Il Parking Cornelia lo inaugurò Walter Veltroni nel 2001 ancora prima che fosse finito e venne presentato come il più grande parcheggio automatizzato d’Europa, in grado di risolvere ogni problema di posti auto ad un quartiere decisamente congestionato.
Nessun dubbio che fosse grande e iper tecnologico: ma ci furono due ordini di problemi, anzi tre. Il primo, marchiano, di tipo progettuale: i box vanno da un'altezza massima di 1 metro e ottanta ad una minima di 1 metro e sessanta; Suv e furgoni sono pertanto esclusi.
L'altro di natura tecnologica: i bracci meccanici,che spostano le auto, avevano tempi di attesa, nei momenti di alta frequentazione, superiori a 20 minuti. Un tempo incredibilmente lungo. Questi due elementi uccisero ogni velleità di decongestionare la zona dalle auto e il parcheggio venne chiuso.
L'ultimo... il prezzo: ritenuto da tutti i fruitori molto alto. Dopo la chiusura ci furono dei tentativi timidi di far riaprire il parcheggio coinvolgendo i privati, senza successo alcuno: i bandi andavano sistematicamente deserti. Nel 2006 si alzò bandiera bianca. Oggi il parcheggio , inno allo spreco ( ha generato uno sperpero di soldi pubblici pari a circa 50 milioni di Euro) è un cumulo d'immondizia e di degrado.
Qualche piccola speranza si riaccese con la Giunta guidata da Gianni Alemanno: il 28/06/2012 con un'ordinanza decide di affidare il parcheggio alla Società PROGEPAR S.r.l.che si impegnava a convertire il parcheggio automatizzato in un parcheggio tradizionale a rampe, ma per sostenere i costi della riconversione chiede che dai 660 posti auto a rotazione iniziali, si passi a 450 di cui 100 pertinenziali (ovvero questi ultimi destinati alla vendita a privati). La Progepar S.r.l. inoltre avrebbe dovuto diminuire ulteriormente i numeri di posti auto disponibili per adeguarsi alle norme in tema di sicurezza antincendio.
Un'idea tutto sommato non sbagliata visto che l'adeguamento del parcheggio avrebbe richiesto ingenti risorse da compensare con la vendita dei posti auto che la società aveva appunto valutato nel dettaglio. Roma così avrebbe potuto sanare questa ferita storica ottenendo un parcheggio nel cuore di un quartiere congestionatissimo. Alla fine tutto si è concluso con un nulla di fatto.
E veniamo alla storia più recente: il Movimento Cinquestelle, che della lotta agli sprechi ha fatto le proprie fortune, nel periodo dell'oposizione ha incalzato chiunque sulla questione. Il M5S Capitolino aveva presentato, da opposizione una interrogazione in collaborazione con i portavoce pentastellati del Municipio XIII per chiedere se l' amministrazione Capitolina di allora, di concerto con il Municipio, intendesse portare avanti il progetto di riqualificazione del parcheggio Cornelia, anche in seguito alla variante proposta dalla Progepar S.r.l. alla quale un'Ordinanza Sindacale di due anni e mezzo prima, affidava la riallocazione dei posti auto, e quali tempistiche fossero previste per confermarne o meno il proseguimento del progetto stesso. Poichè le aree di ingresso del parcheggio da tempo si trovano in uno stato di degrado con preoccupanti ripercussioni sul profilo igienico-sanitario, il M5S Roma aveva presentato già nel 2013 una interrogazione per chiedere delucidazioni sullo stato del progetto. L'Amministrazione di allora per mezzo del Il Dipartimento Mobilità e Trasporti nel gennaio 2014 ha dichiarato che "per convertire il parcheggio è opportuno ricorrere a forme di partenariato pubblico-privato in cui la realizzazione di una parte di posti auto pertinenziali può consentire l'equilibrio economico-finanziario".
Enrico Stefàno, attuale Presidente della Commissione Capitolina Mobilità, allora diceva: "intendiamo capire quale sia lo stato attuale del progetto e soprattutto se sia in studio un'eventuale proposta alternativa al progetto presentato da Progepar S.r.l., al fine di rimediare sia in termini economici che di funzionalità con la realizzazione di un opera così importante e strategica per la mobilità del quadrante di Roma nord. Poiché la città è piena di esempi di opere faraoniche costate milioni e poi abbandonate, non terminate, non funzionanti, il M5S Roma continuerà a spingere per il loro recupero e per l'individuazione delle responsabilità di chi ha causato questi danni alla collettività ed a vigilare affinchè vengano eseguite solo quelle grandi opere che servono davvero alla città."
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