Lungotevere sbriciolato

lunedì 31 maggio 2010


Queste sono le condizioni in cui versano i marciapiedi del Lungotevere romano, proprio all'altezza del Liceo Virgilio. Per essere precisi, il manto si trova in queste condizioni... da sempre. Da che io mi ricordi, questo marciapiede non l'ho mai visto sano. Nessuno si è mai posto il problema. Nessuno è mai stato in grado di risolverlo. A nessuno è mai venuto in mente di metterci mano. Di trasformare questo orrido tratturo di campagna assediato da una vera e propria autostrada cittadina in un bel viale di passeggio con marciapiedi finalmente adeguati al suo ruolo. Nessuno. E il Lungotevere continua a trovarsi in questa scandalosa situazione. Devastato, triturato, sbriciolato dalle radici dei platani e dalla pioggia. Una visione orribile. Passeggiare di qui, specialmente di notte, significa rischiare di rompersi un femore o l'osso del collo, inciampare e finire in strada tra le auto in corsa. Se non per noi, per un bambino o una signora anziana certamente questo rischio c'è. Aggiungiamo che il Lungotevere è illuminato in maniera indecente, con lampade appese ai fili che illuminano (male) solo la carreggiata, lasciando bui i marciapiedi e moltiplicando le insidie. Si fa un gran parlare di sicurezza, ma non è forse anche questa una questione di sicurezza? O la sicurezza si garantisce solo spostando un campo rom da una parte all'altra della città? Ma non è tutto. No, perché in questo pezzo di Lungotevere, alle ore 20:30, abbiamo incontrato un posteggiatore abusivo. Il parcometro si paga fino alle 23, ma il parcheggiatore abusivo ci ha chiesto comunque 1 euro aggiuntivo. Così a Roma il parcheggio si paga due volte. E pagano tutti, altrimenti questi ti fanno fuori lo specchietto. L'auto davanti alla nostra guarda caso ce lo aveva spaccato. Solo una coincidenza? Così vanno le cose a Roma.

SI al MAXXI, no al MAXI-cartellone!

domenica 30 maggio 2010


Forse è per questo che il Sindaco Alemanno non è andato, per evitarsi la brutta figura. O forse no, chissà. Fatto sta che il giorno in cui Roma entra a pieno titolo nel ristretto club delle capitali mondiali dell'Arte Contemporanea, il Sindaco tentenna, snobbando l'evento. Si presenta all'inaugurazione del MACRO, non si presenta all'inaugurazione del MAXXI. Eppure, a livello di immagine, la giornata di ieri poteva essere trionfale. Mai in una città erano stati inaugurati, nello stesso giorno, due musei-capolavori dell'arte contemporanea di tale livello. Un evento di portata planetaria. Di quelli che monopolizzano, per un giorno, l'attenzione del mondo dell'arte. Di quelli che cambiano, per sempre, la visione di una città. Non più solo una città-museo del passato, ma una città che scommette sul futuro. In meno di 24 ore Roma passa dalle stalle alle vette dell'arte contemporanea. Tutto il mondo dell'arte era qui. Non si poteva proprio mancare un'occasione simile. Si doveva essere lì, e rilanciare. Il MAXXI sia lo spunto per una riqualificazione integrale del quartiere. Il MAXXI sia lo spunto per la creazione di un "terzo polo" museale e architettonico per la città. Non si può pensare di mancare una occasione simile. E invece Alemanno non c'era. C'era, in compenso, il MAXI-cartellone giallo-nero, abusivamente* piazzato a pochi metri dall'entrata del museo. Nessuno si è curato di rimuoverlo. E così si è inaugurato uno dei più grandi capolavori dell'architettura del XXI secolo alla presenza di un ecomostro piazzato davanti all'ingresso che sponsorizza "Madama Oliva", vasetti di olive sott'olio. Peracottaggine all'ennesima potenza. Godiamoci almeno le foto degli interni del MACRO e del MAXXI.

*NB: non ci interessa se è stato autorizzato o meno, per noi, e per qualsiasi persona con un grado di civiltà superiore allo 0,1%, è abusivo e basta!

Una domenica per firmare

sabato 29 maggio 2010


E' arrivato il momento di darci da fare. Noi tutti in prima persona. Sul tavolo c'è una Delibera di Iniziativa Popolare contro i cartelloni selvaggi e ci servono 5000 firme per farla arrivare in Consiglio Comunale. Concentriamo le nostre forze su questo. Non ci servono commenti, non ci servono segnalazioni, ORA ci servono solo firme e volontari.

In attesa di allestire banchetti lungo il litorale per raccogliere le firme a Ostia (anche lei distrutta dai cartelloni) durante giugno e luglio, vi diamo un appuntamento importante per questa domenica per coloro tra voi che ancora non hanno firmato la Delibera di Iniziativa Popolare contro i cartelloni abusivi, selvacci, deturpanti che stanno umiliando la nostra città. Vi ricordiamo che la Delibera è la nostra unica e ultima arma in quanto cittadini per combattere contro una forma inusitata di criminalità che vede complice del malaffare l'amministrazione comunale stessa (senza tanti giri di parole): in attesa che tutto questo gorgo di porcherie venga sciolto e opportunamente punito dalla magistratura (Ilaria Calò se ci sei batti un colpo!), i cittadini si muovono formalmente proponendo, mediante la raccolta di 5000 firme, una proposta di delibera al Consiglio Comunale. Per perfezionare l'iniziativa abbiamo bisogno delle vostre firme e di quelle dei vostri parenti, conoscenti, amici e di tutte le persone civili della città. Ecco perché vi invitiamo domenica 30 maggio mattina all'iniziativa La Soffitta Sotto i Portici a Piazza Augusto Imperatore dove troverete un banchetto per firmare a cura dei locali comitati di cittadini. Firmate e fate firmare.

Tutti all'EUR alle 14: il cronoprogramma

venerdì 28 maggio 2010


Finalmente ci siamo. Domani all'EUR si svolgerà l'intervento antidegrado organizzata dagli amici di ReTake Rome. L'iniziativa era stata programmata per due sabati fa ma la pioggia aveva costretto gli organizzatori a posticipare l'evento. Riportiamo qui il cronoprogramma dell'iniziativa. A quanto pare sarà una specie di gioco a cui parteciperanno anche numerose scolaresche. In allegato a questo link trovate la locandina. Ovviamente la data è quella di due sabati fa. Vi preghiamo di diffonderla come allegato a tutti i vostri contatti email, dopo aver specificato la correzione della data. Il cronoprogramma:

14:00 - Tutti in Piazzale Ss. Pietro e Paolo (vedi luogo appuntamento).
14.30 - I partecipanti in Eur vengono divisi in 4 squadre, con obiettivo luogo, consegna magliette del colore della squadra e materiale.
14:45 - Partiranno gli autobus per posizionare le squadre.
15:15 - Inizieranno i lavori di pulizia all'Eur.
16:15 - Le idropulitrici passeranno a pulire e la squadra della giuria verificherà il risultato. Un fotografo documenterà il tutto.
Dalle 16:15 alle 16:45 - Gli autobus riporteranno le squadre al punto di partenza (Piazzale Ss. Pietro e Paolo).
17:00 - Interventi sul palco, premiazioni dei vincitori e chiusura.

