IL COMUNE DI ROMA HA CREDITI PER 6 MILIARDI DI EURO. DEL 47% SI CONOSCE IL CREDITO MA NON IL DEBITORE. TUTTO E' IN FALDONI POLVEROSI. NIENTE E' INFORMATIZZATO. QUESTO E ALTRE FOLLIE NEL NOSTRO PEZZO DI OGGI.

mercoledì 12 aprile 2017


Per dare un senso e una misura all'enormità di quanto stiamo per scrivere partiamo subito con un dato: Equitalia ha chiuso il 2016 con 8,7 miliardi di euro riscossi. Un risultato andato anche oltre le attese, soprattutto alla luce dei continui interventi legislativi finalizzati sia a mitigare il ricorso alle maniere forti degli agenti della riscossione sia a dilazionare anche fino a 10 anni i pagamenti dei debitori. Bene. Detto questo, delimitato il perimetro partendo da un dato di riscossione nazionale, parliamo di quello che forse a molti è sfuggito: il Comune di Roma ha crediti non riscossi per 6 miliardi di Euro. Praticamente due linee metro C. Una voragine che potrebbe trasformarsi in un super-tesoretto per la città. La stilettata alla Giunta Raggi è arrivata direttamente dall'OREF, l'organo di revisione economico-finanziaria del Comune di Roma, che ha invitato questa amministrazione a rendere efficace il sistema di riscossione tout court (tributi - multe - tariffe comunali etc.). Certo, e lo sottolineiamo, le colpe arrivano dal passato: si è, forse volutamente, creato un sistema farragginoso facendo crescere i crediti dell'Amministrazione, rallentandone la riscossione.
Ora la palla è passata al MoVimento che ha fatto della lotta agli sprechi il suo vessillo e che non può non studiare dei meccanismi efficaci per snellire le procedure e fare cassa. Il prima possibile! Sei miliardi di euro sono una cifra immensa, dicevamo. Quasi la metà del debito monstre della Capitale. Ma dove e come s'inceppa il meccanismo? Da nostre ricerche il 46% dei debitori non ha nemmeno un nome. La cui cosa è paradossale: esiste il credito, registrato da qualche parte, ma non si sa chi lo deve pagareQueste informazioni sono disperse in centinaia di faldoni, e, ancora oggi, anno 2017, non sono mai state informatizzate. Se non si  trova una soluzione e anche rapida  la città non potrà investire su se stessa: niente infrastrutture e niente servizi uguale niente futuro. Continueremo, si è calcolato, a pagare il debito monstre fino al 2048: 300 milioni l’anno i cittadini italiani, i restanti 200 a carico dei soli romani attraverso l’addizionale Irpef più alta d’Italia!!!
Sanzioni stradali, rette delle scuole materne, canone di occupazione del suolo pubblico, proventi per l’affitto di propri beni: queste sono solo alcune voci della voragine non riscossa. Solo di multe stradali il comune di Roma avanzava nel 2015 qualcosa come 1,2 miliardi di euro e per fortuna che se ne fanno poche: cosa accadrebbe se il Corpo di Polizia di Roma Capitale iniziasse a lavorare seriamente? Stando così le cose si aumenterebbe il non riscosso. Qualcosa deve cambiare e presto. Vanno presi i molti fancazzisti impiegati comunali e messi a spulciare i faldoni! Il tutto, poi, va assolutamente informatizzato. Questa è davvero una cosa incredibile da raccontare: davvero non ci si  crede. Siamo nel 2017 e il Comune di Roma non ha un sistema informativo che tenga la contabilità dei propri debiti/crediti. C'è tanto da lavorare. E c'è ancora chi va dicendo in giro che a Roma non ci sono soldi. Potremmo parlare, ma lo faremo in altro articolo, delle 42.455 case di proprietà del comune affittate a prezzi vergognosi (c'è anche chi non paga). Anche qui l'aver chiara la situazione è cosa molto lontana dalla realtà. I Cinquestelle, dall'opposizione e in campagna elettorale,  avevano promesso di fare ordine anche in questo immane caos. Non ci pare che abbiano fatto granché. Siamo ancora al vedremo... faremo... e intanto Roma annaspa e con lei i suoi 3 milioni di abitanti: privati di servizi e infrastrutture; privati degli stessi diritti di un parigino o un madrileno. Sveglia! RR 

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