Sono un nostro cruccio: i parcheggi, specie se interrati.
Oggi torniamo a parlare del parcheggio di Porta Pia, realizzato nel 1968 insieme ai sottopassi del Muro Torto e del parcheggio gemello del Galoppatoio. Il parhceggio fantasma si estende per tutto il perimetro della Piazza ed ha come epicentro la statua del bersagliere: i posti auto disponibili sono 500 (fonte Pro Pup Roma) ma non si è mai riusciti a capire il reale motivo della mancata apertura di un'infrastruttura che sarebbe risolutiva per l'intera zona dove gravita, ironia della sorte, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
L'area è di proprietà demaniale ma nella piena disponibilità del Comune di Roma: una piccola parte del parcheggio viene infatti utilizzata dalla Polizia di Roma Capitale come deposito di transenne, cartelli stradali ed altri materiali.
Ai lati di Piazza di Porta Pia, sono mantenute, in buono stato di conservazione, le scale di accesso al parcheggio: alcune riportano un cartello con il fatidico anno del termine dei lavori, il 1968, alcune sono chiuse con grossi catenacci, altre aperte.
Ci siamo calati nelle discenderie trovate accessibili ed abbiamo trovato di tutto: sporcizia, materassi, pentolame vario, chiari segni di occupazione dei luoghi da parte dei clochard di zona che di giorno, abbandonando i luoghi, si trasformano in parcheggiatori abusivi nella parte superficiale della Piazza.
Uno spreco vero e proprio, dunque e come detto un nostro grande cruccio: è dal 2009 che cerchiamo di fare chiarezza su questo parcheggio, che cerchiamo di comprendere i motivi per i quali non possa essere aperto. Ci abbiamo provato con Alemanno, con Marino, con Tronca ed ora, per coerenza, ci proviamo con l'amministrazione attuale.
Ci rivolgiamo in particolare al Presidente della Commissione Trasporti, Enrico Stefàno, uno dei più attivi tra i cinquestelle al Governo della città. A lui chieidamo due cose:
1) i motivi reali per i quali il parcheggio non è mai stato aperto
2) l'impegno alla sua apertura entro la fine della consiliatura.
RR
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