Anche sulle chiese

sabato 1 maggio 2010


Siamo di nuovo in Via dei Pettinari e questo immenso graffito non è stato disegnato su un muro qualunque. Il muro sottostante, metà marmo e metà intonaco, è il muro della chiesa di San Salvatore in Onda. Risalente al 1200 e più volte rimaneggiata (l'ultima volta alla fine del 1800), la chiesa è sopravvissuta a ben due guerre mondiali ma è spirata per mano di un gruppo di ragazzini decerebrati e insoddisfatti che in Italia (ormai solo in Italia) si continua a definire "artisti". Dunque, facciamo nuovamente la solita domanda: come si fa a definire "artista" una persona che deturpa una chiesa, un monumento, all'interno di uno dei centri storici più belli del mondo, tutelato dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità? Chi deturpa una chiesa, un monumento, sia esso di grande valore e di scarsa importanza artistica, poco importa: è da considerarsi un vandalo. Non si può sdoganare un fenomeno vandalico solo perché non si ha il coraggio di affrontarlo con la dovuta efficacia. L'ordinanza antigraffiti del Sindaco non ha prodotto nulla, di vandali con la bomboletta non ne è stato fermato uno che sia uno. E' la solita politica del taralluccio e vino all'italiana, buona solo a partorire annunci per rassicurare i sempliciotti che ancora ci credono. Ma ormai il danno è fatto e nel frattempo non è partita nessuna politica di pulizia dei muri, nessun obbligo a tenere pulite le facciate e le saracinesche, né tantomeno a ricorrere a trattamenti protettivi. Un sindaco deve essere in grado di prendere anche misure impopolari per il bene della città che amministra, di pensare in grande, di operare trasformazioni drastiche e radicali. Altrimenti non è un sindaco, ma un amministratore di condominio che dispensa mance a un popolino compiacente. Qui trovate qualche informazione, compresa una foto della chiesa (e della strada) quando ancora era priva di scritte e in condizioni decenti. Quella è la Roma che avevamo, guardate come l'abbiamo ridotta.

7 commenti:

Alessandro ha detto...

Il bello è che poi i tg e i giornali parlano del "codice d'onore" dei writers, della loro autoregolamentazione a non toccare monumenti e "pezzi" altrui. Una bugia colossale, qui testimoniata in questa foto eloquente.

Anonimo ha detto...

questi qui devono andare in galera

Les ha detto...

I writers italiani sono i più incivili del mondo.
(notate il cartello turistico pieno di tags)
I graffiti vandalici sono il problema N°1 per l'immagine di Roma.
La prima cosa da fare per il sindaco è cancellare i graffiti.
La prima cosa da fare per l'opposizione del PD, è chiedere che i graffiti vengano cancellati.

Riprendiamoci Roma ha detto...

"La prima cosa da fare per il sindaco è cancellare i graffiti.
La prima cosa da fare per l'opposizione del PD, è chiedere che i graffiti vengano cancellati."

conciso ed efficace.

Alessandro ha detto...

Peccato che né l'uno, né l'altro (entrambi alternativativamente al governo della città) l'abbiano mai fatto e ne si apprestano a farlo.

E' la prima emergenza della città e nessuno se ne cura e se n'è mai curato.

Anonimo ha detto...

l'ordinanza antiwriters ha prodotto solo 3 multe totali a chi non so non è stata data notizia dai media..

Antonio ha detto...

Be, il fatto che anche una chiesa del 200 sia ridotta cosi ed il cartello turistico pure...immagino sia cosi da molti mesi, e non è stato fatto nulla...qualche cittadino avrà segnalato la questione penso...? Neanche il cartello turistico vengono a ripulire? Cosè quella zona....terra di nessuno???....Confido nel vostro intervento.... fa veramente male vedere una chiesa ridotta cosi...

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