Con l'arrivo di San Valentino, prepariamoci all'invasione di scritte e dediche su marciapiedi e strade. Questa l'abbiamo scattata a Via Enrico Fermi, la strada dove i residenti, giorni fa, hanno manifestato contro il parcheggio sotterraneo. Mai nessuno, però, che manifesti contro l'indicibile e allucinante degrado che regna nel quartiere, e che riduce la strada alla stregua di una fogna di Calcutta. Questi sono i romani, talmente abituati agli episodi di quotidiana inciviltà e di degrado (anche morale) da aver perso il senso stesso del decoro. Vivere in una fogna di Calcutta va benissimo, "purché me facciate parcheggià 'a maghina sotto casa". E così la strada si è riempita sempre più di scritte, sui muri prima, sulle strade poi. Non venitemi a dire che i residenti del palazzo qui davanti non sanno a chi è rivolta questa scritta. Cosa aspettano a denunciarlo? La verità è che alla gente tutto questo non dà fastidio. Per il romano medio questi sono solo dei dolcissimi gesti d'amore. Anche i marciapiedi sono libri di popolo. E quando saranno finiti i marciapiedi, passeremo alle macchine. Così il "messaggio" potrà "correre" da una parte all'altra della città. Non sperate che possa cambiare qualcosa se non ci muoviamo noi. Qualcuno deve iniziare ad alzare la voce. Perché se si riesce ad organizzare una protesta contro un progetto di riqualificazione di una strada (riqualificazione!!) non si capisce davvero come e perché non si possa organizzare una manifestazione contro questo schifo. Non è necessario essere in tanti, nelle manifestazioni dei no-pup sono sempre in quattro gatti, ma la stampa accorre comunque. Fermiamo questa invasione. E apriamo gli occhi ai romani sullo schifo di città in cui vivono.
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5 commenti:
Assolutamente odiosi. Potremmo consolarci sapendo che durano poco rispetto alle scritte murarie, ma questo non deve farci dimenticare che rimangono comunque atti vandalici, con o senza amore.
Scusate se non il mio post non è direttamente inerente al tema, ma volevo farvi una segnalazione che può interessarvi.
Purtroppo nella stazione della U-Bahn di Berlino Lichtenberg un gruppo di ragazzini ha mandato in coma una persona dopo averlo massacrato e derubato, se mai si risveglierà dal coma questa persona non potrà mai tornare alla vita precedente. Vi invito quindi a guardare le foto riprese dalle telecamere (http://www.morgenpost.de/berlin/polizeibericht/article1545843/Jugendliche-pruegeln-Fahrgast-ins-Koma.html) e sopratutto il numero di tag sulle colonne. Sicuramente i problemi del disagio che hanno portato questi ragazzini a mandare in coma una persona sono complessi, ma sappiamo bene che con un ambiente libero dai graffiti questo forse non sarebbe successo. La teoria delle finestre rotte è applicabile in questo caso, e le tag sono le nuove finestre rotte.
Prossimo step: gli alberi. Intorno ai muri ex Cromiae hanno già iniziato 'sti barbari!
Il Grande Fratello e Amici fanno più danni della febbre suina.
PICCOLI IDIOTI CRESCONO.
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