprezzo per il nostro patrimonio storico e culturale. Con la speranza che il 2011 possa essere un anno di svolta nella lotta al degrado che come una cappa untuosa soffoca la bellezza della nostra Roma! (foto e email inviati da Franco Quaranta)

La lotta contro i Capodannari attualmente è impari. Se non c'è la volontà politica di perseguire che si fa pubblicità in questo modo barbaro non saranno certo un par di multe simboliche e un gruppetto di "defissori improvvisati" a fungere da deterrente contro questo esercito di cafoni. E allora, nella speranza che prima o poi si metta realmente in atto la mai troppo invocata "tolleranza zero" contro questa banda di vandali, ci proponiamo di mettere in atto una strategia efficace per il prossimo futuro. Così come facemmo un anno fa contro i manifesti abusivi, con la differenza che le affissioni abusive sono decisamente più facili da estirpare. Quello che serve è presto detto. Gruppi organizzati di defissori, quartiere per quartiere, motorizzati e determinati a infliggere un duro colpo economico a questi zozzoni abusivi. Denunce a raffica ai Carabinieri (sono stati proprio loro ad invitarci personalmente a farle!) e segnalazioni via email alla Polizia Municipale. L'obbiettivo è chiaro. Sappiamo esattamente quando e in che termini si riproporrà questa emergenza. Abbiamo tempo per organizzarci. Siamo pronti a raccogliere la sfida?

Lungotevere dei devastori

mercoledì 5 gennaio 2011

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Nell'attesa che il blog torni pienamente a regime, postiamo le segnalazioni (alcune realmente agghiaccianti) che ci sono giunte dai nostri collaboratori e dai nostri lettori in questo periodo di vacanze natalizie. Cominciamo subito bene...

Alla base del degrado urbano ci sono le scritte sui muri. La ben nota Teoria delle finestre rotte a Roma si sta specializzando nella "Teoria dei muri imbrattati". Ovvero, se un teppista scrive sul muro (una tag, un graffito, una frase politica o una dedica d'amore) e nessuno la cancella, in poco tempo i muri del quartiere si riempiranno di altre scritte. L'indifferenza alle scritte sui muri è dovuta all'abitudine a vedere i muri pieni di scritte, che ha portato a pensare che le scritte sui muri siano una cosa normale. I romani credono che i muri siano delle superfici prive di valore estetico e che sia quindi legittimo utilizzarle per scriverci, disegnare o attaccarci un manifesto. E infatti, girando per Roma, non c'è un muro che sia pulito. Ogni tanto la politica si sveglia e annuncia un piano antigraffiti che si risolve in qualche muro riverniciato e puntualmente imbrattato il giorno dopo. Così non si va da nessuna parte. Occorre che la manutenzione sia giornaliera. Una squadra che pulisca i muri ogni giorno. Esiste qualcosa di simile? A quanto pare sì, leggendo il nuovo Piano Decoro del Comune: "Otto squadre (con 24 operatori) sono dedicate ogni giorno alla rimozione di graffiti e scritte", così è scritto sulla presentazione. Bene, ma in base a quale criterio vengono scelti i muri da pulire? Non è chiaro, sappiamo solo che gli interventi sono pianificati settimanalmente da una Segreteria del Coordinamento al Decoro. Ma se un muro appena pulito viene imbrattato il giorno dopo, il Coordinamento che fa, lo ripulisce subito o aspetta qualche mese? Lo vedremo con i muri appena puliti nel centro storico. Nel frattempo, questa è la situazione a Lungotevere degli Inventori, nei pressi di Ponte Marconi: graffiti sui muri e sulle serrande. (Les)

Buon 2011 a tutti!

lunedì 3 gennaio 2011


Lo scorso anno ci eravamo lasciati con la speranza che il nuovo anno potesse portare qualche novità di rilievo per la nostra città. Purtroppo dobbiamo annoverare l'ennesimo annus horribilis per Roma, sempre più umiliata e stuprata dal vandalismo, dall'incuria e dalla malagestione. Una città ormai ridotta a uno straccio che continua giorno dopo giorno ad essere divorata dal degrado assoluto. Quello passato è stato l'anno dell'invasione cartellonara, una calata barbara senza precedenti, che ha deturpato in maniera irrimediabile la città, dal centro alla periferia, riducendola a un ignobile cimitero su cui si innalzano centinaia di migliaia di catafalchi. Una città presa, spogliata e regalata ai pubblicitari per sfamare le loro bulimiche voglie di denaro facile. Il blog Cartellopoli, che ha denunciato questo incredibile scandalo di rilevanza colossale, è stato preso e chiuso dall'oggi al domani, colpevole di postare foto-denuncia dei cittadini incazzati neri e di utilizzare un linguaggio un po' troppo colorito. Sul fronte della lotta al degrado nulla è cambiato, la raccolta porta a porta della monnezza in centro si è rivelata un flop colossale, e le tanto attese campagne di pulizia sono state condotte con interventi spot (accompagnati dal clamore mediatico di vecchio stampo veltroniano) a pioggia, senza una strategia pianificata e senza un investimento serio in prevenzione (in particolare nell'utilizzo di protettivi antigraffiti e antiaffissioni). In compenso è dilagato l'abusivismo, commerciale e stradale, con intere aree pedonali tornate in mano ad auto e pullman (un esempio su tutti, l'ignobile vicenda di Via dei Cestari). Unica nota positiva: i blog antidegrado stanno facendo letteralmente faville, con una crescita di utenti esponenziale. Un risultato che riguarda non solo il nostro blog, ma anche tutti i blog della galassia antidegrado romana. Risultati straordinari sanciti da un riconoscimento di prestigio. Il Post di Luca Sofri ha eletto Massimiliano Tonelli "Romano dell'Anno 2010". Complimenti a lui e Auguri a tutti voi, Romani D.O.C., blogger antidegrado e lettori.

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