Stacchinaggio all'Aurelio
Vi siamo mancati? Effettivamente in questi ultimi due mesi abbiamo un po' trascurato le passeggiate antdegrado. A causa di impegni di vario genere, tra vacanze, viaggi e studio, non abbiamo avuto molto tempo da dedicare alle nostre consuete opere di stacchinaggio. Ma ora siamo pronti a ripartire, e lo facciamo alla grande con un massiccio intervento al Quartiere Aurelio. Là dove sta nascendo un interessante nucleo di cittadini virtuosi. Nel nostro blitz ci siamo soffermati principalmente sulle affissioni abusive e sui volantini pubblicitari, proprio mentre giunge notizia della proroga di un anno dell'ordinanza antidegrado che vieta tali pratiche. Avremmo voluto coordinarci con la Polizia Municipale, che già tempo fa si era mostrata interessata alla nostra azione, ma non c'è stato modo di avvertirli per tempo. Lo faremo, comunque, in seguito, nell'ottica di una sempre maggiore integrazione con le forze deputate a contrastare questi fenomeni. Per la cronaca, abbiamo staccato una sessantina di affissioni abusive da pali, muri e ogni altra superficie verticale e tolto dai tergicristalli altrettanti volantini pubblicitari. Molti li abbiamo raccolti da terra. Abbiamo anche rimosso una decina di sticker abusivi dei traslocatori. Godetevi le foto del nostro blitz e ricordatevi: se vedete un'affissione su un palo staccatela, se vedete un volantino su un tergicristallo toglietelo, prima che finisca in terra. Per il futuro, stiamo pensando di organizzare una iniziativa in pieno giorno, in centro. Di idee ne abbiamo tante, ma per metterle in pratica serve l'impegno di tutti. E' ora di scendere in campo in prima persona per difendere la nostra città. NB: Vuoi partecipare anche tu alla prossima paseggiata antidegrado? Contattaci.
Latrina Imperiale

Questa cosa ci piace. Ci piace perché è il segno che i romani si sono rotti le scatole. Di vivere in una città in cui perfino il suo monumento simbolo è trattato come una latrina. Per sapere di cosa si tratta, leggetevi l'articolo di Carlotta de Leo.
Vi postiamo solo qualche stralcio: [...] Gli angoli più nascosti sono utilizzati come orinatoi e toilette en-plein-air a ogni ora del giorno e della notte. Una bella accoglienza davvero per chi arriva nella Capitale. "La mattina è pieno di escrementi chiaramente umani". [...] "È uno schifo, una vera vergogna" dice guardando in basso un signore milanese a spasso per i Fori in tarda mattinata. Poco prima, nello stesso angolo, un venditore abusivo di ombrelli e souvenir si era abbassato i pantaloni con tutta tranquillità sotto i nostri occhi. "Sono proprio loro che fanno i loro bisogni qui. Non si allontanano per non perdere neanche un affare - accusano i residenti - Si aggiungono poi i senzatetto e gli sbandati che usano i Fori come latrina. Basta guardare i muri e gli anfratti nascosti. La puzza è tremenda. Noi abbiamo provato a chiamare l'Ama, ma dicono che non è di loro pertinenza. Abbiamo chiamato la Sanama, ma non viene nessuno. E allora, a turno, buttiamo noi cinque litri di varechina". [...] "La situazione è la stessa ogni mattina: nessuno ha mai pulito seriamente eppure è chiaro che serve un intervento continuo anche per evitare problemi igienico sanitari" confermano gli addetti del visitor center.
Avete capito? Pulire a due passi dal Colosseo non è pertinenza dell'AMA. E così i venditori abusivi continuano a cacare e a pisciare sul belvedere che si affaccia sul Colosseo. E se volete vedere in che razza di modo animalesco è stato ridotto il piazzale del Colosseo, cliccate qui. NB: Solo per stomaci forti.
I treni della vergogna
Il non-rispetto per la cosa pubblica è il tratto distintivo dei romani e si vede benissimo anche dai treni che prendono ogni giorno. Prendete ad esempio la Fara Sabina-Fiumicino, detta FR1. E' la linea che prendono i turisti per andare all'aeroporto di Fiumicino ed è la stessa che ferma alla Fiera di Roma e a Parco Leonardo. Noi eravamo diretti lì, al nuovo centro commerciale della periferia sud-ovest. Abbiamo preso il treno alla stazione Trastevere e, una volta saliti a bordo, ci siamo resi conto che i vagoni relativamente nuovi erano già stati vandalizzati dai ragazzini che imparano a scrivere sui muri da quando hanno 5 anni. Vandalizzati e non ripuliti, ma forse un servizio di pulizia per questo schifo non è nemmeno previsto in un paese incivile come il nostro. Tags e scritte infantili con i nomi dei fidanzatini e gli sfottò in comitiva. Quanto rimarranno quelle scritte? Per molto tempo e i ragazzini si convinceranno che scrivere sui treni è normale perché nessuno dice niente e nessuno pulisce. Ma non finisce qui. Nello stesso vagone i vetri dei finestrini sono oscurati dai graffiti e non si vede più quello che c'è fuori. In un solo vagone, la dimostrazione che tutti scrivono sui muri: i ragazzini delle medie, gli adolescenti hip hop e i ragazzi delle crew che hanno vent'anni. Più generazioni accomunate dalla convinzione che scrivere sui muri (e quindi sui treni) è normale. Ne ho la conferma quando scendo a Parco Leonardo: la stazione, neanche a dirlo, è piena di scritte. Anche qui tags, scritte infantili e sfottò goliardici. Dal treno alla stazione non c'è differenza. Scritte sui muri ovunque. Così crescono i bambini a Roma, con l'idea che scrivere sui muri è normale. E nessuno li sgrida, perché i "grandi" la pensano come loro! (Les)
Bancarellopoli senza fine
Reportage allucinante di Les: bancarelle ovunque, in doppia fila, in mezzo alla strada, in curva, davanti ai monumenti. Questa è Roma. Occhio a non vomitare.
