Con tali cifre e con tali condizioni neanche il peggiore antagonista del "grillismo" avrebbe potuto immaginare un quadro così devastante dopo 9 mesi di consiliatura: oggi, un elettore su due tra i cinquestelle non voterebbe la Raggi e, nel complesso generale, il 70% dei romani danno un giudizio negativo su questa amministrazione. La fotografia del sondaggio Izi sull'amministrazione di Virginia Raggi ci restituisce un'immagine precisa quanto amara della realtà.
Neppure l'operazione Stadio, declassata (nostro personale giudizio) in una Parco Leonardo due con un'arena al centro, che avrebbe dovuto rilanciare l'immagine della Sindaca, è riuscita a fare breccia nel cuore dei grillini, ormai disincantati, e dei cittadini tutti che da questa operazione non intravedono riscontri positivi nel miglioramento della loro qualità di vita.
I più tartassati d'Italia, i romani, si trovano, infatti, a vivere, ancora oggi, un'odissea quotidiana fatta di traffico, di mezzi insufficienti e che si rompono, di buche, di un corpo di Polizia Municipale che non ha il polso della situazione, di bancarelle di mutande che tracimano dai marciapiedi con i loro puzzolenti furgoni euro niente rigorosamente in doppia fila, di rom che continuano liberamente a rovistare nei cassonetti, a fare la questua sfruttando i minori, a derubare i turisti sui mezzi pubblici che ancora continuano a pagare in pochissimi.
I mercati del rubato e della monnezza, i roghi tossici, l'aumento della microcriminalità (nella nostra pagina facebook ci inondate di foto di vetri di auto sfondati e ci informate di furti in appartamento in crescita), l'abusivismo dilagante, fanno di Roma una città dalla quale scappare.
Più che la lunga gestazione, più che le beghe giudiziarie: indagata l'assessore Paola Muraro, costretta poi a dimmetersi; indagata Raggi stessa. Arrestato Raffaele Marra, responsabile del Personale (e fino a quel momento suo potente braccio destro e consigliere), tuttora in cella; indagato Salvatore Romeo, quello delle polizze vita sparse qua e là, ma soprattutto intestate alla Sindaca, a quanto pare, a sua insaputa; più che i continui addii, sintomo di litigiosità interna malamente celata, da Berdini a scendere, quello che realmente colpisce è il non aver minimamente inciso su nessuno dei problemi sopraelencati. "IL CI VUOLE TEMPO", ripetuto come un mantra dai "grillini" duri e puri ha lasciato il posto allo scoramento più totale.
Non una preferenziale protetta: l'assessore Stefàno dice che ci vuole tempo; non un centimetro di ciclabile in più, l'affossamento del PRIP di Marta Leonori, con il proliferare degli impianti pubblicitari abusivi, non una lotta seria al degrado, problema che per la Giunta Raggi sembra non esistere. Graffitari scatenati, senza controllo, di giorno come di notte. Sui muri, sulle serrande, sui treni della Linea A, gli unici della misera metro romana che avevano sempre in qualche modo resistito e che oggi si uniscono al lerciume dei treni regionali e di quelli di B e B1.
Un'apocalisse vera e propria.
Non è difficile per noi raccontarvi quanto stiamo facendo: il nostro blog e la nostra pagina facebook, il nostro profilo twitter sono collettori d'istanze di cittadini esasperati. Ci arrivano mediamente una quarantina di foto/giorno di cassonetti stracolmi di mondezza che neanche più pubblichiamo. Ci arrivano foto di frigoriferi, di divani, di materassi adagiati accanto ai secchioni che, badate bene, sono frutto di racket e solo in minima percentuale di comportamenti riprovevoli del singolo. Telecamere neanche l'ombra: multe e sanzioni neanche a parlarne.
Le consolari sono discariche lineari, lo abbiamo più volte documentato: cumuli d'immondizia si estendono senza soluzione di continuità al limitare di tutte le grandi vie d'accesso alla Capitale.
Le ville storiche e i parchi versano in condizioni pietose nonostante l'enorme impegno del volontariato.
La lentezza è esasperante: ancora non riusciamo a capire, ed abbiamo fatto un articolo in merito, perché l'ultima fornitura di fiammanti bus arrivati in ATAC sia stata dirottata sulla linea 90 express (filobus) quando da 2009 vi sono 45 filobus a marcire nel deposito di Tor Pagnotta: uno schiaffo per i cittadini romani che vogliono nuovi bus per le strade della capitale.
Ma c'è un altro elemento che a nostro parere incide e molto: il basso, bassissimo, profilo istituzionale. Comprendiamo che in difficoltà attuative di raggiungimento di risultati, l'attuale Governo della Città s'intesti i meriti di tutto l'intestabile che però ha paternità diversa. Una cosa che l'Appendino a Torino non si è mai permessa di fare. Ma a tutto, veramente, c'è un limite: i romani, saranno pur maleducati ed andrebbero rimessi in riga a suon di sanzioni, ma non sono mica fessi.
Ci vuole un progetto, un'idea complessiva di città che non si è minimamente intravisto in questi nove mesi. E per una Capitale Europea il non sapere cosa fare e dove andare è una cosa imperdonabilmente sconcertante. Ecco il vero motivo del calo dei consensi. Ecco il vero motivo del crollo Raggi. RR
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