Fine anno tempo di pulizie. Pulizie del Comune, nell'ambito del nuovo Piano Decoro Urbano. Siamo andati a vedere come vanno realmente le cose. Temevamo il peggio, e il peggio puntualmente è stato. Grazie a Les e ad Ale77 per lo splendido reportage. Cogliamo l'occasione per augurare a tutti i lettori un Buon 2011. Anno che speriamo sia migliore del precedente. Per Roma e per tutti noi. Ci vediamo l'anno prossimo!
Pulizie di fine anno
Consiglio straordinario in XVII Municipio
Dichiarazione congiunta di Antonella De Giusti, Presidente del Municipio Roma XVII, e Roberto Tavani. Leggete, condividete e partecipate tutti!
Dopo aver appreso la notizia della chiusura del blog Cartellopoli, esprimiamo il nostro più profondo sconcerto. Attraverso questo blog molti cittadini potevano inviare segnalazioni e foto relative all’invasione dell’impiantistica pubblicitaria in città. Appare surreale che, anziché colpire i responsabili degli abusi, venga oscurata una voce critica e per certi versi di utilità pubblica della quale persino noi amministratori ci siamo serviti per attivare i controlli finalizzati a combattere il fenomeno dell'abusivismo pubblicitario. Nel manifestare la nostra solidarietà al titolare del sito Massimiliano Tonelli, annunciamo che per il prossimo 21 dicembre sarà convocato un Consiglio Municipale straordinario ad hoc (aperto ai cittadini, ai movimenti e alle associazioni) per affrontare nella appropriata sede istituzionale il tema di quella che ormai potremmo considerare una vera e propria "invasione" del nostro territorio, anche di luoghi (vedi Piazza Mazzini o le aree vicine al Vaticano) che il Comune di Roma dovrebbe porre sotto speciale tutela. Invitiamo fin d'ora l'Assessore Bordoni a partecipare al Consiglio del 21 Dicembre per confrontarsi con il Municipio XVII e spiegare in quella sede ai cittadini come sia possibile questa situazione, con la cartellonistica pubblicitaria ormai presente ovunque e spesso in contrasto col codice della strada. In particolare chiederemo conto al Comune di come si intenda procedere, possibilmente in maniera concreta e costruttiva, per restituire decoro e dignità paesaggistica ai nostri rioni e quartieri.
Martedi 21 dicembre ore 15 - 17° municipio - Circonvallazione Trionfale, 19.
Il declino dell'EUR
Questa è la prima puntata di quella che vuole essere una chiamata alla responsabilità di tutti i romani, siano essi di destra o sinistra. L'Eur, il quartiere dei palazzi neoclassico-razionalisti famosi in tutto il mondo, è in preda al degrado più totale. L'indifferenza di cittadini e istituzioni ha reso il quartiere un porto franco per vandali imbratta-muri, bancarelle invadenti e attacchini di manifesti politici. L'esempio di questo degrado è ben visibile davanti al Palazzo della Civiltà del Lavoro, il famoso Colosseo Quadrato. Guardate le condizioni del viale di fronte al monumento. Per cominciare, una bancarella di abiti con furgone in sosta vietata. Manifesti attaccati sulla cabina telefonica. E poi le scritte sui muri bianchi in travertino, un vero insulto alla romanità oltre che un danno economico immenso. Graffiti, tags, simboli di estrema destra, dediche d'amore. Uno scempio estetico senza fine. Ci chiediamo come il consiglio del municipio XII (maggioranza e opposizione) possa permettere tutto ciò. Ma dove vivono? Si sono accorti che uno dei quartieri simbolo di Roma è usato come lavagna dai vandali che non sanno fare altro che scrivere sui muri? E come fanno a svendere il suolo pubblico a una bancarella dal design inguardabile sul piazzale del Colosseo Quadrato? Ma vi rendete conto che amministrate uno dei quartieri più belli di Roma? Dovete fare qualcosa al più presto, cari politici del XII municipio, non è possibile che l'Eur sia ridotta in questo modo. (Les)
...to be continued...
Ancora inferno a San Paolo
La carrellata degli orrori metropolitani romani continua. Marco ci invia queste foto scattate alla fermata della metro San Paolo. Una fermata utilizzata ogni giorno da centinaia di turisti provenienti da ogni angolo del mondo civile che si recano a visitare la Basilica. La stazione è in queste condizioni. Il solito pessimo biglietto degno della città più incivile del mondo. Graffiti, scritte e affissioni abusive, ovunque. Vernice e cartaccia si mangiano ogni centimetro di spazio libero. Lo abbiamo denunciato parecchie volte (se volete farvi un'idea migliore dello stato di indescrivibile degrado che regna a San Paolo, guardate qui, qui e ancora qui) ma la situazione continua a non cambiare. Scritte sui muri ovunque, affissioni abusive, c'è di tutto. Inutile stare a fare un confronto con le stazioni metropolitane dei paesi civili europei (tutti, ma proprio tutti, dall'Albania alla Moldova, dalla Macedonia al Montenegro, tutti meno che l'Italia). Siamo unici al mondo anche in questo, nella nostra cronica inciviltà. I nuovi barbari siamo noi, il popolo più incivile, anarchico e puzzolente d'Europa. La soluzione? Ne abbiamo una, funziona e non costa nemmeno tanto. Ve la facciamo vedere subito. Provate a cliccare qui. Ci troverete una foto di un edificio completamente pulito. La foto che vedete si riferisce al mercato di Via Catania, recentemente trattato con vernici speciali protettive antigraffiti e antiaffissioni. Un anno e mezzo fa, forse di più. Guardate le condizioni delle mura esterne al mercato. Sono perfette. E 'troppo chiedere che tutte le stazioni della metropolitana siano trattati con questi speciali prodotti protettivi? E' troppo chiedere questo investimento? E perché non imporre questo genere di trattamento anche alle saracinesche dei negozi e alle mura esterne degli edifici comunali? Non si tratta di un costo, bensì di un investimento. La soluzione c'è, si tratta solo di volerla applicare.
Rome is burning
14 dicembre 2010, va in scena un nuovo barbaro sacco di Roma. Immagini raccapriccianti, di stampo medievale. Sampietrini divelti, auto bruciate, vetrine rotte, pali sradicati. Le chiese gemelle avvolte dalle fiamme. Di fronte a simili scene ci chiediamo come sia possibile che tutto ciò sia potuto accadere. Che una città finisca nelle mani di gruppi di vandali organizzati, lasciati totalmente liberi di devastare una città. Chi sono queste persone? Vorremmo sapere i loro nomi. Perché sia chiaro che questa gente deve pagare, fino all'ultimo centesimo. Vorremmo che il movimento si dissociasse da questi comportamenti prima ancora di chiedere di non essere strumentalizzati. Ma ci sono altri interrogativi che ci tormentano. Ci chiediamo come sia stato possibile (sono parole del Prefetto Giuseppe Pecoraro) che un camion pieno di materiale edile sia stato dimenticato a pochi metri dal Senato, rifornendo i violenti di armi improvvisate, stecche di legno, tubi innocenti, pale e quant'altro. Come mai i cestini non siano stati svuotati dal materiale infiammabile, sigillati e ancorati a terra. In casi simili non ci si può limitare solamente alla repressione dei responsabili. La parola d'ordine è PREVENZIONE. I violenti erano ben visibili, avevano armi in bella mostra e andavano fermati subito. Tutti, dal primo all'ultimo. Per quanto riguarda i responsabili di questo barbaro sacco della città, ci sono decine di video girate dai giornalisti che hanno ripreso le scene, che mostrano persone intente a devastare la città, a staccare segnali stradali, a buttare a terra cassonetti, a scrivere slogan sui muri, a bruciare auto. Bene ha fatto il Comune a costituirsi parte civile. Ma ora i responsabili vogliamo vederli in faccia. Vogliamo vederli in tribunale, mentre rispondono delle loro azioni davanti al giudice. Le stime dicono 20 milioni di danni. Per i commercianti sono molti meno, appena 150 mila. Resta il fatto che la città è stata messa a ferro e fuoco. E questo non deve mai più accadere.
