Smart Cities Index - Ancora Roma in coda. Superata da tutte le sue dirette competitors. Peggio solo Bruxelles e Atene. Evidente complotto mondiale ai danni di questa Amministrazione.

mercoledì 8 novembre 2017
ANCORA ROMA INDIETRO - FANNO PEGGIO SOLO BRUXELLES ED ATENE.

La Top Ten 2017

Lo Smart Cities Index 2017 è stato costruito sulla base dei dati raccolti dall'App EasyPark.

Per misurare "l'intelligenza" delle città, EasyPark ha incrociato diverse fonti ufficiali e preso in considerazione 19 parametri, tra i quali mobilità (traffico e trasporti pubblici), sostenibilità ambientale, innovazione (vedi alla voce startup) e digitalizzazione.

Tra le prime 10 città in elenco figura  anche Tokyo (che con i suoi 15.000.000 di abitanti "è grande come Monteverde" - citazione), Singapore (che ha  circa 2.000.000 di abitanti in più della Capitale Italiana) poi San Francisco, Amsterdam, Ginevra, Melbourne.

Copenaghen è prima: quella città dove si sta lavorando per un futuro prossimo senza automobili.

Le Italiane e Roma

La migliore italiana (Milano) è 60esima. Torino è 69esima, Roma 71esima.
Praticamente la Capitale Italiana è  #terzomondo.

Queste classifiche, cari mistificatori, sono di natura complottista? Il Mondo è contrario al "cambiamento"?

Purtroppo non è così.

Queste calssifiche, basate su parametri di natura oggettiva, purtroppo incidono sugli investimenti globali che portano benessere e lavoro.

Roma non figura. E' classificata come Metropoli di classe Beta e non Alpha! 

Serviva un cambio di rotta importante e visibile. Anche i Cinquestelle non l'hanno garantito. Anzi, con la loro visione antiprivatistica, hanno fatto fuggire quei poveri matti che avevano pensato di potere investire nella Capitale.

Come scritto, se si abbandonano le classifiche dei paramenti rigidi ed oggettivi e si seguono quelle strettamente legate all'appeal, Roma, per la sua gloria passata e per la sua bellezza di città d'arte per eccellenza, entra nella  Top Ten mondiale. Nel 2015 è stata la seconda città più fotografata al mondo, dopo New York, segno di un turismo che ancora regge ma che si ferma lo stretto necessario.

Un bravo amministratore dovrebbe avere contezza di tutto questo: lavorare sul forte impatto che la Città ha nell'immaginario collettivo mondiale e lavorare per equiparare i servizi a quelli delle altre Competitors. Non lo si sta facendo. E questo incide nel presente e sarà semplicemente devastante per il futuro. Vi è chiaro? O ancora credete alle favolette che siamo messi come la Svizzera? RR

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