METTI UNA BELLA GITA IN STILE "BATEAUX MOUCHES", MA LUNGO IL TEVERE. UN VIAGGIO ALLUCINANTE TRA MONNEZZA, PANTEGANE, ACCAMPAMENTI ABUSIVI. SENZA VERGOGNA!

lunedì 6 ottobre 2014

Le facce allucinate dei turisti sono tutto un programma. Dentro di loro si chiedono "ma dove cazzo siamo finiti?" Pensavano a una gita estiva di piacere in riva al Tevere, sotto er sole de Roma, e si ritrovano a navigare in uno scolo di fogna contornato da savane rigogliose di immondizia, scritte sui muri, pantegane, accampamenti abusivi. Con i senza tetto che pisciano nello stesso Tevere nel quale poi lavano i panni e organizzano grigliate in compagnia dei sorci. Il tutto proprio sotto i palazzi e i monumenti della Roma storica, in un contrasto tremendo che grida vendetta. Un delirio trash semplicemente raccapricciante, sbattuto in faccia ai turisti senza la minima vergogna! Non ci si vergogna di portarli in questo girone infernale di degrado, non ci si vergogna nemmeno di FARLI PAGARE per assistere a simili sconci, pornografici spettacolini. NO. Perché per il romano medio la zozzeria è cosa normale. "Embè, 'ndo sta er probblema?". "Che fastidio te danno?". "Mio cuggino mi ha detto che a Londra è peggio!".


Il danno di immagine è incalcolabile. Un Sindaco che abbia un minimo di buongusto non potrebbe mai minimamente accettare una simile sconcezza. Un Sindaco che abbia un minimo di buonsenso chiuderebbe la navigazione e non la riaprirebbe senza aver prima bonificato tutte le banchine del Tevere. Ma tant'è, a Roma le cose vanno così da sempre. E una mentalità cafona, triviale, peracottara, non la si può cambiare da un giorno all'altro.




Trent'anni fa, per i lungoteveri, non ci si poteva nemmeno passeggiare per la presenza abnorme di topi, attirati dagli olezzi dei rigagnoli dei pisciatoi pubblici (sic) disseminati quà e là tra un monumento e l'altro (cosa che comunque non impediva alla gente di pisciare liberamente in strada). Sulle banchine del Tevere, all'altezza di Ponte Garibaldi, c'era una discarica di sacchi della monnezza. Se ti fermavi ad aspettare potevi assistere alla scenetta primordiale del romano di turno che scendeva da casa, si avvicinava al parapetto, e dopo aver ruttato sonoramente scaraventava de sotto gli avanzi della cena. Ma cosa vuoi andare a dire a un popolo del genere? E allora, carissimi turisti, benvenuti a Roma, la capitale mondiale degli zulù, del degrado, della cafonaggine imperante e del trash! Venite e godetene tutti a piene mani!

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