Anche in America

venerdì 29 ottobre 2010


L'invasione dei cartellini di vendesi e affittasi attaccati ai pali della luce, ai semafori e ai segnali stradali è un fenomeno relativamente vecchio, che però negli ultimi anni a Roma è letteralmente esploso. Negli ultimi anni l'invasione di pubblicità tarocca, fai-da-te, all'amatriciana, ha raggiunto dimensioni non più tollerabili. Ovunque sono comparse locandine di concerti, discoteche, vendesi e affitasi, avvolte sui pali di ogni genere o attaccate al muro. Questa forma di degrado urbano, che gli inglesi chiamano "flyposting" o "street spam", è diventata negli anni sempre più aggressiva e oggi è quasi impossibile trovare un palo in città che non sia incartato dalla pubblicità abusiva. Il problema dei manifesti sui pali esiste anche in altre nazioni dove però, a differenza che da noi, sono immediatamente rimossi dagli operatori ecologici e sanzionati con multe salatissime. In molte città d'Europa sono stati introdotti pali speciali ricoperti da una opportuna vernice granulosa, che impedisce "fisicamente" l'affissione abusiva. In tutto il mondo il flyposting è visto come un fenomeno da combattere. Perché i manifesti sui pali sono illegali, non pagano le tasse sulla pubblicità e soprattutto sono bruttissimi, creano inquinamento visivo e mettono in ombra il reale utilizzo di semafori e segnaletica. E se ci sono i manifesti sui pali, arriveranno anche gli adesivi e le tag sui segnali stradali, insomma degrado porta degrado, lo diciamo sempre. E' la ben nota Teoria della finestra rotta. Vi invitiamo a staccare sempre gli avvisi di vendesi e le locandine dai pali, come facciamo noi nelle nostre passeggiate antidegrado. E come fanno anche in altre città del mondo. Guardate qui cosa combinano in America i Citizens Against Ugly Street Spam (CAUSS), anche loro impegnati contro le affissioni sui pali, negli Stati Uniti e in Canada. Guardate qui come sono organizzati bene.

"Urban Act" e il "Piano Muri Puliti"

giovedì 28 ottobre 2010


Come tutti saprete, per noi di Riprendiamoci Roma il problema N°1 per l'immagine della città è quello dei graffiti vandalici che imbrattano Roma dal centro alla periferia. Avrete letto in questi giorni del nuovo piano per combattere questa piaga messo in campo dal Comune di Roma. Un piano che parte dalla firma del patto tra sindaco e graffitari, con la presenza del ministro Meloni, un accordo per dare ai writers dei muri legali sui quali disegnare e al contempo stringere i controlli sul vandalismo e iniziare a pulire i muri di tutta la città. Di questo si occuperanno "otto squadre, che si muoveranno con mezzi moderni per la cancellazione delle scritte", dice il Campidoglio. Ma torniamo al patto nominato "Urban Act": ci saranno quattro muri legali per municipio e saranno decisi dai cittadini con un sondaggio online tra varie proposte dei municipi. Per il sindaco Alemanno "la strategia proposta dall'Amministrazione capitolina si fonda sul dialogo con chi ha veramente un intento artistico e sull'inasprimento delle multe per chi scrive al di fuori degli spazi consentiti". Ma voi ci credete davvero? Che ci saranno impiegati AMA a controllare i writers per evitare che scrivano sui palazzi? Diceva così pure Veltroni con il progetto "Cromiae" e sappiamo com'è andata a finire: interi quartieri imbrattati senza che il Comune facesse nulla per impedirlo. I muri legali ci sono ovunque, in America e in Europa, la differenza è che negli altri paesi c'è anche la repressione e le scritte vandaliche le cancellano dopo 24 ore. Da noi rimangono sui muri per anni, con tutte le conseguenze negative del caso (vedi Teoria delle Finestre Rotte). Bisogna pulire immediatamente e stendere un protettivo antigraffiti che permetta la facile rimozione di futuri imbrattamenti. Il Comune di Roma non ha mai parlato di utilizzare i nuovi protettivi antigraffiti e per questo abbiamo scarsa fiducia nella campagna "Muri Puliti". Solo il presidente del III Municipio, Dario Marcucci, ha sperimentato questi prodotti, precisamente sui muri del Mercato di Via Catania. I risultati dopo circa un anno di trattamento protettivo? Giudicateli voi.

Dalla sera alla mattina

mercoledì 27 ottobre 2010


Sempre più fieri di essere romani. E lo dimostrano così, devastando la città. Imbruttendola, degradandola, sfregiandola, incartandola. Quest'area cantiere sulla Cristoforo Colombo è infestata da manifesti abusivi, gentile regalo di chi si definisce un romano orgoglioso. Parcheggi, cantieri della metro C e quant'altro. Gli attacchini non aspettano altro che superfici libere per poter sfogare la loro infinita burinaggine. Questi peracottari fanno soldi sulla pelle della nostra città, e i loro migliori amici sono proprio i nostri amministratori. I nostri politici, di tutti gli schieramenti. Un incartamento continuo, ben documentato da queste due foto di Les. Una scattata la sera, l'altra scattata la mattina dopo. Ma alle prossime elezioni politiche questa gentaglia avrà una brutta sorpresa. Per quel momento saremo talmente tanti a strappare la loro cartaccia abusiva che dovranno rintanarsi nelle loro fogne. Strapperemo tutto e lo porteremo dai Carabinieri o alla Municipale. E oscureremo di nuovo i faccioni dei candidati zozzoni con centinaia di migliaia di fogli. Questo scempio deve finire una volta per tutte. Ormai cominciamo ad essere tanti e si può pianificare un'azione a largo respiro. Per colpire ovunque, in ogni quartiere, i responsabili di tale scempio. Aspettatevi di tutto, se avete in mente di incartare di nuovo la città. E chi sta leggendo ed è d'accordo con noi, ci contatti e si prenoti per la battaglia. Chi è orgoglioso di essere romano non lo è solo a parole ma anche nei fatti. Noi siamo orgogliosi di essere romani, e la nostra attività di volontariato nasce proprio da questo orgoglio, dall'amore per la nostra città, per la sua storia, per la sua bellezza, mortificata da bande di cafoni e lobby criminali. Solo contrastandole potremo tornare ad essere orgogliosi di una Roma reale, e non più ideale. Non più la Roma che vorremmo, ma quella che, ogni giorno, contribuiamo a creare.

