ESSERE DISABILE A ROMA: L'INCREDIBILE TESTIMONIANZA DI CLAUDIO

venerdì 23 giugno 2017
Questa lettera ci ha toccato molto. I diversamente abili a Roma esistono! Ricordatevelo quando lasciate l'auto sugli scivoli o quando occupate impropriamente un posto a loro dedicato. Incredibile la storia relativa alle multe, cosa per noi non nuova: una targa segnalata, legata ad un permesso disabili regolare, riceve multe dall'occhio elettronico ai varchi. Non riusciamo a capire, ve lo giuriamo, come nel 2017,  non ci sia un semplice script di individuazione targhe con diritto d'accesso che ne escluda la sanzione. Ce lo spiegano i Vigili? Chi ce lo spiega? L'Assessore a Roma Semplice? Come  funziona? Vergogna!                                                                                                    
"Ciao RR, sono Claudio De Luca...uno qualsiasi, un cittadino italiano disabile.
Vorrei esporre le mie difficoltà nella vita quotidiana in questa meravigliosa città di Roma,  che però di meraviglioso è rimasta la fama. Muovendomi quotidianamente in città per lavoro o visite mediche, mi trovo spesso in difficoltà serie, io e la mia sedia a rotelle elettrica spesso ci dobbiamo arrendere.  Nella maggior parte dei casi è veramente impossibile fate una semplice passeggiata con mia moglie, perché zone che dovrebbero essere accessibili ai disabili, sono in realtà preda di prepotenti e  arroganti cittadini che usano marciapiedi per parcheggiare. Anche le discese degli stessi sono quasi sempre ostruite da Smart ed altre vetture o motorini. I parcheggi per i disabili neanche a parlarne, perennemente occupati da vetture senza permesso. (E ma me so fermato un attimo!). Si incazzano pure se gli dici qualcosa. E non gli fanno nemmeno la multa nella maggior parte dei casi.  Infatti la colpa non è di chi infrange le regole,  ma di chi glielo permette. Non c'è controllo. Non siamo tutelati.  Dovremmo essere aiutati, perché bisognosi di maggiori attenzioni e soprattutto servizi, che non ci sono. Ma le multe le fanno, certo... sapete a chi? A me!  Vi spiego: ogni anno devo imbarcarmi con mia moglie e la mia fedele carrozzina per andare al comune e contestare migliaia di euro per multe dovuta alle ZTL. Ora, io dico una cosa... ho ovviamente la mia macchina regolarmente registrata al comune proprio per avere accesso a zone ZTL e parcheggi disabili,  o anche corsie preferenziali. 4 mesi fa mi è arrivata una cartella di Equitalia, la quale mi notificava multe per ZTL per la sommetta di appena 44.000,00 €. Ma perché io ogni anno devo sbattermi,andare al comune...ore di fila e contestare le mullte.  Ho la macchina registrata: non dovrei preoccuparmi di questo, invece no! Perché le telecamere dei varchi fanno la foto e arriva la multa. Oppure gli autisti degli autobus, che sono autorizzati a segnalare chi infrange il codice della strada.  E credetemi sono anni che va avanti così.  Poi nella periferia di Roma dimenticatevi dell'abbattimento delle barriere architettoniche.  In città non ci sono servizi igienici, figuriamoci per i disabili.  Nelle stazioni della metropolitana i bagni (quelli aperti) rischi di prenderti qualche malattia infettiva.  Nei centri commerciali, dove sostanzialmente sono attrezzati per i disabili, è l'unico posto dove non ci sono barriere architettoniche,  ma purtroppo i bagni per i disabili vengono usati da persone che stanno bene, sporcano e pisciano  dappertutto.  E nella maggior parte dei casi i maniglioni che dovrebbero aiutare a usare il bagno a un disabile, spesso sono mal messi e pericolanti.  Bisognerebbe abbattere prima di tutto le barriere architettoniche mentali ed essere più sensibili verso chi ha veramente bisogno. Anche perché non lo abbiamo scelto noi di essere disabili. Ognuno dovrebbe provare una settimana ciò che provo io ogni giorno.  E soprattutto andate in Giappone e vedete come si vive civilmente nel rispetto delle regole e delle persone in difficoltà.  Io per delle cure sono costretto ad andare ogni 3 mesi ad Osaka. Beh, vi posso assicurare che sono autonomo anche con la sedia a rotelle elettrica, per quanto sono organizzati. 
Con la speranza che un giorno qualcosa possa muoversi..."
Claudio De Luca 

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