Da un Presidente di Commissione Mobilità e Trasporti che gira, Enrico Stefàno, di cui abbiamo parlato qui e che, a nostro parere, meriterebbe di prendere il posto della
inconcludente
Assessore Meleo, più adusa ai selfie che a realizzare un piano armonico
sulla mobilità nella città di Roma, ad un Assessore, quello della Mondezza, che
proprio non va. Parliamo di Pinuccia Montanari, nominata in sostituzione
dell'indagata Muraro, altro personaggio di cui Roma non aveva
assolutamente bisogno, è stata presentata dalla Raggi “come persona
dotata di grande esperienza nel settore e che ha sempre portato avanti
idee innovative che potranno contribuire ad affrontare le sfide che ci
attendono". Parole pronunciate dal Sindaco il 19 dicembre 2016. Dal
suo arrivo alla guida dell'Assessorato alla "Sostenibilità Ambientale"
(i cinquestelle lo chiamano così) la Montanari ha esordito col
botto: con una città lurida, con secchioni strabordanti di mondezza in ogni
angolo di Roma, dichiarava, dopo un suo primo monitoraggio, a quanto
pare molto superficiale, l'esistenza di un solo 2% di criticità su tutto
il vastissimo territorio comunale. Lo ha detto davvero. Come,
più di recente, rasentando il cabaret, ha dichiarato di non aver mai visto un
topo a Roma e che comunque ce ne sono in numero minore rispetto a molte altre città
italiane. Una donna, un perchè! I Romani leggono, vedono e ascoltano tali
dichiarazioni con rabbia ma anche con rassegnazione: vuoi per
l'intorcigliamento con doppio salto carpiato avuto anche in questo settore
molto delicato nella gestione della città, e sul quale i cinquestelle avevano
promesso molto, con l'ingombrante Muraro prima e la cabarettista Montanari
dopo, qui son passati 10 mesi e la città lurida era e lurida è rimasta.
Ciclo di rifiuti ancora non chiuso. Si è tornati ad essere ostaggio dei ricatti
del Ras della Monnezza Manlio Cerroni poiché ancora, anche grazie ad un
escamotage Istituzionale tirato dal ciclindro dal Prefetto Basilone con
la nomina del Commissario Palumbo, Roma Capitale mantiene un canale
aperto con i due impianti Colari di Cerroni (nel frattempo colpiti da
procedimento anti-mafia), fondamentali per scongiurare l'emergenza ma
assolutamente non risolutivi. E mentre vi scriviamo la BBC dedica
un servizio, a firma di Bethany Bell, sulla devastante situazione dei
rifiuti nella Capitale. Ne descrive un quadro preciso, un
mini-documentario dove, dopo aver raccontato tutte le falle di un sistema che
non funziona, pone l'accento sull'enorme spreco di danaro pubblico generato da
tali inefficienze. Non solo i romani hanno una città lurida ma vengono
costretti a pagare 14 milioni di euro anno per inviare, al ritmo di tre
treni alla settimana, 100 mila tonnellate di scarti/anno in Austria, paese che
ci guadagna due volte perché si fa pagare i rifiuti (il prezzo fissato è di 138
euro a tonnellata) e li riutilizza per produrre energia pulita per 170.000
abitazioni. Una beffa nella beffa per una città, la Capitale d'Italia, dove
non è cambiato nulla, dove non si vogliono fare impianti come quelli austriaci,
dove si è molto lontani (si parla di 2/3 anni) nel chiudere il ciclo di
rifiuti ed uscire dall'emergenza. Mobilità e Rifiuti, due cardini su cui i
cinquestelle si stanno giocando una grossa fetta di credibilità, non solo a
Roma, ma in tutto il Paese e che, trascorsi 10 mesi, sono ancora rimasti al
palo. Chi dice il contrario non ama questa città. RR
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