Cartellopoli su c6tv
Stamattina su Roma fa Schifo è comparso una video-intervista a Massimiliano Tonelli girata da c6tv e dedicata allo scandalo Cartellopoli. C6tv è una webtv molto attiva e attenta alle problematiche del degrado urbano e in generale di tutto ciò che accade nelle nostre città (ricordiamo i servizi dedicati ai cittadini-stacchini di qualche tempo fa). Una webtv che presto aprirà un canale sul digitale terrestre di Roma e del Lazio. Nel video vengono mostrati alcuni degli orrori cartellonari romani, una selva di cartelloni abusivi piazzati davanti alle Mura Aureliane, davanti alla Porta Maggiore, una delle porte romane più belle (se non la più bella) che in qualsiasi paese civile e anche mediamente incivile sarebbe tenuta come un gioiello. Guardate invece come decenni di malagestione nella città più incivile del mondo hanno ridotto questo scorcio unico al mondo. E guardate la selva di cartelloni tutti attorno, sullo spartitraffico davanti al semaforo, ma guardate pure lo sconcio arredo urbano indegno di una città del quarto mondo, con i graffiti a ricoprire ogni centimetro di muro e un mega parcheggione come se fossimo al centro commerciale. Nel video viene approfondita anche la vicenda giudiziaria che riguarda il sequestro del blog. La speranza è che si possa arrivare a dissequestrarlo già prima di Natale. Nel frattempo vi chiediamo di divulgare il più possibile questo video sui vostri blog (se ne avete uno) e di linkare il video sul vostro profilo facebook. Qui trovate il link diretto al video di c6tv, con i tasti condivisione e il link da incorporare nei blog. Fate girare il più possibile, fate sapere come vanno le cose qui in Italia. Inoltre vi invitiamo (per chi di voi non lo avesse fatto) a sostenere la raccolta fondi pro Cartellopoli organizzata da Roma fa Schifo. Basta anche una cifra simbolica di pochi euro. Qui il link.
Rassegna stampa e appuntamenti
Mentre nelle città civili di mezzo mondo si discute di piani urbanistici e di grandi rivoluzioni cittadine in termini di viabilità e decoro, a Roma facciamo i conti con la magra cronaca che passa il convento. Tra presunti scandali parentopoli, acque avvelenate dall'arsenico, la consueta strage silenziosa di senzatetto e i roghi dei motorini dei soliti vandali che abbiamo cresciuto in questa fogna di città, sembra di leggere un bollettino di guerra. Il Corriere della Sera pubblica un lungo articolo dedicato alla chiusura di Cartellopoli. La lobby dei manifesti ricorre ai giudici: oscurato il sito di "Cartellopoli". E sottolinea come alcuni politici si siano schierati a fianco del blog che quotidianamente denuncia(va) l'invasione dell'abusivismo pubblicitario.
In una città in guerra capita anche di leggere di un vero e proprio agguato in stile far west condotto dagli "artisti" writers. Poco prima delle 6 del mattino, un treno viene bloccato azionando il freno d'emergenza e completamente devastato da un gruppo di scimmie con la bomboletta. Una decina di persone incappucciate armate di bombolette spray e bastoni. Dei veri artisti non c'è che dire. Chissà cosa diranno i telegiornali per lodare questa magnifica azione futurista.
Se tutto questo a voi sembra normale
Una tipica scena romana. Una parata di cartelloni uno appresso all'altro. Brutti, osceni, riportano pubblicità di infimo livello. Dietro una recinzione sgarrata, chissà cosa nasconderà (una baraccopoli? un pollaio? uno sfasciacarrozze? non lo sappiamo). Una scena metropolitana romana come ce ne sono tante, in ogni angolo, dal centro alla periferia. Non ci facciamo più nemmeno caso tanto è comune e normale. Ma tutto questo normale non è. Non lo è affatto. Non c'è nessuna città europea, nessuna città del mondo civile che sia ridotta in questo modo barbaro. Nemmeno in Albania, nemmeno in Macedonia, nemmeno in Moldova! Una selva di cartelloni così, piazzati ai margini della strada senza regole, non esiste da nessuna parte al mondo. Per la cronaca: ci troviamo a meno di 500 metri da Porta Portese. Che non è solo l'area dove sorge il famoso mercato. E' una delle porte romane più belle della città. Siamo, per l'esattezza, davanti a uno dei locali più famosi della città, la Brasserie 4:20. Una delle mecche mondiali per gli amanti della birra abbinata alla della buona cucina, segnalata in tutte le migliori guide enogastronomiche come uno degli indirizzi imprescindibili. Siamo a pochi metri da Viale Trastevere, il boulevard trionfale di ingresso al centro (così come fu pensato, immaginato e voluto, quando venne aperto). Siamo a pochi metri dall'Hotel Trilussa, un 4 stelle di recente apertura che accoglie ogni anno centinaia di turisti. Siamo a pochi metri dal Ministero della Pubblica Istruzione. Non siamo nel buco del culo della città, siamo a ridosso del centro storico. Questo è l'orrore che noi romani siamo costretti a subire. Altrove simili scene sarebbero abbinate a città del quarto mondo, periferie estreme del profondo Est Europa, città in guerra, sotto i bombardamenti. Questa è Roma signore e signori. La città culla della civiltà occidentale, oggi ridotta a città più incivile e barbara del mondo. Questo è quello che per noi cittadini romani è la normalità.
Orrore e raccapriccio all'EUR
Tra i tanti primati negativi di Roma, c'è anche quello di essere la Capitale europea con la rete metropolitana meno sviluppata. Appena 2 (DUE!) linee metropolitane, contro le 14 di Parigi, le 12 di Londra e Madrid, le 10 di Berlino, o le 4 di Lisbona (città che è 10 volte più piccola di Roma, che ha un quinto dei suoi abitanti e un quarto dei suoi turisti). Due linee metropolitane appena. Guardate qui e vergognatevi.
Dal 5 novembre il Comune di Roma ha iniziato a inviare diverse squadre antidegrado per pulire le stazioni della metro. Speriamo che passino anche ad Eur Fermi. Una fermata vergognosa, le cui entrate sono ridotte in un modo che manco alla periferia di Caracas, eppure ci troviamo nel quartiere degli uffici, che teoricamente dovrebbe essere tenuto alla perfezione. Cominciamo dal pozzo di aerazione, ricoperto di graffiti e manifesti abusivi di concerti, manifestazioni politiche e mobilifici. Stesso degrado sui muri delle scale: graffiti, tags, scritte ultrà e politiche, i soliti manifesti di concerti. Scritte persino sul tabellone blu recante il nome della fermata. Lo schifo dell'entrata non corrisponde all’interno della stazione, per fortuna i vandali di ogni età e colore politico si sono accaniti soltanto con le scale d'ingresso. Ma il degrado non si ferma qui: fuori dalla stazione c'è Viale America e guardate che roba: le bancarelle occupano il marciapiede davanti il laghetto dell'Eur. E questo sarebbe il business district? Guardate l’equivalente di Eur Fermi all’estero: Canary Wharf (Londra), Bankenviertel (Francoforte), La Défense (Parigi), Nuevos Ministerios (Madrid). Da noi graffiti, bancarelle e cartelloni abusivi. (Les)
Sosteniamo il dissequestro di Cartellopoli
Piano Decoro a Trastevere: i risultati
Il 5 Novembre è partito il nuovo Piano Decoro del Comune di Roma, che prevede 60 squadre con delle competenze specifiche: 24 operatori per la rimozione delle scritte, 75 operatori per la defissone di manifesti e lavaggio delle strade, 80 operatori per la pulizia e lo sfalcio del verde non pregiato (aiuole, spartitraffico ecc.). Il 19 novembre le squadre dell'Ama hanno ripulito alcune stazioni dei treni e metropolitane e così hanno fatto il 25/26 novembre con altre stazioni della metro B. Noi siamo andati a vedere quali sono le condizioni della stazione di Trastevere dopo le pulizie di 10 giorni fa. Saliamo le scale ripulite dai graffiti e arriviamo davanti la stazione. Una piazza con il capolinea degli autobus, il bar e una discarica a cielo aperto che in realtà è la collina che scende per Via degli Orti di Cesare. La famosa collina/discarica è stata bonificata ma sembra già sporca, con bottiglie e cartacce disseminate un po' ovunque. Dall'altro lato della piazza, un albero spunta dal muro e nell'intercapedine una mini-discarica rimasta così nonostante le pulizie dell'Ama. All'interno della stazione nulla è stato fatto. Nonostante i recenti lavori di restauro, sono comparse già le scritte sui muri e persino i cartelli con il nome della stazione sono stati imbrattati (non sono stati usati protettivi antigraffiti?). Nel sottopassaggio due venditori ambulanti occupano il pavimento. Sui binari c'è immondizia vecchia di anni e la gente continua a buttarcela, come fosse una cosa normale. Abbiamo capito due cose. L'Ama si sta impegnando, ma non abbastanza. Se Trenitalia non fa manutenzione, le stazioni diventano un cesso. (Les)
Ma soprattutto, se la lotta al degrado non diventa LA priorità (anche in termini di investimenti e qualità dei lavori), la situazione non cambierà mai.
