Continuiamo a parlare di affissioni politiche abusive. Questa volta con un bel post bipartisan sulle zozzzerie della politica romana. Guardate come i nostri politici sono riusciti a insozzare e ad involgarire le bellissima Via Nomentana incartandola completamente con una selva di manifesti abusivi. Un degrado visivo allucinante, addirittura peggiore di quello generato dai writers. Questi qui non si vergognano nemmeno di finire appiccicati sui bidoni della monnezza (immagine emblematica, plastica, lampante, dell'aura di zozzeria che li circonda) con i loro nomi stampati a caratteri cubitali e a colori shocking. I politici parlano e straparlano di decoro urbano e ci pigliano sonoramente per il culo. Non sono nemmeno riusciti ad eliminare la piaga delle affissioni abusive, figuriamo se riusciranno mai a risolvere i problemi della nostra città. Cosa ci si può aspettare da questi qui? Ovviamente nulla. Le elezioni sono alle porte e Roma si prepara a soccombere sotto la consueta invasione di lasagne elettorali abusive. Queste foto ce le manda Les. NB: En passant, date un'occhiata alle maialate "di contorno" (cartacce, monnezza, accrocchi, cartelloni, sosta selvatica, ecc.)
Solito spettacolo da quarto mondo, affissioni che dovrebbero stare sulle plance comunali le ritroviamo invece sui cartelloni-parcheggio (inutili) e sui muri, senza pagare la tassa di esposizione sugli impianti e violando il codice penale per i muri di Via Nomentana.
Muri, tra l'altro, dell'Ambasciata dell'Arabia Saudita, che non dice nulla, fortunatamente, anche se ad arrabbiarsi dovrebbe essere il Comune di Roma che ci perde in credibilità e prestigio. Ma come si fa a permettere l'affissione abusiva permanente sui muri di un'ambasciata straniera? Ma cos'hanno in mente i capetti del sistema degli attacchini dentro ai partiti, vogliono forse creare un incidente diplomatico?!
All'incrocio con Viale Regina Margherita, comunque, siamo riusciti a immortalare i manifesti di Atreju ancora visibili. PD e PDL di Roma imbrattano Roma. Quando - una volta all'anno - parlate di decoro, non vi crede più nessuno. (Les).
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