Un articolo con video che spiega in maniera incontrovertibile quanti anni e generazioni devono passare perchè Roma diventi una città normale!

mercoledì 8 marzo 2017
Tornando a casa.  SoloARoma
Sono le 17, ha piovuto e minaccia altra pioggia, voglio tornare a casa dopo una giornata di lavoro, prendo la mia e-bike e mi metto nel caotico traffico di Roma, come ogni giorno.
So già cosa mi aspetta: doppie file, sportelli che si aprono, clacson di macchine, macchine che mi superano per fermarsi al semaforo rosso, macchine che accelerano quando vedono il giallo, bancarelle che occupano la sede stradale, buche, sampietrini sconnessi……. Oltre alla strada bagnata e alle pozzanghere.
Tutto senza neanche 10 metri di ciclabile.
Mentre faccio via Prenestina passo nella seconda corsia, come ogni giorno, perché la corsia di destra è occupata dalla doppia fila,dai signori che prendono il caffè al bar, o si fermano “un attimo” a prendere le sigarette, o le signore che vanno a prendere appuntamento dal parrucchiere…….. quando …… si apre l’ennesimo sportello.
Infastidito freno, neanche troppo bruscamente, ma 1 secondo di distrazione sarebbe troppo. Poi è bagnato, i freni sono bagnati. Mi fermo, dico qualcosa, forse la solita frase che dico sempre in queste situazioni “Grazie eh? Bel parcheggio!”
Lui…..Indistinto….Probabilmente “so caxxi miei”
IoStai in doppia fila, “che caxxi miei?”, scusa
LuiGuarda n’do stai, porco due.
Mi guardo intorno meravigliato, cerco le strisce, verifico che non ci siano cartelli nuovi o indicazioni che ieri non c’erano, no tutto come al solito: striscia di macchine in doppia fila e io che passo a cavallo tra prima e seconda corsia 
Iodove sto?
LuiGuarda n’do stai, n’do stai?
IoDove sto?
LuiTe co la bicicletta cammini sulla strada?
Sono perplesso, non capisco e rispondo “Si
LuiCo la bicicletta?
Ho capito! Sto intaccando il POTERE delle macchine, sto rivendicando il mio diritto usurpato di avere una striscia di 1,5 metri di asfalto su una strada larga oltre 12 metri conquistata da loro, i macchinari.
IoE c’è qualcosa che lo vieta?
LuiSi, c’è qualcosa che lo vieta.
Non sa cosa dire, ribadisce solo quello che lui vuole che sia. Insisto
IoCosa?
LuiCe stanno i marciapiedi, cammini sui marciapiedi
Inventa con un solo obbiettivo. “Tu la strada non la tocchi”, ci sono i marciapiedi. Se c’era un fiume, una spiaggia, una corsia TRAM era la stessa cosa: dove ti pare ma non sulla MIA strada. Provo a rispondere sensatamente per evitare che degeneri
IoNo, il marciapiede è vietato per le bici elettriche….
Non ascolta più, non gli interessa sapere qualcosa, capire…. Ha un solo obiettivo: la macchina mia la metto qui perché si, perché lo decido io e …… “Se te pio te meno pure
IoVa bene, complimenti
Lui…..indistinto….
IoMe fa piacere, grazie
LuiVaff….lo



Vado via, lo lascio li, contento della sua dimostrazione di ignoranza, nel suo “non rispetto” del vivere civile, contento della sua macchina e del suo parcheggio. Fra me e me mugugno che la prossima volta forse non conviene frenare, conviene tirare dritti, investirlo e chiamare i vigili.
Ma no, non sono come lui. Non dico che sono meglio, assolutamente no. Ma credo che il rispetto degli altri valga più del rispetto per la mia macchina, e ne vado fiero.

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