Sono Porci Questi Politici

martedì 26 ottobre 2010

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"Fieri italiani orgogliosi di essere romani", recita il manifesto. Fieri si, ma solo a parole. Nei fatti i nostri politici si divertono a devastare il territorio con i loro barbari stupri cartacei. Guardate e ammirate lo schifo prodotto dalla nostra classe politica. I loro amichetti attacchini incartatori non si preoccupano nemmeno di togliere la loro monnezza. I fogli vecchi vengono buttati a terra e rimpiazzati dai nuovi. L'AMA, azienda indegna perfino di lavorare in Senegal, non passa mai a ripulire questo schifo. E Roma diventa sempre più la succursale ella famosa fogna di Calcutta. Ci hanno già pensato Migliora Roma e Roma fa Schifo a ribadire il concetto. Sono Porci Questi Romani perché i loro amministratori li hanno sempre trattati da porci. Consentendo schifi, stupri, smerdate di ogni tipo. Consentendo l'attacchinaggio selvatico, la vendita di mutande, calzini, patacche nelle piazze storiche, la cafonata immane dei maxischermi a Villa Borghese per vedere i mondiali, l'invasione dei catafalchi pubblicitari, la doppia fila, lo smantellamento della ZTL. Sono Porci Questi Politici, indegni di Roma e della sua storia. E il romano cresce su come uno zoticone prendendo esempio dal suo primo cittadino. Il messaggio lanciato da quella lasagna cartacea cadente a pezzi stride in maniera allucinante con la triste realtà. Come una passata di unghie sulla lavagna. Un ossimoro inaccettabile. Ricorda tanto i manifesti del PD, quelli attaccati ovunque, pure sulle finestre delle case, che recitavano "Con Alemanno torna manifesto selvaggio". La faccia come il culo. Un invito ai Romani di serie A, quelli che si battono ogni giorno per migliorare la propria città senza alcun ritorno economico e anzi spendendo di tasca propria tempo e denaro. A tutti voi che seguite i blog antidegrado. Strappate la cartaccia di questi infami zozzoni. Strappate tutto, senza pietà. Ribellatevi a questo schifo.

Basta Cartelloni a Roma!

lunedì 25 ottobre 2010


Il blog è stato un po' fermo per impegni vari ma ora si ricomincia. Visto che sono successe un sacco di cose e sono usciti molti articoli sul degrado ci sembra giusto fare un riepilogo di quello che accade in città. Cominciamo con i cartelloni. Per sabato 23 ottobre era prevista una manifestazione per la delibera popolare contro cartellone selvaggio, ma è stata sospesa in extremis dal Comitato Promotore che ha ricevuto la convocazione a partecipare alla presentazione del Piano Regolatore dei cartelloni, presentazione che si è svolta venerdì 22. Come dite? La manifestazione era prevista per il 23 e l'assessore Bordoni ha deciso di presentare il piano il giorno prima per bloccare la protesta? Esatto, è andata così! Il Comitato, visto il paziente lavoro di mediazione con i politici per far approvare la delibera popolare, ha ritenuto giusto sospendere la manifestazione per mostrarsi dialoganti. Ora, dalle notizie che abbiamo attraverso i due siti che si occupano di cartelloni, pare che il Comune sia deciso a fare qualcosa per fermare i cartelloni e questo è dovuto esclusivamente alla protesta popolare. L'idea del Piano di Bordoni è quella di eliminare i cartelloni dal centro e piazzarne di più in periferia. Letta così è irricevibile, tuttavia Bordoni ha dato anche l'ok alla discussione della delibera popolare. Questa, se approvata, cambierà il regolamento delle affissioni e quindi il numero di cartelloni diminuirà anche in periferia. C'è stata poi la dichiarazione-bomba di Paciello, il direttore dell'Ufficio affissioni, che addirittura ha parlato di un'unica grande soluzione per il settore, il bando di gara per affidare a una o poche ditte la gestione della pubblicità esterna (ora sono in TRECENTODIECI a ficcare cartelloni in giro per Roma!). Ci dobbiamo fidare dell'assessore Bordoni e dell’avvocato Paciello? Staremo a vedere. Il 5 novembre c'è un altro incontro con il Comitato della delibera che verterà sul vero tema di questi giorni: fermare le installazioni, che proseguono nonostante le dichiarazioni di Bordoni. E i cartellonari che faranno? Aspettiamo il loro contrattacco, pronti come sempre a denunciarne le malefatte. Intanto salutiamo il nuovo blog anti-cartelloni del Comitato promotore. Un solo grido: Basta Cartelloni a Roma!

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