M5S: NON SOLO PROBLEMI AL COMUNE. E' EMORRAGIA NEI MUNICIPI. MA NON NE PARLA NESSUNO.

lunedì 17 aprile 2017

Da dieci mesi a questa parte il focus è stato mantenuto giustamente (o forse no) solo sul Campidoglio. Tutti siamo stati spettatori dell'immane caos che i cinquestelle sono  riusciti a generare. Non ci torniamo su perché ci vorrebbe un intero articolo di questo blog e perché è storia che ormai tutti conoscono a menadito.
Ma Roma Capitale non è solo Campidoglio: il potere, purtroppo spesso in teoria, è declinato, dal centro verso le periferie, attraverso quindici Municipi,  in attuazione agli obiettivi di decentramento dei poteri stabiliti per legge. 
E cosa diavolo sta accadendo nei Municipi di Roma? Il caos totale anche qui, ma non ne parla nessuno o se ne parla troppo poco.  

Il caso del Municipio VIII (Garbatella/Ostiense)

Il 5 Aprile 2017, dopo la lunga crisi interna e la rottura con gli attivisti e i portavoce, si è dimesso il minisindaco Paolo Pace decretando il crollo di un piccolo pezzo dell'Amministrazione a Cinquestelle in città.
Questa situazione ha portato al Commissariamento e alla necessità di ritornare alle urne, si spera il prima possibile, per i cittadini di quel pezzo importante di città.

Gli altri Municipi

Al Tiburtino, la minisindaca Roberta Della Casa s'impunta: via tra le furiose polemiche l’assessora Brugiotti e via il delegato allo sport Perazzini.

Nel Municipio VI, le Torri, ci dovrebbe essere l'uscita, ormai data per scontata, di Andrea De Carolis per la riaccensione del tritovagliatore di Rocca Cencia, da lui sempre osteggiato. In questo Municipio la delega alla scuola ha visto avvicendarsi in pochi mesi tre responsabili.

Al Portuense ha rinunciato l'assessore alla Scuola Caruso.

Al V è andato via l'Assessore all'Ambiente Giacomini.

Nel XV via  Claudio Bollini (Lavori Pubblici).

Al IX c'è stata l'uscita dell'Assessore alla Scuola Carletti.

A scricchiolare sono un po' tutti i  Municipi a guida pentastellata

Stracci stanno volando a Montesacro (Municipio Roma III) zona di Mister Preferenze Marcello De Vito e della Lombardi.
Qui è in atto un braccio di ferro, con tanto di colpi bassissimi, tra la Presidente Roberta Capoccioni e la ritenuta "dissidente" Francesca Burri.
Nel feudo Devitiano/lombardesco la consigliera Burri va defenestrata perché ritenuta troppo vicina alla Sindaca Raggi. Ma i motivi sono più profondi: fu la stessa Burri a denunciare la parentopoli in atto presso il Municipio con la nomina ad Assessore della compagna dello stesso  De Vito. Sullo sfondo di questo braccio di ferro, che rischia di diventare esplosivo, si sono nel frattempo defilati l'Assessore alla Mobilità Patrizia Brescia e quello con la delega al Sociale Giuseppe Sartiano.

Situazione non certo idilliaca anche al  XIII, l’Aurelio. Qui le defezioni sono ben quattro: a novembre l’addio dell’assessore al sociale (aridaje n.d.r.), Nicola Ferrigni, recentissima  la rinuncia di due presidenti di commissione, Ligi e Federici (Lavori e Ambiente) e il cambio di casacca per "mobbing politico" di Isabel Giorgi che dai cinquestelle è passata a Fratelli d'Italia.

Altro giro, altra corsa.

Passando per Monteverde (Municipio XII) è saltato anche qui (ariridaje n.d.r) l'Assessore al Sociale Rossi, anche qui c'è stato un cambio di casacca: Francesca Grosseto da Grillo a Fratelli d'Italia e c'è malumore sul Presidente del Consiglio Massimo Di Camillo, di cui è chiesta la testa per via del fatto che lo stesso è titolare di un Asilo Nido convenzionato con il Comune. Cosa ritenuta inopportuna dalla base che ne chiede l'epurazione. Non pochi  problemi anche nel feudo della Raggi: qui c'è un presidente e un assessore ai lavori pubblici che sono soci di uno studio d'architetti. La loro carriera politica è stata vagliata prima dall'Anac, adesso dalla procura. Quanto alla defezioni, qui siamo a quota tre: quella di due Consiglieri Cipolletta e Morricone e dell'Assessore al Biancio Cini.

Un’emorragia lenta e costante.  Un'instabilità diffusa e nociva, che rallenta, se non paralizza, l'azione di governo, della quale non se ne parla per niente o troppo poco. Alla faccia della stampa di regime. Ma fateci il piacere. RR.



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