Guardia Giurata nella Metropolitana di Roma |
Molti cittadini utilizzatori della Metropolitana di Roma, sul nostro Blog e sulla nostra pagina facebook, si lamentano dell'attività svolta, o meglio NON svolta, dalle Guardie Giurate presenti presso le Stazioni.
Se un solerte cittadino nota la presenza di una gang di borseggiatrici rom (ormai diventate una vera e propria piaga nelle stazioni delle tratte centrali) o vede accedere in scioltezza un gran numero di persone a scrocco, e volesse denunciare tale situazioni, si sentirà ripetere sistematicamente l'odiosissimo quanto stucchevole "noi non possiamo fare nulla"! E' vero tutto questo? Loro realmente non possono far nulla? Cerchiamo di capirci di più.
Iniziamo con il dire che la Guardia Giurata (formalmente definita "Guardia Particolare Giurata", in acronimo GPG), in Italia è un privato cittadino che possiede però i requisiti utili al conseguimento di un titolo di Polizia rilasciato dallo Stato di appartenenza che lo autorizza a tutelare i beni, mobili e immobili, appartenenti a persone fisiche e enti pubblici o enti privati. Tale tipo di personale è soggetto a rinnovo del suo status ogni due anni: le autorità di pubblica sicurezza preposte devono verificare e certificare la persistenza dei requisiti psico-fisico-attitudinali necessari per lo svolgimento della funzione.
Dopo questa premessa, tornando all'argomento centrale della nota, evidenziamo che tra i compiti dei GDP la legge prevede il loro impiego al fine di garantire la sicurezza negli aeroporti, nei porti, nelle stazioni ferroviarie e nelle metropolitane, e negli altri luoghi pubblici o aperti al pubblico specificamente indicati dalle norme speciali, ad integrazione di quella assicurata dalla forza pubblica. Le Guardie Giurate possono pure essere adibite al controllo, alla vigilanza e anche all'accertamento del divieto di fumo nei locali pubblici sancito dalla L. 3/2003.
Ma allora perché non intervengono nelle situazioni soprariportate, perché non tutelano i cittadini dai possibili borseggi? Perché non bloccano i portoghesi e, se vedono qualcuno fumare nei locali di stazione, non lo fermano? La risposta è chiara: il contratto che ATAC ha stipulato con i loro datori di lavoro non lo prevede! La loro attività è limitata alla sola tutela di beni, mobili e immobili, di stazione in nome e per conto della Municipalizzata dei Trasporti. L'intervento, in caso in cui un cittadino all'interno della metro si sia acceso una bionda, dev'essere esplicitamente previsto nel contratto così come riportato nella Circolare 17 dicembre 2004 del Ministero della Salute e dalla Conferenza Stato-Regioni del 16 dicembre 2004, svolgendo quindi funzioni di polizia amministrativa.
Quanto alla piaga dell'evasione tariffaria, il Comune di Roma dovrebbe seguire l'esempio del Comune di Milano e della Regione Lombardia che con Legge Regionale 9 dicembre 2013, n. 18 dispone che i gestori dei servizi di trasporto pubblico nonché l'ente locale competente territorialmente possano affidare alle guardie particolari giurate, le attività di controllo, prevenzione, contestazione e accertamento, sulla osservanza delle disposizioni per la cui violazione è prevista una sanzione amministrativa (per esempio la sanzione relativa alla mancanza del titolo di viaggio dell'utente).
Resta comunque da precisare un obbligo giuridico cui il personale GDP è sottoposto: la collaborazione con gli Ufficiali e Agenti di PS e con gli Ufficiali e Agenti di PG che tradotto vuol dire che sono obbligati a chiamare le autorità competenti nel caso in cui ravvedano situazioni di rischio e pericolo per la pubblica incolumità.
PM
Riprendiamoci Roma
Tutti in Metro
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