L'Inferno del Tintoretto

martedì 27 aprile 2010


Queste foto ce le manda Marco, uno dei nostri "reporter". Documentano lo stato di indicibile degrado in cui si trova lo Svincolo del Tintoretto sulla Laurentina. Queste foto oscene, raccapriccianti, sarebbero inconcepibili in qualsiasi paese... non voglio neanche dire "civile"... in qualsiasi paese e basta. Uno schifo così non esiste da nessuna altra parte al mondo. Siamo gli ultimi della lista. Questo svincolo fu inaugurato alla fine del 2004, dunque meno di sei anni fa. Un'opera fondamentale per la viabilità della zona e insieme un'oasi piacevole in cui passeggiare. Dalle foto non si direbbe proprio, ma via assicuro che era un posto gradevole. Il tunnel sottostante era stato "concesso" ai writers per esercitarsi nelle loro merde di opere d'arte. Badate bene, la parte concessa è solo il tunnel interno ma naturalmente i writers si sono presi tutta la strada e tutta la zona. Arrivando a rovinare tutto: muri, muretti, sottopassi, viadotti. Perfino i giochi di un vicino parco per bambini. La furia devastatrice dei moderni barbari non ha risparmiato nulla. Allora ci chiediamo: perché regalare dei muri ai vandali quando poi i risultati sono questi? Esistono tante forme di arte, di questa possiamo farne volentieri a meno. Non è arte, è vandalismo allo stato puro. Noi siamo sempre più convinti che l'invasione folle di scritte sui muri sia la vera emergenza di questa città, dal punto di vista del degrado urbano ma non solo. Chi andrebbe a farsi una passeggiata in questo posto qui? I writers sottraggono alla pubblica fruizione interi spazi pubblici. L'imperativo categorico è cancellare quante più scritte possibili e invitare la gente a proteggere i muri con specifici prodotti protettivi. Anche solo sfregiare una tag è un'opera meritoria. Cominciamo a riprenderci i nostri spazi e a cacciare via queste scimmie.

4 commenti:

Les ha detto...

Io lo dico da tempo, i graffiti vandalici - ormai accettati supinamente dai romani - sono in realtà il problema N°1 per il decoro della città.
La vista di scritte ovunque fa capire alla gente che può fare quello che je pare: parcheggiare in tripla fila, buttare la monnezza per terra, attaccare le locandine sui pali della luce e i semafori.
Se cancelli i graffiti, la gente capisce che il Comune controlla il territorio, pura e semplice teoria delle finestre rotte.
Oggi sappiamo con certezza che la quantità di graffiti che abbiamo noi è infinitamente maggiore rispetto alle altre capitali europee e persino alle città americane.
Negli Stati Uniti la maggior parte dei graffiti si trova nelle periferie e i muri solitamente vengono concessi dal sindaco ai writers, quindi niente vandalismo.
I writers romani invece non si fermano davanti a nulla, che sia un palazzo, un ponte, un monumento, ci scrivono sopra facendo un danno d'immagine enorme.
Se glielo dici, i writers de noantri ti rispondono che i muri sono brutti e loro sono artisti, ma è solo una scusa visto che i palazzi sono fatti per rimanere puliti.
Bisogna accettare che esiste la street art ma essa deve avere i suoi spazi, non si può imbrattare ovunque!
Se no diventa solo vandalismo!

Les ha detto...

Roma è la capitale più sciatta d'Europa, parola di ex ambasciatore d'Italia a Berlino:
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http://forum.roma.corriere.it/una_citta_mille_domande/27-04-2010/la-capitale-piu-sciatta-deuropa-1533121.html

Antonio ha detto...

No non serve a niente concedere spazi a sta gente, non serve assolutamente a niente, non limiterà mai il fenomeno del graffitto selvaggio...tu gli dai un muro loro ti ringraziano imbrattando tutto il resto, è cosi ovunque. Totalmente inutile.
Non sono persone civili, loro hanno le loro regole e la loro mentalità, non rispetteranno mai dei limiti.

Antonio ha detto...

E poi che palle con sta street-art..la street-art non c'entra nulla con i nostri centri storici...andassero a colorare le aree industriali sti pseudo-artisti. Prima imparano a rispettare le regole di una società civile e poi gli diamo gli spazi. Mica sono solo roba loro i muri e i ponti.

:/

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