Lori Hickey, ReTake Rome.

Città incivile, sosta selvaggia

giovedì 27 maggio 2010


La rassegna stampa di oggi è dedicata alla sosta selvaggia. Cominciamo stavolta con un articolo del Messaggero, che denuncia il fenomeno delle auto in sosta vietata nelle aree pedonali. Un malcostume che in questi ultimi anni ha raggiunto livelli intollerabili. Hanno cominciato i politici, dando il buon esempio ai romani con le loro auto blu costantemente in sosta su Piazza di Pietra, Piazza della Rotonda, Piazza della Maddalena e Piazza dei Burrò. E i romani si sono presto adeguati. In tutta Europa, in tutto il mondo, si va verso una pedonalizzazione integrale dei centri storici, a Roma invece si depotenziano ZTL e corsie preferenziali, e si apre il centro storico a cani, porci, scaricatori e pullman turistici. Continuiamo sullo stesso tema: il centro storico di Roma è costantemente invaso dai camion puzzolenti e affumicati dell'ODIA. Mandiamo quindi l'ennesimo grazie all'ODIA per la bella figura di merda che ci fa fare. Solo a un'azienda idiota come questa poteva venire in mente di piazzare camion con minidiscariche a Piazza di Spagna, nel mezzo del nostrano quadrilatero della moda. Questo succede quando l'azienda è gestita da incompetenti totali e raccomandati. Ancora: carico e scarico merci, invasione di maxi-camion a tutte le ore. Nessuno rispetta gli orari, né tanto meno le aree pedonali. E sempre in tema di viabilità nel centro storico: Via Nazionale, cantiere infinito. Le aziende raccomandate non sanno neanche mettere quattro serci in fila. Mandatele al diavolo anziché continuare a sfamarle. In chiusura: leggetevi questo articolo del Foglio. Un giornale non certo ostile al centrodestra, demolisce a picconate i primi due anni della giunta Alemanno, con un maxi-articolone dal titolo inequivocabile: "Capitale infetta, nazione corrotta". Degrado, incuria, monnezza, abusivismo. Un consiglio al Sindaco: cambi rotta. Ha ancora tre anni per salvarsi.

Le lettere che vorremmo sempre ricevere

mercoledì 26 maggio 2010


Ciao, mi chiamo Raffaella, ho 28 anni, sono nata a Bari e vivo a Roma da 4 anni. Premetto che ho sempre amato Roma, e visitarla era sempre motivo di gioia, quando ancora non ci vivevo. Adesso che vivo, posso constatare con mano quanto essa sia sporca, degradata, abbandonata all'incuria e all'inciviltà dei romani stessi da istituzioni totalmente assenti e guidate da motivazioni economiche in ogni decisione. Tuttavia molti dei miei amici romani insistono nell'assicurarmi che "Roma è bellissima", è "la città più bella del mondo", "tutti amano Roma" e così via. Quindi, mi sono posta il dubbio se il fatto di vederla sporca e schifosa non fosse un problema solo mio. E' stato così che sono incappata nel tuo blog, e quanto pare molti sono concordi con me (perfino gli Americani!). Mi sono appassionata ai resoconti delle vostre gesta di ripulitura che ritengo un ottimo modo per attirare l'attenzione dei mezzi di comunicazione, sebbene ritenga assurdo che cittadini che pagano le tasse debbano rinunciare al proprio tempo e denaro per svolgere attività per le quali esistono già normalmente degli enti i cui dirigenti sono certamente molto ben pagati (vedasi AMA e personaggi dubbi a essa legati - Andrini docet). Pur non potendo prendere parte a tutte le vostre iniziative, ho colto l'occasione oggi, quando ho trovato 2 volantini (adesso vanno anche in coppia) inseriti sotto i tergicristalli della mia macchina. Nel rimuoverli, ho pensato "Perchè non fare come l'autore del blog e toglierli da tutte le macchine?" e così li ho staccati tutti. Ps. I volantini sono stati rimossi nel quartiere Eur, nella stradina alberata parallela a Via Paolo di Dono (dove, tra l'altro, dopo la vostra segnalazione del parcheggio selvaggio in mezzo alla carreggiata sono stati messi degli ostacoli bianchi e rossi che si usano nei lavori per impedire che la gente parcheggi in mezzo alla strada).

Che dire... di email così ne vorremmo ricevere una al giorno!

E se diventassimo Grafbuster?

martedì 25 maggio 2010


Grafbuster, ovvero "cacciatori di graffiti". E' questo il nome di un'azienda scoperta e segnalata da Manuele Mariani di degradodivarese, che si occupa della rimozione graffiti. Grafbuster si occupa di ripulire le facciate da tutte le superfici: intonaco, marmo, pietra, metallo, legno, plastica. Il progetto nasce dall'idea (fin qui vincente) di importare in esclusiva una macchina prodotta in Francia all'avanguardia nella rimozione dei graffiti e di utilizzarla sul campo. I risultati, ci dicono sul loro sito, sono entusiasmanti. Grafbuster è un'azienda che opera a Milano e Torino. Ma per chi volesse (e qui sta la parte più interessante) c'è la possibilità di aprire un franchising anche qui a Roma. Abbiamo i nostri blog a farci da supporto, abbiamo l'esperienza, abbiamo i volontari, abbiamo la giusta motivazione. Serve un investimento, qualcuno che si prenda carico di credere in questa avventura. Che, a nostro avviso, potrebbe essere assai redditizia. Non sappiamo l'entità dei costi, che di sicuro saranno ingenti. Sappiamo solo che qui, a Roma, la domanda non mancherebbe. Possiamo giocarcela sul settore della comunicazione e dell'abbattimento dei costi, oggi assolutamente inadeguati alle richieste del mercato. Per imbrattare una strada intera basta comprare una bomboletta: 5 euro al massimo. Per ripulire una strada occorrono centinaia se non migliaia di euro. E la pulizia, spesso, dura da Natale a Santo Stefano. Specie quando non è accompagnata da un adeguato trattamento protettivo delle superfici. La sfida è offrire un pacchetto di servizi a prezzi super competitivi. Discutiamone qui e presentiamo un progetto, anche solo virtuale. Con questo macchinario saremmo in grado di ripulire anche le facciate in marmo e mattoni, impossibili da trattare con i comuni antigraffiti. Vogliamo lavorare su larga scala, puntando più sulla quantità che sul profitto del singolo intervento. Per farlo dobbiamo metterci tutto l'entusiasmo e l'amore per la nostra città. Che dite, l'accendiamo?

