Nuovo blitz a Viale Marconi
Nuovo blitz antidegrado a Viale Marconi. Il bottino stavolta è stato davvero imponente: oltre 300 volantini abusivi rimossi, una cinquantina di stickers rimossi da pali, panchine e segnal istradali e altrettante affissioni e locandine rimosse. Un bel lavoro di bonifica condotto su tutta la via, riconosciuto da alcuni abitanti del quartiere che si sono complimentati con noi per la nostra opera di volontariato civico. Curiosamente abbiamo notato come i pali della luce e dei segnali stradali fossero più puliti del solito. Forse il mercato immobiliare comincia a tirare il freno, ma la sensazione è che le affissioni siano notevolmente diminuite. Ma la passeggiata serale a Viale Marconi ci ha dato modo di riflettere su un altro aspetto assai più preoccupante. Il modo demenziale con cui è gestita la raccolta differenziata dall'AMA. Le immagini parlano da sole, tutta la strada è completamente sommersa di monnezza! Guardate le foto delle slide, è una situazione assolutamente indecente. Abbiamo auto modo di parlare con un residente della zona, che ci ha confermato quanto già avevamo notato. Viale Marconi non è mai stata così invasa dalla monnezza. L'AMA è riuscita nella incredibile impresa di peggiorare (di gran lunga!) la situazione con l'introduzione della raccolta differenziata obbligatoria. Un capolavoro di malagestione, uno dei tanti della peggiore azienda di nettezza urbana al mondo. E proprio mentre scorrono davanti ai nostri occhi le immagini di una città che affoga nella monnezza, apprendiamo dell'ennesimo scandalo legato ad AMA. Questa volta si parla di presunti appalti pilotati. Vedremo come andrà a finire.
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8 commenti:
Riprendiamoci Roma, dilla tutta. I cassonetti della differenziata in foto sono vuoti, la gente ci lascia le buste perché non gli va di tenerle a casa per mezza giornata oppure trova "faticoso" inserire i rifiuti negli oblò.
A Via Einstein c'è effettivamente un problema di orario per la raccolta mobile dell'umido e indifferenziato (orario dalle 7.00 alle 9.00 dei giorni feriali e 8.30-10.30 festivi, troppo breve per la gente che va al lavoro) anche se la forma di protesta, monnezza sullo spartitraffico, non la condivido.
"L'AMA è riuscita nella incredibile impresa di peggiorare (di gran lunga!) la situazione con l'introduzione della raccolta differenziata obbligatoria."
Mi sembra abbastanza chiaro, il problema è che la differenziata viene gestita male. Perché in altri quartieri invece funziona? Perché in altre città d'Italia invece funziona?
Non si può fare affidamento solo sul senso civico delle persone (in quel quartiere di anziani, non puoi chiedere di portare la monnezza in un posto a una tale ora!). L'AMA ha organizzato un programma di differenziata "al risparmio" e i risultati, purtroppo, si vedono.
Bravi !!! Roma siamo noi !
Sui rifiuti vi segnalo che nella mia zona (Casalotti) stiamo sfiorando la situazione napoletana, rifiuti che occupano i marciapiedi rendendoli impraticabili, la colpa come al solito e' sia dell'Ama che non raccoglie e sia dei cittadini poco educati.
Ma vi voglio chiedere una cosa, voi avete mai visto qualche vigile urbano o qualche addetto dell'Ama multare i cittadini incivili ? Io mai.
Andrea Rossi
L'AMA ovviamente ha organizzato male la gestione della raccolta differenziata, soprattutto la misto-duale (umido-non riciclabile) per punti mobili, per scarsa promozione e orari insufficienti, serve un turno anche la sera.
Ma non voglio cadere nella trappola del populismo straccione che dà la colpa sempre e solo alle istituzioni, senza chiedersi mai se ci siano anche delle responsabilità da parte della gente che non collabora attivamente alla salvaguardia della cosa pubblica.
Quindi ammettiamo che la colpa è dell'AMA, è vero, come difenderla, è un'azienda sull'orlo del fallimento, governata nel peggiore dei modi, per oltre 20 anni.
