Il Ninfeo del Convento di Santa Maria della Scala |
Lungo Via Garibaldi, elegante strada che dal Gianicolo scende giù a Trastevere, a un certo punto, poco prima di Porta Settimiana, sulla destra si allineano una serie di piccoli edifici. In uno di questi, attraverso una cancellata, si apre un cortiletto, all'interno del quale si trova questa graziosa fontana (non più in funzione e in pessime condizioni di conservazione, ma comunque gradevole). Si tratta del Ninfeo del Convento di Santa Maria della Scala, una delle tante fontane (più o meno conosciute) che ancora oggi ornano i cortili dei palazzi o delle strutture ecclesiastiche romane. Tra le tante, questa ha il vantaggio di essere accessibile a tutti. Il contesto in cui si trova (lo si nota già dalla foto) è piuttosto degradato, ma la fontana dona all'ambiente un certo tono di eleganza e fascino. Un fascino - tuttavia - totalmente rovinato dalla presenza di due bei bidoni della monnezza, piazzati da chissà chi proprio davanti al monumento, in totale spregio alle più elementari regole del buon gusto e del rispetto per la storia e l'arte di questa città. Come si fa a concepire una roba simile? Dalla foto non si vede ma il cortile è di dimensioni ragguardevoli e si sviluppa in lunghezza per un bel tratto. Cosa impediva di spostare quei due bidoni di qualche metro più in là? Niente. Ma forse chi ce li ha messi non si è nemmeno posto il problema.
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