Passeggiata antidegrado trasteverina

lunedì 24 maggio 2010


Come più volte anticipato sul blog, stiamo preparando un nuovo intervento anti-graffiti a Trastevere, nelle stesse strade trattate un mese fa dai volontari di ReTake Rome. Questa volta verranno ripuliti anche i portoni e le saracinesche, che non erano stati toccati dal precedente intervento e che nessuno, nel frattempo, ha provveduto a riverniciare. Siccome noi siamo perfezionisti, i lavori lasciati a metà non ci piacciono. E così abbiamo deciso di organizzare questo nuovo intervento. Abbiamo limitato il nostro raggio d'azione, scegliendo una strada: Vicolo del Bologna. L'intenzione è quella di farne una strada simbolo della lotta al degrado, ripulendola completamente e testando, su portoni e saracinesche, anche i prodotti protettivi antigraffiti. Qualche giorno fa siamo andati a fare un sopralluogo a Vicolo del Bologna in compagnia di Teresa, una nostra amica conosciuta durante l'intervento di ReTake Rome. In tutto abbiamo contato una ventina tra saracinesche e portoni da ripulire e trattare. La serata è stata anche l'occasione per dare una ripulita al vicolo e alle strade circostanti. E qui dobbiamo fare i complimenti a Teresa che è stata di gran lunga la più attiva di tutti. Ha praticamente estirpato ogni traccia di adesivi e stickers dei traslocatori e "serrandari" da Vicolo del Bologna e dalle strade limitrofe. Insieme abbiamo rimosso una trentina di locandine pubblicitarie abusive, strappato due manifesti abusivi che pubblicizzavano feste in locali appena aperti e cancellato una manciata di tags da due buche della posta e un portone. Vi segnalo infine una cosa a dir poco scandalosa. Su Via Benedetta sono stati fatti dei lavori (erano in corso durante l'intervento di ReTake Rome) e il manto stradale è stato ripristinato con una raccapricciante colata di cemento al posto dei sampietrini. La ditta di buzzurri che ha messo in opera un simile stupro non si è nemmeno curata di togliere i nastri bianco-rossi per delimitare la strada e le transenne. A presto un bel reportage anche su questo. Intanto, cominciamo a preparare un piano per il futuro intervento antigraffiti.

SONO INCAZZATO NERO, E TUTTO QUESTO NON LO ACCETTERO' PIU'!

domenica 23 maggio 2010


Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più.

Dall'AMA, alle multe: la questione-Colosseo

sabato 22 maggio 2010


Ultimamente abbiamo un po' trascurato la rassegna stampa. Eh si, perché di notizie scottanti ne sono uscite parecchie. Giorni fa abbiamo dato conto della denuncia dell'Authority sui servizi pubblici nei confronti dell'AMA, descritta come un'azienda "costosa e inefficiente". Con questi requisiti una qualsiasi impresa fallirebbe domani stesso. Qui a Roma no. E difatti continuiamo ad annegare nella monnezza. Giorni fa è uscito un articolo del Corriere della Sera in cui il deputato Consolo si lamenta, udite udite, "per le troppe multe ricevute dai vigili". Roma da matti. Nessuno ha ritenuto opportuno fare al deputato le seguenti domande: "volete violare le leggi che voi stesso avete scritto? Che bell'esempio date alla gente? Avete così tanto le pezze al culo che non potete pagare neanche una multa a settimana?". Andiamo avanti. Il Colosseo cade a pezzi ed è destinato a crollare a causa dello smog e delle vibrazioni del traffico. Non ci sono più scuse: restaurare integralmente il Colosseo e pedonalizzare la piazza. Farlo subito, già da domani. Ricordiamo che il Colosseo è il monumento antico più famoso del mondo ed è tutelato dall'UNESCO (come tutto il centro storico di Roma) in quanto "patrimonio dell'umanità". Se un simile monumento dovesse crollare, la questione finirebbe sulle prime pagine di tutto il mondo. E a quel punto i nostri amministratori sarebbero chiamati a rispondere all'umanità intera delle proprie responsabilità. E così mentre da domani sarà possibile visitare il Colosseo anche in notturna, il piazzale antistante il monumento continua ad essere tenuto in condizioni raccapriccianti. L'abusivismo prospera indisturbato. Presto avremo pure una piscina con vista-Colosseo. Ai tanti VIP e politici che fanno a gara a farsi regalare casa con vista-Colosseo noi diciamo: pensateci bene, perché presto, quando il Colosseo crollerà a causa della vostra idiozia e del vostro dilettantismo, la vostra casa non varrà più un cazzo. Per finire: Tredicine dice che i camion-bar non sono i suoi, Bordoni sostiene che i cartelloni non sono aumentati, il bilancio non c'è ancora, i vigili parcheggiano in divieto di sosta e i negozi storici chiudono.

Bordoni: dimissioni

venerdì 21 maggio 2010


Alla luce degli ultimi fatti ci chiediamo: ma cosa aspetta l'assessore Bordoni a rassegnare le sue dimissioni? Esiste forse un'altra scelta possibile? Quando sei responsabile di un massacro della città di queste proporzioni, tu che questa città dovresti amministrarla, cos'altro resta da fare? Quando tutti i principali quotidiani nazionali, da Repubblica al Corriere della Sera, passando per il Messaggero, ti sputtanano platealmente e senza mezzi termini, tutte le settimane da 2-3 mesi a questa parte, senza tregua, ma cos'altro ti resta da fare? Quando, infine, un gruppo di ragazzini delle medie, che potrebbero essere tuoi figli, manifesta contro di te per insegnarti un briciolo di civiltà e invitarti a rispettare la legge. Domanda: ma cosa altro ti resta da fare, Bordoni, se non rassegnare le dimissioni? Dopo un'onta del genere, un'umiliazione del genere, con le immagini della protesta dei ragazzini con le dita in bocca che ti fischiano dietro... immagini che certamente finiranno su giornali e telegiornali... ma con quale faccia tosta si può pensare di andare avanti? Ti hanno beccato con le mani nella marmellata. Hai resistito fino ad oggi senza dire una parola a uno stillicidio mediatico senza precedenti. Quando hai parlato hai inanellato una serie di stronzate colossali, smentite da fatti, foto ed evidenza. Ci stai prendendo per il culo? Perfino il Tempo, perfino il Foglio, hanno parlato del fallimento della giunta ascrivendone la maggiore responsabilità alla proliferazione dei cartelloni. Ti hanno umiliato in maniera irrecuperabile. A livello di immagine, la manifestazione di ieri mattina equivale a una esposizione in piazza al pubblico ludibrio. Una figura di merda di proporzioni cosmiche. E domani sarà peggio ancora. Ma cosa aspetti? Vattene. Qualcuno lo mandi via. Lo costringa ad andarsene. Con uno così, tra tre anni, vi penderanno a pomodorate in faccia, altro che campagna elettorale.

Strage di affissioni

mercoledì 19 maggio 2010


La passeggiata antidegrado che si è svolta lunedi scorso è stata una vera e propria strage di affissioni abusive. Qui vedete solo una minima parte del materiale raccolto. Molti cartelli e locandine di vendesi sono finiti direttamente nei secchioni, causa eccessivo ingombro. Una quantità di materiale impressionante, un centinaio abbondante di affissioni, il tutto raccolto in appena 500 metri di strada, lungo Via Battistini. Fa impressione vedere quanto sia ramificata la spirale di illegalità in città. Lungo la strada non abbiamo visto un palo che fosse libero da abusi. Oltre ai consueti avvisi di vendita, stavolta abbiamo pizzicato anche dei cartelli pubblicitari di negozi vari e perfino alcuni cartelli di un CAF. Non mancano i poster degli spettacoli (Villacorta) trovati attaccati alle pareti e prontamente staccati, e le locandine delle discoteche (e qui farete difficoltà a riconoscerle, dato che sono tutte accartocciate). Ma la vera chicca è il segnale stradale del Comando di Polizia Municipale addobbato con ben tre cartelli abusivi di vendesi e affittasi. Un vero e proprio manifesto della "questione italiana". Il comando di Polizia Municipale è lì a due passi, ma gli abusivi non si fanno problemi a vandalizzare neanche il cartello segnaletico. Lassismo, menefreghismo, pressapochismo, qui raggiungono livelli da commedia napoletana. Nelle foto potete vedere un efficace prima/dopo. Ci abbiamo pensato noi a ripulire il palo e a bonificare le strade. Che evidentemente la Polizia Municipale aveva altro da fare che multare gli abusivi. La passeggiata è terminata con una mini-strage di volantini pubblicitari (purtroppo non documentata dalle foto) in una delle traverse di Via Battistini, e nella rimozione di una manciata di adesivi dei traslocatori. A proposito: i cartelloni "battezzati" con la scritta ABUSIVO sono un vero spettacolo!

