Le edicole-favelas
Rimaniamo a Via Baldo degli Ubaldi, e torniamo a parlare del fenomeno delle edicole-favelas, ampiamente presente in ogni angolo di ogni quartiere di Roma. Un fenomeno che spiega bene l'indole abusiva e peracottara del romano medio. Ne avevamo parlato qualche giorno fa, in seguito alla segnalazione di un nostro lettore. In quel caso, la giornalaia si giustificò affermando che si trattava di una iniziativa dell'editore. Una scusa idiota e utilizzata dalla totalità degli esercenti pubblicizzati. La conferma ci arriva direttamente dai vigili urbani. Quando provano a multare un committente pubblicizzato su una locandina abusiva attaccata al palo, ad esempio il gestore di una discoteca che reclamizza una serata, questi dicono di non saperne niente. Che la locandina è stata attaccata da qualcuno altro. E la fanno franca. Insomma, il romano medio oltre che peracottaro ha anche una bella faccia tosta. Ma per le edicole è diverso. Già, perché in questo caso l'edicolante è direttamente responsabile di ciò che accade nello spazio antistante l'edicola e risponde di ogni affissione abusiva a lui direttamente o indirettamente riferibile. Sarà quindi bene iniziare a segnalare ai vigili ogni edicola-favelas. Noi qui ve ne mostriamo una. Nelle prime foto abbiamo immortalato la parata di cartaccia appesa a un muretto. Nelle ultime foto abbiamo immortalato cosa c'è dietro il suddetto muretto. Quintali di cartaccia vecchia accumulata quando non serve più. L'edicolante affigge abusivamente e si permette pure di insozzare. Peracottari e zozzoni. Da qualche tempo l'angolino in questione è diventato anche un ricettacolo di monnezza e rifiuti. Dal lato non coperto dalle affissioni dell'edicolante. Per la Teoria delle Finestre rotte, la monnezza richiama sempre altra monnezza. Ai romani, evidentemente, sta bene così. A noi no.
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3 commenti:
ot:
Piazza San Cosimato, una delle migliori opere di ristrutturazione degli ultimi anni, giace nel degrado
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http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/02/10/news/piazza_san_cosimato-12296163/
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L'ennesima dimostrazione che i romani odiano tutto ciò che è bello e funzionante.
Diciamo che il restyling della piazza era riuscito solo per metà... ci sono evidenti problemi di dislivello risolti malissimo... vedasi il muretto che occulta il sagrato della chiesa e disturba la prospettiva per chi viene da Via Natale del Grande. Che poi i muretti sono i primi elementi dell'arredo urbano a deteriorarsi... non ci voleva certo un genio a prevedere che presto sarebbero stati ricoperti da scritte vandaliche. Sarebbe stato meglio ridurre il dislivello gradualmente con una gradinata... ci saremmo risparmiati pure quella oscena fontanella davanti alla chiesa...
bell'articolo comunque!
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