Degrado folle alla Città dell'Altra Economia

lunedì 4 giugno 2012

Nel 2007 è stata inaugurata la Città dell'Altra Economia, un centro per la promozione degli stili di vita eco-compatibili e del commercio equo e solidale, situato all'interno dell'ex mattatoio di Testaccio. Dall'estate 2010 si vocifera di una sua possibile chiusura per incognite legate al contratto d'affitto e forse anche per problemi di cattiva gestione, e sarebbe un vero peccato vista l'importanza culturale del progetto.


C'è però qualcosa che non va con la Città dell'Altra Economia: il degrado assurdo in cui è immersa. Ma vi pare lontanamente concepibile che un luogo portavoce della natura, del benessere, del rispetto per gli altri esseri viventi, sia circondato dalla sporcizia, dall'incuria, dal vandalismo, dall'abbandono? E vi pare possibile che avvisaglie dello stesso degrado, si abbiano persino all'interno del piazzale antistante l'ingresso del Centro? A noi tutto questo pare del tutto inconcepibile, scandaloso.













Di chi è la colpa? Del Comune, principalmente, che ha lasciato la zona in completo abbandono, consegnandola a centri sociali e frequentatori della movida notturna.

Ma, secondo noi, anche la dirigenza della "CAE" non si è impegnata come avrebbe dovuto, nella tutela degli spazi a lei vicini, almeno per quanto riguarda l'ordinaria amministrazione. Possibile che gente interessata alla cura e rispetto del paesaggio abbia vissuto 5 anni in mezzo al degrado, senza promuovere iniziative di riqualificazione o quanto meno sollecitandole al Comune di Roma?


Non vogliamo credere che lo schifo che circonda la Città dell'Altra Economia sia passato inosservato ai suoi frequentatori e dirigenti. Guardate le foto. Si parte da Via di Monte Testaccio, con i marciapiedi distrutti, i cassonetti abbozzati, bruciati e coperti da manifesti abusivi, la monnezza per terra, le scritte e i manifesti sui muri. Arriviamo a Largo Frisullo, entrata del complesso in cui ha sede la "CAE": graffiti vandalici, tags, cavi penzolanti. Bell'accoglienza. Poi ci si trova nello spazio esterno alla Città dell'Altra Economia e, quindi, non di sua competenza. Anche qui, desolazione più totale: graffiti, vegetazione selvatica, rifiuti e sporcizia. Una rete metallica ci separa dallo spiazzo interno alla Città dell'Altra Economia. Il capannone restaurato che la ospita, è un gioello dell'estetica e dell'architettura bio-compatibile. Il piazzale che la circonda, è lasciato a sé stesso: erba incolta, pneumatici "decorativi" (non abbiamo capito a che servano...), adesivi di Greenpeace attaccati al recinto in ghisa di fine '800, una scatola elettrica semi-distrutta. Avvicinandosi all'ingresso, uno dei vasi per la coltivazione biologica è "firmato" da una tag del solito vandalo esibizionista.






















Questo è ciò che sta fuori la Città dell'Altra Economia. Ora, immaginatevi una struttura del genere, trasportata a Berlino, a Parigi, ad Amsterdam, a Barcellona. Immaginate la cura per l'ambiente circostante, la pulizia, la manutenzione del verde, la scelta ponderata di eventuali murales per abbellire le superfici murarie.




Qui da noi, invece, è tutto lasciato al caso, al disinteresse, all'abbandono, al "vivi e lascia vivere" allo stato brado. I risultati sono un luogo di armonia ed equità (la Città dell'Altra Economia), sommerso da bruttezza, sporcizia e squallore. Quando si deciderà il Comune a riqualificare il Campo Boario? Perché la Città dell'Altra Economia non organizza un "Decoro Day", anche insieme a noi o con le associazioni ambientaliste? Dove sta scritto che l'ex Mattatoio deve rimanere terra di nessuno?

(Servizio e reportage di immagini by Les)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Città dell'Altro Degrado direi. Complimenti per il reportage.

Marcello ha detto...

Gli adesivi di Greenpeace hanno invaso Roma... evidentemente e' passata l'idea che un po' di monnezza in piu' non fa differenza, per una buona causa.

Anonimo ha detto...

Complimento per il reportage.

I copertoni non c'entrano col degrado. Sono li apposta usati per giocare dai bambini piu' piccoli che nelle belle giornate vanno li con i genitori. Sono per dire che non sono stati abbandonati li.

FV

Anonimo ha detto...

I bambini giocano coi copertoni. Come i zinghari.

Anonimo ha detto...

il 5 giugno alle 15,21 risposta per Anonimo
A parte che "come i zingari" non è grammaticamente corretto. Come sarebbe a dire "i bambini giocano coi copertoni come i zingari"?? Sei razzista???

Anonimo ha detto...

http://comune-info.net/2012/06/lettera-aperta-della-citta-dellaltra-economia/

Anonimo ha detto...

A volte aprire lo sguardo verso vedute piu' ampie rispetto al proprio naso puo' essere utile. Buona lettura. Lo so chè è impegnativo, ma la vita è dura. Perchè la città dell'altra economia appare degradata? Ecco le risposte.
http://comune-info.net/2012/06/lettera-aperta-della-citta-dellaltra-economia/
L'altra economia è viva nel lavoro di migliaia di persone, indipendentemente dal luogo città dell'altra economia e dal Comune di Roma.

Posta un commento

ShareThis