I marciapiedi di Roma

martedì 18 maggio 2010


No, non è un pezzo di strada di Shindand devastato da una granata. Questi qui sono i marciapiedi di Roma. Di tutta Roma. Perché non ce n'è uno che non sia ridotto così. Nemmeno uno. In nessun quartiere. Questa foto ce l'ha mandata Daniele. E' stata scattata a Monteverde, dalle parti di Via dei Quattro Venti. Una zona interessata più volte in questi ultimi anni da interventi di rifacimento del manto stradale. Interventi fatti coi piedi che durano lo spazio di un acquazzone. I marciapiedi invece continuano ad essere in queste pessime condizioni. Giorni fa Repubblica, in un interessantissimo articolo, ha spiegato bene come vanno le cose a Roma quando si deve rifare il manto stradale. Sintetizzando il senso dell'articolo in uno slogan, potremo dire: "lavorare male, lavorare sempre". Fai in modo che l'asfalto si devasti al primo acquazzone, e avrai sempre lavoro da fare. Soprattutto quando al Comune hai amministratori compiacenti, sia da una parte sia dall'altra (ricordiamoci l'affaire Romeo), pronti ad affidarti sempre nuovi appalti. E non importa se lavori con i piedi, avrai sempre valanghe di appalti pagati con quintali di soldi pubblici. Così vanno le cose a Roma. Possiamo accettare che una signora anziana si rompa un femore o l'osso del collo passeggiando sul marciapiede, che un sedicenne sul motorino si spacchi la testa cadendo su una buca, tutto questo solo per far mangiare gli amici che ci portano i voti. E se poi la storia finisce sul giornale non succede nulla. Non cade una testa, non si dimette nessuno. In Italia le cose vanno così, e vanno così a maggior ragione a Roma, degna Capitale di questo paese marcio. La civiltà di un popolo si misura anche in base all'arredo urbano delle città in cui vivono. Questo è lo stato in cui si trovano i marciapiedi di Roma. Traetene voi le conseguenze.

La pensilina degli orrori

lunedì 17 maggio 2010


Les ci invia queste foto e un reportage sullo stato delle pensiline romane. Mentre le pensiline bianche della Clear Channel vengono puntualmente ripulite, quelle arancioni dell'ATAC versano costantemente in condizioni ignobili.

Domenica la zona intorno Trastevere si anima, c'è Porta Portese e migliaia di persone si avventurano nelle vie del quartiere per cercare qualche occasione tra le bancarelle di vestiti e antiquariato. Tanti romani e tantissimi turisti si muovono con i mezzi, c'è chi arriva con il treno alla stazione di Trastevere, poi esce e va a prendere il tram 8 alla fermata su Circonvallazione Gianicolense. Così ho fatto io, mi sono diretto alla fermata dell'8 e mi sono trovato davanti un rudere sudicio e distrutto: era la pensilina dell'ATAC, oggi ancora più importante visto che pioveva e quindi ci si poteva ripare sotto... in teoria. Nella realtà, un pezzo del sedile è stato strappato e lo schienale è stato divelto e piegato verso l'esterno, quindi non ci si può sedere. Il gesto di scimmie incivili che si accaniscono contro una struttura di pubblica utilità è del tutto inqualificabile e ancora peggiore è l'atteggiamento dell'ATAC che non fa alcuna manutenzione delle sue fermate. Oggi 17 maggio e chissà per quanti giorni ancora una delle pensiline del tram 8 alla stazione di Trastevere è così ridotta: sedile strappato, schienale divelto, rifiuti di varia natura inseriti dietro lo schienale e per terra ancora immondizia e bottiglie vuote. E se i turisti volessero leggere le mappe dei mezzi di trasporto? Impossibile, i barbari taggatori le hanno rese illeggibili con le loro insulse firme. Pensate che sia l'unica pensilina dell'ATAC ridotta così? Allora non avete visto quella in Via degli Orti di Cesare, prossimamente su queste pagine.

Odia Roma

domenica 16 maggio 2010


Che l'AMA fosse un'azienda totalmente incapace di assolvere ai suoi compiti non è certo una novità. Dalla dirigenza all'ultimo degli spazzini, una manica di incompetenti totali, incapaci cronici, nullafacenti fancazzisti e raccomandati. Un'azienda che, solo pochi anni fa, è riuscita a farsi coprire di vergogna perfino in Africa, nella nota vicenda AMA-Senegal. Bocciata come un'azienda incompetente e inadeguata, accusata di eco-mafia, di aver provocato un'epidemia di colera e infine esclusa dal bando internazionale per la propria inaffidabilità. Qualche giorno fa, su Repubblica, è uscito un articolo molto interessante. L'Authority sui servizi pubblici boccia l'AMA, definendola "troppo cara e con il peggior rapporto costo-qualità". Leggiamo:

In otto anni il costo del servizio di raccolta dei rifiuti è aumentato del 74 per cento, "senza mostrare alcuna tendenza alla stabilizzazione della spesa". E questo alla luce di un "bilancio costo-qualità del sistema romano di gestione dei rifiuti che è il peggiore fra le grandi città italiane".

Un'unica soluzione: privatizzare e liberalizzare il servizio. Mandare a casa i fannulloni e i raccomandati. Affidare a gente seria e competente il servizio di pulizia e spazzamento della città. Non vogliamo più vedere camionette AMA in sosta in doppia fila, con gli occupanti che bevono caffè e fumano sigarette ridendo e scherzando in compagnia anziché lavorare.

Caro Gianni, il bilancio è in rosso

sabato 15 maggio 2010


Che i primi due anni di giunta Alemanno non siano stati propriamente esaltanti è sotto gli occhi di tutti. I problemi che c'erano prima sono rimasti. Alcuni (parecchi) si sono acuiti. La lista delle cose che non vanno è lunga. Lo scandalo Cartellopoli, il proliferare incontrollato (a livelli mai visti) di affissioni selvagge, la folle scelta di depotenziare ZTL, corsie preferenziali, aree pedonali, la devastante decisione di consegnare il centro di Roma alle quattro ruote, pullman turistici inclusi. Ma soprattutto, la mancanza di idee e progetti di vasto respiro, di quelli che lasciano il segno, che ripensano una città rivoltandola come un calzino. I progetti bloccati. Le inopportune dichiarazioni sull'Ara Pacis e sul Progetto Alfieri. L'ambiguità sulla metro D. Il primo campanello d'allarme è arrivato con le scorse Regionali. In città la Polverini e i partiti del centrodestra sono finiti sotto di quasi 9 punti. Nonostante l'appoggio dell'UDC. L'altro campanello d'allarma è arrivato dal sondaggio del Corriere della Sera, dove il 79% dei lettori hanno bocciato senza appello l'operato della giunta . Ma evidentemente al Sindaco i campanelli d'allarme non sono arrivati. Ad oggi non risulta alcuna dichiarazione autocritica che prefiguri un possibile cambio di passo. Riportiamo una dichiarazione di Alessandro Onorato, capogruppo UDC in Campidoglio.

