LE FORZE DELL'ORDINE DELLA CAPITALE D'ITALIA SONO IMPOTENTI DAVANTI ALLE SVARIATE ATTIVITA' SVOLTE DAI ROM NELLE STAZIONI, SUI TRAM E SUI BUS PIU' AFFOLLATI. TOLLERANZA DETTATA DALL'IMPOTENZA CHE DIVENTA VERGOGNOSA CONNIVENZA.

domenica 23 aprile 2017

Piazza Belli. Fermata Tram 8. Coppia di giovani scippatrici Rom pronte ad agire. Foto Carra

Stazioni Metro, bus e tram. Tutti accuratamente scelti. Selezionati con cura.  La loro base però resta la Stazione Roma Termini , nodo di scambio tra la linea A e quella B e seconda stazione per numero di utenti d'Europa. Per loro l'Albero della Cuccagna. Sono organizzate in piccole squadre, tutte rigorosamente minorenni. Arrivano dai vari campi sparsi per la città anche se le più attive pare vengano dal Campo Rom di Castel Romano, specializzato, tra i campi, in furti e scippi sui mezzi pubblici.
Assillanti, imperterrite, rigorosamente impunite. Sono ben vestite, capelli fatti, scarpe alla moda. Comunicano con cellulari di ultima generazione, utilizzano WhatsApp per segnalare l'eventuale turista da spennare, l'arrivo di improbabili controlli. Fanno e continuano a fare di tutto. Si avvicinano al viaggiatore in fila alle biglietterie elettroniche, le presidiano, proponendo un aiuto non richiesto: puntano stranieri e ancora di più se anziani. Sono uno squadrone ben organizzato. Chi non è abile allo scippo viene destinato alla questua. Chi è carina si propone anche per prestazioni sessuali nei vicini B&B. Lo fanno anche i ragazzini per chi ha gusti sessuali differenti. Uno schifo. Tutto questo avviene sotto l'attenta regia di qualche Rom adulto, accuratamente occultato, ma che scruta i movimenti di tutti, pronto ad intervenire qualora dovessero insorgere dei problemi. Ogni ora circa il gruppo si raduna, quelli delle biglietterie ferroviarie e quelli delle biglietterie della metro, coloro che vendono i loro corpi, quelli che fanno la questua, coloro che fanno scippi. Escono fuori dalla stazione, vanno dagli adulti e danno loro quanto racimolato dalla loro attività. Poi via tutti a lavoro.  Tutto alla luce del giorno. Ogni giorno. Ogni maledettissimo giorno. Alcune vengono fermate: c'è chi ha collezionato centinaia di fermi ma, e qui sale la rabbia, pare che la Legge Italiana non sia in grado di far nulla. La pratica usuale, dopo aver preso per la centesima volta le loro generalità, è quella di rilasciarle.  Questione di al massimo dieci minuti. Capita però che qualcuna venga portata in Caserma. Ma il giorno dopo tornano a Termini, tornano nelle altre stazioni metro, bus e tram  accuratamente selezionati. La tecnica dello scippo è qualcosa di ormai talmente rodato che il turista nemmeno se ne accorge. Si piazzano dietro alla calca che si raduna ad ogni ingresso del vagone, aspettano che lo stesso si gonfi di gente, accedono loro stesse sul metrò, sfilano tutto lo sfilabile ed escono in un battibaleno prima che le porte si chiudano. Spesso il turista neanche si accorge di quello che è accaduto. Pratica utilizzata e ripetuta anche sui bus e tram, ovviamente quelli ad alta frequentazione. Il Tram 8 è uno dei loro regni: qui sono in numero minore, anche una semplice coppia. Una scruta, l'altra agisce.
Siamo davvero impotenti davanti a questo fenomeno? E' possibile che non si riesca ad arginare in partenza? E' possibile che debba essere il cittadino avveduto, e capita fortunatamente sempre più spesso, ad avvisare i turisti della presenza di scippatrici sul mezzo? E' possibile tutto questo? Viviamo davvero nella Capitale di una Paese che ha perso il controllo del territorio, che non fa rispettare le leggi, almeno non a tutti, sicuramente non ai Rom, pur conoscendone benissimo le loro svariate attività. Le conosce e le tollera. Non è forse tale tolleranza vera e propria connivenza? Non lo è? RR




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