Oggi siamo qui a denunciare, per la seconda volta, uno scandalo allucinante. Sono ormai quasi 6 anni che il meraviglioso ciclo d'affreschi dell'Aula Gotica del Monastero dei Santi Quattro Coronati (definito dalla stampa di mezzo mondo "la Cappella Sistina del Medioevo" per la sublime qualità della pittura) è chiuso al pubblico.
Scoperto quasi per caso nel 1996 sotto uno spesso strato di intonaco e affiorato in tutta la sua bellezza dopo oltre dieci anni di restauri, il ciclo di affreschi è incredibilmente ancora inaccessibile al pubblico. Uno scandalo colossale che poteva scoppiare solo nella città Capitale del più zotico, triviale e culturalmente arretrato paese dell'Occidente. La portata di un ciclo d'affreschi del genere a Roma è colossale, tale da riscrivere interi capitoli della storia dell'arte. Non esistono a Roma testimonianze storico-artistiche di rilievo databili a quel periodo. Si tratta di un unicuum vero e proprio. Questo scandalo assoluto fa il paio con quello della Collezione Torlonia, che un tempo era uno dei più importanti musei d'arte antica di Roma, certamente la più importante galleria privata del mondo dedicata alla statuaria greca e romana, e che dal 1979 è chiusa, con le opere d'arte accatastate in un seminterrato. Due scandali colossali su cui, nel tempo, è calato un silenzio tombale. Non un'inchiesta che sia una. Nei giorni scorsi è uscito un timidissimo articolo di Repubblica a rilanciare (in minima parte) la questione. Ma la storia è talmente allucinante che meritava ben altro tenore che non un semplice accenno in un articolo che parla di un fantomatico "itinerario della Roma medievale" che nessuno può seguire né visitare. Le uniche immagini dell'aula gotica sono quelle (bellissime), pubblicate tempo fa da Repubblica, e che vedete qui riportate. E l'unico articolo serio, di indagine, sulla questione dell'Aula Gotica resta quello del Tempo, il quotidiano romano, che tre anni fa ha pubblicato una interessante inchiesta su questo gigantesco scandalo, rompendo un silenzio che durava da anni. Vi raccontiamo qui sotto, in breve, tutta la storia. Allucinante.
Era il lontano 1996, quando a Roma, in occasione dei restauri di un'aula del Monastero dei Santi Quattro Coronati, venne scoperto, in maniera del tutto fortuita, uno sbalorditivo ciclo pittorico duecentesco. Gli affreschi erano nascosti sotto uno spesso strato di intonaco bianco. Ci sono voluti quasi dieci anni per rimuovere ogni centimetro di intonaco, ma il risultato oggi appare straordinario. Al momento della presentazione degli affreschi agli studiosi l'Aula fu definita "la Cappella Sistina del Duecento". Al di là della qualità eccelsa degli affreschi, l'importanza storica di questo ciclo pittorico è tale da obbligare studiosi e storici a riscrivere intere pagine di storia dell'arte. Di questo ritrovamento ne ha parlato, con toni entusiastici, la stampa di tutta Europa (qui un articolo). Gli affreschi sono attribuiti al Terzo Maestro d'Anagni, lo stesso autore degli affreschi della Cripta della Cattedrale di Anagni, uno dei più importanti e amminirati cicli pittorici medievali dell'Italia intera. Ma ora arrivano i problemi. L'Aula Gotica si trova all'interno di un monastero di suore di clausura che non possono avere contatti con nessun'altra persona. Per aprire l'Aula al pubblico si rendeva quindi necessaria la realizzazione di una porticina di accesso secondaria. Nel dicembre 2006, l'allora Ministro Francesco Rutelli annunciò la fine dei lavori di restauro, rimandando l'apertura al pubblico al marzo 2009. Ma ad oggi i lavori necessari per la costruzione dell'accesso esterno non sono ancora iniziati. Da una indagine del quotidiano romano Il Tempo è emerso che la responsabilità dei lavori è dell'A.p.s.a. (Amministrazione Patrimonio Sede Apostolica), un organo del Vaticano al quale il giornale si è rivolto senza ottenere risposta. E così l'Aula Gotica è destinata a rimanere chiusa. Tutto bloccato. Per una porticina.
Ora la speranza è che su questa storiaccia non cali di nuovo il silenzio. Riprendiamoci Roma intende spezzare questo silenzio assordante e umiliante. Invitiamo tutti i blog romani antidegrado a rilanciare un articolo su questo scandalo enorme. Facciamoci sentire almeno noi. Perché i quotidiani, le riviste, i critici d'arte continuano a tacere sull'argomento? La responsabilità è loro, è tutta loro. Vergogna.
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6 commenti:
Assurdo io nemmeno ne sapevo niente e studio storia dell'arte
In un paese civile un simile scandalo sarebbe stato oggetto di interrogazione parlamentare al Ministro dei Beni Culturali (ammesso che uno scandalo simile, in un paese civile, possa verificarsi), qui da noi nemmeno i giornali ne parlano. Noi italiani siamo troppo impegnati a scrivere articoli sulla "street art", discutiamo dei muri legali, di patti con i writers, che puntualmente pigliano per il culo Sindaco e compagnia, e di altre cazzate simili. Una vergogna enorme.
Considerando lo stato comatoso del nostro paesucolo, considerando lo sfascio del patrimonio artistico, considerando l'assenza di risorse e i tagli selvaggi, considerando la criminale inciviltà dei "turisti" che si portano a casa pezzi di mosaico e basolato romano, CONSIDERANDO IL LIVELLO DEL TURISMO STRACCIONE CHIASSOSO e volgare DEGNO DEL GRANDE SUK MEDIORIENTALE UNA VOLTA CHIAMATO ROMA...FORSE E' MEGLIO CHE RIMANGA CHIUSA PER ALTRI 50 ANNI.
Questo popolo di merda che siamo non merita tanta bellezza.
Dategli il nuovo stadio della roma e della lazio e si scannassero liberamente, dopo aver lasciato la macchina in tripla fila, ovviamente.
Condivido in pieno il commento delle 14.48. Queste opere "raffinate" sono un patrimonio destinato a poche persone... la maggioranza non si accorge neanche dello scempio che gravita intorno ai nostri monumenti e per tutta Roma... (ancora insistono che Roma è la città più bella del mondo!)
Lo scandalo del museo Torlonia è anche peggio, ma in Italia siamo abituati a questo ed altro
scandaloso
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