L'invasione di bancarelle ha raggiunto livelli impressionanti. Siamo l'unica città i cui marciapiedi sono sistematicamente invasi dal commercio ambulante di ogni tipo, dai banchi di vestiti ai lenzuoli per terra fino ad arrivare ai camion bar di fronte ai monumenti. Le bancarelle ci sono sempre state ma ora sono troppe, occupano i marciapiedi e impediscono di camminare. In più hanno sempre il furgone-magazzino in sosta vietata e chissà perché i vigili non gli fanno mai la multa. Solo a Roma ci sono le bancarelle ai capolinea degli autobus. A Londra non lo permetterebbero MAI. Solo a Roma le bancarelle s'impadroniscono dei marciapiedi, costringendo le persone a camminare in fila indiana. A Parigi non lo permetterebbero MAI. Solo a Roma le bancarelle parcheggiano i furgoni in sosta vietata, in curva, davanti ai monumenti. A Madrid non lo permetterebbero MAI. Senza contare che all'estero le bancarelle hanno un design gradevole mentre a Roma sono esteticamente orribili. Degli accrocchi metallici che vendono merce taroccata e quando se ne vanno lasciano la monnezza per terra. Ricapitoliamo: le bancarelle a Roma sono in evidente soprannumero, bloccano i marciapiedi, parcheggiano in divieto, sporcano, vendono merce falsa e sono brutte dal punto di vista estetico. Non capite che bisogna cambiare? Meno bancarelle, più belle, con merce di qualità, posizionate in modo giusto, senza essere d'intralcio ai pedoni. Come nel resto d'Europa. I romani capiranno? Difficile, sono abituati alla caciara, a loro pare normale che le strade siano piene di bancarelle. Se provi a dire qualcosa contro le bancarelle ti rispondono "Che fastidio te danno?". Classica frase che giustifica ogni cosa in questa sciagurata città. (Les)
Cartellopoli continua
Nell'attesa (e nella speranza) che il blog Cartellopoli venga dissequestrato quanto prima, torniamo ad occuparci del flagello dei cartelloni abusivi. La peggiore catastrofe abbattutasi su Roma negli ultimi 20 anni, peggiore perfino di ogni possibile speculazione edilizia. Perché colpisce la città tutta, dal centro alla periferia, deturpandola, umiliandola, mortificandola in ogni suo angolo. Perché rende la città più pericolosa e fa arricchire ditte (non tutte, ma molte si) dalla gestione e provenienza non propriamente trasparente. Siamo all'EUR, all'altezza del Palalottomatica. Les ci propone questo bel confronto prima/dopo, sufficientemente eloquente. Non servirebbero parole per descrivere gli effetti di questa catastrofe. Tuttavia qualcuna vogliamo spenderla. In quel tratto di strada, solitamente trafficatissimo per la presenza dei semafori, ma in teoria a scorrimento veloce, negli ultimi anno sono spuntati ben due cartelloni. Prendete come riferimento gli alberi sulla parte destra della foto e fate voi stessi il confronto. Si tratta dello stesso identico tratto di strada e, come potete vedere, appena due anni fa questi due cartelloni non c'erano. Vi facciamo notare che entrambi i cartelloni violano platealmente il codice della strada, trovandosi a ridosso della carreggiata ed essendo inclinati a 45° nel senso di marcia del guidatore. Ma c'è di più. Uno dei due cartelloni porta il logo del Comune di Roma. Non sappiamo se sia stato effettivamente piazzato lì dal Comune, ma tant'è, questo è quello che i nostri occhi vedono. Dunque anche il Comune di Roma monta cartelloni abusivi. D'altra parte non c'è niente di cui stupirsi. Sono le stesse persone che, in campagna elettorale, fanno largo uso di manifesti abusivi, incartando Roma e devastandone l'immagine. Un consigliere comunale (eletto dai romani stessi!) è il re delle bancarelle e dei camion bar, piazzati davanti ai monumenti e quindi abusivi a prescindere da ogni legge o deroga. C'è quindi da stupirsi se lo stesso Comune si mette a piazzare cartelloni abusivi lungo le strade?
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