La task-force dell'AMA in azione
Nelle scorse settimane siamo stati ricevuti da Francesco Maria Orsi, Consigliere comunale e delegato del Sindaco al decoro urbano. Alcuni di noi avevano già avuto modo di conoscerlo nella scorsa passeggiata antidegrado organizzata da ReTake Roma al Pincio, trovando subito una sintonia sui temi dedicati alla lotta al degrado e al volontariato civico. L'incontro di qualche settimana fa è stato importante e chiarificatore su molto punti. In particolare sulle strategie del Comune nella lotta al degrado (scritte sui muri, manifesti, affissioni e cartelloni) e sul nuovo piano per il decoro cittadino, che dovrebbe coinvolgere dipendenti AMA divisi in squadre su tutto il territorio cittadino oltre a semplici volontari (ed è questo che a noi interessava maggiormente). Dal mese di Novembre la task-force di AMA è entrata finalmente in azione. Qualche giorno fa ha organizzato un blitz insieme agli operatori del Servizio Giardini, alle squadre operative dell'Acea e a quelle dedicate alla defissione dei cartelloni stradali nella stazione Aurelia. Il tutto coadiuvato dalla Polizia municipale, la quale ha verificato la regolarità dei permessi degli ambulanti e certificato le committenze dei cartelloni e dei manifesti rimossi. Come si vede dalle foto di Repubblica, l'intervento ha permesso di rimuovere graffiti dalle balaustre di accesso alla metropolitana, manifesti abusivi e anche un cartellone, peraltro già imbrattato con la scritta "abusivo". Come dice Francesco Maria Orsi sul suo blog "Si tratta della prima operazione del nuovo progetto per il decoro, che costituisce il punto di partenza della grande opera di riqualificazione ec ontro il degrado. E' ovvio che la collaborazione dei cittadini resta fondamentale". A questo punto, però, il Comune deve dare risposte chiare a quei cittadini che, quotidianamente, si battono contro il degrado cittadino. Anche a quelli che si battono contro i cartelloni abusivi e che nei giorni scorsi sono stati sostanzialmente equiparati a una associazione a delinquere.
Nuovi blog antidegrado che nascono
Nel giorno in cui vi diamo conto della chiusura di Cartellopoli da parte della magistratura, siamo lieti di annunciare la nascita di un nuovo blog antidegrado. Il blog Degrado Talenti ci segnala la nascita del Comitato Salviamo Talenti. Un blog apartitico di impegno civico per la tutela e la salvaguardia della vivibilità del quartiere, con il quale speriamo di avere una proficua collaborazione. La speranza è che, quanto prima, chi di dovere si renda conto che l'argomento degrado non può essere più accantonato ma deve essere affrontato con i giusti mezzi e i giusti investimenti. Deve, insomma, diventare una priorità, anzi "LA" priorità. I cittadini sono stanchi di vivere in quartieri devastati dall'incuria. Benvenuto al nuovo blog!
Un nuovo comitato cittadino ha preso il via con lo scopo di salvare, letteralmente, il nostro Quartiere Talenti. Non ha e non vuole avere nessuna collocazione politica, ma ha come unico obiettivo quello di migliorare le condizioni di vita della zona. Contro la cementificazione selvaggia che sta affogando il quartiere. Contro ogni forma di degrado che negli ultimi anni si sta purtroppo sempre più diffondendo. A favore della salvaguardia e manutenzione del verde esistente e alla creazione di nuove aree. A favore di una riqualificazione di tutti gli aspetti del decoro urbano. A favore di un forte potenziamento dei mezzi pubblici al fine di migliorare il traffico caotico che blocca il quartiere. E tante altre battaglie che saranno portate avanti con grande forza, utilizzando la passione civile, le competenze, i mezzi tecnologici, in particolare quelli offerti dalla rete.
IMPORTANTE: Cartellopoli oscurato!
Cartellopoli non c'è più. Come comunica il blogmaster direttamente dalle colonne di Degrado Esquilino, il blog non è più raggiungibile a causa di un provvedimento giudiziario d'urgenza. Perché accusato di "istigazione a delinquere", e sulla base di "gravi indizi", se ne è richiesto l'oscuramento preventivo. Perdiamo uno dei blog romani più seguiti e partecipati. Credo che una riflessione sia d'obbligo.
La galassia dei blog antidegrado nasce come aggregatore sociale di cittadini virtuosi, per canalizzare ed offrire una valvola di sfogo al malumore della gente di fronte all'inciviltà che quotidianamente siamo costretti a subire. Centinaia di cittadini stremati dal degrado hanno preso a ritrovarsi in questi blog, portando all'attenzione della "ggente" certe problematiche che nessuno aveva mai affrontato direttamente. Il degrado urbano, che Roma racchiude e ingloba in sé in ogni sua forma. Una città che non ha eguali nel mondo civile. Una città ridotta a una latrina, che marcisce nell'indifferenza e nel menefreghismo generale. A questo serviva Cartellopoli. A questo serve il nostro blog, come tanti altri blog, da Malaroma a Roma fa Schifo, da 06blog a Migliora Roma. Per questo sono nati i nostri blog. Per difendere ROMA e i ROMANI dall'inciviltà, in qualsiasi forma essa si manifesti. Per difendere la nostra storia, la nostra cultura, per il DIRITTO che abbiamo di vivere in una città occidentale con tutti gli standard di servizi, sicurezza, arredo urbano e vivibilità di una città occidentale. Per il DOVERE che abbiamo di tutelare le nostre bellezze, l'arte, la storia, la cultura e tutto ciò che ci rende ancora orgogliosi di vivere in questa città, nonostante tutto. Invece cosa è successo? E' successo quello che accade sempre in Italia. Arriva lo scandalo (i cartelloni, i manifesti abusivi, il degrado, quello che è), finisce sui giornali, la gente legge e si indigna. Poi passa un giorno, ne passa un altro, e dopo un po' non se ne parla più. Non segue nessuna indagine, non cade nessuna testa, lo scandalo finisce nel dimenticatoio. Il cittadino alza le spalle e rassegnato se ne fa una ragione. Così sono rimasti solo i blog, che quotidianamente snocciolano articoli, foto, riflessioni, organizzano iniziative, passeggiate antidegrado, pulizia di parchi giochi. Siamo rimasti noi. A difendere la nostra città, a denunciare lo schifo, l'inadempienza cronica dei nostri amministratori e di chi dovrebbe occuparsi di questo e non fa nulla o lo fa male. E a cercare di cambiare le cose. Parlo a nome di tutti i blog. Non abbiamo mai preso una lira da nessuno, non abbiamo mai avuto una sponda da nessuno. Nessuno ha mai raccolto la nostra sfida.
Qualcuno ha fatto notare che indicare la luna è maleducazione. E forse noi tutti abbiamo perso un'occasione.
