Ma quali ricollocazioni?

mercoledì 16 giugno 2010


Una breve considerazione sulla Cartellopoli romana. Bordoni sostiene che i cartelloni che violano il codice della strada o il codice dei beni culturali o i regolamenti comunali, saranno presto ricollocati. La cosa è stata detta ai giornali, ma nessuno si è azzardato a far notare la fortissima contraddizione insita in questa affermazione. A conti fatti, cosa significa che i cartelloni saranno ricollocati? Significa che nessuno dei cartelloni abusivi comparsi come funghi in quest'ultimo anno verrà rimosso. Significa che il numero complessivo dei cartelloni non è destinato a diminuire, nè oggi, nè domani, nè dopodomani. Semmai, i cartelloni verranno redistribuiti. Ed è ancora da verificare se e quando questo avverrà. Coi tempi biblici delle amministrazioni comunali (i 6x3 sequestrati da Veltroni che dovevano essere abbattuti sono ancora lì), è probabile che questo non avverrà per i prossimi decenni. Ma torniamo al punto di partenza: la ricollocazione. Come ben sapete, noi non ne facciamo solo una questione di violazione delle regole, ma anche una questione di violazione della bellezza della città. I cartelloni devono sparire e basta. I cartelloni umiliano la città, costituiscono una fonte di inquinamento visivo (leggetevi questo articolo) intollerabile. Vanno rimossi e basta, non c'è una seconda via. Cosa impedisce che questi cartelloni siano rimossi? Se sono abusivi, se violano delle leggi, perché dare la possibilità a chi delinque di farla franca? E' come se io passassi col rosso, e al posto della multa chiedessi di essere lasciato libero di andare a bruciare semafori da un'altra parte. E' una pazzia. Ma poi, visto che ricollocare cartelloni costa e anche parecchio, chi è che pagherà le spese? Il Comune, e quindi noi cittadini? E a chi ha violato il codice della strada e i regolamenti comunali, verrà fatta una multa? Ci piacerebbe che qualche giornalista facesse a Bordoni questo tipo di domande.

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