In altri articoli qui sul blog abbiamo evidenziato come il crollo dei consensi dell'Amministrazione Raggi, a nostro modestissimo parere, non fosse da imputare ad una difficile quanto inspiegabile gestazione della Giunta (tolto di mezzo Marino sapevano di vincere da mesi); né ai tanti addii, mugugni e porte sbattute, né alle beghe giudiziarie di molti, compresa la Sindaca.
Quello che ha allontanato un grillino su due e il 70% dei Romani da Virginia Raggi è il totale immobilismo, la difficoltà a decidere, la politica del NO.
Tutto questo, che non ha neanche portato ad un boom di consensi, ha un costo elevatissimo: ieri Repubblica ha quantificato l'indecisionismo grillino nell'astronomica cifra di un miliardo di euro.
Il Blocco di tutto, senza proporre però soluzioni creerà ulteriore debito, destinato ad aumentare a colpi di penali milionarie.
I 3 miliardi già spesi della Linea C potrebbero essere un grande problema se si decidesse di non portare a conclusione il tracciato previsto per la linea Verde che, restando monca, perderebbe l'80% della sua utilità trasportistica. Ancora ed incredibilmente su questo punto tanto fumo e poca ciccia: oggi, ancora oggi, non si sa bene quale futuro questa Giunta voglia dare alla terza linea metropolitana della città.
Costa, e tanto, anche la decisione di rimanere immobili
sulla vendita della vecchia Fiera di Roma. Costa a Investimenti spa, la holding che controlla la Fiera caricata di debiti per sostenere le spese della vecchia, e costa alla collettività che oggi si trova con uno scheletro abbandonato in una zona residenziale che potrebbe essere rilanciata. Non solo: il taglio del 35 per cento delle cubature sul progetto della Fiera sulla Colombo – voluto dalla giunta cinquestelle – abbatte il valore di mercato dell’area da 120 a 80 milioni di euro.
Andando all'Ostiense, agli Ex Mercati Generali, lì dove doveva nascere la Città dei Giovani, vi è un'altra questione cruciale: qui davvero si è arrivati all'assurdo, per non dire al ridicolo.
Con Aziende Italiane e straniere che hanno fatto già importanti investimenti, alcuni grillini hanno avuto l'ardire di chiedere, in barba a contratti firmati e investimenti intrapresi, l'allontanamento dei privati dal progetto. Ma siamo impazziti? Chi terminerebbe quest'opera dal carattere marcatamente europeo, vicino ad una fermata metro, con ludoteche, librerie, spazi commerciali e per cibo di qualità e tanto altro ancora? Chi pagherebbe? Grillo? Anche qui, il costo dell'indecisione potrebbe costare penali milionarie!!
Per le Vele di Calatrava a Tor Vergata, ferita tra le ferite della città, sicuramente errore delle Giunte precedenti, si deve purtroppo prendere una decisione. Non si può far finta che non esistano!
Volute da Walter Veltroni avrebbero avuto un costo di 200 milioni di euro. Oggi, per il loro totale completamento, ne servirebbero 426 . La soluzione c'era: le Olimpiadi ma il NO ha portato all'allontanamento dei fondi per la loro definitiva sistemazione. Quindi? Cosa si vuole fare adesso? Si lascia marciere quanto costruito o si trova una soluzione per non sperperare i soldi già sperperati dalle amministrazioni precedenti?
Andando all'Eur c'è il pasticciaccio tutto berdiniano delle Ex Torri delle Finanze dove, per una richiesta stupida e priva di fondamento, pensando d'intervenire nell'interesse della città, si è perso un investimento importante di TELECOM che in quelle due torri avrebbe voluto trasferire il suo Head Quarter. Risultato: effetto Beirut mantenuto e altro danno per la città.
Per chiudere il quadro, sottolineiamo le difficoltà dei
privati a dar vita all'Acquario di Roma, un investimento da 80 milioni di Euro, che ha incontrato parecchie lentezze in fase realizzativa: da anni tanti giovani hanno inviato il proprio curriculum per essere assunti. Non un aiuto dalle amministrazioni precedenti, ma neanche da questa, volto a capire come accellerare e risolvere le cose. Ed anche questa primavera, dunque, l'acquario non verrà inaugurato. Un'amministrazione seria dovrebbe fare anche questo: accompagnare gli investimenti privati, invece di contrastarli. Ci sono tanti posti di lavoro in ballo e tante aspettative di giovani che non vorrebbero esser costretti a lasciare la Capitale. Così non è e così non va. RR
privati a dar vita all'Acquario di Roma, un investimento da 80 milioni di Euro, che ha incontrato parecchie lentezze in fase realizzativa: da anni tanti giovani hanno inviato il proprio curriculum per essere assunti. Non un aiuto dalle amministrazioni precedenti, ma neanche da questa, volto a capire come accellerare e risolvere le cose. Ed anche questa primavera, dunque, l'acquario non verrà inaugurato. Un'amministrazione seria dovrebbe fare anche questo: accompagnare gli investimenti privati, invece di contrastarli. Ci sono tanti posti di lavoro in ballo e tante aspettative di giovani che non vorrebbero esser costretti a lasciare la Capitale. Così non è e così non va. RR
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