Redazione Riprendiamoci Roma
Un tappeto di volantini
Domani primo dicembre a mezzogiorno avverrà l'inaugurazione del nuovo sottopasso pedonale e ciclabile Euroma2, che collegherà Torrino e Laurentina in prossimità del famoso centro commerciale. Un tunnel inutilizzato riconvertito in sottopasso con i soldi di Comune e Regione e la collaborazione tecnica di Euroma2. Tutto perfetto direte voi. Il problema è che per comunicare l'"evento" alla cittadinanza il XII Municipio ha stampato una valanga di volantini. Volantini che sono stati abbandonati (gettati, sparpagliati) sulle scale d'ingresso della fermata della metro Eur Fermi. I volantini sono volati per terra creando un tappeto di carta, che ha reso scivolose e pericolosissime le scale d'ingresso alla metropolitana, specie in caso di acquazzone. Per farsi pubblicità, il municipio dell'Eur ha violato l'ordinanza del Comune sui volantini, che prevede la loro distribuzione solo a mano e non appoggiando i volantini dove capita. Ogni mucchio di volantini incustodito viene sanzionato con una doppia multa, 412 euro al committente e 50 euro a chi ha lasciato lì i volantini. Sarebbe curioso sapere se i vigili urbani, raccogliendo uno dei volantini per terra, spediranno la multa di 412 euro direttamente al municipio Roma XII, come dice l'ordinanza del Sindaco. E comunque alla fine i soldi della multa c'è da scommettere che verranno messi a bilancio e non pagati di tasca propria da chi ha commesso la violazione. Interessante, comunque, un municipio di centrodestra che viola un'ordinanza del sindaco di centrodestra. Come dire, vi fate le ordinanze e ve le violate da soli. Ma che buon esempio date alla gente? Ma non vi vergognate? (Les)
Un classico esempio di sciatteria
Ogni volta la solita scena, ogni volta ci chiediamo perché la Polizia Municipale debba lasciare questi simpatici ricordini appesi agli alberi. Un simbolo di sciatteria e menefreghismo, tanto più grave in quanto viene da una istituzione che dovrebbe far applicare la legge (il Codice della Strada) e sanzionare comportamenti irrispettosi per la collettività la da parte della gente. Invece questo è il buon esempio che danno. Anzi, questo è solo uno dei "buoni esempi". Un'altra scenetta tipica dell'inciviltà italica è l'auto della Municipale ferma in sosta vietata o in doppia fila quando non è in servizio. Per i nastri basterebbe una circolare che obblighi tutti i vigili a rimuovere le fettucce senza lasciare residui. Per le auto in doppia fila la faccenda è un po' più complicata. Servirebbe un corso accelerato di civiltà. Non è per tutti.
La new entry della sciatteria romana sono i nastri attaccati ai pali e sugli alberi. Li trovi ovunque, sono i nastri che mettono le ditte quando fanno i lavori e la polizia quando chiude alle macchine certe zone. Mettono i nastri di delimitazione per non far passare la gente o le macchine e poi una volta conclusi i lavori o terminato il divieto, i nastri li tolgono male, lasciano sempre un pezzo annodato ai pali della luce o agli alberi. Ci chiediamo: è così difficile rimuovere completamente i nastri? Va bene la sbadataggine e la casualità, ma non è possibile che tutta, ma proprio tutta la città sia disseminata di nastri abbandonati e svolazzanti! L'idea che si trasmette è che si possano attaccare i volantini ai pali e infatti Roma è invasa di manifesti sui lampioni, i semafori e i segnali stradali. Levare quei nastri può dare il buon esempio e far capire che pali ed alberi non s'imbrattano. (Les)
Affissioni abusive a Roma Tre
Questo post non vuole entrare nel merito della protesta studentesca per la riforma Gelmini. Le posizioni dei vari membri del blog sono diverse, spesso non nette e sfumate. In generale, sotto alcuni (pochi o molti) aspetti della riforma, le critiche sono abbastanza condivise. C'è chi ne apprezza alcuni aspetti, chi solo alcuni interventi marginali. In generale, comunque, non ci interessa trattare l'argomento in questa sede. Qui ci occupiamo solo ed esclusivamente di degrado.
In un'ideale classifica degli imbrattatori, i graffitari sono al primo posto. Al secondo i cartellonari. Al terzo? Politici e studenti, a pari merito. Ebbene sì, gli studenti si lamentano dei politici ma si comportano come loro. I politici ricoprono i muri di manifesti abusivi e gli studenti universitari fanno altrettanto. In più, gli universitari incartano i pali e gli alberi di annunci e volantini che alla prima pioggia diventano una poltiglia di carta e scotch. Un degrado pazzesco creato dagli studenti in ogni quartiere universitario, da San Lorenzo all’Ostiense non c'è un palo senza gli "affitto camere" o "vendo libri". Di mettere gli annunci su apposite bacheche all’interno delle facoltà, non se ne parla nemmeno. E quando ci sono le manifestazioni, gli universitari a Roma spendono centinaia di euro per stampare inutili manifesti che incollano abusivamente sui muri dei palazzi circostanti. Qui le elezioni per il Consiglio Nazionale Studenti a Roma Tre e qui alla Sapienza. Pochi giorni fa c'era un'assemblea a Roma Tre, gli studenti non hanno trovato di meglio che attaccare un manifesto sotto il ponte della metropolitana. (Les)
Tridente SI e NO
Da Repubblica.it: Parte l'operazione pedonalizzazione del Tridente. Che sarà soft e progressiva. Tra le misure più clamorose: lo stop alle auto blu di ministri e sottosegretari lungo via del Corso grazie all'individuazione di un percorso dedicato alle spalle del Parlamento, con Senato e Camera collegati attraverso via dei Prefetti, a cui verrà mutato senso di marcia. Obbiettivo del progetto che il sindaco Alemanno presenterà domani all'Ara Pacis: completare la chiusura del Tridente entro il 2013. Un disegno ambizioso in due tappe. La prima, da avviare già a gennaio, prevede la riqualificazione e l'installazione a lotti di dissuasori e arredi urbani su tutte le strade interne al Tridente: alcune diventeranno totalmente pedonali (a partire da Piazza San Silvestro) mentre altre resteranno percorribili ma solo a velocità basse, e dalle sole auto dei residenti o veicoli autorizzati (come i fornitori dei negozianti, che però subiranno una stretta sugli orari di carico e scarico merci). Contestualmente, per scongiurare la rivolta degli abitanti, si interverrà sulla regolamentazione della sosta: perciò saranno ricavati una serie di parcheggi a loro riservati su alcuni assi viari tra cui Via dei Due Macelli, Trinità dei Monti, Via Gregoriana, Passeggiata di Ripetta. E la stessa cosa avverrà per i motorini. La seconda tappa dovrebbe essere completata nel 2013, quando saranno realizzati i parcheggi di scambio lungo il sottovia dell'Ara Pacis e quelli ottenuti dall'ampliamento del Parking al Galoppatoio di Villa Borghese (che però è in forte ritardo): allora anche i lati e l'asse centrale del triangolo mediceo dovrebbero essere completamente interdetti al traffico privato e tutta l'area diventare pedonale. Chi ha acquistato il permesso per la Ztl non potrà più attraversare il Tridente. In compenso, in via del Tritone, a Villa Borghese e all'Ara Pacis saranno aperte tre nuove stazioni di ricarica elettrica per il servizio di car sharing "verde", a attivato il servizio di raccolta pneumatica dei rifiuti. (Leggi l'articolo)
Incredibile al Municipio III!
Riceviamo e pubblichiamo anche qui un articolo tratto dal blog del Comitato Promotore della Delibera di Iniziativa Popolare contro i cartelloni abusivi. Dopo una serie di trionfali passaggi nei vari Municipi, con approvazioni quasi sempre all'unanimità (vedi II, XI, XV, XX Municipio) la Delibera incontra il suo primo stop nel Municipio III. Qui trovate i nomi dei consiglieri astenuti.
