La Società dei Cartellonari

lunedì 24 ottobre 2011


Spettacolare video-parodia sull'invasione cartellonara realizzato da Cocacola di Rienzo e prontamente segnalato dal blog Cartellopoli. Ecco come i moderni barbari hanno devastato Roma nell'indifferenza e nel menefreghismo generale. Non si poteva scegliere colonna sonora migliore per accompagnare la rozzezza, la selvaticità, il raccapriccio di queste immagini assolutamente grottesche. Si fa davvero fatica a concepire come si sia potuto autorizzare un simile stupro ai danni della Città Eterna. Una città Patrimonio dell'Umanità, culla della Civiltà Occidentale e oggi totalmente spolpata e rosicchiata fino al midollo. Una città ridotta a una immensa tavolata, barbarizzata e intrucidita fino all'inverosimile. Cosa aspettiamo a mandare questo video all'UNESCO? Seguiamo l'esempio di Athos de Luca. Questa città è Patrimonio dell'Umanità e dunque è anche nostra! Fuori i Trimalcioni da Roma!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Roma = Africa

Anonimo ha detto...

Pure sui monumenti che schifo

Anonimo ha detto...

BORDONI HA DISTRUTTO ROMA!! ROMA NON DIMENTICA!

Pasquino ha detto...

Ancora questi stupidi commenti in cui si paragona Roma all'Africa.
Inviterei l'anonimo delle 15.44 a farsi un viaggetto a Marrakhesh, per esempio, e a guardarsi intorno con occhi sgombri da pregiudizio.
Roma è una fogna di prepotenza, zozzeria, sciatteria, indifferenza al bene comune.
Dovrebbe essere commissariata per 50 anni e governata con pugno di ferro da esponenti di paesi CIVILI (Germania, Francia, Gran bretagna,Olanda). Occupata come Berlino nel dopoguerra senza muri ma con leggi ferree e inflessibili.
Forse dopo 50 anni qualcosa sarebbe diverso e questa "cultura" del falso volemose bene e dell'aumma aumma mafioso sarebbe un pittoresco ricordo. Sto delirando, lo so..ma il dolore e la rabbia nel vedere ogni giorno la mia città violentata da orde di pitecantropi e lanzichenecchi mi fa venire voglia di costituire le "ronde" per difendere un simile patrimonio di armonia, arte, luce e bellezza dai rozzi appetiti di questi porci.

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