A due anni dall'elezione, la Giunta Alemanno è decisamente bocciata. A causa di un commissariamento di fatto del governo in materia di bilancio, il sindaco ha rimandato una serie di scelte di campo, contribuendo al peggioramento dello stato della città. Ogni romano può constatare che le politiche della Giunta sono del tutto impalpabili. Sulle questioni che stanno a cuore ai cittadini, crisi economica, mobilità, trasporti, si è fatto meno dell'ordinario.

Se questo è l'avvenire...

venerdì 14 maggio 2010


Adesso basta. Qualcuno ci liberi da questo schifo una volta per tutte. Non è possibile che ogni volta che c'è un convegno, una festa, una ricorrenza, qualsiasi cazzata, Roma finisca incartata in questo modo. Non è possibile. Dov'è finito l'impegno del Sindaco contro le affissioni? Le belle parole spese sul Corriere della Sera nei confronti dei cittadini stacchini? E il PD, perché continua a segnalarci via email iniziative di defissione e poi devasta i muri in questo modo? Ci stanno pigliando per il culo o cosa? Ribelliamoci, strappiamo tutto, organizziamo proteste, sit-in, mandiamo e-mail, lettere ai giornali. Creiamo una massa critica e mandiamoli affanculo tutti, dal primo all'ultimo, o costringiamoli a cambiare. Non è possibile nel 2010 tollerare questo schifo. Non è più possibile. Questo schifo non esiste in nessun angolo del mondo. Ma quale credibilità pensano di avere? Se coloro che dovrebbero governare il nostro paese, amministrare le nostre città, sono i primi a dare il cattivo esempio? A questo punto ritiro quanto detto, è perfino inutile continuare a chiedervi di strappare. Non è più una richiesta, ma un obbligo morale. Strappare, per una persona civile, dovrebbe essere la regola. No, da oggi non ve lo diremo più. Da oggi andremo ad alzare la voce nelle sezioni. Da oggi cominceremo a parlare direttamente con la gente. Da oggi passeremo ad organizzare manifestazioni. Da oggi chi non fila dritto non sopravviverà (politicamente, si intende). Non faremo prigionieri. Io sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più. Questa sarà la frase che i romani pronunceranno nelle piazze, che insegneranno ai propri figli, che scriveranno sulle schede elettorali. Questo è l'avvenire che vi aspetta.

Le macerie dei manifesti abusivi

giovedì 13 maggio 2010


Ma davvero pensavamo che l'invasione di manifesti si sarebbe arrestata con la fine delle elezioni? Ma davvero pensavamo che l'AMA avrebbe rimosso i manifesti attaccati illegalmente sui muri? Guardiamoci attorno, Roma è tuttora invasa dai manifesti abusivi che i partiti hanno commissionato agli attacchini selvaggi e che nessuno ha ancora tolto. E' passato più di un mese dalle elezioni regionali e ancora stanno li attaccati sui muri, sotto i ponti, sulle paline dell'autobus, ovunque. Magari strappati, maciullati, appoltigliati, ma stanno ancora lì. Sia chiaro a tutti: a Roma non c'è nessuno che sia incaricato, per conto del Comune, di ripulire i muri devastati dai manifesti. Nessuno. I manifesti rimarranno lì vita natural durante. Faranno il loro corso biologico. I danni delle passate elezioni sono cristallizzati lì come le crepe di un terremoto. Nel frattempo, peraltro, di manifesti ne sono comparsi altri: quelli del 25 aprile, quelli del 1° maggio, quelli di improbabili nuovi gruppi di estrema destra. Questa foto ce la manda Daniele. E' stata scattata nell'elegante quartiere residenziale di Monteverde. Vi è ritratta una centralina elettrica completamente tappezzata da cartaccia strappata. Uno spettacolo di quotidiana barbarie, specchio della nostra inciviltà. Su in alto si vedono i simboli di pericolo e quelli che impongono l'obbligo, prima di aprire la suddetta centralina, di indossare adeguati DPI. Stavolta gli attacchini selvatici sono stati "bravi" e non hanno ricoperto questi segnali con i loro quintali di carta straccia. Ma in campagna elettorale, come abbiamo visto, non si sono fatti problemi a incartare tutto. Col rischio che qualcuno, nel tentativo di rimuovere la loro cartaccia, finisse per aprire inavvertitamente la centralina morendo fulminato. Una cosa che se vai a raccontarla a un cittadino europeo ti sbotta a ridere in faccia e ti prende per matto. Da noi questa è la barbara pratica quotidiana. Guardate la foto. Ecco cosa combinano i nostri politici, quelli che ci chiedono il voto. Ecco cosa rimane a mesi di distanza. Devastano Roma, sono peggio dei barbari.

Quer pasticciaccio brutto a Trastevere

mercoledì 12 maggio 2010


Pare che alcuni residenti di Trastevere si siano lamentati perché nell'intervento di ripulitura delle facciate sarebbero stati utilizzati colori sbagliati. Su ePolis di ieri, è comparso un articolo (potete leggerlo qui) con le denunce di Stefano Marin, Presidente del Consiglio del I Municipio, e di alcuni residenti, che segnalano danni a immobili vincolati (come la storica Farmacia che si trova accanto alla Chiesa di Santa Maria della Scala). Noi per primi avevamo fatto notare questa cosa, che cioè i colori selezionati dalla Sovrintendenza erano tutti sballati. O quantomeno, che l'AMA e il decoro urbano avevano consegnato i colori "a casaccio". In generale, tirava un'aria da "dilettanti allo sbaraglio". Cosa peraltro non evidenziata da nessun organo di stampa all'infuori del nostro blog. Lo stesso muro ridipinto dal sindaco, che si vede nella foto, è stato ridipinto con una vernice di colore diverso dall'originale. Per questo quel giorno ci eravamo limitati a staccare i manifesti abusivi affissi sul muretto che si affaccia su Via del Politeama e a rimuovere i graffiti con un solvente dalla saracinesca di un negozio. Allo stesso tempo, però, ci chiediamo: se residenti e consiglieri hanno così a cuore lo stato delle mura dei loro edifici, perché non hanno provveduto a ripulirli per tempo? L'intervento era autorizzato dal Comune, pubblicizzato a dovere e tutti i residenti ne erano informati. La prossima volta cerchiamo di essere più presenti e di chiedere maggiore rigore e attenzione nelle modalità di intervento. Aggiungiamo che se le cose dovessero continuare su questo andazzo, ossia gestite da Sovrintendenza e AMA con simili livelli di dilettantismo, non parteciperemo più a questo genere di eventi e seguiremo la strada dei singoli interventi di qualità, concordati con i residenti e se possibile con l'ausilio di pittori e restauratori, senza toccare monumenti o edifici sottoposti a vincolo. La disorganizzazione e il dilettantismo rischiano di uccidere il movimento antidegrado.