Emergenza graffiti a Montagnola
Ancora una carrellata di orrori metropolitani. Graffiti, graffiti, sempre e solo graffiti. A Roma ormai non c'è emergenza più grande di questa. Ogni superficie scrivibile è stata devastata da queste scimmie disadattate. Muri, saracinesche, portoni, serrande, pensiline. E adesso anche le strade, i marciapiedi, i cortili. Scritte politiche, tags, murales e dediche d'amore. Ce n'è per tutti i gusti. Di questa vera e propria emergenza sui media non si parla mai. Mai un servizio sul telegiornale, mai un servizio in nessun programma. Ne parlano solo, a volte, Le Iene e Striscia la Notizia. In tono leggero e ironico, come fosse un problema da niente. I graffiti vandalici sono la prima causa di degrado visivo della città di Roma. E se il fenomeno deriva da una mancata educazione da parte delle famiglie, gli effetti di simili catastrofi rischiamo di portarceli dietro per generazioni e generazioni. Prendiamone atto e facciamo partire un programma serio di rimozioni. Non un servizio di volontariato (che ci sta anche bene, ma non può essere l'unica arma). Qui serve un vero e proprio Piano Marshall. Servono montagne di soldi, investimenti sul futuro, una programmazione degli interventi. Serve un obbiettivo da rispettare. Servono leggi severe e guai a chi sgarra. Serve introdurre l'obbligo per commercianti e residenti di ripulire i palazzi danneggiati! Così poi, quando il pischelletto coglione verrà beccato con la bomboletta in mano dal genitore incapace o dal vicino, riceverà la suddetta bomboletta dritta nel culo. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: siamo gli ultimi della classe. Non esiste altra città al mondo messa male come Roma. Nelle città del mondo civile le superfici imbrattate saranno al massimo il 10-15% del totale. Da noi a Roma abbiamo il 90% di ogni superficie vandalizzata. E non parliamo solo di muri. E' un'emergenza vera e propria che coinvolge tutto. Intanto beccatevi queste foto scattate da Les.
Nuova bonifica a Via Baldo degli Ubaldi
Vi ricordate? Meno di un mese fa avevamo ripulito l'ascensore della metro a Via Baldo degli Ubaldi, cancellando i graffiti e staccando i manifesti abusivi appiccicati al vetro. Ebbene, tempo poche settimane e i taggers sono tornati a colpire, esattamente come ci aspettavamo. Bisogna capirli, questi esseri disadattati. Per loro qualsiasi elemento di arredo urbano che sia integro rappresenta un vero e proprio affronto, devono per forza scriverci sopra. Idem per i muri, i segnali stradali, ora persino le vetrine dei negozi. Il graffitismo vandalico ha raggiunto livelli imbarazzanti. Ormai qualsiasi cosa venga ripulita dura al massimo qualche giorno, e subito compaiono sopra decine di tags e imbarazzanti "throw-ups" tondeggianti, che di artistico non hanno proprio niente. Così è successo a Via Baldo degli Ubaldi. Andiamo lì, cancelliamo le scritte e che succede? Dopo pochi giorni arieccoti le tags nuove di zecca. Ma noi non vogliamo dar soddisfazione a queste scimmie, e così siamo andati lì a cancellarle di nuovo. Il risultato potete vederlo nelle foto prima/dopo. Ma non è finita qui. Avevamo giusto finito il lavoro, quando due attacchini scendono dall'auto con l'intenzione di incartare i vetri appena bonificati e ripuliti con decine di manifesti del PDL. Gli diciamo che non è il caso e li invitiamo gentilmente ad andarsene. E stavolta, per fortuna, non fanno storie. A questo punto, ripulito l'ascensore della metro e sventato il blitz attacchinaro, non restava che bonificare completamente la zona dalle affissioni abusive attaccate ai pali e agli alberi. Affittasi, vendesi, adesivi dei traslocatori e un mucchio di locandine del concerto di capodanno con Barbarossa e Marcorè. Una bonifica integrale di tutta la strada. Di volantini e cartaccia varia non rimane più traccia. Ma quanto durerà? Dipende da noi, da tutti noi. In questa lotta contro il degrado serve l'aiuto di tutti. Da soli, purtroppo, si fa ben poco.
Una città abbandonata a se stessa
Che Roma fosse una città sporca, degradata, invivibile, non lo scopriamo certo oggi. Ormai siamo (tra virgolette) "abituati" a sorbirci ogni giorno la nostra razione di orrori metropolitani. Eppure a volte capita quella giornata in cui magari ti va tutto storto, in cui magari ti rode già di tuo, e in cui il degrado e l'invivibilità di questa città ti si manifesta in tutta la sua violenza e senza mezze misure. La sensazione è che Roma non sia mai stata così degradata come lo è oggi. Si, è vero, vent'anni fa c'erano i monumenti e i palazzi anneriti, le piazze trasformate in parcheggi, ma la città aveva una sua "piacevole piattezza" quasi romantica, con quella sua immagine di città in cui il tempo si è fermato. Oggi la patina di smog e del tempo che corrodeva i palazzi è stata sostituita da una selva infinita di tag, murales e scritte sui muri. Non ci sono più le piazze parcheggio, ma il numero di auto è aumentato a livelli esponenziali. Ma, soprattutto, in questa città il tempo non sembra passare mai. Abbiamo ancora strutture e servizi degni degli anni '60, corrosi dall'incuria, dal menefreghismo e dal tempo. Una città strutturalmente arretrata, a livelli da quarto mondo, che si regge sul filo sottile del "Dio ce la mandi buona". Negli anni non si è messo mano a nessun progetto sistemico su larga scala per riammodernare Roma. I lavori pubblici sono sempre più di infima qualità, evidentemente è il prezzo da pagare per chi deve accontentare le aziende amiche. Così capita che 10 minuti di diluvio facciano allagare strade, creino ingorghi disumani, aggravati dalla romanissima pratica della doppia fila. Uscendo a cena un parcheggiatore a San Lorenzo a cui non vuoi pagare il "pizzo" ti si presenta con un coltello in mano, proprio davanti alla Caserma dei Carabinieri. Aiutato magari dal buio dei lampioni fulminati. Capita pure che una strada chiusa a Testaccio sia segnalata da un cartello buio, storto e completamente ricoperto dalle tag. E che nessuno lo noti, e che si crei un ingorgo mostruoso anche lì, con le auto incastrate in retromarcia. Capita eccome. Benvenuti a Roma.
Il degrado "invasato"
Due segnalazioni, di Les e Marco, sul degrado delle fioriere che "abbelliscono" (o meglio, dovrebbero abbellire) le strade della nostra città.
Carissimi Signori, vorrei segnalare alla Vostra attenzione lo stato di degrado in cui versano i vasi all'entrata del Vostro Teatro Salone Margherita. Sono anni che sono rotti senza piante e pieni di rifiuti che gettano i turisti tutti i giorni. Il degrado della nostra città ha raggiunto livelli assurdi ed è giusto rispettare luoghi e strade così frequentate da turisti di tutto il mondo. Vi prego di rimuoverli o di sostituirli al più presto. Vi ricordo inoltre che questa segnalazione sarà inoltrata al presidente del primo municipio, a vari blog sul degrado di Roma e alla polizia municipale. Grazie. (Marco)
Scenari da terzo mondo
Mentre in Germania ci si pone l'obbiettivo di arrivare a "rifiuti zero" entro il 2020, ricavando energia e denaro dagli scarti, qui a Roma continuiamo ad annegare nella monnezza. Con la discarica più grande d'Europa ormai satura che continua ad essere utilizzata (e ad avvelenare la gente) e la recente "invasione" di topi (notizia dell'estate scorsa) che escono dalle fogne attirati dalla sporcizia delle nostre strade, perennemente invase dai rifiuti. Ci manca solo una epidemia di colera a sancire la definitiva annessione della nostra città incivile al terzo mondo. Una città che affoga nell'immondizia, con i topi che scorrazzano indisturbati per le strade, l'immagine più eloquente dello schifo che siamo. Così, parlando della Capitale di un paese europeo, fa un certo effetto discutere di inquinamento delle falde acquifere, di avvelenamento da metalli pesanti e di invasione di topi. Eppure lo stato delle cose è questo ed è bene prenderne atto. Gli antichi romani costruivano acquedotti, noi li avveleniamo con la monnezza. Una regressione allo stato barbaro inarrestabile. Niente di nuovo sotto il sole, direte voi. Ma quel che stupisce è la totale noncuranza e menefreghismo del romano medio di fronte a un simile raccapriccio. Con la gente che, di fronte a cumuli di monnezza sparpagliata a terra fa finta di niente, li scavalca con un passo e prosegue dritto, senza indignarsi minimamente. E intanto ai piani alti si continua a girare attorno al problema appositamente per non risolverlo. Privatizzazione dell'AMA, raccolta porta a porta in ogni quartiere, chiusura della discarica di Malagrotta e provvedimenti da EMERGENZA sui rifiuti da adottare subito. Perché, anche se non lo sappiamo e nessuno ce lo dice chiaro e tondo, è bene aprire gli occhi e prenderne atto: siamo in piena emergenza!
