C’è un luogo a Roma dove è possibile ammirare due "cose" insolite e totalmente diverse tra loro: si tratta di un quadro e di una fontana
e il luogo è piazza della Chiesa Nuova.
La
piazza prende il nome dall'omonima chiesa che, pur avendo quasi quattro secoli
di vita, rimane comunque “Chiesa Nuova”. Questo appellativo deriva dal fatto che essa venne eretta al posto
di una vecchia chiesa medievale, “S.
Maria in Vallicella”, così chiamata perché il terreno circostante formava un
piccolo avvallamento.
La
nuova chiesa venne edificata a partire dal 1575 per impulso di San Filippo
Neri con l’aiuto di Papa Gregorio XIII Boncompagni e di personalità della vita
romana dell’epoca.
Si
tratta di un edificio sacro tra i più pregevoli che il barocco seicentesco abbia
concepito a Roma. E’ difficile, infatti, al di fuori delle quattro Basiliche maggiori
(S. Pietro, S, Giovanni in Laterano, S. Paolo fuori le mura, S. Maria Maggiore)
trovare una chiesa romana che possa competere con questa riguardo ai grandi
artisti impiegati e alla ricchezza della decorazione. Incontriamo qui in una sola volta artisti
come Rubens, Caravaggio, Guido Reni, Pietro da Cortona. A quest’ultimo si deve
il grande affresco della volta a botte rappresentante la “visione di San
Filippo durante la costruzione della chiesa”, mentre l’abside conserva una forte testimonianza del terzo
soggiorno (1606-1608)del famosissimo pittore fiammingo Pier Paolo Rubens (Siegen,
1577 – Anversa, 1640).
Ed
è qui, nell’abside, che ci troviamo la
prima delle due “cose” insolite.
Infatti,
sull’altare maggiore, si trova una Gloria degli Angeli dipinta da Rubens che
avvolge una immagine miracolosa della Madonna con il bambino che pare aver
sanguinato in passato. Intorno alla nicchia che ospita l’immagine si
posizionano cerchi concentrici di angeli e cherubini adoranti, mentre una
lastra di rame, sulla quale venne dipinta da Rubens una Madonna con il bambino
benedicente, riproduce e protegge l’icona sacra sottostante, ma è sollevabile
per mezzo di un meccanismo di pulegge e corde.
La
pala d’altare funge quindi da “custodia” della Madonna miracolosa attraverso la
cornice “motorizzabile” con la quale è possibile far scendere e salire il dipinto
di Rubens per nascondere o mostrare la famosa Vergine.
Per
chi volesse vedere in prima persona il funzionamento del quadro motorizzato di
Rubens dal vivo, può recarsi alla funzione del sabato sera e attendere che il
sacerdote attivi il meccanismo progettato dal pittore fiammingo.
Per chi invece volesse stare seduto a casa, basta collegarsi al sito https://www.youtube.com/watch?v=RbMwXAY-GeY e aspettare il settimo minuto....
Nel
1924 la piazza della Chiesa Nuova venne ornata di una fontana che in passato
era situata a campo dè Fiori, dove ora si trova la famosa statua di Giordano
Bruno. La fontana, eseguita su disegno di Giacomo della Porta nel 1581, originariamente
era costituita da una tazza ovale di marmo bianco e decorata con quattro
delfini bronzei (quelli preparati e mai utilizzati per la Fontana delle Tartarughe).
Nel 1622 Papa Gregorio XV fece apporre sopra la fontana un coperchio di
travertino con al centro una palla, molto probabilmente per evitare che essa continuasse ad essere un ricettacolo di immondizia. Difatti il popolo
usava spesso la fontana per tenere al fresco la frutta, la verdura, i fiori e
le varie mercanzie dei banchi del mercato.
Il
risultato della copertura fu che la fontana sembrò talmente somigliante a una zuppiera che i
romani la battezzarono “la Terrina”. In questa occasione furono anche tolti i
quattro delfini ornamentali, poi scomparsi. Sul coperchio vi è una strana
iscrizione: “Ama Dio e non fallire, fai del bene e lascia dire”, con la data
MDCXXII (1622), probabilmente ispirata ai condannati al patibolo che sorgeva
permanentemente vicino alla fontana quando questa si trovava a Campo dè Fiori.
La "Terrina" in Piazza della Chiesa Nuova. Notare, purtroppo, i rifiuti (lattine, bottiglie, sacchetti) che galleggiano nell'acqua |
La "Terrina", visione laterale |
Se il quadro motorizzato di Rubens è perfettamente conservato, non altrettanto si può dire della fontana nella cui vasca galleggiano rifiuti di ogni genere.
Ancora una volta ci troviamo di fronte all'ormai consueto spettacolo che molti monumenti di Roma offrono; degrado, abbandono.
Ma le Istituzioni, dove sono?
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