Odia Roma

domenica 16 maggio 2010


Che l'AMA fosse un'azienda totalmente incapace di assolvere ai suoi compiti non è certo una novità. Dalla dirigenza all'ultimo degli spazzini, una manica di incompetenti totali, incapaci cronici, nullafacenti fancazzisti e raccomandati. Un'azienda che, solo pochi anni fa, è riuscita a farsi coprire di vergogna perfino in Africa, nella nota vicenda AMA-Senegal. Bocciata come un'azienda incompetente e inadeguata, accusata di eco-mafia, di aver provocato un'epidemia di colera e infine esclusa dal bando internazionale per la propria inaffidabilità. Qualche giorno fa, su Repubblica, è uscito un articolo molto interessante. L'Authority sui servizi pubblici boccia l'AMA, definendola "troppo cara e con il peggior rapporto costo-qualità". Leggiamo:

In otto anni il costo del servizio di raccolta dei rifiuti è aumentato del 74 per cento, "senza mostrare alcuna tendenza alla stabilizzazione della spesa". E questo alla luce di un "bilancio costo-qualità del sistema romano di gestione dei rifiuti che è il peggiore fra le grandi città italiane".

Un'unica soluzione: privatizzare e liberalizzare il servizio. Mandare a casa i fannulloni e i raccomandati. Affidare a gente seria e competente il servizio di pulizia e spazzamento della città. Non vogliamo più vedere camionette AMA in sosta in doppia fila, con gli occupanti che bevono caffè e fumano sigarette ridendo e scherzando in compagnia anziché lavorare.

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