Manifesti abusivi: una piaga senza fine
In tempi di crisi e incertezza politica, si avvicina lo spettro delle elezioni e con esso la prospettiva di una nuova, devastante, campagna di incartamento globale della città. Non che oggi il quadro sia migliore, e visto lo stato in cui versa Roma, aggiungere altro degrado a questo scenario raccapricciante è da folli. Intanto il Messaggero pubblica una lettera del nostro Stefano.
A farne le spese qualsiasi superficie piana utilizzabile ma le vittime preferite continuano ad essere i casottini degli ascensori metro ed i cassonetti gialli della differenziata. Così, se da un lato di Baldo degli Ubaldi ci informano che "la Polverini ce l'ha fatta ed ha salvato la sanità" dall'altro lato strada, in perfetta par condicio, l'opposizione ci dice che non è così. Gli spazi residui sono naturalmente occupati da "abbruciatori di prezzi", imbianchini onesti, aperitivi al centro sociale, scritte sui muri e amenità varie.
Signori politici date l'esempio, cominciate voi a fare qualcosa di buono per i cittadini: questa roba attaccatevela nella cameretta vostra, cosi potete cantarvela e suonarvela da soli in tutta tranquillità. (Stefano)
Il Palazzo delle Poste a San Paolo
Ancora nuove immagini degli orrori romani. Qui siamo al Palazzo delle Poste di San Paolo, un edificio ripulito di recente e nuovamente vandalizzato dai moderni barbari con la bomboletta. A vedere queste immagini ci cascano le braccia. Se queste sono le armi con cui intendiamo combattere questa battaglia, allora siamo destinati a perderla. A cosa servono questi interventi di ripulitura se non a prendere soldi alla gente e a buttarli direttamente nel cesso. Che senso ha pulire senza trattare le superfici? Lo chiediamo a chi si è fatto carico dei lavori, ma anche alle ditte stesse. Com'è possibile che la stragrande maggioranza degli edifici non sia trattato con appositi protettivi? Non ci vuole un genio per capire che sia così, dato che sui muri trattati basta un acquazzone per far scivolare via la vernice. Eppure i muri di Roma sono tutti devastati, sia quando fa bello sia quando diluvia. Non ce n'è uno che si salva. Il trattamento protettivo deve entrare nei pacchetti delle aziende che offrono i servizi di ripulitura. Gli sgravi promessi dal Comune devono essere vincolati all'utilizzo dei prodotti protettivi. Solo così si può sperare di cambiare veramente le cose, di veder decrescere esponenzialmente, nel giro di pochi anni, il numero degli edifici vandalizzati. Solo così si potrà cominciare a multare, come è giusto che sia e come già oggi prevede la legge, chi non ripulisce i muri del proprio palazzo entro 48 ore. Le ditte di rimozione dei graffiti devono tornare a gestire l'ordinaria amministrazione. Queste pezze provvisorie sono solo un inutile spreco di soldi. Davvero, ve lo diciamo senza alcun intento polemico: smettete di buttare i soldi. Meglio aspettare qualche mese di più, ma investire in un trattamento protettivo. Che poi i prezzi sono francamente ridicoli.
Prendere esempio da questi!
Ieri vi abbiamo mostrato in quali oscene condizioni è il piazzale antistante il Ministero della Pubblica Istruzione. Con tutti i costi della politica, con i soldi che spendiamo noi per mantenere questa gente, nemmeno un centesimo viene speso per rifare i marciapiedi e sistemare il praticello intorno. Il segno evidente che per i nostri politici l'argomento degrado non esiste. Oggi vogliamo mostrarvi un esempio virtuoso che viene dalle scuole. Nei giorni scorsi i ragazzi del Liceo Tacito hanno organizzato una serie di interventi di pulizia delle proprie aule. Due giorni in tutto, per riportare vivibilità e decoro nel loro ambiente. Due giorni certamente ben spesi, rubati a qualche pallosissima e inutile lezione di educazione civica. Spiega Jacopo: "Abbiamo scrostato il vecchio intonaco, rovinato per le infiltrazioni di umidità, passato la carta vetrata e steso la nuova vernice. Il tutto in sole due mattinate. Ci siamo divisi i compiti e, insieme, abbiamo lavorato benissimo". Di contro, Valentina ci spiega le ragioni di questa loro iniziativa: "Alle scuole pubbliche arrivano sempre meno fondi, che non bastano a coprire le spese necessarie. Con questo gesto abbiamo deciso di lanciare un messaggio, non polemico ma costruttivo, alle istituzioni: noi teniamo alla nostra scuola e vorremmo che anche loro se ne prendessero più cura". Niente di nuovo sotto il sole, purtroppo. Continuate a tagliare sulla scuola anziché togliere l'auto blu ai vostri portaborse e a far pagare le tasse ai vostri elettori-evasori. Poi mandiamo i ragazzi a passare 5-6 ore al giorno in una topaia infernale, devastata da incuria e degrado. E vediamo cosa ne esce fuori. E non saranno i vostri interventini spot con telecamere al seguito a convincerci della vostra buona fede. Il malgoverno di questo paese e di questa città è da sempre sotto gli occhi di tutti. I complimenti li facciamo a questi ragazzi, loro si che se li meritano.
Ministero della Pubblica Distruzione
A prima vista sembra uno scenario post-bellico. Un pezzo di città triturato da una granata e abbandonato a se stesso. Invece è un pezzo del giardino e del marciapiede esterno del Palazzo del Ministero della Pubblica Istruzione. Guardate in quali condizioni abominevoli si trova. C'è di tutto. Un marciapiede bucherellato e moribondo, impietosamente coperto da un tappeto di foglie impastrocchiato dall'acqua. Un giardinetto spelacchiato ricoperto da buste di plastica e cartacce varie. Il lastrone di marmo che delimita il giardino dal marciapiede, spaccato in un punto e abbandonato lì da chissà quanto. Il giardinetto umiliato, stuprato, barbarizzato da un cartellonaccio storto e rachitico che nemmeno si regge in piedi. Due cabine (una sembra un pisciatoio) devastate da affissioni e tag. Un segnale stradale storto, quasi cadente. Un palo della luce con un bel VENDESI abusivo attaccato sopra e residui di carta, colla e altre schifezze varie risalenti ad ere geologiche fa, appiccicati sopra. E non è tutto. Vedeste in quali condizioni di degrado versa la zona tutta intorno all'edificio. Tra le auto in sosta vietata, una selva di cartelloni abusivi e un mini-parchetto frequentato da tossici e barboni. Qualche settimana fa Les ci aveva mostrato le tag sul palazzo. Insomma cos'altro vi serve per montare un caso mediatico? Tutto questo mescolato insieme ci dà un quadretto raccapricciante degli orrori romani e della nostra inciviltà. A partire da tutti, dal primo all'ultimo dei cittadini. Perché nessuno ne parla? Ma fatelo un bel servizio su questo! Andate a fare un confronto con un qualsiasi altro paese del mondo. Non dico New York, Parigi o Londra, ma andate a vedere a Bucarest, a Tirana, a Medellin, a Mumbai. Andate a raccontarlo a un cittadino del mondo civile che questa è la sede di un Ministero. Vi riderà dietro per giorni. Incivili e barbari, coloro che tollerano tutto questo.
