Il giorno 17 Dicembre del 2015 veniva chiuso il
principale accesso alla Stazione Tiburtina, hub numero uno in Italia per
l'alta velocità. Parliamo di via Masaniello, da allora
incredibilmente interdetta al transito di veicoli privati, bus e taxi. Si
è abbozzato, in tutta fretta, un cantiere recintando semplicemente l'area
ma non si è mai visto un operaio lavorare. Non si riesce ad avere una notizia
ufficiale non sulla data di ripristino della strada ma proprio su quella
dell'inizio dei lavori! I problemi venutisi a creare per gli utenti della
stazione sono facilmente prevedibili: I bus e i taxi sono costretti ad
allungare il loro percorso di 7-10 minuti rispetto a quello normale.
Ma quali sono le motivazioni della chiusura? Motivi di
sicurezza: l'asfalto è dissestato.
Già nel marzo 2015 la Commissione Lavori pubblici aveva
constatato il pessimo stato della strada, e aveva segnalato la situazione di
pericolo in particolare per i motoveicoli, nonché la quasi totale assenza di
segnaletica orizzontale e verticale! Quindi un paio di buche, l'assenza
di due linee per terra e di due cartelli in croce mortificano quotidianamente
le migliaia di frequentatori della stazione da più di un anno. Ma a Roma,
ovviamente, c' è di più: le aree destinate a verde di Via Masaniello sono
diventate luogo di bivacco, diurno e notturno, di sbandati e di individui
appartenenti ad etnia Rom. Coperte, giacigli, sporcizia, capanne
improvvisate e pentolame di vario genere fanno da sfondo ai tanti che
continuano a utilizzare la via come percorso pedonale. Ci sarebbe, a questo
proposito, anche la necessità di rifare il marciapiede. Servirebbero, per
concludere, poche migliaia di Euro e la volontà di iniziare a pensare a Roma
come una città normale. Ce la faremo? RR
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