Ma una delle sue colpe è proprio non aver educato alla raccolta differenziata, perché troppo impegnata a sotterrare i rifiuti nelle discariche senza investire adeguatamente nella progettazione di nuovi impianti per il riutilizzo dei materiali, spalleggiati da una classe politica a dir poco indecente.
Le conseguenze di questa scelta, come in altre questioni, è stata la deresponsabilizzazione dei cittadini, abituati a pensare che la raccolta nei cassonetti fosse l'unica via possibile allo smaltimento dei rifiuti.
Poi qualche anno fa, troppo tardi, s'incominciò con la raccolta differenziata che però non venne adeguatamente pubblicizzata e purtroppo finì al centro di molti scandali come quello del conferimento indifferenziato di carta e plastica, che segnò profondamente l'atteggiamento dei romani nei confronti della differenziata.
L'AMA non solo non si è discolpata, ma continua a svuotare in ritardo i contenitori del multimateriale e carta e i centri raccolta e selezione sono al limite del collasso (vedi Rocca Cencia).
In tutto questo, è stata costretta a introdurre la raccolta dell'umido per diminuire il quantitativo di rifiuti da conferire in discarica, vista l'emergenza Malagrotta e le direttive dell'Unione Europea sulla differenziata.
Anche in questa operazione l'AMA ha mostrato la sua disorganizzazione ed endemica incapacità nella promozione del nuovo metodo di raccolta e attuando un vero e proprio blitz per quanto riguarda la rimozione dei cassonetti dell'indifferenziata che, da un giorno all'altro, è stato chiesto di consegnare agli orari stabiliti presso i furgoni che raccolgono la frazione umida.
La gente evidentemente non è abituata a separare i rifiuti e tanto meno a consegnare la busta della indifferenziata a un furgone presente solo la mattina, in una strada vicina ma spesso non contigua alla propria abitazione.
Il risultato è stato caotico in molti quartieri, con punte di tragicità in alcune zone della città, principalmente il Tuscolano/Don Bosco, dove i punti raccolta mobile e gli orari sono realmente insufficienti per la consegna dei rifiuti da parte dei cittadini.
La raccolta dell'umido per punti mobili si è rivelata un parziale successo in alcuni quartieri e un fallimento totale in altri. Un esito in parte prevedibile, vista la natura emergenziale del provvedimento.
Qui, però, un ruolo fondamentale, a mio avviso, cel'hanno anche i cittadini che devono capire in che situazione si trovano, di emergenza, e cercare di collaborare il più possibile alla riuscita della differenziata.
Le immagini di Napoli e le notizie sulla crisi di Malagrotta dovrebbero aver fatto capire che la monnezza non è una cosa da buttare dove capita, una materia di cui disinteressarsi totalmente in attesa che qualcuno dell'AMA venga a ritirarla personalmente a casa nostra a tutte le ore della giornata.
In questo momento è necessario uno scatto d'orgoglio da parte dei cittadini, che non possono esimersi dal fare il proprio dovere, per evitare che situazioni come quella di Napoli diventino la normalità anche qui a Roma.
Per la cronaca, il quartiere Marconi, pur con delle difficoltà, ha reagito abbastanza bene alle nuove modalità di consegna rifiuti e la maggor parte delle buste abbandonate sono quelle della carta e della plastica, mentre gli scarti organici vengono consegnati in modo abbastanza puntuale ai furgoni dell'AMA, nonostante i cittadini abbiano richiesto l'aumento dei turni di raccolta.
La raccolta differenziata porta a porta non si fa così. C'è poco altro da aggiungere. In nessuna città del mondo si gestisce in questo modo. Che poi i romani abbiano la loro bella dose di responsabilità, questo è vero. Ma in alcune zone di Roma le cose vanno meglio, nel quartiere Marconi, dove la concentrazione di anziani è elevata (almeno nelle strade interessate) si è mostrata tutta la fragilità di questa gestione pessima dell'AMA. D'altra parte già a suo tempo i vertici dell'AMA dissero che la raccolta porta a porta era troppo costosa. Mi ricordo una trasmissione di Report (quella con il famoso fuori onda di Di Carlo) in cui il capo dell'AMA se ne uscì con affermazioni deliranti.
Servizio "forte"... mamma mia che degrado ragazzi...
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