I traslocatori romani

lunedì 16 novembre 2009

Questi adesivi li abbiamo fotografati nel quartiere Ostiense, zona San Paolo. Non c'è palo della luce o cassonetto dell'AMA che non ne ospiti almeno una decina. Li abbiamo fotografati onde poterli catalogare, per cercare di capire l'origine e la portata di questo fenomeno. La nostra grande sorpresa è stata constatare che in ogni altro quartiere di Roma i numeri di telefono di questi loschi e misteriosi imbrattatori sono sempre gli stessi. Da nord a sud, troverete sempre gli stessi 20 o 30 numeri di telefono. Guardate questi adesivi. Guardateli bene. Non li trovate molto simili tra di loro? Alcuni riprendono lo stesso identico motivo grafico, cambiano solo i colori. E' come se ci fosse un consorzio organizzati che si spartisce il territorio, un pezzo a me e uno a te, tu appiccichi qua, io appiccico là. A ognuno i suoi spazi, senza pestarsi i piedi, sennò finisce male. Questi adesivi pubblicitari sono assolutamente abusivi e sono ovunque, dalla estrema periferia al centro storico. Alcuni di essi sono piazzati sui segnali stradali, sulle indicazioni della raccolta differenziata, sui muri dei palazzi storici. Una città devastata per colpa di una ventina, trentina al massimo, di scaricatori di borgata. Non c'è limite al cattivo gusto, tutto è permesso, tutto è tollerato. Se però uno di noi ragazzi prova a togliere questi adesivi con un taglierino, rischia una denuncia. Perchè non è compito del singolo cittadino di occuparsi di manutenere l'arredo urbano della propria città. In Italia (e a Roma) l'unica cosa che è realmente tutelata è l'illegalità.

9 commenti:

Armando ha detto...

Del resto anche i politici fanno la stessa cosa... anzi meglio!!!

Riprendiamoci Roma ha detto...

Già, ma questo non toglie la gravità del fatto. Mi è venuta un'idea. Predisporre delle bacheche pubblicitarie su determinati muri, autorizzate, per ogni strada dove affiggere qualsiasi cosa. Autorizzate e magari pure gratuite.

Armando ha detto...

Sicuramente, il fatto illegale rimane, non voglio giustificare nessuno ma i politici dovrebbero essere i primi a rispettare le regole e dare sopratutto il buon esempio.
-
L'educazione si da anche attraverso il buon esempio e purtroppo in questo i poltici sono molto carenti, loro stessi si sono fatti i condoni per pagare multe ridicole per le affissioni illegali.

Antonio ha detto...

Predisporre della bacheche pubblicitarie
<< l'idea è stupenda....non so se in Italia siamo cosi avanti da poter fare questo......!

Approvo totalmente le ultime 3 righe del post...in effetti è assolutamente cosi.

Antonio ha detto...

Tra l'altro, ieri sera mentre guardavo Distretto di Polizia non potevo non notare che nelle scene girate in esterno il 90% dei muri erano ricoperti di scritte...esiste una strada senza tag a Roma...?!?!

Riprendiamoci Roma ha detto...

Come ho già detto più volte, noi siamo realisti e cerchiamo soluzioni realiste. Secondo me predisporre delle bacheche in alcune determinate strade di ogni quartiere, in cui affiggere avvisi di vendesi, annunci pubblicitari, volantini, traslocatori, garantendo nel contempo il massimo del decoro, può essere una soluzione che mette d'accordo tutti.

Les ha detto...

La bacheca di quartiere è la soluzione più fattibile.
Una o più bacheche con al lato il logo del municipio, su cui affiggere pubblicità e annunci.

-les

n@po ha detto...

"Predisporre delle bacheche pubblicitarie su determinati muri, autorizzate, per ogni strada dove affiggere qualsiasi cosa. Autorizzate e magari pure gratuite"
Anch'io condivido la tua idea.Forse potremmo mettere la parola fine a questo scempio

Marcello ha detto...

Sono appena passato dentro l'universita': c'e' una grossa bacheca (davanti all'ufficio postale), ma intorno e' comunque pieno di volantini attaccati a muri e pali vari.
Non credo che l'idea della bacheca di quartiere possa funzionare a Roma... e'piu' comodo attaccare i propri annunci al di fuori degli spazi appositi, cosi' si notano anche di piu'.

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