Dopo aver visitato Roma Beppe Grillo appare molto confuso: non una soluzione solo un elenco infinito di problemi irrisolvibili.

mercoledì 22 febbraio 2017
Gli è bastato appena una giorno di permanenza a Roma per cambiare la sua percezione delle cose: da città che si sta riprendendo a città piena di mali difficili da risolvere. C'è da sottolineare che la sua, quella di Grillo Beppe da Genova,  è comunque una percezione ovattata non certo diretta come quella di chi Roma la vive quotidianamente. Usa il suo totem/blog per alcuni ragionamenti. Inizia parlando di legislazione e su questo punto, a noi molto caro, ci trova completamente d'accordo. Ma poi, come se parlasse al bar, elabora ragionamenti che sembrano non dare speranza alcuna alla risoluzione dei tanti problemi cittadini. Non un accenno uno a una soluzione.

Scrive: "tutte le capitali del mondo hanno una legislazione da parte dello Stato, privilegiata, con finanziamenti privilegiati, perché qui sono le ambasciate, ci sono i flussi del Vaticano, ci sono milioni di turisti, non è che puoi trattarla come una una città normale. Non è possibile che per qualsiasi investimento tu debba passare attraverso la Regione Lazio! La Regione Lazio decide se fare o non fare una struttura da un milione di metri cubi, e il Comune deve subire questa roba. Dobbiamo avere avere una legislazione dello Stato che dica effettivamente se Roma è la città Capitale d'Italia. Così, non c'è. Io vi dico due cifre perché sono un ragioniere: abbiamo un bilancio di 4,5 miliardi in questa città, di spesa sono destinati agli investimenti solo 236 milioni. Milano destìna agli investimenti 10 volte di più. Roma non è una città normale - continua - è la città più grande d'Europa, dopo Londra credo sia la più estesa d'Europa, ha 8560 km di strade, Milano ne ha 1700, hai voglia a mantenere il verde, l'illuminazione, le buche... 8560 km, Milano 1700!"  Il suo post, dopo altri ragionamenti, suona come una resa: "Ma cosa pretendete del Movimento 5 Stelle? Cosa pretendete dalla Raggi? Cosa fa in una situazione così?"

L'appello i cittadini: O ci date una mano tutti... ci dovete dare una mano tutti: non è che possiamo tenere 8560 km perfetti, senza buche, dovete diventare anche voi, purtroppo con le tasse che pagate, sindaci dei vostri 10 metri quadri. Amare i vostri 10 metri quadri, essere responsabili dei vostri 10 metri quadri. Se non facciamo insieme queste cose non ce la faremo mai, qua. E' quello che dicevamo in campagna elettorale: se ci dai il voto devi collaborare, essere un cittadino attivo. E io so che ci volete bene, avete capito che siamo diversi dagli altri, se non prendete questa occasione -l'unica della storia di questa città- che vi si presenta adesso, con delle persone così, non ce la potrete fare

L'appello al Papa: "Bergoglio ha dichiarato che vorrebbe pagare l'Imu: Bergoglio ti prego, mi hai già copiato tutto il programma, ora cerca di dare una mano a questa meravigliosa città. E' anche giusto che tu partecipi, e ti daremo dei premi, ti faremo delle belle cose, ma dai una mano per favore Bergoglio, abbi pazienza"

Dopo quanto letto, la domanda è lecita: cosa diavolo stanno facendo? No, perché leggendo il post davvero non si capisce nulla e l'ansia, da romano che nutriva una qualche speranza, sale alle stelle. Tutto è impossibile, tutto è difficile, tutto è insormontabile. Tutto è fuori dalla portata di chiunque. Chi aspettiamo Superman? No, caro Beppe, la situazione era conosciuta dai tuoi e da te negli anni d'opposizione. Il romano che vi ha dato il consenso si aspetta l'"adesso cambiamo tutto" che da slogan elettorale deve trasformarsi in realtà. RR

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