L'assalto dei barbari, il silenzio dei media
Scritte sui muri, locandine, manifesti e fogliacci vari affissi con la colla sulle finestre. Uno scenario orrendo cui Roma ormai si sta lentamente abituando. E' la calata dei barbari che si stanno mangiando e corrodendo ogni angolo della città. Qui siamo in Viale Trastevere, e questa è la fine che fa un esercizio commerciale quando chiude i battenti. Nulla sfugge alla furia vandalizzatrice di questo esercito di scimmie. E quando questi vengono risparmiati (nei rarissimi casi in cui questo avviene) ci pensano i nostri politici, che pagano appositamente gli attacchini per deturparlo. E così muri e finestre finiscono incartati per la gioia del popolo votante, che evidentemente prova un godimento speciale nel vedere i faccioni dei candidati replicati in serie. Oppure, semplicemente, sono stati abituati così e i media, le scuole, le famiglie non fanno nulla per aprire loro gli occhi. Il degrado ormai è parte di noi. Di questo devastante fenomeno sociale abbiamo ormai tutti i caratteri distintivi. Il nostro blog serve proprio a questo, ad aprire gli occhi alla gente sul problema numero 1 di questa città che sta andando letteralmente a pezzi. Degrado, inciviltà, malcostume, abusivismo, arredo urbano fatiscente o inesistente, monumenti che cadono a pezzi. Non ci facciamo mancare niente. Questa foto è l'esempio lampante di cosa accade quando si lascia una città intera in balia della gente. Tutto tende spontaneamente al degrado, l'inerzia è questa ma nessuno ne ha ancora preso atto. Come una carcassa di animale lasciata in balia di vermi e avvoltoi. E allora ci piacerebbe vedere un programma apposito sulle reti Rai che parli di degrado, trattando l'argomento come fenomeno sociale. Non solo scampoli di Report, Iene e Striscia la Notizia. Ci piacerebbe che le scuole organizzassero manifestazioni contro il degrado delle loro classi. E voi insegnanti, che ruolo avete in tutto questo?
Strappare, strappare, strappare!
Le affissioni abusive sono illegali e vanno strappate senza pietà. Spesse volte ci viene detto da più parti che la nostra azione è un inutile spreco di tempo e di energie, che è tutto inutile, che è come cercare di svuotare il mare con un secchiello, o peggio ancora con un cucchiaino. Io dico che, se non cominciamo mai, non saremo mai tanti abbastanza per sconfiggere i malcostumi di questa città. Certo, dovrebbe essere qualcun altro a farlo al posto nostro, qualcuno che è pagato per farlo. Noi non abbiamo nemmeno le autorizzazioni per poterlo fare, non sulla carta. Anche se nessuno ci denuncerebbe mai per aver estirpato un'affissione abusiva, perché sarebbe come ammettere pubblicamente il suo abuso. Non dimentichiamoci che c'è un ordinanza contro le affissioni abusive. In questi giorni si fa un gran parlare di volontariato civico, di proposte in questo senso, come i "volontari AMA". Le stesse iniziative promosse da ReTake Roma e dagli ambasciatori americani, per i quali il Sindaco in persona ha espresso parole di elogio. E' il segno che dobbiamo rimboccarci le maniche tutti quanti, che i mezzi per poter migliorare i pessimi servizi che abbiamo e per ripulire questa fogna di città non ci sono. Che il degrado corre veloce e si mangia continuamente pezzi di città e non riusciamo a star dietro a questa barbara furia vandalizzatrice. E allora io credo che nessuno in nessuna sede si sognerebbe mai di disincentivare l'opera di volontari che combattono il degrado. Per questo vi invito a combattere il degrado senza paura. Strappiamo tutte le affissioni abusive. Non lasciamole al palo. Togliamo gli stickers adesivi dei traslocatori, e quando saremo in tanti gli stessi traslocatori scopriranno che non sarà più conveniente. Mai più tolleranza per chi devasta Roma. Creiamo un'associazione di cittadini virtuosi. STRAPPARE, STRAPPARE, STRAPPARE TUTTO! SENZA PIETA'!
La fine che fanno i volantini
Lo scorso giovedi sera, passando per viale Trastevere, tra il degrado folle che ormai avvolge il quartiere, mi sono soffermato nel solito spettacolino indecente di degrado che il fenomeno della pubblicità abusiva si porta appresso. Decine e decine di volantini pubblicitari abbandonati sulle fessure della pubblicità esterne ai portoni, molti abbandonati addirittura in terra, chissà forse pensando che qualcuno li avrebbe presi da lì... finiti sparsi ovunque, come era logico attendersi. Nella prima foto potete vedere uno di questi portoni invaso da cartaccia, ma vi assicuro che erano ben più di uno in quelle condizioni. Certo, niente in confronto alle scritte sui muri, all'invasione di cartelloni e bancarellari, alle affissioni abusive, alla sosta selvaggia, ai cumuli di monnezza che ancore infestano i vicoli del quartiere (ebbene si!), nonostante il dilettantesco e fallimentare piano dell'AMA di raccolta porta a porta. Ma i volantini pubblicitari caduti in terra rappresentano di gran lunga la prima causa di sporcizia delle strade e di questo bisogna tener conto quando si fanno certi ragionamenti sul perché delle strade sporche. Senza volantini non ci sarebbe quasi più bisogno di spazzare le strade, o lo si farebbe nella metà del tempo. I marciapiedi non sarebbero invasi da cartaccia nell'attesa (spesso vana) che qualche operatore ecologico passi di lì. Esiste un'ordinanza che lo vieta, ma come potete ben vedere, nessuno la fa rispettare. Ed è logico che sia così, perché il pugno di ferro su questo porta via voti e consensi. A noi, invece, non ci vota nessuno, ed è per questo che una quarantina di questi volantini abbandonati in terra, li abbiamo raccolti e cestinati. E adesso veniteci a dire che non siamo autorizzati a farlo. Detto tra noi, chissenefrega.
Bye bye Dolce Vita
Proprio oggi chiude i battenti il Festival del Cinema di Roma. Qualche spunto di riflessione in questo articolo firmato da Les.
Un'anno fa Riprendiamoci Roma denunciò lo stato di degrado assurdo della nostra città, ben visibile nei film italiani e stranieri. Ci scrivemmo anche un post circa un anno fa e poi spedimmo una lettera al direttore del Festival, a tutto il suo staff e persino al presidente della Roma Film Commission che poi è l'ente che si occupa di "vendere le location" ai produttori cinematografici e televisivi. Ottobre 2009-Novembre 2010, è passato più di un anno. La situazione non è cambiata, anzi è peggiorata. Roma è una città inguardabile e la situazione peggiora giorno di più. Non c'è un luogo che si salva, dal centro alla periferia, solo graffiti, sporcizia, cartelloni abusivi, giardini secchi e pieni di monnezza. Un'immagine da Terzo Mondo, non certo da città della Dolce Vita dei bei tempi che furono. Non fa eccezione l'entrata dei Cinecittà Studios, tripudio di squallore indecente per uno dei luoghi simbolo della nostra cultura. Guardate com'è ridotto: le scritte su ogni centimetro di muro, come se fosse un magazzino abbandonato. A pochi metri dall'entrata degli studios, una fermata dei pullman a pezzi con i manifesti abusivi attaccati sopra. E questa sarebbe la fabbrica dei sogni? Facciamo un confronto. Ecco gli studios americani: Universal, Sony Pictures, Warner Bros, Paramount, DreamWorks. Un altro pianeta rispetto a noi. Ma i produttori italiani se ne fregano,si cullano nella loro sciatteria da perfetti italiani quali sono. Così gli attori e i registi romani, che non hanno detto mai una parola contro il degrado, vivono in quartieri imbrattati dal primo all'ultimo muro. Ma a loro va bene così. Eh sì cari amici, abbiamo gli unici artisti al mondo a cui non piace la bellezza, ma la monnezza. E ormai non c'è più un luogo a Roma dove poter girare un film.
