"UNA ENORME NAVE DA CROCIERA OSCURA LE NOSTRE CASE!" - GLI ULTIMI SVILUPPI SULLA CEMENTIFICAZIONE DEL QUARTIERE TALENTI

mercoledì 31 ottobre 2012


Cari amici della Redazione del blog Riprendiamoci Roma,
vogliamo innanzitutto ringraziarvi per aver pubblicato la nostra segnalazione sul vostro blog. Con l'occasione vi vogliamo anche informare sugli sviluppi della vicenda. Il diffondersi della notizia delle assurde modalità costruttive del "palazzone nave da crociera" di via Giacosa e via Rovetta, grazie anche alla vostra collaborazione e alla vostra efficacissima sintesi della questione come "cementificazione alla burina", ha fatto prendere ai residenti la decisione, consapevoli che se non si fossero autodeterminati a far sentire la loro voce nessuno si sarebbe mosso spontaneamente a difesa dei loro diritti, di inviare un esposto al Presidente della Provincia e al Sindaco di Roma e al Presidente del IV Municipio. Esposto, nel quale, tra l'altro, si denuncia la totale esclusione dei residente dal procedimento partecipativo circa la variazione di PRG che ha spostato un'enorme cubatura di fronte alle palazzine di via Giacosa e via Rovetta, nonché l'assenza della acquisizione dei prescritti pareri tecnici, è stato sottoscritto da 200 cittadini ed è stato spedito la settimana scorsa. Appena la missiva è pervenuta al presidente del IV Municipio, quest'ultimo ha fatto propria la richiesta di avviare immediatamente il processo partecipativo del Programma Urbanistico che stiamo contestando, e l'ha trasmesso all'Assessore alle Politiche Attuazione Strumenti Urbanistici del Comune di Roma, On. Marco Corsini. Il Presidente Bonelli ha inoltre richiesto di poter avere uno specifico chiarimento in merito "alla mancata richiesta di parere, da parte dei competenti Dipartimenti, al Municipio interessato da questa imponente edificazione". In poche parole anche lui ha chiesto perché è stata consentita, nel silenzio generale e senza acquisire i necessari pareri, la "cementificazione alla burina" di Rinascimento IV-Belvedere Aceri. E' un primo riconoscimento da parte dell'amministrazione della serietà della nostra situazione, e del fatto che quello che lamentiamo è un problema reale, che coinvolge la collettività del quartiere, non soltanto coloro le cui case sono state condannate alla penombra. Su internet si parla di banche che hanno gonfiato i loro bilanci, inserendo tra le immobilizzazioni questi artefatti immensi di cemento, anche se esistenti ancora soltanto nella fantasia di costruttori senza scrupoli. Si dice che siano le stesse banche che hanno sostenuto l'acquisto di calciatori e squadre di calcio per milioni di euro. Gli stessi milioni che lo Stato sta spendendo per sostenerle, a spese dei cittadini, evitandone il fallimento derivante da una gestione che sembra finalizzata all'interesse privato di alcuni dirigenti e forse di alcuni palazzinari, piuttosto che a quelli delle strutture societarie medesime. Ma noi di questo non sappiamo molto, ignoriamo se sia vero. Forse la stampa non se ne interesserà mai veramente e probabilmente neanche la magistratura ci darà certezze in proposito. E non ci interessa neanche. A noi interessano i nostri diritti violati di cui la politica non si è voluta fare portatrice. E interessa anche avvertire gli altri cittadini come noi, affinché aprano gli occhi e non si lascino ingannare, e si organizzino subito per opporsi a chi vuole sottrarre loro il diritto fondamentale a vivere in un ambiente decente. Stiamo raccontando a tutti la nostra storia, anche perché pensiamo possa essere utile ad altri, che nel silenzio e di nascosto, con "variazioni di piano" e "spostamenti di cubatura" non pubblicizzate, stanno per essere condannati a una sorte simile alla nostra, vivere per anni in mezzo a un cantiere per poi trovarsi nella penombra delle loro case con la luce del sole oscurata da colate di cemento.


Ulteriori aggiornamenti saranno pubblicati sulla nostra pagina facebook.

Cari saluti.
Un gruppo di residenti di via Giacosa e via Rovetta.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Solo la giunta più comunista della storia poteva riportare l'architettura sovietica a Roma...E' ora che il compagno Alemagno se ne torni a Togliattigrad.

Anonimo ha detto...

L'architettura (?) di questo orribile mostro di cemento è inqualificabile.

manuele mariani (degradovarese) ha detto...

architetti (e chi ha finanziato concesso questo mostro) in GALERA !!

Anonimo ha detto...

ma io nn lo trovo cosi' orribile... mi sembrano piu bruttine quelle palazzine anni 70 architettonicamente povere e tutte uguali anonime

Anonimo ha detto...

questo nuovo edificio lo trovo architettonicamente molto moderno e all'avanguardia come ce ne sono moltissimi in spagna francia portogallo ecc.... di quelle oscene palazzine anni 70 hanno tempestato tutta l italia

Unknown ha detto...

l'ecomostro di Talenti è solo al terzo piano (ne mancano altri 5), già si comicia ad avvertire l'effetto tromba della strada, ridotta ormai ad un imbuto, il moderno edificio avrà buona parte degli affacci sui motori degli impianti frigoriferi ed sui cassoni della spazzatura del supermercato situato al piano terra. Gli abitanti vecchi di Giacosa e quelli futuri di rione Rinascimeto IV condivideranno inquinamento acustico, aria sporca, ombra, traffico ed il fetore di pesce marcio che nelle tranquille serate romane è particolarmente intenso! In quanto all'architettura sovietica, a cui chiaramente si ispira, bisogna precisare che lì i palazzi, sorgono su strade molto ampie e sono molto distanziati, insomma Mezzaroma è risucito a unire il peggio al peggio . Il comune di Roma, ossia noi cittadini, ha pagato con orgoglio seimila (6000) urbanisti per il suo nuovo piano regolatore , complimenti per il risultato!

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