E' mai possibile che ogni giornalaio debba ridurre in questo modo il tratto di strada circostante l'edicola? E' la domanda che ci poniamo ogni qualvolta ci troviamo di fronte a questi tristi spettacolini di quotidiana inciviltà. Ormai il romano medio ci ha fatto l'abitudine, anche grazie al lassismo delle amministrazioni che negli anni hanno lasciato incancrenire queste situazioni. Ma chi il degrado non l'ha mai sopportato, chi magari gira l'Europa ed è attento ad ogni minimo dettaglio, non può non far notare come i giornalai romani (e italiani in genere) siano degli enormi, impuniti generatori di degrado. Ci riferiamo, nello specifico, alla cartaccia incollata sui muri (vedete quella targa bianca? E' un divieto d'affissione!), alla quotidiana selva di annunci di concorsi pubblici e pubblicità appiccicata sui pali della luce o sui segnali stradali, o magari caduta in terra e lì abbandonata per giorni e giorni. Di fronte a una simile scena, ci chiediamo: è forse legale appiccicare cartaccia sui muri a pochi centimetri da un divieto d'affissione? E se non è legale, perché nessuno interviene a togliere quella monnezza ignobile? Di chi è la competenza? Domande all'apparenza senza risposta. Abbiamo lasciato incancrenire queste situazioni, estirparle oggi richiederebbe uno sforzo titanico. Il cittadino non è autorizzato a fare nulla, può solo fotografare e fare un esposto. Lo stesso vale anche per le affissioni abusive e le scritte sui muri. Sta bene, ne prendiamo atto. Ma se davvero ognuno di noi operasse in questo modo, finiremmo per intasare la municipale con valanghe di segnalazioni. D'altra parte noi il degrado non lo sopportiamo e abbiamo tutto il diritto di denunciarlo. E a quel punto che succede? E' probabile che la municipale, sommersa di segnalazioni, finisca per gettare la spugna. E al cittadino non resterebbe che denunciare i vigili per omissione d'atti d'ufficio. Un serpente che si morde la coda. Da qui nasce il nostro progetto, che ben presto speriamo di trasformare in realtà. Presnetare un progetto al Comune e ottenere il patrocinio con l'autorizzazione a ripulire in qualità di volontari antidegrado. Questa foto ce la manda Marcello. Provate a fare un confronto con le edicole di Parigi. Guardate che edicola. Guardate che cura. La loro civiltà, il nostro schifo.
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13 commenti:
Purtroppo i giornalai si comportano come qualsiasi romano e cioè utilizzano i muri e segnali stradali come fossero "cosa loro", attaccandoci poster, annunci, adesivi, locandine di concerti. Il problema è che glielo lasciano fare nonostante dall'8 febbraio di quest'anno sia illegale attaccare "manifestini e simili" sugli edifici pubblici, privati e sull'arredo urbano. Avete visto cambiamenti? No, tutto come prima, muri pieni di manifesti e pali incartati da vendesi, affittasi, sgombro cantine e concerti vari. E questo degrado visivo chi lo combatte? I vigili, se glielo vai a chiedere, non sanno nemmeno che è vietato attaccare la roba sui pali, gli operatori dell'AMA non sono pagati per staccare i manifesti sui muri. E allora come facciamo? Rimaniamo con questo degrado sui muri e sui pali? A quanto pare sì, non siamo teoricamente autorizzati a levare i volantini dai pali, lo devono fare "gli altri". Vigili? No. Gli operatori dell'AMA? No. E ALLORA CHI LO DEVE FARE?!
I vigili si!
Ce li vedi i vigili a levare gli affittasi dai pali?
In effetti anch'io ho notato che spesso le edicole sono circondate dal degrado, il più delle volte creato dagli stessi edicolanti, che affiggono in ogni dove carte e cartoni :-(
ot:
bancarelle davanti a Fontana di Trevi
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http://www.06blog.it/post/9158/una-citta-a-misura-di-venditore-ambulante
Bene Les, l'avevo letto l'articolo di 06blog. Prova a passarci tu con la macchina davanti a Fontana di Trevi e dimmi dopo quanti secondi ti sequestrano l'auto.
E' verissimo: gli edicolanti sono tra le cause peggiori di degrado della Città...ovviamente nel disinteresse generale!
Mc Daemon
Tra le peggiori magari no, ma anche loro hanno responsabilità.
Il confronto con le edicole parigine e' impietoso, potremmo fare gli stessi paragoni con tutti gli altri elementi dell'arredo urbano nostrano, pensiline, lampioni, parapedonali, autobus, cassonetti, cestini etc etc...tutto all'estero e' curato nei mini dettagli qui da noi invece tutto e' all'insegna dell'improvvisazione e della sciatteria, a Londra riescono a fare di cabine telefoniche ed autobus delle attrazioni turistiche qui da noi invece l'arredo urbano e' un'accozzaglia di stili eterogenei ed improbabili, ogni Sindaco fa e disfa a seconda di come si alza la mattina tanto per marcare il territorio (come i cani quando fanno la piscia...), in fondo i volantini ed i manifesti abusivi che coprono le cabine, le edicole, le pensiline ed i lampioni non fanno altro che coprire questi elementi disgustosi di arredo urbano che fanno letteralmente schifo.
Ma avete fatto caso a come sono ridotti i cassonetti grigi dei rifiuti ? (quelli che secondo Veltroni avrebbero dovuto essere piu' "funzionali" ed "eleganti"), tutti rotti, uno schifo totale, l'unico caso al mondo in cui i cassonetti sono essi stessi rifiuti.
Andrea Rossi
E sui cassonetti bianchi e blu le targhe esplicative sono coperte dagli adesivi dei traslocatori.
@ anonimo: A me i cestini in centro a forma di colonna di ghisa ppiacciono, il problema è che non è stata prevista nessuna figura deputata alla pulizia e alla manutenzione degli stessi. Una cosa assurda, non ci vuole un genio per capire che sarebbero state vandalizzate. E mo che famo, ce le teniamo così?
Dei cassonetti grigi bisogna aggiungere che hanno SEMPRE la gomma tagliata così gli zingari ci mettono più facilmente la testa dentro...dovunque vado vedo SEMPRE cassonetti "tagliati"!!
a si la tua aggiunta é davvero significativa.....
é ovvio ovunque vai ci sono i cassonetti tagliati....e giá e poi ovunuq vai ti perseguita la tua idiozia!
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