
L'addio di
Paolo Berdini dovrebbe consumarsi in serata: pare ci sia convergenza su questo da parte di tutte le anime dei cinquestelle. Di certo però non c'è nulla e il tutto appare come irreale. In qualsiasi altro contesto, un Assessore smascherato, meschino sabotatore, sarebbe stato defenestrato immediatamente. Berdini sapeva di avere di fronte un giornalista e Berdini, nell'audio di 9 secondi, cerca di sabotare la Raggi in maniera più che palese. Allora perché dimissioni con riserva? La scusa ufficiale è che sul tavolo ci siano talmente tanti dossier che Berdini, da urbanista, è chiamato a dare il proprio contributo. In verità
il problema reale è il SI allo Stadio. In queste ore convulse, in una compagine che ha già dimostrato forti difficoltà a reperire classe dirigente, la Raggi ha incassato parecchi no per sostituire Berdini: lo ha ricevuto da
Emanuele Montini di Italia Nostra più oltranzista di Berdini e dal Professor
Carlo Cellammare più oltranzista di Montini. La soluzione, salvo improbabili colpi di scena, è facile da comprendere: la Raggi prenderà per se le deleghe all'urbanistica,
affrontando da sola la questione stadio e prendendosi la responsabilità del SI.
Solo e solo dopo si parlerà di sostituto, molto probabilmente calato dal Nord. RR
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