Puliamo i muri dell'EUR

martedì 11 maggio 2010


Marcello ci segnala questa nuova iniziativa promossa dai nostri amici di ReTake Rome. Sabato 15 maggio, a partire dalle ore 14:00, si svolgerà all'EUR una "Maratona della Pulizia" (Clean-a-Thon). Per i meno allenati, niente paura: non ci sarà da correre. Ci sarà invece da pulire, e il lavoro da fare sarà tanto, data la grandezza del quartiere. I volontari ripuliranno i muri e le strade dalle scritte vandaliche e i pali della luce e dei segnali stradali dalle affissioni selvagge. E proprio dal numero dei volontari partecipanti dipenderà le riuscita dell'iniziativa. La quale si annuncia fin da ora imponente come mai prima d'ora: a quanto pare verranno coinvolte anche le scuole del XII Municipio (EUR appunto), i gruppi scout delle parrocchie e altre associazioni di volontari. Ma c'è di più. Anna, una nostra lettrice facente parte del movimento, ci informa via email che presto l'associazione ReTake Rome avrà anche il patrocinio della Provincia di Roma e che i loro progetti futuri sono quelli di coinvolgere sempre più spesso le scuole, introducendo anche, per la prima volta, i temi del volontariato civico e della lotta al degrado all'interno dei programmi scolastici. Insomma, il futuro promette davvero bene per il nostro movimento di volontari antidegrado. A questo link trovate il volantino dell'iniziativa, che vi preghiamo (caldamente!) di fotocopiare e diffondere il più possibile nelle buche delle lettere dei vostri condomini e dei condomini vicini. Vi invitiamo anche a condividere il link di questo articolo sul vostro profilo facebook. Ci vediamo tutti sabato 15 maggio all'EUR. Appuntamento alle ore 14:00 in Piazzale Ss. Pietro e Paolo, presso l'omonima basilica. In pratica, all'inizio di Viale Europa. In caso di pioggia, l'appuntamento verrà posticipato a sabato 22 maggio. Ad ogni modo, vi aggiorneremo la mattina del 14 sulle previsioni meteo. Partecipate numerosi e spargete la voce!

Ferma i barbari, ferma lo stupro

lunedì 10 maggio 2010


Imperativo categorico: firmate e fate firmare! Sul blog Cartellopoli trovate il testo della delibera di iniziativa popolare contro il cartellone selvaggio. Una delibera pensata e scritta da quei pochi cittadini civili che ancora abitano questa città, dai blog antidegrado alle associazioni di quartiere. Una delibera per estirpare definitivamente la Cartellopoli romana e restituire dignità alla nostra città stuprata da un branco di volgari barbari devastatori. In che modo? Stabilendo un tetto massimo per gli impianti e criteri e limiti severi per le istallazioni. Queste dovranno essere rispettose della bellezza e della storia di questa città nonché della sicurezza dei suoi abitanti. E veniamo al punto più importante: per portare in porto la delibera servono 5000 firme entro fine luglio. Tutte autentiche e certificate. Per questo motivo, invito tutti i lettori del blog (e so che siete tantissimi) a proporsi, a mettersi a disposizione e collaborare, ognuno nei modi che ritiene più opportuni, nei limiti delle proprie possibilità. So bene che è un impegno gravoso, ma se gli amministratori che abbiamo eletto non fanno il loro lavoro, nonostante il lauto stipendio che ricevono, qualcuno dovrà pur darsi da fare per porre rimedio ai loro guasti. Dobbiamo farlo noi, e dobbiamo farlo gratis, sacrificando il nostro tempo, il nostro studio, il nostro lavoro, le nostre ferie. L'alternativa è continuare ad assistere allo stupro della nostra città. E dunque, nei commenti a questo post voglio vedere proposte, impegni, disponibilità. Il tempo delle chiacchiere è finito, ora ci si organizza, e ognuno deve fare il suo. Su Cartellopoli trovate la relazione illustrativa della delibera, le istruzioni su cosa fare, l'elenco dei referenti per municipio, e i moduli raccolta firme per i residenti a Roma e per i non residenti. E' di vitale importanza non lasciarci sfuggire questa occasione. Il successo di questa raccolta firme determinerà la faccia della nostra città nei prossimi anni.

Lista Aperta devasta Roma

domenica 9 maggio 2010


La galleria degli orrori universitari continua. Marcello ci invia queste foto scattate a Viale Regina Margherita e dintorni. Come potete vedere, il candidato della Lista Aperta Simone Dimartino, detto "Dima", ha completamente incartato (o fatto incartare) ogni angolo del quartiere. Muri, cartelloni, cabine telefoniche, perfino i cartelli con i nomi delle vie, le paline dell'ATAC e quelle del parcometro. Uno schifo indicibile. Questo è quello che quotidianamente deve sopportare Roma in occasione delle elezioni universitarie. E a quanto pare questo barbaro metodo di pubblicizzazione selvatica e primitiva raggiunge il suo scopo, se è vero che continua ad essere praticata. Un candidato che prima devasta i quartieri antistanti l'università e poi chiede i voti agli studenti universitari. Ma con quale faccia tosta? Se qualcuno ha voglia di dire quattro paroline a Dima, qui c'è la sua pagina facebook. Curioso lo slogan con cui si pubblicizza. "Cambia clima, vota Dima. Dima non inquina". A giudicare dalle foto, l'inquinamento visivo dei suoi manifesti abusivi risulta alquanto nocivo. Per la città e per il quartiere universitario. Speriamo che il candidato capisca le ragioni delle nostre critiche e mandi qualcuno a staccare il quintale di cartaccia appiccicato ovunque. E speriamo che quanto prima si possa provvedere a un regolamento bi-partisan che vieti l'affissione selvaggia all'esterno delle facoltà. Non vogliamo più assistere a simili calate barbare. Nelle foto della slide trovate anche un manifesto di Ciccio, di Azione Universitaria, per l'occasione rinominato "Ciccio Pasticcio". Ma i candidati zozzoni non finiscono certo qui. Bene o male, chi più e chi meno, tutti i candidati praticano affissioni selvagge. Come detto, noi passiamo, fotografiamo e documentiamo. A chi tocca 'n se 'ngrugna.

