Tra i campi Rom, quello di via Salviati, è sicuramente uno dei più pericolosi. Lo è perché è un covo di delinquenza, di sporcizia, di non rispetto delle regole. Quando il 31/01/2017 ci fu un blitz, quasi obbligatorio, dei carabinieri a Tor Sapienza, il quartiere dove morì Zhang Yao, la studentessa cinese rapinata da tre rom del campo di via Salviati, furono tratte in arresto 5 persone: 3 per evasione dagli arresti domiciliari, una per detenzione di sostanze stupefacenti, una per furto di energia elettrica. Una sesta persona, un 44enne originario di Marino, è stata denunciato in stato di libertà, per porto di armi, di una mazza da baseball e di un cacciavite lungo 17 cm, nascosti nel bagagliaio della sua auto. Ma il punto più basso, segno della totale resa delle Istituzioni davanti al popolo rom e a queste zone franche chiamate Campi, lo si raggiunse quando gli inquirenti, che indagavano sulla morte della giovane cinese, chiesero ai "leader Rom" del campo la consegna dei 3 responsabili del furto subito da Zhang Yao, dal quale scaturì la sua giovane quanto tragica morte. Un segno di resa totale delle Istituzioni che invece di far rispettare la legge a suon di manganello, si accordano con i Capi Clan come nelle peggiori storie di mafia che il nostro paese ha conosciuto. Da quel momento in poi, dalla morte di una giovane vita, nulla è cambiato e questo va denunciato con molta forza: il campo continua fervidamente a svolgere le proprie attività, in barba alla legge. Le foto che postiamo le ha scattate Roberto Torre alle 16.30 di questo pomeriggio, ulteriore testimonianza di come i campi rom della Capitale siano zone dove lo Stato Italiano non ha alcun potere. RR
Ecco a voi le foto di questo pomeriggio:VERGOGNA!
BUON TUMORE A TUTTI!
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