Tutti i Monumenti in totale stato d'abbandono come lo è la città vista e immortalata nel nostro lungo giro di ieri. Un degrado impressionante. È ora di dire basta: ridiamo dignità alla nostra Capitale! Subito!

sabato 27 maggio 2017
Siamo stravolti. Reduci da un giro in altri monumenti simbolo della Capitale. La memoria del telefono  è esaurita, come lo è la nostra pazienza. Abbiamo denunciato, sulle pagine di questo Blog, le situazioni, di esclusiva competenza comunale, di vergognoso degrado presenti al Colosseo e alle Terme di Caracalla. Oggi, dopo una puntatina al centro, con solite orde incontrollate di abusivi, questuanti, finti storpi, fachiri e pagliacci vari e,  chicca tra le chicche, foto di ambulante che recuperava tra la vegetazione della scalinata che porta alla bellissima Basilica di Santa Maria in Aracoeli, altra merce da vendere: una cosa vergognosa in tempi di allerta altissima per possibili attentati terroristici, abbiamo percorso a piedi Via del Teatro Marcello e Via del Circo Massimo trovando, anche qui, situazioni di degrado inaudito e intollerabile. Ma cone detto, le foto e i video sono tantissimi e piano piano, faremo dei post mirati su ogni Monumento per tirare dalla giacchetta Virginia Raggi, colei che doveva cambiare tutto e nulla ha cambiato. Le condizioni di via del Teatro Marcello e quelle dei viali che portano al Circo Massimo sono  VERGOGNOSE! Il Circo Massimo è una foresta amazzonica ai lati, ove è seppellita immondizia varia, ed al centro è glabro, spoglio e polveroso, privo d'erba: ovunque, un monumento così mirabile e grandioso, avrebbe avuto ben altro trattamento. Questo è tristemente vero. Imbambolati dalla visione pessima del glorioso Circo Massimo e dei suoi dintorni, quasi storditi, ci siamo infilati nell'omonima Stazione Metro alla fine del Viale ( riprese anche qui le condizioni allucinanti di una stazione frequentatissima dai Turisti e dai tanti cittadini stranieri che lavorano alla FAO) per raggiungere un Monumento, appartenente alla Santa Sede e inserito nel Patrimonio Unesco: la Basilica di San Paolo fuori le Mura. Alla Stazione Circo Massimo ci accoglie un vecchio MB, tutto graffitato e privo di aria condizionata, lo prendiamo e scendiamo a Basilica San Paolo. Le condizioni della Stazione sono indegne di un paese civile, talmente indecorose che, oltre a scattare foto, abbiamo girato diversi video: graffiti, pasta per terra, segnali ricoperti di guano di piccione e suq a tutte le uscite. Fortissimo l'odore di urina e feci. Una cosa che nemmeno a Calcutta. Inforchiamo, di buzzo buono, la piccola salita che ci troviamo davanti e viriamo verso la Basilica. Se non ci siete mai stati vi colpirà, come un pugno nella bocca dello stomaco, l'enorme differenza della pulizia impeccabile dell'interno del Monumento, gestito dal Vaticano, con quello che si vede fuori, gestito dal Comune di Roma: giardini inguardabili, bivacchi di sbandati, panchine, marciapiedi divelti, segnali nastrati di giallo dalla Municipale. Un delirio di impotenza amministrativa! Tutto fotografato e filmato e che pubblicheremo con calma. Finita la visita, decidiamo d'inforcare Viale Ostiense, con una capatina all'Ospedale Pediatrico Banbin Gesù, anch'esso di proprietà della Santa Sede e con medesimo effetto avuto con la Basilica: splendore, ordine e pulizia all'interno; orrore, disordine e doppia fila all'esterno. Tornando a Viale Ostiense, superata l'Università e i luoghi della Movida Capitolina, ci imbattiamo in una strada completamente piena di graffiti, marciapiedi impraticabili, tutti gli ingressi degli esercizi commerciali carichi di adesivi di traslocatori (tutti!) e un fiorire di minimarket e frutterie con merce esposta all'esterno, pronta a caricarsi di monossido di carbonio: non comprate da questa gente, lo ribadiamo. Fotografiamo il Ponte Spizzichino che, da lontano, ha il suo effetto, e attraversiamo il Viale per sbirciare lo stato dei lavori degli Ex Mercati Generali: nessun operaio avvistato, segno ulteriore di una Roma immobile e senza futuro. Nella testa ci picchiettava un qualcosa: andare a Via del Porto Fluviale e vedere la zona sotto il Gazometro che sappiamo essere molto degradata. Prima del Ponte di ferro ci infiliamo in una stradina che costeggia la costruzione di un nuovo scintillante complesso di edifici, gradevole alla vista, ma con i nostri migliori auguri per chi deciderà di andarci a risiedere. A fine strada, infatti, con il Tevere sulla destra, viene svolto quotidianamente il mercatino del rubato e della monnezza dei Rom. Speravamo di trovarlo ma nulla. La delusione peró scompare subito: veniamo attirati da colpi secchi di martello. Ci sporgiamo, con estrema cautela verso gli argini del Tevere, e filmiamo un gruppo di Rom impegnati nella costruzione di un bellissimo nuovo accampamento. Sono cose che una pagina formata da cittadini conosce bene, ma che sfuggono incredibilmente a chi è deputato, per mestiere,  al controllo del territorio. Che sia un luogo, l'ennesimo, dove lo Stato Italiano non ha giurisdizione ce lo conferma un altro episodio, sempre fotografato e filmato: una coppia di bimbiminchia stava facendo "un pezzo" in uno dei pochi angoli del muro rimasti liberi. Lui senza maglietta, lei a segnalare eventuali ritocchi alla degradante scagazzata! Tutto ovviamente alla luce del sole. Ritorniamo, sempre più nauseati, sui nostri passi. Riprendiamo la strada, zigzagando tra diverse vie,  alla volta della Piramide Cestia. In un sottopasso immortaliamo un barbone che si era ricavato il suo angolo tra due colonne, utilizzando dei cartoni. E arriviamo a Piramide. Anche qui, purtroppo per noi romani, la situazione è vergognosamente compromessa, come lo è il monumento "Tutti potenziali bersagli", installato nel 1995 e dedicato alle vittime del nazismo, del razzismo e, più in generale, a tutte le minoranze e ai diversi perseguitati nel mondo,  come lo è la stazione metro omonima, impacchettata da manifesti abusivi e con il suo megagalattico suk sulla sinistra. Entriamo in Stazione, una breve occhiata ad una "feccia del mare" pronta a partire per Ostia e via dentro la linea B. Sulla banchina, direzione Jonio, minorenni rom, pronte a scippare qualcuno sul treno, fumano, in attesa del treno,su una panchina. Facciamo in tempo a fotografarle e la battetia del telefono muore e noi con lui, per quanto visto, fotografato e filmato. Dateci il tempo di ordinare i file e, piano piano, come detto, vi  mostreremo le ferite e i tumori di Roma,...con la morte nel cuore ma consapevoli della necessità di denunciare tutto. Per oggi, pubblichiamo solo tre video, abbiamo davvero i conati! Il primo girato a Piazza Venezia: ci soffermiamo a filmare dei centurioni, pronti ad estorcere danaro ad ignare turiste ; il secondo relativo alle condizioni vergognose della Stazione Metro San Paolo; il Terzo, in zona Gazometro, con Rom intenti alla costruzione delle loro baracche sugli argini del Tevere. RR

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