Giovani vandali crescono

sabato 8 maggio 2010


Giovani vandali crescono. In occasione delle elezioni universitarie del 12 e 13 maggio, come da abitudine, le università finiscono incartate. Dentro e fuori, senza distinzione. Tanto per abituarsi un po' fin da giovani alla giungla degradatrice della politica italiana. Incartare, rovinare, devastare la propria università, chiedendo pure il voto. Ecco un piccolo campionario degli orrori ben documentato da Les. E così in Via Leonardo da Vinci, davanti alla nuovissima Facoltà di Economia "Federico Caffè" (foto 1), troviamo i pali dei segnali stradali incartati da tale "Ciccio" (non sappiamo se sia il cognome o il soprannome), sui parapedonali (foto 2) ancora "Ciccio" che, non contento, ci fornisce un altro buon motivo per non votarlo. Ancora (foto 3) gli attacchini beccato in flagrante. Ancora le pareti della SIRTI (società di telecomunicazioni) incartate in tandem da Blocco Studentesco e Recall, sinistra antagonista (foto 4 e foto 5). Su Via Chiabrera, davanti alla Facoltà di Scienze Politiche (foto 6) c'è "Patto Universitario". Secondo fonti non verificate, la lista è collegata in qualche modo al Progetto Decoro Urbano di Alemanno e Francesco Maria Orsi. Verificheremo. Ancora (foto 7) Via Ostiense angolo Via Valco di San Paolo, manifesti Blocco con "divieto antifascista" + serata Baracca Sound, il tutto sui muri dell'asilo "La filastrocca". Davvero senza vergogna. Infine (foto 8), albero in Via Valco si San Paolo incartato da "Lista Aperta" (che dovrebbero essere apolitici). Alla luce di questo scenario da favelas, invitiamo tutti gli studenti universitari ad annullare il voto scrivendo sulla scheda che non vengano più utilizzati manifesti nelle strade, piazze, alberi adiacenti il complesso universitario per pubblicizzare i candidati. I manifesti, se proprio volete, metteteveli all'interno.

Nell'attesa

venerdì 7 maggio 2010


Alle volte si può impiegare il tempo in maniera proficua. L'altro giorno avevo un appuntamento con un mio amico a Piazza San Giovanni di Dio. Arrivo puntuale come un orologio svizzero e mi siedo alla fermata dell'8. Dopo qualche minuto mi squilla il telefono: "Ohi, sono io. Scusami ma sono in ritardo. Arrivo tra un quarto d'ora". Decido allora di farmi un giro per le strade del quartiere Monteverde, tanto per ammazzare il tempo. E cosa scopro? Decine e decine di volantini abusivi che, in barba all'ordinanza, se ne stavano tranquillamente appollaiati sui tergicristalli delle auto. In meno di 10 minuti ne ho fatti fuori una trentina, con la gente che mi guardava strano senza capire perché stessi facendo quella cosa. Avranno forse pensato che io fossi un vandalo, che stessi lì a sporcarmi le mani per divertimento, per fare una bravata. O magari che io fossi il proprietario di una concessionaria rivale o un dipendente Fiat cassintegrato. O magari ancora, il figlio di un piccolo boss di quartiere, "e che sia chiaro che senza il pizzo, a Monteverde, la pubblicità sui tergicristalli non la può mettere nessuno". Eppure bastava guardare in terra per rendersi conto dei motivi che mi spingono a rimuovere volantini dai tergicristalli. Basterebbe guardare più spesso in terra per rendersi conto di quanta cartaccia ogni giorno finisce dritta dal tergicristallo all'asfalto all'arrivo del proprietario dell'auto non interessato da questa invadente e incivile forma di pubblicità. Una forma di pubblicità selvaggia che, giova ricordarlo, costituisce la prima causa di sporcizia delle strade. Finito il mio "mini-tour depuratore" per le strade di Monteverde, metto il "bottino" di volantini nello zaino, mi lavo le mani alla fontanella, un goccio di Amuchina e mi risiedo ad aspettare il mio amico. Il quale arriva pochi minuti dopo.

Muraglia abusiva

giovedì 6 maggio 2010


Il suk che vedete nella foto si trova a pochi metri dalla fermata metro Basilica di San Paolo, luogo di transito frequentatissimo dai turisti, soprattutto stranieri. Come potete ben vedere dalla foto, il mercatino, clamorosamente abusivo, occupa interamente il marciapiede, intralciando in maniera indecente il transito in ingresso/uscita alla metropolitana. Una vera e propria muraglia invalicabile. In caso di incendio o attentato all'interno della metro non sarebbe garantita la via di fuga. L'entrata della metro la si scorge in un angolo sulla sinistra della foto, semicoperta dal bazar di patacche e dal furgone in sosta vietata in piena curva. Eppure questa situazione incredibile, che non troverebbe eguali in nessun angolo del mondo occidentale, a Roma viene di fatto tollerata. A pochissimi metri da qui, precisamente in Vicolo di Grotta Perfetta, c'è la stazione dei Carabinieri San Paolo. In questa mappa potete valutare voi la distanza. A questo punto le cose sono due: o i Carabinieri hanno le mani legate e la rimozione di questo scempio non è di loro competenza, oppure questo bazar degli orrori ha una regolare autorizzazione del Comune. Non vogliamo credere infatti che, come spesso accade in questa città, si sia scelto di adottare la politica del "volemose bbene" e del "tarallucci&vino". Perché in questo caso sarebbe da perfetti irresponsabili non intervenire. In attesa di scoprirlo (abbiamo segnalato il problema ai Carabinieri e ai Vigili del Fuoco, siamo in attesa di risposta), non ci resta che sorbirci le facce shoccate e allucinate dei turisti in pellegrinaggio alla Basilica che transitano su questo pezzo di marciapiede, perfetta sintesi dell'inciviltà romana. Per concludere, ci poniamo una domanda: ma se l'esterno della metropolitana è in queste condizioni subumane, come sarà l'interno? Per chi fosse curioso di scoprirlo, c'è un nostro vecchio post pieno di eloquenti fotografie. Fortemente sconsigliato ai deboli di cuore.

Follia quotidiana in Via Paolo di Dono

mercoledì 5 maggio 2010


In una qualsiasi altra capitale europea una scena simile sarebbe inconcepibile. Qui a Roma è ordinaria amministrazione. Questa foto ce la manda Maurizio, un nostro amico lettore. Un'auto in sosta vietata ostruisce il passaggio di un autobus, bloccando il transito e generando un ingorgo. Una scenetta di quotidiana inciviltà che in quel tratto di strada si reitera ogni giorno.

Cari amici, innanzitutto complimenti per i vostri ottimi blog. Il risveglio civile non può che passare per il Web 2.0. Vi regalo una foto emblematica di quello che succede ogni giorno in Via Paolo di Dono: il cretino di turno, spesso con targa diplomatica dell'IFAD, parcheggia nel modo incivile l'auto nell'area delimitata dalla segnaletica orizzontale... ed il bus resta bloccato, generando una fila che arriva anche a chilometri di distanza. Talvolta fra il blocco del bus e l'arrivo del carro attrezzi passa anche mezz'ora, con conseguenze disastrose. Sul piano generale, poi solo un folle poteva immaginare di ospitare le migliaia di dipendenti di un organismo internazionale come l'IFAD in una zona senza parcheggi e senza metropolitana già congestionata da uffici di multinazionali e negozi (ultimamente, ad esempio si registrano decine di istituti bancari tutti in fila su via Baldovinetti) Un'ultima chicca: in fondo all'immagine notate come tutto il marciapiede opposto sia invaso da bancarelle abusive che vendono ogni genere di paccottiglia e che occupano quasi interamente lo spazio per la circolazione dei pedoni. Scene incredibili, ma è la quotidianità. Vi saluto con la speranza di aver fornito un piccolo contributo utile alle vostre "finestre" di denuncia. Maurizio.

