La nostra posizione la sapete ma è giusto far sentire tutte le campane. Noi siamo a favore del referendum e della liberalizzazione del Servizio di Trasporto Pubblico a Roma. Questo video della Quintavalle rafforza le nostre convinzioni. La Quintavalle dice che "il privato deve guadagnare" ( lo dovrebbe fare anche ATAC) e quindi mette davanti lo spauracchio di un aumento dei prezzi che però poi giustifica dicendo che, tutto sommato, se il servizio è buono, i soldi uno li darebbe pure volentieri. Ma parla, furbescamente, di ipotetici 5 euro a corsa che sappiamo tutti essere improponibili. "Si perde la ragione sociale", continua, per il fatto che un ipotetico privato, giustamente, chieda il pagamento del prezzo del biglietto. Ma perché, quella di ATAC quale sarebbe? Poi prosegue: " il privato, sul gommato, taglierebbe le periferie" evirando, volutamente, il ruolo di garante dei Cittadini che il Comune di Roma dovrebbe esercitare attraverso la stipula dei Contratti di Servizio. Su questo punto è bene fare una precisazione: i contratti di servizio attuali sono su base chilometrica, sia per ATAC che per ROMA TPL, quel privato inefficiente di cui la Quintavalle parla all'inizio del video per dare fondamento a tutto il suo teorema. Roma TPL, con un contratto a chilometri, che interesse ha a far pagare il biglietto se riceve, quando lo riceve, il danaro dal comune di Roma per il raggiungimento dei parametri indicati dallo stesso? È lì che anche ATAC ciurla nel manico. Perché la Quintavalle non parla dei bus rotti che, sempre per perculare il
contratto di servizio (che prevede anche un
numero minimo di bus/giorno) vengono fatti uscire dalla rimessa a meri fini di conteggio per poi rompersi un metro più avanti? Parla poi di manutenzioni che non si fanno: e chi le dovrebbe fare? Voi credete che un privato manutenga i mezzi come fa oggi ATAC? Lo credete davvero? ATAC non può manutenere nulla perché è in eterno rosso: non fa pagare il biglietto che, insieme a poche altre cose (esempio pubblicità in stazioni, paline e mezzi) è la voce principale per qualsiasi azienda di TPL, sia essa pubblica o privata. Ma la Quintavalle ci arriva: parla ancora di 1.000.000 di persone trasportate al giorno, non tenendo conto dei recenti dati che certificano la fuga di una buona percentuale di utenti storici del TPL romano e parla di 1.500.000 euro che ATAC dovrebbe ottenere quotidianamente eliminando l'evasione tariffaria che afferma essere al 40% ma che per noi di RR è molto più alta. Per abbatterla ecco la ricetta: corsi di formazione mirati tra i 12.000 dipendenti del caravanserraglio. Per un momento ci brillano gli occhi. Abbiamo un sussulto quando la Quintavalle parla di tre verificatori per bus che "a raffica e H24" su tutti i mezzi controllano tutti. Ma riavvolgiamo il nastro e ci deprimiamo: parla di volontari! C'era sfuggito! Ancora, dunque, c'è gente che invece di difendere il proprio posto di lavoro con le unghie e con i denti, tanto poi paga pantalone, dovrebbe volontariamente scegliere di passare da una comoda poltrona d'ufficio alla verifica sui bus? Ma chi ci va? Ma la smettiamo di prendere in giro le persone? La smettiamo Signora Quintavalle? Poi l'apoteosi: niente multe altrimenti ti picchiano ma, se trovato privo di biglietto, due opzioni: o invitato a scendere o vendita di biglietto a prezzo maggiorato ( dai 5 del privato, ora si passa ai 2 euro di ATAC). Altro passaggio interessante, in parte giustificato a buon diritto dalla carenza infrastrutturale ( preferenziali) che pregiudica la velocità commerciale dei mezzi, è il rifiuto categorico da parte del conducente di far accedere le persone solo da porta anteriore, verificarne il titolo di viaggio e magari, come avviene nel resto del mondo, vendere i biglietti. Una cosa che non "se puede" fare! Se puede, se puede! Andale! Andale! Noi di RR rinnoviamo l'invito a firmare il referendum, promosso dai Radicali romani, per dire basta alla mentalità di persone come la Quintavalle. Il sito lo conoscete www.mobilitiamoroma.it: il cambiamento è possibile. Non fatevi infinocchiare anche stavolta. RR.
contratto di servizio (che prevede anche un
numero minimo di bus/giorno) vengono fatti uscire dalla rimessa a meri fini di conteggio per poi rompersi un metro più avanti? Parla poi di manutenzioni che non si fanno: e chi le dovrebbe fare? Voi credete che un privato manutenga i mezzi come fa oggi ATAC? Lo credete davvero? ATAC non può manutenere nulla perché è in eterno rosso: non fa pagare il biglietto che, insieme a poche altre cose (esempio pubblicità in stazioni, paline e mezzi) è la voce principale per qualsiasi azienda di TPL, sia essa pubblica o privata. Ma la Quintavalle ci arriva: parla ancora di 1.000.000 di persone trasportate al giorno, non tenendo conto dei recenti dati che certificano la fuga di una buona percentuale di utenti storici del TPL romano e parla di 1.500.000 euro che ATAC dovrebbe ottenere quotidianamente eliminando l'evasione tariffaria che afferma essere al 40% ma che per noi di RR è molto più alta. Per abbatterla ecco la ricetta: corsi di formazione mirati tra i 12.000 dipendenti del caravanserraglio. Per un momento ci brillano gli occhi. Abbiamo un sussulto quando la Quintavalle parla di tre verificatori per bus che "a raffica e H24" su tutti i mezzi controllano tutti. Ma riavvolgiamo il nastro e ci deprimiamo: parla di volontari! C'era sfuggito! Ancora, dunque, c'è gente che invece di difendere il proprio posto di lavoro con le unghie e con i denti, tanto poi paga pantalone, dovrebbe volontariamente scegliere di passare da una comoda poltrona d'ufficio alla verifica sui bus? Ma chi ci va? Ma la smettiamo di prendere in giro le persone? La smettiamo Signora Quintavalle? Poi l'apoteosi: niente multe altrimenti ti picchiano ma, se trovato privo di biglietto, due opzioni: o invitato a scendere o vendita di biglietto a prezzo maggiorato ( dai 5 del privato, ora si passa ai 2 euro di ATAC). Altro passaggio interessante, in parte giustificato a buon diritto dalla carenza infrastrutturale ( preferenziali) che pregiudica la velocità commerciale dei mezzi, è il rifiuto categorico da parte del conducente di far accedere le persone solo da porta anteriore, verificarne il titolo di viaggio e magari, come avviene nel resto del mondo, vendere i biglietti. Una cosa che non "se puede" fare! Se puede, se puede! Andale! Andale! Noi di RR rinnoviamo l'invito a firmare il referendum, promosso dai Radicali romani, per dire basta alla mentalità di persone come la Quintavalle. Il sito lo conoscete www.mobilitiamoroma.it: il cambiamento è possibile. Non fatevi infinocchiare anche stavolta. RR.
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