Foto scattate ieri mattina. Partiamo dal piazzale antistante il Palazzo della Civiltà Italiana o del Lavoro. Macchine parcheggiate ovunque in divieto di sosta. Sempre sul viale che porta davanti al "Colosseo Quadrato", cassonetti aperti, macchine in doppia fila, bancarelle, cartelloni pubblicitari, nastri abbandonati.
Scritte sui muri della scalinata del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica e dell'Istituto Superiore Alberti (immaginate un turista che ci passi davanti per andare al Palazzo della Civiltà, che si trova lì a pochi metri).
Continua... (Reportage e foto by Les)
6 commenti:
Mamma mia... davvero impressionante
Che tristezza !
Un domanda, ma i "Neofascisti" lo sanno che l'Eur è stato fatto da Mussolini?
ORRORE! Eur SPA dorme? Boh... Doveva migliorare il sistema della manutenzione, ma non si vedono questi grandi risultati.
Pare sbalorditivo che né i dirigenti dell'Eur Spa, né i rappresentanti politici al XII municipio, si rendano conto dell'immane, gigantesco insulto che arrecano scritte DI OGNI TIPO sui muri bianchi di travertino che rappresentano l'essenza, l'identità, l'anima del valore architettonico ed estetico del complesso Europa 42.
Chiunque viva, lavori o studi all'Eur, dovrebbe aver contezza del posto nel quale si trova, un capolavoro dell'urbanistica mondiale che non può essere in alcun modo imbrattato, svilito e danneggiato da chiunque, persino dai suoi stessi abitanti.
L'orgoglio e la civiltà, dovrebbero consigliare politici e cittadini per bene d'impegnarsi nella salvaguardia dello spazio in cui vivono, sia esso un luogo d'eccezione come l'Eur, o quartieri meno belli che vengono resi, però, ancor più sgradevoli da chi li vive quotidianamente.
Purtroppo, i "cittadini romani" - tra virgolette perché hanno smarrito il senso della comunità - non mostrano alcun interesse per l'aspetto e la pulizia del posto in cui vivono e la politica, formata da "cittadini" anch'essa, è lo specchio di questa mancanza di cultura civica ed estetica.
A Roma lo spazio pubblico è visto come luogo privo di valori, che può essere usato per i propri comodi senza render conto a nessuno.
Un luogo "aperto" nel quale non si applicano i comportamenti e le regole del vivere civile che normalmente usiamo nei luoghi chiusi.
Non sporcare? Va bene a casa e in ufficio, ma per strada si può fare.
Scrivere sui muri? A casa no, in ufficio nemmeno, però in strada si può fare.
Attaccare i manifesti e gli adesivi? A casa no, in ufficio solo in bacheca, per strada ovunque.
Avere cura che il posto in cui viviamo sia pulito, accettabilmente ordinato e bello visivamente?
Certo ma solo per casa, la scrivania d'ufficio e ovviamente per LA MACCHINA.
Il resto, può anche fare schifo.
L'unica eccezione per le cose che stanno "fuori casa" è quella dei monumenti.
Lì, fortunatamente, i romani convengono che è meglio non scriverci sopra o attaccarci dei manifesti.
Ma parcheggiarci di fronte o circondarli di bancarelle, non è un problema, il concetto di panoroma è diventato sconosciuto in questa città (guardate cos'è lo skyline romano, con milioni di antenne televisive sui tetti).
Questa è la mentalità corrente affermatasi nei decenni a Roma.
Ecco perché non c’è quartiere, dal centro alla periferia, che si salvi dal degrado.
Les ma ti devo ricordare che i romani imbrattavano pure l'Altare della Patria fino a una decina d'anni fa e nessuno lo ripuliva?
Il tuo discorso non fa una piega, ma viviamo circondati da imbecili/menefreghisti/incivili
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