Il macchiaiolo
Ciao Luca, ciao Les. Vorrei segnalarvi una nuova forma di graffito che è comparsa in centro città. Si tratta di macchie di spray nero sui muri e sulle cornici in travertino di tutta la zona attorno alla Fontana di Trevi e Galleria Alberto Sordi. Le foto si riferiscono a Via di S. Maria in Via, ma le vie laterali ne sono piene. Al peggio non c'è mai fine. Oggi ho chiamato l'ufficio del Decoro Urbano per chiedergli di cancellare le tags sulle traverse di Via del Babuino, Via Condotti, Via Frattina e via del Corso, ma mi hanno detto che loro intervengono solo per rimuovere scritte ingiuriose e politiche. Se l'amministratore del palazzo non interviene, nessuno mai le rimuoverà. Ma vi rendete conto? Inoltre mi diceva che la situazione è nettamente migliorata con la giunta Alemanno perchè gli interventi sono più numerosi. Non ho parole... non ho davvero parole! Dobbiamo fare qualcosa!
Eh già, Marco, neanche noi abbiamo parole. Intanto abbiamo la conferma (semmai ce ne fosse stata bisogno) che l'AMA non interviene per ripulire i graffiti. La percentuale delle scritte ingiuriose e politiche sarà l'1 per mille del totale. Praticamente l'AMA rimuove i graffiti una volta ogni morte di Papa. E Mister "faccia come il culo" ha anche il coraggio di dire che con Alemanno la situazione è migliorata. Un disastro era e un disastro è rimasta. Insegnategli almeno a fare 2+2 a questi. Per quanto riguarda il da farsi, Marco, come tu ben sai per ripulire un edificio occorre che sia d'accordo tutto il palazzo, occorre chiedere permessi, e si rischia pure di finire denunciati se a qualcuno non va bene il nostro lavoro. Ma non preoccuparti, in qualche modo faremo.
L'ennesimo sfregio
Lo stavamo aspettando e puntualmente è arrivato. Il volgare sfregio della teppaglia con la bomboletta in mano, che ormai ha battezzato tutti i muri di Roma. Non se ne salva uno, e vi invito a farci caso quando mettete il naso fuori dalla porta. Guardatevi attorno e ditemi quanti palazzi sono puliti. In questo scenario di vera e propria emergenza, nessuno si sogna di dotare gli edifici con superfici in marmo di una adeguata protezione contro gli atti vandalici di queste scimmie. Nemmeno negli edifici di nuova concezione. Come questo, costruito in tempi recenti lungo Viale Marconi nell'ambito di un interessante (ma dagli esiti incerti) progetto di riqualificazione urbana. Men che meno i condomini si sognano di ripulire il palazzo, dato che sanno benissimo che tempo due giorni e le scimmie incivili torneranno a scriverci sopra. E allora perché dover sborsare 200 euro a metroquadro per una sabbiatura, quando con 2 euro il primo stronzo può devastarti tutto di nuovo? I prezzi che le aziende praticano sono ovviamente fuori mercato. Certo, c'è da dire che una sabbiatura ha i suoi costi per un milione di possibili motivi, tutti condivisibili e giustificabili. E allora forse vuol dire che è sbagliato il rimedio, alla radice. Se una cosa è troppo costosa, è destinata a fallire. E allora rivolgiamo la nostra attenzione altrove. Ai prodotti protettivi, ad esempio, che garantiscono una protezione duratura nel tempo. Ma dove sono le aziende che offrono questi servizi? Perché non girano in lungo e in largo i quartieri di Roma, coinvolgendo i cittadini in operazioni di ripulitura di intere strade, a costi ridotti? Ce lo chiediamo ogni volta, e l'unica risposta che ci viene in mente è che evidentemente a loro va bene così. Che nessuno fa questo per passione o vocazione, è semplicemente un lavoro come un altro, e se rende comunque e senza fatica non c'è motivo alcuno di aumentare il carico di lavoro e imbarcarsi in avventure impossibili. E pensare che noi saremmo anche disposti a farvi pubblicità gratis. Fateci sapere, se siete interessati.
Una volgare speculazione
Chi segue questo blog sa quanto noi siamo sempre stati favorevoli al Gran Premio di Roma. In prospettiva, più che il ritorno economico, ci piaceva l'idea che il rione ne uscisse fuori riqualificato con interventi sull'arredo urbano, nuovi marciapiedi e l'ipotesi suggestiva dell'interramento della Cristoforo Colombo, con conseguente pedonalizzazione dell'asse monumentale che va dalle Tre Fontane al Palalottomatica. Cosa positiva sarebbe stata il ritorno d'immagine per un quartiere unico nel suo genere in Europa, che avrebbe tutte le carte in regola per costituire, da solo, un polo di attrazione turistica, molto più di quanto non lo sia ora. Le architetture del ventennio, ma anche la nuova Nuvola e gli edifici residenziali di Renzo Piano, nonché l'Acquario virtuale e l'apertura al pubblico del Palazzo della Civiltà e del Lavoro, alias Colosseo Quadrato, trasformato in museo della moda e del design con annesso ristorante panoramico. Un intervento all'arredo urbano sarebbe assolutamente necessario per rilanciare il quartiere. Ma alla vista del progetto abbiamo letteralmente strabuzzato gli occhi. Nessuna traccia degli interventi sull'arredo urbano, né dell'interramento della Colombo. Il progetto prevede la costruzione dei due mostri osceni che vedete nel rendering qui sopra. Un abominio che ci lascia senza parole, uno stupro in piena regola, inaccettabile e irricevibile senza se e senza ma. L'architetto che ha partorito questa cacata mostruosa è, citando Repubblica, Carlo Maria Sadich, già autore del "Soratte Outlet". E così, in uno dei quartieri meglio disegnati d'Europa, esemplare manifesto dell'architettura del ventennio, consentiamo a un architetto di centri commerciali di piazzare una volgarissima "carie" informe. Senza un bando internazionale, senza una gara. Un modello di edilizia che in Europa è bandita da anni, e che a Roma trova terreno fertile a causa della cafonaggine di certi indidivui inopportunamente piazzati nei posti che contano. Altro che Gran Premio. Questa è una volgarissima e irricevibile speculazione edilizia.
Passeggiata a Piazza dei Cinquecento
Mettetevi comodi ed osservate con i vostri occhi il più allucinante e grottesco viaggio negli orrori di Roma. Uno dei più raccapriccianti report che siano mai stati postati qui sul blog. Roma è una città totalmente abbandonata a se stessa. E basta guardare queste immagini per rendersene conto. Un'anarchia di degrado sconvolgente, che nemmeno nelle peggiori Capitali del terzo mondo hanno mai conosciuto. Non so quando il cittadino romano medio se ne renderà conto, ma ora come ora sembra completamente assuefatto da un degrado incredibile. In questa passeggiata antidegrado, organizzata in occasione della visita di Manuele di Degradodivarese, abbiamo fatto un vero e proprio tour degli orrori. Indicazioni stradali devastate e rese illeggibili dalle tag, cartelli turistici corrosi dalla colla delle affissioni abusive dei peracottari nostri concittadini. La Municipale, che oltre a tollerare doppie file a non finire continua a lasciare traccia della propria inciviltà, lasciando ai pali quegli osceni nastri gialli. Verrebbe voglia di prenderli uno ad uno per un orecchio e farglieli mangiare. Guardate la doppia fila davanti all'Hotel Exedra, unico 5 stelle al mondo contornato da un degrado simile. Guardate i colonnotti divelti e lasciati lì, buttati in mezzo alla strada, in attesa che il primo motorino ci passi sopra, e il conducente finisca sfracellato a terra. L'inefficienza del comune è catastrofica. Non son capaci nemmeno a raddrizzare un colonnotto divelto. Guardate le Terme di Diocleziano, racchiuse da decenni in una gabbia da pollaio. Guardate il segnale stradale divelto, buttato sull'erba morta, con alle spalle un raccapricciante tripudio di affissioni abusive pagate dai politici. Guardate la cassa di cornetti abbandonata proprio davanti al cartello turistico, come l'AMA prescrive. Tanto per ricordare ai turisti che razza di gente siamo. Per la cronaca, Les e Manuele hanno estirpato una cinquantina di affissioni, altrettanti stickers, e un paio di nastri gialli della Municipale.
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