Ri-puliamo noi @ San Lorenzo

martedì 4 maggio 2010


Marcello ci segnala via email questa interessantissima iniziativa promossa dal Comitato San Lorenzo [R]esiste. Dopo il successo dello scorso anno dell'iniziativa Puliamo noi, il Comitato rilancia e organizza "Ri-puliamo noi", una nuova giornata all'insegna del volontariato civico per ripulire il quartiere. Leggiamo il comunicato:

Il Comitato San Lorenzo Resiste ha indetto una nuova giornata di pulizia delle strade del quartiere per il 9 maggio p.v. alla quale siete tutti invitati. E' inoltre prevista una riunione preparatoria all'evento per giovedì 29 p.v. La sede dell'incontro di giovedì ore 21.30 è a via dei Marsi, 65.

Invitiamo tutti i lettori del blog a partecipare all'evento, a spargere la voce inviando e-mail e copiaincollando questo articolo su facebook. Se qualcuno può, sarebbe importante partecipare anche alla riunione preparatoria di giovedi. Iniziative simili sono sempre le benvenute e vanno incentivate il più possibile. Ricordiamoci che è dal successo di questo tipo di iniziative che dipende il futuro del nostro movimento. Qui trovate la locandina dell'evento da stampare, fotocopiare e distribuire. All'appuntamento porteremo i prodotti antigraffiti, uno spruzzino per l'acqua, un set di spugne verdi abrasive, un taglierino per estirpare le affissioni, una scopa e una scala. Ma soprattutto, cerchiamo di portare tanta, tantissima gente. Ci si vede lì!

ReTake Rome a Trastevere: il video

lunedì 3 maggio 2010


Girovagando su YouTube abbiamo scoperto questo bel video dedicato da C6tv (web-tv sempre molto attenta a questo genere di iniziative di volontariato civico) all'iniziativa promossa da ReTake Rome a Trastevere. Una breve sintesi di quella che è stata, e che speriamo sarà ancora in futuro con sempre maggiore partecipazione, la giornata dei volontari antigraffiti. Su Take Back Rome trovate anche un video in inglese, girato dai volontari di ReTake Rome. Nel video qui sopra si vede bene il massiccio spiegamento di mezzi dell'AMA dislocato in prossimità di Piazza Trilussa, i barattoloni colmi di vernice "schierati" sui sampietrini e i prodotti antigraffiti forniti dallo sponsor (A.G.E.P. Hydrosoft), le colorate magliette di ReTake Rome. Si vedono gli operatori del decoro urbano in azione con le idropulitrici, i numerosi volontari con la pennellessa in mano, di tutte le età e di tutte le nazionalità. Molte persone riprese e intervistate nel video le abbiamo conosciute personalmente, ci abbiamo parlato a lungo, mentre ripulivamo i muri. Ci è parso di cogliere in generale una decisa volontà da parte degli abitanti del rione a risolvere il problema, evidentemente più sentito di quanto ci potessimo aspettare. Con alcuni di loro abbiamo preso l'impegno di tornare a ripulire e ripitturare i portoni dei palazzi. Agli abitanti del rione chiediamo di intervenire immediatamente, se hanno ancora il barattolo con la vernice residua, per coprire entro 24 ore eventuali scritte che dovessero ricomparire. Ora, archiviato il blitz di Trastevere, vogliamo guardare avanti rilanciando la nostra sfida. Perché tutto quello che è stato non può essere un punto d'arrivo, ma deve essere piuttosto un punto di partenza per sempre nuove sperimentazioni. Nel prossimo intervento che si svolgerà al Gianicolo porteremo un prodotto protettivo antigraffiti che testeremo sulle balaustre delle terrazze ridipinte. Quale miglior occasione per provarlo?

Degrado Flaminio

domenica 2 maggio 2010


Non ci credeva neanche lui quando le ha scattate. "Onestamente non mi aspettavo di trovare il quartiere Flaminio in queste condizioni". Scrive Les, l'autore delle foto. "Lo ricordavo come un quartiere elegante, borghese, ben tenuto". Invece il degrado è arrivato anche qui. E anche qui lentamente gli abitanti si sono assuefatti allo schifo e hanno tirato i remi in barca. Girando per il quartiere si trovano scritte sui muri ovunque, perfino sui muri della Facoltà di Architettura della Sapienza o sul portone della sede del Dipartimento di Pianificazione Territoriale e Urbanistica (D.P.T.U.). Il degrado visivo creato da queste scritte è ormai talmente diffuso che si fa fatica perfino a percepirle. Non ci si fa neanche più caso. Eppure basterebbe riguardarsi i vecchi album di foto per recuperare le immagini di una Roma ormai perduta e rendersi conto dell'immane salto nel buio che questa città ha fatto negli ultimi anni. Va bene il MAXXI, va bene l'Auditorium, il Ponte della Musica, la Città della Scienza, ma in questo quartiere non può esserci alcun tipo di rilancio se non si sconfigge il degrado, se non si riporta il Flaminio agli standard di decoro e vivibilità di una città europea. I cittadini del quartiere hanno di fronte una grande occasione. Questo quadrante della città è destinato a diventare, in un futuro neanche troppo lontano, uno dei principali fulcri artistico-culturali della città fuori le mura. Sta ai cittadini cogliere questa opportunità al volo. Ripulendo i muri dei proprio palazzi dalle scritte e trattando le superfici con prodotti protettivi, estirpando le affissioni abusive dai muri, ripulendo i pali dalle locandine pubblicitarie abusive. Trasformiamo anche questo quartiere in un'oasi antidegrado. La rivoluzione deve partire dal basso.

Anche sulle chiese

sabato 1 maggio 2010


Siamo di nuovo in Via dei Pettinari e questo immenso graffito non è stato disegnato su un muro qualunque. Il muro sottostante, metà marmo e metà intonaco, è il muro della chiesa di San Salvatore in Onda. Risalente al 1200 e più volte rimaneggiata (l'ultima volta alla fine del 1800), la chiesa è sopravvissuta a ben due guerre mondiali ma è spirata per mano di un gruppo di ragazzini decerebrati e insoddisfatti che in Italia (ormai solo in Italia) si continua a definire "artisti". Dunque, facciamo nuovamente la solita domanda: come si fa a definire "artista" una persona che deturpa una chiesa, un monumento, all'interno di uno dei centri storici più belli del mondo, tutelato dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità? Chi deturpa una chiesa, un monumento, sia esso di grande valore e di scarsa importanza artistica, poco importa: è da considerarsi un vandalo. Non si può sdoganare un fenomeno vandalico solo perché non si ha il coraggio di affrontarlo con la dovuta efficacia. L'ordinanza antigraffiti del Sindaco non ha prodotto nulla, di vandali con la bomboletta non ne è stato fermato uno che sia uno. E' la solita politica del taralluccio e vino all'italiana, buona solo a partorire annunci per rassicurare i sempliciotti che ancora ci credono. Ma ormai il danno è fatto e nel frattempo non è partita nessuna politica di pulizia dei muri, nessun obbligo a tenere pulite le facciate e le saracinesche, né tantomeno a ricorrere a trattamenti protettivi. Un sindaco deve essere in grado di prendere anche misure impopolari per il bene della città che amministra, di pensare in grande, di operare trasformazioni drastiche e radicali. Altrimenti non è un sindaco, ma un amministratore di condominio che dispensa mance a un popolino compiacente. Qui trovate qualche informazione, compresa una foto della chiesa (e della strada) quando ancora era priva di scritte e in condizioni decenti. Quella è la Roma che avevamo, guardate come l'abbiamo ridotta.

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